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La nascita di Manuela


di Manuela-inpvt
04.05.2020    |    18.558    |    29 9.5
"Dopo sposati i nostri rapporti sono stati meno frequenti, ma non per una diminuzione di voglia, ma solo per gli impegni di lavoro e di famiglia e quando..."
Avevo 11 anni e mentre stavo a casa con mia madre che faceva le pulizie, mi chiese di andarle a buttare nella pattumiera un paio di calze collant che le si erano rotte. Presi in mano quelle collant e mentre mi dirigevo verso il cesto dell’immondizia, mi sentii attratto da quelle calze e così invece di buttarle le nascosi nella mia cameretta. La sera andai in cameretta per andare a dormire ma prima, con molta emozione, indossai quelle collant. Mi piaceva tantissimo sentirle addosso tanto che le tenni indossate per tutta la notte. La mattina quando mi svegliai me le tolsi e le nascosi. Sapevo che quello era un indumento femminile ed io ero un maschietto ma cercavo di capire il perché ne fossi attratto dall’indossare quel nylon. Qualche giorno dopo, approfittando che mia madre dormiva sulla poltrona in sala, andai in camera sua e ne rubai un paio nuove, tanto ne aveva tante e non se ne sarebbe accorta e così buttai quelle rotte. Da quel momento le indossavo tutte le notti ed il piacere di sentirle indossate cresceva di giorno in giorno, anzi per meglio dire, di notte in notte, tenendolo nascosto a tutti. Il piacere era davvero tanto ed incrementava anche sentendo le lenzuola che strofinavano su quel nylon indossato. Questo piacere mi portava anche a inarcare la schiena protendendo il culetto e a carezzarmi le cosce ed il culetto, provando un grande piacere.
Dopo un anno di crescente e solitario piacere, volevo parlarne con qualcuno per cercare di capire ancora di più il piacere di tutto questo ed il perché mi sentivo attratto più dai maschietti che dalle femminucce, ma non sapevo con chi e di certo non potevo parlarne con i miei genitori in quanto avevo sentito alcuni discorsi che facevano tra di loro o con altri parenti ed amici su questo argomento. Dopo tanti giorni di riflessione decisi di parlarne con il cugino più grande di me di 2 anni con cui ci scambiavamo molte confidenze e che sapevo benissimo che avrebbe mantenuto il segreto tra di noi, ma dovevo trovare il coraggio ed il momento giusto. Premetto che con questo mio cugino ci vedevamo quasi tutti i giorni sin da quando eravamo bambini, in quanto io dopo la scuola andavo spesso a casa sua perché i miei genitori lavoravano e quindi studiavo e passavo tutto il pomeriggio fino a sera a casa sua e anche uno o due fine settimana al mese dormendo a casa sua. Eravamo molto legati affettivamente, ma dovevo trovare il coraggio di svelarmi a lui.
Il momento arrivò qualche anno dopo, proprio in un fine settimana che dormivo da lui. Era un sabato pomeriggio e stavamo facendo un riposino con la serranda della finestra abbassata che creava penombra, quando lui si alzò dal letto andò verso la porta della camera e mi chiamò. Mi avvicinai e mi fece vedere sua sorella che stava rassettando e pulendo la camera di lei e in quel momento si trovava chinata in avanti ed il corto abito che indossava l’aveva portato a scoprire tutte le cosce e buona parte del suo culo inguainate in un collant di colore scuro. Tornammo a letto, in quanto lei era uscita dal nostro campo visivo e dopo esserci distesi nuovamente mi disse: “Andrea hai visto che cosce e che culo che ha mia sorella? Se non fosse mia sorella sarei andato li e gli avrei appoggiato l’uccello sul quel culo e palpato tutte le cosce”.
Ed io gli risposi : “e si e poi quelle calze gli mettono bene in evidenza le cosce ed il culo”.
E lui : “già”.
A quel punto mi feci coraggio e gli chiesi : “Luigi, tu hai mai indossato le collant?”
Lui : “ma che scherzi? Quelli sono cose da femmine. E tu?”
Esitai molto a rispondere e così lui mi disse: “tu si?”
