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La nostra prima volta in tre.... Parte II.


di messy2011
02.02.2011    |    14.156    |    2 6.8
"Distende le braccia lungo il letto e si unisce le mani come per pregare, le odoro le ascelle, le sento un po’ l’odore acre, ma ad ogni affondo gli borbotto..."
La nostra prima volta in tre II

Il suo desiderio di fare la troia con due uomini mi provocava un brivido incondizionato di adrenalina dalla nuca e mi inondandomi il cervello e i muscoli delle gambe. A denti stretti, non posso frenare questa volta, l’orgasmo è troppo incontenibile. Le prime sborrate le eiaculo senza controllo dentro la figa poi me lo prendo in mano e le lascio sulla schiena sudata, lunghe strisce di bianco e denso liquido di maschio.
Si gira su un fianco, i seni enormi si adagiano sul letto come due sacchi di zucchero a velo, la sborro anche sui fianchi, sul collo e su gran parte delle rosate tettone. Immediatamente dopo la sborrata, il cazzo un po mi si ammorbidisce, ma l’idea che fra qualche minuto, me l’avrei potuta chiavare insieme a Stefano, mi fa riempire di nuovo i corpi cavernosi del pene, che mi si tira su tosto e imponente più di prima. La sua fantasia mi eccitava incredibilmente, anche se pensandoci bene, mi rompeva un po’ i coglioni dovermi dividere quella rara perla esotica di Claudia, con un altro uomo, non era mai successo fino ad ora.
Mi distendo sul letto a pancia in su , per rilassarmi un po’ vicino a lei. La guardo le metto il palmo della mano nella figa, strisciando fino alle dita, affondo l’anulare e il medio facendo una leggera pressione sul duro clitoride e sul pelo corto intorno, ancora fradicio del mio sperma.
“dai, vai a chiamare Stefano”
libidinosamente le ordino, incominciando a farmi una sega!
”che adesso ti accontento insieme a lui”.
Claudia spinge la mia mano con la sua, ancora più dentro la figa fa un profondo respiro, arrossisce in viso e avvicina le sue labbra alle mie sfiorandole.
Con la mente è già eccitata, perchè a breve proverà la doppia penetrazione anale e vaginale. E noi siamo li, per soddisfare le sue voglie.
“vedrai che non te ne pentirai” mi sussurra lei, sempre più lussuriosa, troia e disinibita !!!
Sono quasi le due di notte, Claudia scende dal letto e in punta di piedi, si avvicina al mobile, si guarda allo specchio,vanitosamente si gira verso di me e per rendersi ancora più appetibile mette due gocce di profumo sui polsi e sul collo, si aggiusta i bracciali. Indossa solo il minuscolo perizoma, infila delicatamente i tacchi a spillo e scivolando dentro la sua lunga vestaglia di seta, bagnata e trasparente sulle estese mance di sperma, che le ho lasciato io poco prima, si avvicina alla porta.
La cintola le cade per terra durante il tragitto, lasciando il grosso seno da maiala, che le rimbalza in avanscoperta. Stefano era già li, dietro la porta, da un po’che ci spiava, ce lo confessò più tardi.
I due giungono corpo a corpo, lui le cala delicatamente giù il sottilissimo velo, che lentamente finisce ai suoi piedi, sfilandosi lungo le gambe.
Claudia le butta le braccia al collo, e le lingue dei due si intrecciano appassionatamente. Lui, in mutande, indossa una camicia bianca tutta sbottonata, la prende in braccio e baciandole il collo e l’orecchio me la porta sul letto, chissà cosa le ha detto, la adagia delicatamente, passando subito giù, a leccarle la figa. In ginocchio mi posiziono per farmelo prendere in bocca da lei che voltando il collo all’indietro mi prende i glutei e incomincia a lavorare oralmente sul mio timone di carne, le afferro le tette. Si gira, volge il culo verso Stefano, e incomincia a leccarmi il cazzo e a farmi una sega .Lui da dietro le apre le chiappe con le grandi mani e le affonda il naso e la lingua tra il buco del culo e la figa, i grandi pollici del ragazzo finiscono inevitabilmente nell’odoroso foro anale di Claudia, che ha un breve iniziale sussulto di goduria ma continua vogliosa a succhiarmi il cazzo. Le sue labbrone scivolando via lasciano un filo di saliva e abbandonano la presa sul mio pene. Si mette ginocchio sul letto tra me e lui e guardandoci con aria da maiala scende dal letto e si mette in piedi. Noi due, ci corichiamo sulla schiena e adesso con i piedi in terra, i nostri cazzi sono puntati verso l’alto e verso di lei. Claudia si mette tra di noi, in ginocchio sul pavimento, con una mano mi impugna delicatamente il cazzo e incomincia a salire e scendere, mentre la verga di Stefano sparisce completamente dentro la sua profonda laringe.
