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Anniversario di matrimonio con sorpresa


di XeniaJoe
10.01.2023    |    12.844    |    11 9.7
"Non riuscivo a cancellare le immagini di mia moglie che gode come matti mentre io credo di prendere Serena da dietro e mentre lei crede che la mia lingua sia..."
Era un caldo giorno della scorsa estate ed io, come sempre, ero lontano da casa per motivi di lavoro.
Mi trovavo a Bologna ed il giorno dopo sarebbe stato il mio quindicesimo anniversario di matrimonio.
Xenia si era molto arrabbiata. Sarebbe stata la prima volta che avremmo trascorso un giorno così importante separati, ma il lavoro chiamava ed io, nonostante potessi scegliere di differire la data perché sono il capo, per una serie di motivi, e per varie contingenze, non avevo potuto tirarmi indietro. Neppure lei avrebbe potuto seguirmi. In Azienda qualcuno doveva pur rimanere.
"Certo, però Serena ti segue sempre, vero?" mi aveva detto qualche sera prima, notevolmente alterata. Ti piacciono le sue forme? Te la scopi? Non si capisce perché continui a darle tutto questo potere. Lei dispone della tua agenda, conosce tutti i tuoi Amici, con lei non hai segreti.
Sai perfettamente che non mischierei mai lavoro e sesso, le risposi. Serena ha voce in capitolo per le sue capacità, non per la fisicità, aggiunsi.
Per stemperare gli animi la cercai poco dopo, freschi di doccia, e dopo qualche resistenza iniziale fu il solito turbinio di emozioni, gemiti ed urla. Finché, dopo il terzo orgasmo non mi chiese di leccarle la figa fradicia di umori, cosa che io adoro fare. Come se nulla fosse, mentre avevo la testa fra le sue gambe cominciò a chiamarmi col nome di Serena. "Leccami porca che non sei altro", mi diceva. Io, nella morsa delle sue cosce feci finta di non aver sentito, ma quella frase mi provocò un'eccitazione tale che non potei non scoparla di nuovo, in maniera decisa e finalizzando il mio orgasmo sulla sua faccia.
"Hai pensato a Serena, vero?", mi disse tra il serio ed il faceto. "Ma che dici - risposi - tu hai pensato a Serena, aggiunsi.
"Si, mi spiazzò, io ho pensato che lei mi stesse leccando la figa fradicia dei nostri umori. Peraltro ha degli occhi e delle labbra stupende!". Mi stroncò.
Serena l'ho cresciuta. Figlia di Amici é arrivata in Azienda appena diplomata. Anche grazie a me si é laureata. Non riuscivo ad immaginarla sessualmente. Fino a quella sera.
Quel giorno a Bologna, già nel primo pomeriggio avevamo completato gli incontri. Aspettavo un fornitore svizzero per le 16. Alle 14 mi aveva chiamato per informarmi che non sarebbe riuscito a rispettare l'appuntamento e che, per farsi perdonare, sarebbe sceso lui in Sicilia appena possibile. I prossimi impegni erano per la tarda mattinata successiva.
Alloggiavamo in un noto albergo con SPA e bagno turco, subito dopo pranzo Serena mi guardò fisso ngli occhi. "Dottore, io adesso scendo in SPA. Mi fa compagnia?".
Avevo sentito già diverse volte Xenia al telefono, era il nostro anniversario di matrimonio, eravamo a mille chilometri di distanza. Non sapeva del cambiamento in Agenda. Che fare?
Rientrai in stanza. Avevo fisso il malizioso pensiero di quella sera. Io che prendevo mia moglie da dietro, immaginando Serena, io che la leccavo mentre lei immaginava la leccasse Serena. Che fare? Intanto una doccia, poi si decide, mi dissi.
Sotto la doccia lo scroscio dell'acqua non mi fece minimamente spegnere l'immagine di qualche sera prima. Calzai il costume e scesi in Spa.
Serena era stupenda. Forme perfette ed in topless. Capelli raccolti in uno splendido chignon. Seno imperioso e svettante. Un perizoma da sballo. Sorseggiammo insieme un the freddo. Non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso. Non riuscivo a cancellare le immagini di mia moglie che gode come matti mentre io credo di prendere Serena da dietro e mentre lei crede che la mia lingua sia quella di Serena. Le guardo le labbra. Maestose e meravigliose.
"Cominciamo il percorso, Dottore?" Mi disse Serena, mentre io ancora rimuginavo su cosa fosse giusto fare. Me lo ripeté.
Mi riebbi, la guardai e le risposi:" Ho altro da fare. Sarò di ritorno per le tredici di domani, tu completa il lavoro e rispetta l'agenda di domani. Torno a Siracusa e stanotte dormo a casa".
Mi guardò sbarrando gli occhi. Sapeva di non poter dire nulla. Acconsentì col capo, ci salutammo.
Salendo chiesi al concierge un taxi, andai in camera, mi vestii e raggiunsi l'aeroporto. Riuscii a prendere l'aereo delle 15.55 e dall'aeroporto chiamai Xenia non dicendole che sarei tornato a casa. Alle 19 infilai la chiave nella toppa della porta. Mia moglie sussultò e scoppiò in una fragorosa risata prima di gettarmi le braccia al collo.