Allora mi feci coraggio e gli dissi : “Senti Luigi se ti confido una cosa mi prometti e mi giuri che non lo dirai e non ne parlerai con nessuno all’infuori di me?”
Lui : “si certo che si, te lo giuro e te lo prometto”.
Io : “Allora senti, ti svelo una cosa che non sa nessuno e così deve rimanere, deve essere un segreto solo tra me e te. Si Luigi, le ho indossate. Ne ho rubato un paio a mia madre un paio di anni fa e da allora le metto tutte le sere quando vado a dormire. Mi piace sentirle addosso e mi ci sento bene, mi piace indossarle e mi sento attratto dai maschietti, ma fino ad ora non ho avuto alcuna esperienza con alcuno”.
Lui: “wuau, me lo hai nascosto bene questo tuo piacere in tutti questi anni, non lo immaginavo neppure. Ma va beh, tranquillo, non ne farò parola con nessuno, tranquillo”.
Lui : “posso farti delle domande anche intime e particolareggiate?”
Io : “si certo”.
Lui : “ma se ti faccio questo ti piace?” E avvicinandosi a me, che stavo disteso a pancia in giù, ha cominciato a toccarmi e palparmi le cosce e le natiche.
Io : “si, mi piace”.
Lui : “e se ti faccio questo ti piace pure?” In quel momento si dedicò solo alle mie chiappe fino a fare scorrere un dito sul mio solco, prima in superficie e poi insinuandolo all’interno del solco fino a trovare il buchino per massaggiarlo con dito.
Io a quel tocco inarcai la schiena protendendo il culetto all’insù. La risposta sembrava chiara ma gli risposi lo stesso con un sospiro di piacere : “SI, mi piace tantissimo”.
Allora lui, senza togliere la sua mano dal mio culetto mi disse : “mi piace toccarti così come sto facendo ora come se tu fossi una femmina e devo anche dire che hai anche un bel culetto. Ma dimmi un’altra cosa : se ti chiedessi adesso di toccare il mio uccello mentre io tocco il tuo culo, ti piacerebbe?”
Io : “fino ad ora non ho mai toccato un altro uccello oltre al mio, ma penso di si, che mi piacerebbe”.
Lui : “ti va di provare?”
Io : “si”.
A quel punto si abbassò gli slip per liberare il suo uccello e dopo abbassò anche i miei slip ed da quel momento il contatto della sua mano con il mio culetto diventò a pelle e la cosa mi esaltava moltissimo. Io con la mano raggiunsi il suo uccello e cominciai a toccarlo e a segarlo. Non so quanto sia durato il tutto, ma quando stava per godere tolse la mia mano e distendendosi sopra di me mise il suo uccello nel mezzo del mio solco e segandosi con le mie chiappe fini per sborrarmi sul culetto e questo mi ha portato a godere anche io. E’ stata una esperienza fantastica e decisamente piacevole sia per me ma anche per lui tanto che l’abbiamo ripetuto sia la sera stessa che nei giorni successivi. Qualche mese dopo, in un fine settimana che dormivo a casa sua, mi fece trovare un paio di collant sotto il cuscino, che aveva preso a sua sorella, e mi chiese di indossarle. L’ho fatto e quando mi sono messo a letto si è avvicinato subito palpandomi tutte le cosce ed il culetto, dicendomi che non avevo nulla da invidiare ad una femminuccia e che gli piacevo tantissimo così e che avevo un gran bel culo e delle cosce molto belle. Da quella sera abbiamo provato ad andare oltre, voleva penetrarmi ma mi faceva tanto male ed allora si è limitato a strofinarmi il suo uccello nel mezzo del mio solco mettendosi sopra di me mentre io ero disteso a pancia in giù, baciandomi sulle spalle e sul collo e mentre io protendevo il mio culetto all’insù mi diceva :
“Che culo fantastico che hai. Ti piace? Lo senti il mio cazzo sul culo?”
