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Threesome inaspettato pt 2 la cameriera


di Membro VIP di Annunci69.it Lovervr
19.07.2022    |    9.869    |    1 9.7
"Laura" Sorrisi ma non risposi, chiusi il telefono e lo misi sul comodino..."
Entrati in stanza l'aiutai a togliersi la giacca ed a mettersi comoda. Si sedette sul letto con le mani tra le cosce ed evidentemente imbarazzata. Mi misi al suo fianco e con fare ironico iniziai a chiaccherare per cercare di rompere il ghiaccio e farla sentire a suo agio.
Era tesa e glielo si leggeva nei suoi profondi occhi marroni. Tanto era loquace e sagace pochi attimi prima, tanto si era ammutolita e rispondeva a monosillabi ora.
Mi sdraiai al suo fianco cercando di continuare una conversazione che zoppicava e non sembrava potesse avere buoni sviluppi. Vidi il suo sguardo posarsi di sfuggita sul mio pacco ben in vista e subito scappare da quella visione. Era timida ed impacciata ma estremamente tenera e genuina. Mi piaceva, tanto. Forse preferivo di più questo lato di lei che quello che avevo conosciuto finora.
Decisi di non forzare la mano e che se non fosse successo nulla più di una chiaccherata mi sarebbe andato bene uguale. Continuammo a scambiarci commenti e battute per diversi minuti e finalmente lei sembrava sciogliersi un po, azzardando anche qualche doppio senso e qualche risatina maliziosa.
Era tempo per me, però, di rilasciare le birre bevute durante la serata, mi alzai e le dissi che l'avrei abbandonata solo un minuto per fare pipì. Annuì ma nel suo sguardo vidi un sussulto di lussuria.
Entrai in bagno e cercai comunque di continuare a chiaccherare, ma dalla stanza arrivava solo silenzio.
Poi, proprio mentre stavo schiacciando lo sciacquone la porta del bagno si aprì e lei candidamente si fece avanti dicendomi che anche lei doveva far pipì.
Ero li con i pantaloni sbottonati e stordito dai suoi comportamenti tanto ambigui. Alternava momenti di esuberanza e provvocazione a momenti di timidezza ed imbarazzo.
Iniziò a slacciarsi i pantaloni mentre mi passava vicino e le dissi che l'avrei lasciata sola, ma lei mi gelò: "Rimani se vuoi, mica mi vergogno se mi vedi far pipì."
Ero sbigottitio. Incapace di capire cosa stava succedendo.
"Ma come??!! Due minuti fa eri un cubetto di ghiaccio, imbarazzata e rigida ed ora mi vuoi qui?" Le chiesi attonito.
Nel frattempo le si sfilò i pantaloni e di seguito la brasiliana pizzettata bianca portandoli sotto le ginocchia e rimanendo nuda davanti a me. I miei occhi caddero subito sul suo sesso, perfettamente depilato tranne che per un piccolo ciuffetto curatissimo proprio sopra il clitoride. Le labbra erano morbide e liscie e perfettamente aderenti tra loro. Era esteticamente una bella fighetta curatissima.
Quella visione inaspettata mi lasciò attonito ma allo stesso tempo sentivo l'eccitazione salire e nei miei boxer iniziava ad esplodere in un erezione incontrollabile.
"Ho bisogno della giusta situazione per rompere il ghiaccio" mi disse lei chinandosi ed iniziando ad arrotolarsi della carta igenica intorno al palmo della mano.
"Ah davvero??" chiesi sogghignando e pregustando ciò che stava per succedere.
"Ok allora non ti lasciò far pipì" le dissi provvocatoriamente avvicinandomi e facendo scivolare la mia mano sul suo fianco fino alla schiena e tirandola a me.
Ci trovammo a pochi centimetri, i nostri nasi si sfioravano, lei abbasso gl'occhi guardando la mia bocca, quasi ad aspettare che la baciassi. Mi portai vicino al suo orecchio e lei dissi a bassa voce: "Ora vediamo quanto sei timida..."
Feci in modo che parlando quasi le soffiassi nell'orecchio ed il suo corpo venne percorso da un brivido e si riempì di pelle d'oca sulla schiena e sulle braccia. Iniziai a baciarla sotto l'orecchio, per poi scendere lungo il collo. Lei rimase immobile a godersi le mie fusa. Scesi ancora verso il petto, arrivato sul bordo della blusa celeste, mi fermai ed iniziai e toglierla sfilandogliela con delicatezza. Collaborava.