E’ un deglutire ritmico e sordo, il rumore che caratterizza i prossimi tre quattro minuti si affoga i nostri cazzi in gola con continui e alternati ricambi di pompini e seghe su di noi. E’ senza dubbio un lavoro di pregevole fattura quello che questa deliziosa puttana esegue sulle nostre due arrossate cappelle. Le sbava copiosamente, impugnandole alla base e arrivando fino alla cappelle appunto, stringendole fra le labbra carnose e rossastre, prima una e poi l’altra a turno incessantemente! Fino ad ora un silenzio totale , rotto solo dagli scricchiolii del materasso a molle, sotto il movimento della bocca di Claudia.
“aaaahhhmm” liberando i due cazzi dalla bocca assatanata.
Respira profondamente
Riprendeva fiato dal doppio mega pompino, fatto quasi sempre in apnea lasciando il solito filo di saliva tra le sue labbra e le nostre verghe livide, durissime. Ecco che, incomincia ad adoperasi per stringere tra le dure boe di carne, il cazzo di Stefano, col solito lubrificante proveniente da sputi copiosi di tutti e due lavora avidamente guardando attenta il lavoro con i capelli lunghi giù, a questo punto ignorando me completamente. Io per non sentirmi escluso, mi alzo e vado dietro di lei. Il culo della femmina si erige imponente, morbido rotondo e grande al punto giusto, davanti a me, io mi abbasso e le afferro le chiappe a mani piene, allargandogliele e scoprendole il rosso e raggiante buco del culo. E’ come un vortice rossastro che tende a risucchiarmi dentro, buio e profondo. Lei, noncurante, continua stringere tra le tette il cazzo si Stefano e a slinguarlo e bavarlo.
Mi metto in ginocchio per essere alla stessa altezza del rotondo sedere di Claudia, senza mollare la presa sulle sue chiappe, anzi accentuando la loro divaricazione, apro anche gran parte della sua grassa e pelosa fregna, avvicino la faccia e incomincio a leccarla energicamente, aiutandomi col mento ruvido dalla barba di tre giorni. La lecco più in su, passando sopra la parte liscia e profumata di pelle tra l’ano e la fica, allontano la faccia un po’, respiro prontamente e le infilo la lingua in culo, indurendola più che posso, come fosse un piccolo cazzetto, sempre tenendole le chiappe larghe con forza, sento un lievissimo sapore di merda ma continuo lo stesso, poi svanisce lasciandomi in bocca solo sapore di Claudia. Adesso Claudia, dal suo basso ventre mi sente e mi vuole dire di continuare, muovendo il sedere si gira in dietro e mi guarda, capisco che è molto eccitata e smetto di leccarla.
“nooo, dai ancora” mi dice lussuriosa rauca e sottovoce !
Mi metto al suo fianco e lei striscia con il seno sul ragazzo fino al pene, lo prende a poco a poco tutto in bocca, guardandomi fissa sempre con aria di sfida, io la lascio fare un po’.
