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Autofellatio, il gusto di farsi un pompino da soli


sessualità 05.09.2022 217   |   Canali: pompino autofellatio masturbazione uomo sesso orale guide sessualità pratiche sessuali

Autofellatio, il gusto di farsi un pompino da soli

Lo sappiamo che ci hai provato almeno una volta! Se hai una bocca, un pene e un pò di curiosità, avrai sicuramente controllato fino a che punto il tuo pene arrivi alla tua lingua. E non c'è niente di male.

Il mito di Gabriele D’Annunzio che si fece togliere le costole per praticare dell’autoerotismo la conosciamo tutti. Ma quanto c'era del vero? A quanto pare, molto poco, stando a Giordano Bruno Guerri, 66 anni, scrittore, storico, giornalista, che si è dedicato alla vita di Gabriele D’ Annunzio, che definisce: Leggende metropolitane. D’ Annunzio aveva una certa considerazione per il suo pene, sì, ma era anche divertente e con autoironia lo definiva ‘catapulta perpetua’, ‘monachino di ferro’, ‘principino’, ‘gonfalone selvaggio'”.

Il fatto che questa sia una leggenda, non significa che ad oggi non sia possibile farsi un pompino da soli. Basta fare una veloce ricerca sui vari siti di video con la parola chiave "self suck" per scoprire infatti un mondo di contorsionisti capaci di procurarsi piacere con la bocca.

Come dimenticarsi della scena di apertura in Shortbus, il film di John Cameron Mitchell che dopo il debutto fuori concorso al Festival di Cannes, arrivò anche nei cinema del nostro Paese, la quale vedeva il protagonista impegnato proprio in un autofellatio, con addirittura l'happy ending sulla bocca?

L’autofellazione affascina tanto quanto sconvolge. Tra autoerotismo e performance acrobatica, gli adepti finiscono a gambe all’aria sin dall'adolescenza. D'altronde, esiste qualcuno che non ci abbia mai provato? Se dice di no: non credetegli!

Perché provare a farlo?

L'autoerotismo è sia un ottimo allenamento per l'esperienza sessuale con altri partner, sia un ottima pratica attraverso la quale provare piacere e sperimentare nuovi modi di procurarselo.

Questa pratica erotica si è diffusa ai tempi degli Egizi: le popolazioni che vivevano all'ombra delle Piramidi erano solite praticare dell'autofellatio perché, per lo meno stando a quanto riportano i testi su quest'antica civiltà, si trattava di un rituale religioso. Oggi, ovviamente, questo genere di masturbazione non ha più alcun legame con la religione.

Si tratta in effetti di una pratica non troppo diffusa, sebbene il piacere che derivi dall'autofellatio possa essere addirittura smisurato. Permette di regalarsi delle sensazioni uniche ed è in grado di procurare orgasmi veramente esplosivi, non fosse altro perché l'uomo, meglio ancora della donna, sa bene come stimolare il proprio organo sessuale per raggiungere l'apice del piacere e abbandonarsi all'estasi dei sensi.

Con l'autofellatio si può regolare da sé il ritmo dei movimenti e l'intensità degli stessi, giocando di lingua o meno a seconda dei propri gusti, con la certezza che una volta raggiunto l'orgasmo si sarà invasi da una sensazione di benessere probabilmente ancor più appagante di quella che si prova durante l'atto della penetrazione.

 

Chi può farlo?

"Amo guardare gli uomini succhiarsi. Io mi succhio da oltre 30 anni. Ho 65 anni e lo faccio quasi tutti i giorni. Il trucco è farlo spesso per tenere il corpo elastico. Adoro venirmi in bocca."

C'è una ragione ben precisa se l'autofellatio è meno diffusa della classica forma di masturbazione - per così dire - manuale. Non tutti possono praticarla, per ovvie ragioni fisiologiche, ma un buon allenamento può portare ad ottimi risultati. L'autofellatio richiede in effetti un'agilità non indifferente che non tutti, naturalmente, possiedono.