Ed io gemendo di piacere gli rispondevo : “s i, è bellissimo, hai un cazzo bellissimo e mi piace tantissimo sentirlo appoggiato al mio solco, mmmmmmmm……” e andavamo avanti in questo modo sino sentirlo godere e facendo scivolare tutta la sua sborra nel mio solco me la spalmava con il suo uccello nel mio buchino, ovviamente dopo avermi abbassato il corpetto delle collant. Questo mi piaceva tantissimo e faceva godere anche me perché tra l’altro dopo raccoglieva la sua sborra con un dito e me lo infilava nel buchino . Da quella sera voleva che mettessi sempre le collant per andare a letto. Ci provava sempre a penetrarmi, ma quando vedeva e sentiva che mi faceva tanto male si fermava e allargandomi le chiappe mi metteva il suo uccello nel mezzo del mio solco e me lo strofinava fino a sborrare e facendo sborrare anche a me.
Dopo qualche anno essendo più grandi (per l’esattezza io ne avevo 15 e lui 17) e potendo rimanere soli a casa, Luigi mi disse : “oggi faremo qualcosa di più intrigante che sono sicuro ti piacerà, ma te lo dirò dopo e sono sicuro che ti piacerà”.
Ed io gli risposi : “ok, mi fido”.
Pranzammo e subito dopo mi misi a fare i compiti ed anche lui. Mia cugina non c’era che era uscita con il fidanzato e tornava la sera dopo cena, ed a un certo punto mia zia gli disse a mio cugino : “Luigi, allora io e papà usciamo per andare a fare la spesa, voi finite i compiti e mi raccomando non fate casino per casa, ok?
Luigi : “si mamma tranquilla, non so Andrea ma io ancora ho un bel po’ di compiti da fare”.
Io in realtà avevo finito, ma risposi : “anche io ancora devo finire i compiti”.
Mia zia : “ok, ci vediamo fra un po’ . Ciao “
Appena uscita mia zia, Luigi mi disse : “ne hai ancora per molto?”
Io : “no, veramente ho finito”
Luigi : “Bene, anche io”. Aspetta che controllo dalla finestra quando vanno via con la macchina. Bene, sono andati via, vieni con me”.
Mi prese per mano e mi portò in camera di sua sorella e mi disse: “ti va di vestirti da femmina, ti metti le calze senza mutandina, un vestitino corto, scegli quello che vuoi basta che non lo sporchiamo ed un paio di scarpe con il tacco?”
Io con una forte emozione risposi : “Si, va benissimo” e gli diedi un bacio sulla guancia.
Luigi uscendo dalla camera di sua sorella mi disse : “Bene, allora preparati, io ti aspetto in camera mia”.
Allora io mi spogliai tutto e cominciai ad indossare le collant ben aderenti alle gambe ed alle cosce ed il corpetto delle collant molto aderente al culetto, tanto che la cucitura del corpetto si insinuò nel mezzo del mio solco, poi scelsi un abitino corto in maglina che aderì al mio corpo, che a vedermi allo specchio non erano molto difformi da quelle di una donna, poi ho calzato un paio di sandali con tacco 8 credo. Per me tutto questo era la prima volta, ma trovai subito il giusto equilibrio ed il giusto modo di camminare sui tacchi, mi sono guardato allo specchio assumendo anche pose provocanti. A questo punto sono uscita da quella camera e mi sono diretto verso quella di Luigi, fermandomi sulla porta affinchè mi guardasse e lui dopo avermi squadrato per bene ha esclamato :
“ammazza che bella topa che sei, girati intorno e fatti guardare tutta, sei proprio una bella topolona. Ti piace se quando siamo soli ed in intimità e parlo di te lo faccio al femminile?”
Ed io gli risposi : “si, mi piace”.
Lui : “credo che tu sei femmina dentro”.
E così camminando verso di lui sculettavo da vera femminuccia, ma senza esagerare perché sculettare in modo troppo vistoso non mi piace. Luigi ha apprezzato questo atteggiamento e gli piacevo nonostante sapesse che non ero una femminuccia vera. Dopo averlo raggiunto mi sono seduta sul bordo del letto accavallando le gambe, lui si sedette a fianco a me e mettendomi una mano sulla coscia mi disse : “ti posso chiamare Manuela quando sei vestita da donna e quando siamo nella nostra intimità?”
Io : “si certo, mi piace e poi comincio realmente a sentirmi femminuccia e poi Manuela mi piace come nome”.