"Lo sapevo che senza di me non avresti resistito. E non sarebbe stato giusto rimanere separati", mi disse. "Vieni, facciamo l'amore, scopami forte", aggiunse.
"No, amore, le dissi, ho prenotato un tavolo al roof garden che tanto ti piace. Vestiti ed andiamo, fammi vedere quanto sai provocarmi".
Avevo appena finito di vestirmi quando la vidi uscire già pronta. Capelli a caschetto, tubino nero, autoreggenti e tacco dodici.
"Azzo, così mi fai sembrare un cretino", le dissi.
Xenia é già alta di suo, con 12 centimetri di tacco mi sovrasta imperiosamente.
"E non hai visto la sorpresa", aggiunse, sedendosi ed allargando le gambe. "C'è troppo caldo, voglio stare comoda e voglio farti eccitare da impazzire".
Arrivammo al ristorante dove fummo accolti dal maitre che ci accompagnò al tavolo. Dal terrazzo si godeva una vista spettacolare sul porto ed i colori del tramonto disegnavano il cielo d'eterno.
"Ed anche quest'anno ci siamo riusciti", esordii. "Non avevo dubbi, sai che non possiamo stare distanti l'uno dall'altro", rispose.
Ordinammo, una cameriera gentilissima ci versò da bere. Capelli neri, occhi blu oceano. Fasciata nella divisa sprizzava sensualità, classe ed eleganza.
"Come ti chiami?" Chiese Xenia.
"Serena", rispose Lei.
Io scoppiai in una fragorosa risata, Xenia disse "Non farci caso, é una persecuzione". La ragazza, ovviamente, non comprendeva. Io non riuscivo a smettere di ridere. Xenia si allontanò e chiese a Serena dove fosse il bagno.
In un primo momento non ci feci alcun caso. Pensavo alla strana casualità ed alla ricorrenza di quel nome nella nostra vita. Chiamai al telefono Serena, la mia segretaria, per capire se fosse tutto a posto, mi rassicurò ma mi liquidò in un minuto. La cosa mi insospettì e cominciai a pensarci prima di realizzare che non avrei potuto essere geloso di lei che poteva tranquillamente essere mia figlia. Su whatsapp mi scrisse: "Buon anniversario, Dottore", allegando una foto di Piazza Grande. La ringraziai e riposi il cellulare, mentre notai che Xenia mancava da oltre cinque minuti.
Che fine ha fatto, pensai. Feci per alzarmi e cercare l'altra Serena, non la trovai. Pensai fosse in cucina. Solo allora realizzai.
Io e mia moglie in quel ristorante eravamo andati centinaia di volte, e mia moglie sapeva bene dove fossero i servizi. Perché lo aveva chiesto a quella splendida cameriera fresca di assunzione?
Perché ne sa una più del diavolo, realizzai.
Mi avviai verso i servizi che, per fortuna e per la storicità del posto erano vicini. Nell'antibagno i lavabi. Feci per lavarmi le mani, me le asciugai e dissi:" Gioia, tutto bene?". Sentii la serratura scoccare, aprii la porta e mi trovai davanti gli occhi una scena celestiale.
Mia moglie a cosce aperte e Serena che, questa volta davvero, la stava leccando. Lei mugolava come una matta, dimostrando di gradire particolarmente. Stese una mano facendomi cenno di avvicinarmi, mi aprì i pantaloni. Ero già in perfetto tiro ma lei lo volle in bocca, non prima di avermi detto:" Vedi che Serena me la sta leccando veramente?" Proprio in quel momento Serena alzò gli occhi pieni di voluttà, si abbassò i pantaloni della divisa e cominciò a toccarsi le grandi labbra mentre contemplava Xenia che si industriava sula mia verga eretta, dando il meglio di se. Gli occhi di Serena sprizzavano un mix di voluttà e trasgressione. Nella vita di tutti i giorni giocavamo con coppie e singole ma mai, per quanto mi riguarda, avevo provato tanta eccitazione.
Xenia si sfilò e mi offrì le terga, invitandomi a prenderla da dietro. "Fammi vedere chi sei, mi disse, e fallo vedere a Serena quanto sai farmi godere".
Cominciai ad assestare colpi profondi, ai quali mia moglie sobbalzava e mugolava. Eravamo pur sempre in un luogo pubblico, la invitai ad abbassare il tono, lei non mi sentiva, era in estasi. Anche Serena cominciava a preoccuparsi finché non le offrì la figa in bocca, che mia moglie cominciò a leccare e stuzzicare con la lingua. Lo spettacolo che mi si parò davanti mi faceva credere di essere in un sogno. Mi riebbi quando Serena spruzzò tutto il suo squirt in faccia a Xenia. Non resistevo più. Mi sfilai, lo compresero e si inginocchiarono davanti a me.
Venni copiosamente sul viso, già bagnato, di mia moglie, Serena mi ripulì e si avvolse in un bacio profondo a Xenia, con la bocca sporca del mio seme. Solo allora Xenia mi baciò. Fu un turbinio indescrivibile di sensazioni mai provate.
Ci ricomponemmo e completammo la cena. Serena continuò a servirci per tutta la serata con un sorriso e due occhi felicissimi. Fu il più bell'anniversario di matrimonio finora festeggiato.
"Ti é piaciuto il regalo?" Mi disse Xenia tornando a casa.
...continua presto!
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