Con una mano andai a slacciarle il reggiseno e glielo sfilai lasciandola a torso nudo. Le sue tette erano belle tonde e piene. Non tanto grandi ma con due capezzoli belli lisci e già turgidi. Scesi ed iniziai a giocarci, dapprima con dei bacetti, poi con delle leccatine ed infine mordicchiandoli leggermente.
Iniziò a gemere sommessamente. Scesi ancora sulla sua pancia morbida ed inginocchiandomi davanti a lei scesi sull 'inguine. Lei d'istinto piegò leggermente le ginocchia e divaricò le gambe per quanto possibile visto che i jeans le bloccavano le caviglie. Mi fermai, cercai il suo sguardo che pieno di lussuria mi pregava di continuare. Mi prese la testa con la mano e me la schiacciò con forza verso il suo pube facendomi affondare nel suo caldo sesso con la bocca. Le ginocchia le cedevano e con il bacino iniziò a spingere ed ondeggiare in cerca di quel contatto con il mio viso che la stava eccitando incredibilmente
Infilai la lingua tra le sue labbra trovai subito il clitoride gonfio di eccitazione. Non era molto bagnata, anzi direi quasi per nulla, ma la mia attenzione, ora, era per il suo clitoride. Iniziai a tintillarlo con la lingua ed ad ogni tocco le sue gambe si piegavano ed un gemito usciva della sua bocca. Mi feci più procace ed inziai a leccarlo alternando anche qualche bacetto e qualche risucchio. Il suo respiro si era fatto improvvisamente corto. Il suo bacino ondeggiava avanti ed indietro come se mi volesse scopare la bocca, mentre la pressione della sua mano sulla mia nuca era ora forte e continua.
Piegò le gambe cercando di spalancarle, poi d'improvviso si ritirò e si allontanò.
"Devo fare pipì, ti prego" mi supplicò tenendosi con la mani la sua fighetta.
La presi dal culo e la tirai a me, non fece nessuna resistenza in realtà. Ero deciso a terminare il lavoro, poi l'avrei lasciata far pipì.
Ritornai con più ardore a stimolare il suo clitoride, succhiandolo delicatamente ed accarezzandolo con la lingua. Iniziò a tremare e con violenza mi prese di nuovo la nuca e mi tirò verso il suo pube. Con l'altra mano si teneva al lavandino mentre le gambe avevano ormai ceduto e non la sostenevano più. Esplose in un mugolio fortissimo e sentii il suo corpo contrarsi ed un fiotto piccolissimo e caldo uscire e cadere dritto il bocca. Si ritrasse, si lasciò cadere sul gabinetto e tremando ansimante iniziò a far pipì. Ad ogni contrazione potevo sentire la spinta del suo getto cadere con forza nel wc accompagnato da mugolii ed urla di piacere. Il suo sguardo era assente e perso in quell'orgasmo che le stava facendo contrarre ogni muscolo del suo corpo.
Si lasciò cadere all'indietro cercando di recuperare il respiro.
Mi gustai ogni attimo di quell'orgasmo, il più intenso che avevo mai visto in vita mia, mentre nella mia bocca era rimasto il suo sapore. Delicato, per nulla sgradevole.
Dopo una trentina di secondi si riprese ed esclamò un "Wow" ancora a corto di fiato.
"Hai rischiato che ti pisciassi in bocca... non che la cosa mi sarebbe dispiaciuta" mi disse mentre cercava di recuperare il fiato e sistemarsi i capelli che le erano caduti sul viso.
"Sarebbe stata una nuova esperienza" risposi sarcastico. "E cmq ti ho degustato lo stesso" chiusi ridacchiando. Mi guardò maliziosamente sorridendo.
Recuperò la carta igenica che le era caduta dalle mani sul pavimento, si asciugo e si alzò poco stabile sulle gambe avviandosi verso il letto.
La seguivo tenendola dai fianchi e gustandomi la visione di quel culetto non perfetto ma sodo. Si trascinò con i pantaloni alle caviglie e le gambe deboli fin sul letto, si sdraiò e si liberò degl'ultimi vestiti.
Mi sdraiai al suo fianco, lei alzò la testa guardando i miei pantaloni sbottonati ed allungando la mano iniziò a massaggiare la mia patta gonfia e rigida.
"Hai profilattici?" mi chiese con tono serio.
"No" risposi sapendo che quello era un grosso problema.
Un pizzico di delusione apparve sul suo viso e dopo qualche secondo di silenzio, si mise sulle ginocchia al mio fianco, infilò la mano nei boxer, prese il mio cazzo con presa salda lo tirò fuori ed iniziò a succhiarlo con voracità.