In quel momento è nata Manuela e da quel momento anche io quando parlavo di me lo facevo al femminile, ma solo quando ero in privato con lui. A questo punto mi alzai, andai verso la finestra e mi affacciai, anche se la serranda era socchiusa, appoggiando le braccia sul bordo della finestra e questo mi ha portata a chinarmi in avanti, davanti a lui, scoprendo le mie cosce sino all’attaccatura delle natiche.
Lui : “ammazza quanto sei bona”.
Si alzò anche lui e mi raggiunse e mettendomi una mano sulla spalla mi disse :
“lo sai che mi piaci tantissimo e che mi fai impazzire così”.
Io : Luigi anche tu mi piaci tantissimo e ti desidero, ma tutto questo però deve rimanere solo un nostro segreto, non possiamo rivelarlo a nessuno, altrimenti saranno guai per tutti e due perché ne i nostri genitori ne gli altri parenti ce lo permetteranno, anzi ……”.
Lui : “si lo so e noi non lo diremo a nessuno, ognuno di noi si farà la sua vita, ma quando vorremo ci incontriamo e ci divertiamo, non credi?”
Io : “si, penso di si, a queste condizioni penso che potrebbe funzionare”, ma dobbiamo essere sempre attenti e discreti”.
Lui : “certo è ovvio”.
Dopo quelle parole la sua mano ha cominciato a scendere sul mio corpo sino a raggiungere le mie chiappe e le mie cosce cominciandole a carezzare e palpare e quando il suo dito si è insinuato nel mio solco ho divaricato le gambe e proteso all’indietro il mio culo accompagnato da un gemito di piacere.
Lui : “ti piace piccola, vero?”
Io : “si” e dopo aver detto questo ho allungato la mia mano verso il suo pacco e dopo aver sbottonato e abbassato i pantaloni ho abbassato anche le mutande per liberare il suo uccello già duro, per sentirlo in mano carezzandolo e segandolo, mentre la sua mano la sentivo sul mio culo e sulle cosce. Dopo un po’ ha appoggiato il suo uccello sulle mie chiappe e lo strofinava su tutto il solco dicendomi :
“mmmmmm…… Manuela, mi piaci tantissimo, hai delle belle cosce e un bel culo, ti piace?”
Io : “mmmmmmmmm…… si Luigi si, mi fai impazzire di piacere”.
Luigi : “oggi faremo qualcosa in più, ti va?”
Io : “si”
Lui : “vorrei scoparti, ma se non ti senti pronta o vuoi smettere dimmelo subito che mi fermo”.
Io : “si, ho tantissima voglia di sentirti dentro, ma ti prego di essere delicato e dolce perché sono vergine e fino ad ora l’unica cosa che mi è entrato dentro e solamente un dito”.
Lui : “tranquilla, in qualsiasi momento se mi dici di fermarmi mi fermo subito”.
Io “ok, grazie”.
Mentre mi diceva queste cose continuava a strofinarmi il suo uccello nel mio solco mentre con le mani allargava le mie chiappe. Lui sentiva che mi piaceva perché gemevo di piacere, ma sentivo che piaceva anche a lui perché anche lui gemeva di piacere.