Sono in ginocchio davanti al lei, sul letto, le metto la mano sulla nuca e la spingo ad ingoiare completamente l’arnese di Stefano più volte spingendola giù e su poi, poi sempre tenendola per la testa mi faccio succhiare anche il mio . Si mette in ginocchio di fronte a me, mi appoggia le sue rosate mammellone sul petto e mi butta le braccia al collo, baciandomi, nella sua saliva sento un forte sapore acre di cazzi, i nostri cazzi. Riprende quasi subito il lavoro orale sull’uccellone di Stefano così io ripasso dietro, infilo due dita nella figa e la spingo in avanti verso di lui con molta forza, a lei piace e mi dice di rifarlo. Si infila il braccio sotto le cosce e cerca, mettendosi a cavalcioni sul ragazzo, di prenderglielo in mano e di infilarselo nella fica, ci riesce e i due incominciano a montare come due forsennati. Volevo scoparla io per primo ma non ho fatto in tempo, mi rifarò in seguito. Cerco di fermarli prendendola per i fianchi con una mano e puntando il mio cazzo sulla bocca del culo di lei. Il resto l’avrebbe fatto Stefano, spingendomela da sotto per sbattere il mio cazzo tutto in fondo al suo stomaco.
Il riflesso incondizionato.

Appena diciottenne, Claudia lavorò in una agenzia di viaggi a Londra, per circa due anni. La sua prorompente bellezza esotica e acerba aveva colpito il suo coordinatore d’ufficio, un inglese di venti anni più grande di lei. La giovane portava la settima di reggiseno già dai quindici anni. I due non tardarono a stringere un ottimo legame, che diventa attrazione sessuale. Il resto potete immaginarlo. Fu proprio l’uomo ad abituare la appena più che adolescente Claudia, ma già calda e desiderosa di essere scopata da uomini maturi, a certi tipi di voglie. Spesso, dopo la chiusura i due si trattenevano fino a tarda notte in ufficio. Il suo capo essendo sposato, o per paura di commettere qualche errore o perché non si fidava dei metodi contraccettivi usati dalla inesperta ragazza, (ma secondo me semplicemente per perversione), preferiva fottersela soprattutto nel di dietro. In un anno e mezzo le aveva letteralmente sfondato il culo e a lei la cosa non dispiaceva, essendo anche allergica alla pillola. Mentre il maturo uomo inglese se la fotteva, lei lo incitava spesso ”oh Fuck… FucK me!” in inglese appunto, tanto che ci si abituarono entrambi!
Questo mi confessò lei , quando io le chiesi perché ogni tanto godeva in inglese mentre me la chiavavo. Collegava incondizionatamente l’orgasmo anale alle sue prime volte col boss anglosassone e senza rendersene conto gridava
“fottimi” in inglese appunto.

Finalmente adesso lei è in balia di noi due, sono quasi tutto dentro il suo stomaco, me lo sento stritolare tra le ruvide e asciutte pareti del suo retto. Ho il naso vicino alla schiena sudata di Claudia, sento il suo forte profumo di frutto esotico proibito.
Ma sta succedendo qualcosa, si rallenta il movimento ondulatorio di questo inizio di doppia scopata, tolgo fuori tutto di colpo e guardo giù, infatti c’è un lago di sperma. Una colata bianca esce dalla pelosa fica fradicia di Claudia, e sotto, l’uccello di Stefano si ritrae uscendo dalla topa della ragazzotta, molle e rimpicciolito. Stefano non ha saputo trattenersi e se ne è venuto dentro di lei. Claudia è un po’ delusa e si distende piano sul lettone e mi guarda, lui rimane disteso col fiatone, tutto sudato, cerca di riprendere fiato. Tocca a me, mi metto su di lei e le spalanco le cosce leccandole il collo profumato.
