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Omonimo Veneziano 3 - Finalmente soli


di erocoppia
01.08.2019    |    2.871    |    1 8.9
"Ludovico infatti sa che c’è un prezzo da pagare per stare al gioco, ed è disposto a pagarlo perché vuole che Isa superi le remore che le hanno sempre tarpato..."
Per prestarsi al gioco della reciproca seduzione Isa ha sempre avuto bisogno di sentirsi profondamente coinvolta: un qualsiasi altro uomo deve piacerle molto, con tutti i rischi che ciò può comportare, ed è per questo che non ha mai voluto superare la barriera delle convenienze e delle regole imposte dal matrimonio – tranne quando per un po’ ha accettato la proposta del marito di fare scambi di coppia: e neanche allora è mai riuscita a divertirsi davvero facendo solo sesso, senza cioè provare un minimo di sentimento per i suoi partner. Né prima, né durante né, soprattutto, dopo.
Al secondo incontro col libraio, però, che come persona e come uomo le è subito piaciuto molto, ha voluto mettere alla prova sé stessa e le fantasie del marito, lasciandosi corteggiare e infine cedendo al suo fascinoso corteggiatore. E tra le sue braccia, baciandolo e lasciandosi andare alla sua passione, e poi condividendola, si è ogni volta sentita più leggera, libera, affrancata dalle regole che le sono state imposte e che lei ha fatto sue senza neanche provare a metterle in discussione, pur non essendo certa di averle mai condivise.
Ancora non si spiega come mai suo marito, pur avendo vissuto con lei e con l’altro ogni istante di questa nuova esperienza, abbia tanto serenamente potuto lasciarla fare: si sarebbe aspettata da parte sua un minimo di gelosia, o di possessività, e invece… ma nonostante tutto sente di essere amata come prima, se non di più, e di riamare, e questo la rassicura.
I tre hanno continuato a sentirsi dopo che Isa e Ludovico hanno lasciato Venezia. I due uomini più saltuariamente, ma Isa e il libraio invece quasi ogni giorno, con messaggi o telefonate. Nasce così tra loro l’idea, se non l’esigenza, di vedersi di nuovo: da soli però.
Il libraio è certo che Ludovico non avrebbe niente in contrario; Isa invece non è convinta, perché pensa che potrebbe ferire il marito lasciandolo solo mentre lei si vede con qualcuno che, di fatto, è un amante.
Viene però a sapere che in ottobre dovrà recarsi a Padova per presenziare ad un convegno, di venerdì: un’ottima occasione per rivedere Ludovico!
Ne parla col marito prima che col libraio, e concordano che resterà per tutto il fine settimana, e che lui… non verrà.
Ludovico infatti sa che c’è un prezzo da pagare per stare al gioco, ed è disposto a pagarlo perché vuole che Isa superi le remore che le hanno sempre tarpato le ali – e che purtroppo, riflettendo, ha capito di avere in passato in vari modi persino rinforzato.
………………………………………..
Sono circa le 20:00 di quel venerdì quando Isa, dopo un viaggio brevissimo eppure interminabile, scende a Santa Lucia. Ludovico è al binario, con una rosa scurissima in mano. Si vedono, si abbracciano e si baciano con discrezione, poi prendono la 6 per il Lido e poco dopo sono in casa del libraio.
Subito un bacio: lungo, sensuale, pieno di desiderio e di cose dette e non dette, ma lungamente pensate: da entrambi. E poi, in ingresso, le mani di lui che la spogliano piano mentre si baciano, le scarpe e i vestiti di lei sul pavimento, e il cazzo di lui nella sua bocca, e poi finalmente di nuovo quel letto, e quel suo modo al tempo stesso delicato e diretto di prenderla e di possederla, senza lasciarle alcuna possibilità di resistere, o di non godere con tutti i sensi mentre si toccano, si annusano, si baciano, e il suo essere sempre più piena o più vuota di quel desiderio duro, caldo e pulsante col quale Ludovico le riempie alternativamente la bocca, la fica, e il culo.