In aggiunta a questo è necessario che il pene sia sufficientemente lungo da agevolare la messa in pratica di quella che è considerata una delle pratiche erotiche più piacevoli in assoluto. Non c'è una misura minima fisiologica, ma è ovvio che una buona flessibilità ed un organo sessuale almeno nella media giochino un ruolo determinante in questa eccitante corsa all'orgasmo.

Come si fa?

L'autofellatio si può praticare assumendo diverse posizioni: a determinare quella che fa al caso proprio sarà naturalmente l'agilità dell'uomo che si appresta a regalarsi questa pausa di puro piacere e a scoprire un piacere nuovo ed ancora inesplorato.

Sdraiato

Questo sembra essere il metodo più comune, forse perché la posizione sfrutta la forza di gravità per avvicinare il pene alla bocca. Inizia a sdraiarsi sulla schiena, solleva le gambe e le anche, falle avanzare, facendo scendere le gambe dietro la sua testa, con il pene penzoloni sopra la testa che si avvicina di qualche centimetro fino a raggiungere la bocca. Un consiglio? Aiutati schiacciando il corpo ad una parete.

Seduto

Quella più comune, tuttavia, consiste nello stare seduti, con la schiena inarcata in avanti per permettere alla bocca di "agganciare" il pene. Qualora si sia sufficientemente allenati si possono tenere le gambe piegate, con le ginocchia in su per donare al corpo maggiore stabilità, affinché la bocca possa arrivare ancor più in giù. Gli uomini più dotati ed in forma, invece, sono soliti optare per una posizione molto più atletica ed eccitante, quella che chi pratica yoga definisce posizione della candela: il corpo resta in posizione perpendicolare, mentre la schiena si adagia su di una superficie piana. Saranno il collo e gli addominali, in questo caso, a compiere lo sforzo maggiore. Uno sforzo che, in ogni caso, sarà ampiamente ripagato da un piacere dirompente e da una soddisfazione senza limiti.

Pratica e allenamento

Molto importante è l'allenamento e la pratica, facendo stretching eseguito per almeno 20 – 30 minuti, più si è rilassati più si è flessibili. Prenditi del tempo libero e prova l'autofellatio completamente nudo, procedi per gradi non fare movimenti bruschi.

Le prime volte è assai probabile che non ci si riesca proprio, dal momento che assumere le posizioni raccomandate per far sì che pene e bocca s'incontrino richiede uno sforzo fisico notevole.

Nel caso in cui si sia determinati a provare il piacere dell'autofellatio è dunque consigliabile seguire preliminarmente degli allenamenti ad hoc. Degli esercizi, cioè, che permettano d'incrementare la flessibilità del corpo e di abituare i muscoli ai movimenti che poi si andranno ad effettuare al momento di praticare questa stravagante forma di autoerotismo.

Getta le gambe sopra di te, cercando di mettere i piedi sul muro. Se riesci a farcela, avvicina lentamente il tuo bacino a te stesso o "spingendo" i piedi verso il muro o semplicemente spingendolo più vicino a te. Il tuo obiettivo è quello di avere il tuo uccello appeso letteralmente come un lampadario erotico.

Questa pratica è molto delicata, si consiglia di procedere per gradi e di non forzare troppo la schiena, i muscoli e il collo. Con un po' di allenamento costante, stretching, e allungamenti del corpo attraverso un manubrio, in poco tempo puoi praticare comodamente l'autofellatio, basta migliorare la propria flessibilità e avere un po' di pazienza. Evita movimenti bruschi e arriva a toccare il tuo pene con la bocca per gradi, scoprirai un mondo nuovo e il tuo autoerotismo sarà mille volte più piacevole.

 

E voi, ci riuscite? Raccontateci la Vostra esperienza nei commenti qui sotto.


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