La penetro immediatamente con una forte insaccata , e con un bel po’ di decise spinte la svuoto da tutto lo sperma che il povero Stefano le aveva versato dentro senza pensarci due volte. Me la sbatto con forza sprofondando dentro di lei, risfilandolo fuori per poi rientrare con forza, sento il monte di venere che mi picchia duro sotto la cintura ad ogni colpo di reni. C’è molto caldo, sono tutto sudato gocciolo su di lei, anche lei suda i nostri corpi scivolano l’uno sull’altro come fossero spalmati di olio. Le morsico forte i capezzoloni fino a farle male e le sputo sopra le tette, mi metto a cavallo del suo seno e mi faccio stringere il cazzo in mezzo, spingo fino a toccarle il mento, per molte volte. Lei è calda e morbida, le tettone hanno odore di panna e sale, passo le mie labbra ancora sui capezzoli. Distende le braccia lungo il letto e si unisce le mani come per pregare, le odoro le ascelle, le sento un po’ l’odore acre, ma ad ogni affondo gli borbotto sottovoce all’orecchio
”troia”. Lei gode, non l’avevo mai vista abbandonarsi così. Riprendo a scoparla sempre più forte e veloce, sempre in posizione missionaria, i suoi occhi sono completamente dietro le orbite, bianchi e semichiusi, si morde le labbra e poi apre la bocca ma non riesce a parlare perché è in estasi, si mette le mani in testa. Sto per provare un orgasmo, ma mi freno, rallento e rimango tutto dentro spingendo, toccando il fondo dell’utero con la punta della cappella rimanendo in questa posizione con forza. Ci giriamo, lei monta su di me , mi vuole soffocare schiacciandomi gli enormi sacchi di latte rosa in faccia , non vedo più nulla soffoco, è tutto buio infatti la vacca mi ha messo la testa in mezzo al seno e si struscia energicamente ”ti piace? ti piace?" poi emette un gemito rauco di dolore piacere “oh ah fuck me” “cazz, bastard.. ah”.
Ora mi sono reso conto che Stefano se la stava inculando sopra di me sfregandomela e schiacciandomela sopra la pancia, tenendola per i fianchi e spingendo forte in avanti e indietro con il cazzo completamente dentro il suo rosso deretano. Il ragazzo si era completamente ripreso e se la stava sbattendo con grande veemenza ed energia. Ogni sua bordata coincideva ad una mia insaccata dentro la figa, e così continuammo per un bel po’. Il mio cazzo duro nell’utero era separato da quello di Stefano nel retto, da un leggero strato di pelle della femmina, e questo mi provocava un ulteriore sensazione di piacere, tutto immerso in un lago di umori vaginali, potevo sentirlo scorrere e lui sicuramente sentiva il mio. Il sudore gli colava a cocce dalla fronte sulla schiena abbronzata e soda di Claudia. Continuando così l’avremmo sfondata, lei era in estasi totale. Stefano smette di chiavarla per un attimo e le toglie il pene dal culo. Claudia mi sposta le tette dalla faccia, si mette a candela su di me e si gira indietro per cercare con lo sguardo il suo ex fidanzato, lui le prende il mento a due mani e se la slingua. La femmina ora è sul mio cazzo, appoggiata con le braccia sulle mie ginocchia e il petto in fuori, intenta a sbavarsi in bocca con l’altro ragazzo, che sta alle sue spalle. Claudia riprende a cavalcarmi su e giù, facendo suonare a schiaffi forti il suo interno coscia sul mio bacino lamentandosi come che la stessero frustando senza pietà.. Quasi subito Stefano le abbassa la testa, si mette a fianco a me e si fa spompinare con forza come per sfidarmi, così lei salta su e giù sopra di me e si fa scopare in bocca. Non resisto più devo sborrare uno due tre e sotto diventa tutto caldo e liquido, sono venuto. Claudia pazientemente si toglie da sopra di me e lascia perdere il pompino su Stefano, si mette alla pecorina sul letto e lo guarda come per invitarlo a scoparla da dietro. Lui non se lo fa neanche dire ed è già dietro di lei che la impala facendola godere a bocca spalancata. Io assisto a questa eccitante scena e il cazzo mi si indurisce un po,’ dopo la sborrata copiosa mi metto di fronte a mia moglie e le sbatto la minchia sulle labbra come un bastone, lei me lo afferra con le stesse labbra e la lingua e me lo lucida con cura per un bel po’, fino a farmelo indurire di nuovo. Andiamo un bel po’ avanti così. Allora ci guardiamo in faccia io e lui, e capendoci al volo ci diamo il cambio. Ma ora è Claudia che ci anticipa e facendo un sorrisino da gran troia in calore guardando in faccia prima me e poi lui, inverte la sua posizione mettendosi in bocca il cazzo di Stefano e spingendosi dentro le chiappe il mio rigenerato fallo. La spingiamo per benino io da dietro, lui da davanti, la facciamo sentire bella piena , quella grande maiala instancabile. Allora si scopa così per almeno dieci minuti, poi si cambia di nuovo posizione. Stefano si distende sul letto su un fianco e lei si corica poggiando solo una spalla dandogli la schiena, mentre io mi siedo sul letto e appoggio la schiena alla testata del letto. Afferro la testa di Claudia, da dietro un orecchio le accarezzo i capelli e facendo forza sulla sua nuca me la porto vicino al pene, lei capisce subito tutto e mi prende i coglioni prima sbaciucchiandoli delicatamente e poi ingoiandoli a bocca piena per sputarli fuori pieni di saliva.