Ad un certo punto si stacca da me, sento le sue mani afferrarmi le chiappe ed allargandole mi bacia le due chiappe e mi bacia anche il buchino sempre da sopra le collant. A quel bacio io ho emesso un “si” di piacere protendendo indietro il mio culetto e lui alzandosi mi appoggia un dito sul buchino spingendolo come a voler forzare le collant per entrare e poi si allontana. Lo sento che è andato in cucina e ritorna con un pezzetto di burro. Lo posa sul comodino e dopo essersi spogliato tutto si distende sul letto e mi chiede di fare un 69. Gli dico subito che non ho mai leccato o succhiato un uccello e lui tranquillizzandomi mi dice di non preoccuparmi perchè c’è sempre la prima volta e che neanche lui ha mai leccato una fica o un culo, per cui era la prima volta per entrambi, l’importante è che ci piace farlo. A quel punto prendo il suo uccello in mano e comincio a segarlo, poi avvicinando la bocca comincio a leccarlo sulla cappella, poi tutta l’asta ed infine me lo metto in bocca per succhiarlo come avevo visto in alcuni giornaletti porno dell’epoca. Sentivo che gli piaceva perché emetteva dei sospiri di piacere e così capendo che stavo facendo bene ho continuato. Lui nel frattempo ha cominciato ha palparmi, baciarmi e leccarmi le cosce, culetto e buchino. Ad un certo punto mi abbassa il corpetto del collant e comincia a leccarmi il buchino. Io a questo punto lascio il suo uccello e comincio a gemere dicendo : “mmmmmmmm…. sssiiiii……. Che bello ….. si ….. mi piace…… ancora …..” e poi riprendo a succhiare il suo uccello. Dopo avermelo bagnato per bene ha cominciato a sgrillettarmi il buchino con un dito e a farlo entrare piano piano fino a che non era tutto dentro. Era una sensazione fantastica che già conoscevo perché da quando che mi sono rivelata a lui non mi ha mai fatto mancare il dito dentro il mio culo, ma quello di essere leccata nel buchino era una cosa nuova e davvero fantastica. Avevo anche capito che da li a poco avrei perso anche la mia verginità. Ero molto eccitata ma anche un po’ preoccupata perché non sapevo se avrei resistito al dolore, ma mi confortavo perché lui mi aveva detto che sarebbe stato delicato e che mi sarei potuta fermare in qualsiasi momento, ma ero tanta eccitata e volevo raggiungere lo stesso il momento della mia perdita della verginità e la perdevo con lui che da quando mi sono confessata è aumentato l’affetto in modo reciproco. Ad un certo punto dopo avermi leccato e sditalinato il buchino per bene, vedo che prende il pezzetto di burro dal comodino e me lo spalma nel buchino facendone entrare anche un pò dentro infilando dentro anche un dito facendolo scorrere per tutta la lunghezza e ruotandolo come a lubrificare anche l’interno. Questo mi procurava un enorme piacere. Ecco che il momento stava per arrivare perché gli sentii dire : “siediti tu sul mio uccello così se ti fa male ti fermi” e così spostandosi si è seduto a bordo del letto ed io dandogli le spalle avvicinai piano piano il mio culetto al suo uccello. Lui mi afferrò le chiappe e me le ha allargate, io ho preso il suo uccello e ho cominciato a strofinare la sua cappella sul mio buchino e lui mi disse : “tranquilla tesoro, adesso rilassati e scendi piano piano”. Quelle parole mi confortarono e lo strofinare della sua cappella sul mio buchino mi eccitava tantissimo così presi a scendere su quell’uccello, ma mentre la cappella forzava il mio buchino e lo allargava sentii un forte dolore e mi fermai alzandomi, ma non mi allontanai anzi mi sono seduta sulle sue cosce e gli chiesi scusa e lui replicò : “tranquilla tesoro, se non te la senti smettiamo”
Io : “no no, lo voglio fare ma devo superare la fase del dolore, perdonami”
Lui : “tranquilla, non ti preoccupare ancora un po’ di tempo lo abbiamo” e mentre mi diceva questo carezzava il culetto e mi infilava un dito nel buco.
Questo mi eccitava e così riprovai nuovamente sedendomi sul suo uccello, ma quando la cappella stava per entrare tutta mi fermai nuovamente per il forte dolore e così mi sollevai nuovamente per sedermi ancora una volta sulle sue cosce. Lui riprese ad accarezzarmi il culo e a far scorrere un dito dentro il culo.
Lui : “tranquilla tesoro, voglio che deve essere un piacere per tutti e due”.
Io : “grazie”
E dicendo questo ci ho riprovato. Ho allargato le cosce e ho calato il mio culo verso il suo uccello mentre lui sempre allargandomi le chiappe mi teneva. Ho preso il suo uccello e l’ho indirizzato verso il mio buchino e piano piano sono sceso. Ho sentito entrare la sua cappella, mi faceva male ma la voglia era più forte e così piano piano me lo sono fatto entrare tutto fino a che ho sentito le mie chiappe appoggiarsi sul suo inguine. Mi sono fermata e ho aspettato che il mio culo si abituasse al suo uccello.