Isa pensa ogni tanto a Ludovico, e a tratti le manca la sua presenza consapevole e complice, ma avverte finalmente di essere tanto più desiderabile per lui quanto più liberamente si comporta… e questo pensiero la eccita ancora di più mentre scopa felice e libera col libraio.
Stavolta desidera che lui le venga addosso, o in viso, o in bocca, perché ha già ricevuto il suo piacere dentro di lei, in due indimenticabili occasioni, e adesso vuole sentirselo sulla pelle, e inebriarsene toccandolo e sentendone l’odore e il sapore.
È supina, con la testa oltre il bordo del letto, rovesciata all’indietro, nuda e totalmente esposta, bellissima, e lui la sta scopando in bocca, anzi in gola, stando in piedi dietro di lei e tenendole ferma la testa con entrambe le mani.
Aspetta… e si masturba dolcemente… e quando lui inizia a segarsi, sopra i suoi occhi, apre la bocca, gli accarezza i testicoli con la punta del naso e poi glieli bacia e glieli lecca dolcemente, fino a prenderli completamente in bocca… e glieli massaggia dolcemente con la lingua… lo sente gemere… proprio quando sta per venire anche lei… ma aspetta, ancora… ed ecco lo sente soffocare un grido, e subito una desideratissima pioggia calda, profumata e viscosa le cade sul collo, sul seno e sul ventre. Non finisce mai…!! La tocca con una mano, spalmandosela addosso, e poi con l’altra, e intanto ne porta un po’ alle labbra, e… quell’odore e quel sapore quasi la stordiscono… e si tocca ancora con le mani lordate di sperma… e gode anche lei, come non mai.
………………………………………..
Nudi, in cucina, a luci basse, consumano la cena, che Ludovico aveva preparato prima di uscire.
“Avevo tanta voglia di te che mi sono persino dimenticato di legarti!”
“Ah ah ah!!! E infatti mi sembrava che tu avessi dimenticato… qualcosa!”
Si baciano.
Lei poi sorridendo gli offre i polsi.
“Vuoi?”
“Si.”
Ludovico si alza e va a prendere le manette. Sono d’acciaio, molto robuste, anche un po’ pesanti. Le appoggia sul tavolo, davanti a lei.
“Se davvero vuoi, mettitele da sola.” 
Isa ha polsi sottilissimi. Guardando Ludovico negli occhi chiude l’anello con la mano sinistra intorno al polso destro e inizia a far scattare i denti della chiusura: una, due, tre, quattro cinque, sei volte… sembrano non finire mai! Un ultimo click, un attimo prima che il ferro le morda la carne, e poi fa lo stesso con l’altra mano.
Ludovico è strabiliato.
“Bravissima! Quando vuoi fare la slave sei perfetta.”
Chiude a chiave entrambe le serrature e le ordina di appoggiare un piede sulla sua coscia. Lei esegue, e lui le mette alla caviglia la catenella con la chiave.
“Per scurezza: non si sa mai. Tu però non toccarla!”
“Non lo farò.”
Si baciano ancora.
“Dovrai tenerle fino a domani mattina.”
Lei sorride… “Lo farò.”
Poi riprendono a mangiare: lei con entrambe le mani, anche per bere, compiacendosi di essere guardata. E lui, semplicemente, ammirandola, e desiderandola.
A letto, Ludovico assicura la catenella delle manette a un moschettone nascosto tra i cuscini, e dopo averle lungamente baciato la fica, i capezzoli e le ascelle, lisce e rosee, le applica ai capezzoli due clips, tenute insieme da una catenella. Si aspetta che lei si divincoli, e invece la vede mordersi appena le labbra, perché i suoi capezzoli sono eretti e perché le clips li stringono forte, e guardarlo negli occhi,con un misto di sfida e di libidine.
E allora la scopa di nuovo, stavolta alla missionaria, tenendola imbavagliata con la lingua e ferma per i glutei, e giocando col suo ano con le dita, fino a regalarle un’altra dose di intenso piacere – e della sua calda libidine.
Infine le toglie le clips, le massaggia delicatamente con le labbra e con la lingua i capezzoli indolenziti, sgancia il moschettone, l’abbraccia… e si addormentano entrambi.
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