“fuck, oh fuck me !! ” dice insistente girandosi dietro, lei stringendo gli occhi. Stefano se la sta inculando un’altra volta e la sbatte continuamente sulla mia coscia. Le tengo una tetta a mano piena, con l’altra mano le spingo verso giù per farle ingoiare di più il cazzo, tanto Stefano la spinge sopra di me con le bordate sul culo che me la porta via di nuovo, e poi me la ributta addosso. Claudia si coordina e incomincia a farmi una spettacolare spagnola con i suoi grandi meloni, io le sputo saliva sopra le tettone e la aiuto con tutte e due le mie mani sulle sue ad andare su e giù. Ogni tanto alza il viso e si avvicina per baciarmi , ma viene ritirata indietro con forza per essere penetrata e ributtata su di me. Mi metto meglio, tiro anche l’altra gamba sul letto e lei mi si appoggia completamente col suo petto sopra la pancia, continuando la spagnola. I lunghi capelli mi si adagiano sullo stomaco mentre Stefano me la spinge sopra e se la scopa ora nella figa ora in culo, passando da una porta all’altra continuamente e violentemente. Il movimento asincrono dei due corpi stà per farmi produrre un’altra copiosa sborrata, ma per fortuna i due si fermano. Claudia molla la presa , si mette in ginocchio sul letto, si sposta i capelli dalla fronte , tutti da una parte e ci invertiamo i ruoli. Incomincia a slinguare Stefano alternandogli le tettone e la lingua in bocca. Ora sono io a penetrarla da dietro nuovamente e a fondo alternando il culo e la figa. Siamo in un bagno di sudore. Sono Le quattro e mezza, ce la stiamo sbattendo egregiamente da quasi due ore, rallentiamo un po’ il ritmo. Claudia si stacca da noi due , scende dal letto e si mette in ginocchio sul tappeto davanti a noi in terra tirandosi i tutti i capelli in dietro. Abbiamo capito, vuole essere sborrata da noi due contemporaneamente. La raggiungiamo e ci mettiamo in piedi vicino a lei, i nostri cazzi sono all’altezza della sua golosa bocca, ce li prende in mano e incomincia a succhiarci le cappelle con ingordigia e morbosità. Passa da un cazzo all’altro dieci venti volte ansimando sbavando, lasciando cadere saliva dalla sua ardente bocca, talvolta in apnea si ingoia i cazzi e li risputa. Ci guarda, guarda i cazzi con attenzione, poi riguarda noi . Continua così fino quasi a farmi male da quanto me lo stringe, ”dai riempitemi di sborra, vi prego , fatemi il bagno” non più sottovoce , ci implora Claudia con la sua voce rauca. Prima Stefano stringendosi l’uccello e ansimando e poi a seguire io, gli spariamo due sborrate copiose liquide in faccia e sulle tettone, che lei si tiene, quasi per raccogliere lo sperma, le cola tutto sulla ingombrante collana di pietre nere che porta sempre intorno al collo. Qualche schizzo di Stefano arriva anche a sulla mia mano. Si continua a sborrare per qualche secondo fino a quando lo sperma è più liquido e meno denso. Lei apre le tette e ne fa cadere molta dentro, se la lecca, la beve e si rilecca le mani e le dita, tutte imbrattate del nostro caldo liquido bianco. Ci plachiamo anche perché ormai ci abbiamo svuotato le palle su di lei, così quella dolcissima maiala si mette in piedi e ci mette la lingua in bocca, prima a uno e poi all’altro è tutta imbrattata di sborra e saliva e ce la trasferisce dentro con dei profondi baci, sento un sapore acerbo e amaro di cazzo e figa assieme. Può bastare siamo tutti e tre sfiniti, sono le quattro e mezza di notte, riposiamo un po’, che domani si lavora.

messy2011

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