Lui : “che bello piccola mia, lo senti è tutto dentro”
Io : “si è bellissimo…… mmmmmmm…… aspetta un attimo che mi abituo”
Lui : “certo tesoro, tranquilla, già è bello così, quando vuoi andiamo avanti”
Dopo qualche minuto sentendo che il mio piacere aumentava nel sentire il suo uccello dentro il mio culo, ho cominciato ad ancheggiare molto lentamente in avanti ed indietro e a destra ed a sinistra e nel farlo io gemevo di piacere ma sentivo che anche a lui piaceva molto. Allora ho preso a farmi scorrere il suo uccello muovendomi in su e in giù, inizialmente molto lentamente e piano piano aumentando il ritmo fino ad arrivare a cavalcare quell’uccello ben piantato dentro il mio culo e lui tenendomi per i fianchi o allargandomi le chiappe assecondava i miei movimenti specialmente quando ero nella fase di discesa. Dopo un po’ ha preso lui le redini ed alzandosi in piedi con il suo uccello sempre ben piantato dentro il mio culo mi ha fatto appoggiare le mani alla finestra fino a farmi mettere a pecora con le braccia appoggiate al davanzale della finestra cominciando a scoparmi. In quei momenti i gemiti di entrambi erano intensi e passionali :
io : “s i …… ancora …… mmmmmmm…… che bello”
lui : “ti piace tesoro? Lo senti come entra tutto dentro? Hai un culo fantastico”
io : “mmmmmmm…… si mi piace tantissimo. Mi fai impazzire. Hai un cazzo fantastico. Si, ancora, fammelo sentire tutto il tuo cazzo che è bellissimo”.
Lui : “sei proprio femmina tesoro ed anche molto porca. Il tuo culo è fantastico ed il mio cazzo te lo do tutto e te lo darò quando lo vorrai”.
Io : “si tesoro, ancora, si si si….. che bello…. Ancora si….. tutto……”
Lui : “mmmmmmmmmmmm…… si tesoro….. sto per sborrare…..”
Io : “sssiiiiiiii…….” A quel punto ho cominciato a toccarmi il mio pisello, che non si era per niente alzato, per godere anche io.
Ha cominciato ha sbattermi forte e li ho capito che stava per godere infatti poco dopo si è fermato con il suo cazzo tutto dentro il mio culo scopandomi muovendo solo il suo bacino con degli spasmi forti sborrandomi dentro il mio culo. Gli ho chiesto di non uscire ma di tenerlo tutto dentro il più possibile perché stavo sborrando anche io. Dopo ci siamo staccati e ci siamo distesi sul letto. Lui si è avvicinato a me e mi ha abbracciata e mentre mi carezzava e palpava le cosce e il culo mi ha detto : “Manuela sei stata fantastica, sei proprio una bella femmina e spero che lo rifaremo, mi piaci tantissimo tesoro”.
Io : “anche tu Luigi sei stato fantastico e spero tantissimo di rifarlo tutte le volte che vogliamo e che possiamo”.
A quella risposta mi ha dato un bacio in bocca.
Siamo rimasti ancora un po’ così, poi mi sono lavata e cambiata per evitarlo di farlo in fretta se fossero rientrati gli zii prima del previsto, ma siamo rimasti abbracciati carezzandoci.
Da quel giorno lo abbiamo fatto spesso e in tutte le posizioni, sempre con molta dolcezza, molta passionalità e anche molta porcaggine, sia che io fossi enfemme sia che no, dipendeva solo dal tempo che avevamo a disposizione, ma per lui in quei momenti ero sempre Manuela.
Lui dopo circa 7 anni si è sposato ed ha avuto dei figli e lo stesso dopo un po’ ho fatto anche io, mantenendo segreta a tutti questa relazione fatta di sesso e di affetto, relazione che è durata sino a un po’ di anni fa perché lui con sua famiglia si è trasferito di città per lavoro. Dopo sposati i nostri rapporti sono stati meno frequenti, ma non per una diminuzione di voglia, ma solo per gli impegni di lavoro e di famiglia e quando potevamo per lui ero sempre la sua Manuela e lui il mio Luigi.

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