Farsi una sega prima di un incontro conviene?

Maschietti della community, questo articolo è per voi: quante volte, infatti, vi siete ritrovati, alla vigilia di un appuntamento trasgressivo, di fronte al solito, vecchio consiglio, oppure quante volte lo avete dispensato voi a qualche vostro nervoso conoscente? Stiamo parlando ovviamente della masturbazione prima di un incontro, un grande classico per l’uomo, specialmente nei primi, frenetici anni di attività sessuale, in grado di infondere quel pizzico di sicurezza in più, che molto spesso manca davanti al partner di letto.

Alzi la mano a chi non è venuto subito in mente Ben Stiller in "Tutti Pazzi per Mary" con la bellissima Cameron Diaz che usa il risultato del suo sfogo in bagno come gel per capelli.

Non sempre, però, questa strategia è la più indicata per non sfigurare in una serata trasgressiva, ma scopriamo i pro e i contro di questa pratica così comune.

Un espediente insidioso

Come sapete, la masturbazione fa bene, un po’ di piacere da soli non solo provoca il rilascio delle sostanze responsabili del buon umore, ma aiuta addirittura a prevenire il cancro alla prostata; se a questo si aggiungesse una performance sessuale più duratura e piacevole, direte voi, cosa mai potrebbe andare storto?

In realtà ci possono essere alcuni spiacevoli inconvenienti, specie se la conoscenza del vostro corpo non è ottimale. Dopo l’eiaculazione, infatti, entra in gioco il famoso Periodo Refrattario, durante il quale l’uomo, di sesso, non vuole proprio più sentir parlare. Questo lasso di tempo varia moltissimo da persona a persona e può trattarsi di una manciata di minuti come di qualche ora, specialmente con l'avanzare dell'età. È quindi fondamentale che conosciate al meglio i segnali che il vostro corpo vi dà per evitare spiacevoli situazioni e non lasciarvi sfuggire la ghiotta occasione di un’avventura bollente.

Tuttavia, c'è da prendere in considerazione anche il piano della serata. Se siete invitati ad una travolgente orgia probabilmente avrete la possibilità di permettervi tempi di recupero più lunghi, così come se pensate di spassarvela al Club Privè. Diversamente, in un incontro a due, andare con più colpi in canna sarebbe preferibile.

Considerate anche che se vi siete masturbati a poca distanza da un incontro hot, anche l’erezione potrebbe non essere ottimale e potente come al solito, in quanto l’eccitazione gioco forza sarà minore e i corpi cavernosi del pene non si riempiranno al 100%. Una programmazione ad hoc, quindi, è quello che ci vuole per avere come risultato solamente gli effetti positivi di un autoerotismo, per così dire, preventivo.

Obiettivo: una durata ottimale

A proposito dei risvolti felici, come per tutte le cose, dietro una leggenda c’è un fondo di verità: ebbene sì, divertirsi un po’ da soli aiuta a dilatare i tempi dell’amplesso, ampliandolo fino a cinque volte. Se la durata media di un rapporto è di cinque minuti (sorpresi sia così breve, vero?) si può tranquillamente superare il quarto d’ora, se prima è stato fatto un adeguato riscaldamento.

Il miglioramento delle performance a luci rosse è anche dovuto alla componente psicologica, dato che il fatto di essersi scaricati prima comporta una minore ansia da prestazione e un aumento della sicurezza tra le lenzuola.

Le decine di consigli dati e ricevuti, dunque, non sono stati del tutto buttati in aria e, specialmente chi tra di voi soffre di episodi di eiaculazione precoce, ne trarrà beneficio, a patto, s’intende, che riesca a trovare il giusto equilibrio tra durata, potenza dell’erezione ed eccitazione, la vera chiave per del sano sesso senza pensieri.

E voi, come fate? Raccontatecelo nei commenti qui sotto.