Cercai di allungare la mano per arrivare al suo culo e poi più in la verso il suo sesso, ma non riuscivo ad andare oltre la natica. Lei si fermò e con fare malizioso: " E' il mio turno, ma dovrai accontentarti di un pompino visto che non abbiamo un profilattico"
"Poteva andarmi peggio!!!" Dissi sarcastico.
Riprese a giocare con il mio cazzo. Alternava leccate ed affondi decisi alla masturbazione manuale della mia asta. Io cercavo ancora di arrivare alla sua figa ma era impossibile. Sentivo la sua lingua giocare con la mia cappella ed ad ogni tocco sentivo che il mio cazzo pulsava di godimento.
Era delicata ma allo stesso tempo decisa e vorace. Non volevo che fosse solo lei a dedicarsi a me così visto l'impossibilità di arrivare a giocare con la sua fighetta presi la sua gamba e la tirai verso di me. Senza fermarsi le mi scavalcò con la gamba e portò il suo caldo sesso davanti alla mia bocca. La presi dal culo e la tirai per poter assaggiare i suoi umori. Appena iniziai a leccare il suo orifizio si fermò, iniziò a segarmi ed alzandosi si sedette su di me riempiendo la mia bocca.
Sentivo il suo sesso spingere sulla mia lingua ed ancora una volta qualche goccia sgorgare e cadere nella mia bocca mentre il ritmo della sua sega aumentava furiosamente.
"Niente, ci dovremo tenere questa tua nuova esperienza per la prossima volta" esclamò tuffandosi verso il mio cazzo prendendolo in bocca ed iniziando a giocarci con l'evidente intento di portarmi all'orgasmo.
Si vedeva che adorava fare pompini. Trattava il mio cazzo come un totem da adorare e coccolare, senza disdegnare di usare decisione e forza nel prenderlo in bocca. Alternava il risucchio mentre lo estraeva a tocchi di lingua mentre lo introduceva in bocca, il tutto accompagnato dal movimento della mano a salire e scendere.
In poco tempo mi fece venire e svuotai nella sua bocca tutto il mio godimento. Sentivo i fiotti caldi uscire con forza dal mio cazzo e poi dopo ricadere avvolgendolo insieme alla sua lingua ed alla sua bocca. Continuò a succhiarmelo fino all'ultima contrazione ed all'ultima goccia. Poi con delicatezza succhiandolo per non perdere neanche una goccia lo estrasse dalla bocca, si riportò al mio fianco e guardandomi fece uscire sulla labbra il mio sperma bianco, richiuse la bocca ed ingoiò fissandomi.
"Sei buono" mi disse finchè si leccava anche le dita per raccogliere anche quel poco che le era sfuggito e caduto sulla mano con cui mi masturbava.
Sorrisi ma non dissi nulla, il mio cervello era in tilt dopo quell'orgasmo e dopo quella visione.
"Posso farmi una doccia?" mi chiese alzandosi dal letto
"Certo!" risposi godendomi la sua nudità
Rimasi li da solo sul letto, soddisfatto, ma allo stesso tempo incredulo della doppia personalità di quella ragazza così timida ed impacciata a tratti, ma così perversa e lussuriosa poi.
Mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessimo avuto un profilattico. Probabilmente la più bella scopata della mia vita.
Sentivo l'acqua della doccia cadere ed ancora assorto nei miei pensieri peccaminosi iniziai a ricompormi ed a riabbottonare i pantaloni. Presi il telefono per controllare l'ora e vidi che avevo delle notifiche di messaggi. Aprii per vedere se fossero messaggi di qualche collega e vidi che tra le varie chat una era un numero sconosciuto.
Aperto il messaggio il testo recitava: "Questo è il mio numero. Siamo pari. Laura"
Sorrisi ma non risposi, chiusi il telefono e lo misi sul comodino. Quella sera c'era Viola con me, non Laura. Magari sarebbe stata la nostra unica volta, ma quella notte lei era la mia donna ed io il suo uomo, il resto non esisteva.
Sentii l'acqua della doccia chiudersi e dopo qualche secondo la porta del bagno aprirsi. Era coperta solo da un asciugamano legato all'altezza del petto, ma la fantasia comunque correva.
"Dormi qui stanotte?" chiesi con gentilezza.
"Non so, in teoria dovrei rientrare a casa." mi disse lei prendendo il telefono dalla tasca dei pantaloni a terra per controllare l'ora.
"Vieni qui, sdraiati. Al resto ci pensiamo dopo" Le risposi col sorriso.
Venne sul letto si sdraiò al mio fianco appoggiando la testa sul mio petto, l'avvolsi con il braccio attorno alla spalla quasi a volerla accogliere e proteggere.
Iniziammo a parlare, forse per più di un'ora, finchè non ci addormentammo così abbracciati.
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