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Una vecchia amica


di erocoppia
09.08.2019    |    37.411    |    15 9.4
"” Seduta sul letto, da un lato, di sponda, Isa ha i capezzoli eretti, e durissimi, e si sente deliziosamente umida, come da tempo non le accadeva più..."
Quasi 80 anni, magrissima e minuta, simpatica, arguta e colta, gli occhi azzurri e i capelli fitti e grigi, tagliati a spazzola, Lia ama la buona compagnia, il buon bere e la buona tavola, che ben conosce avendo gestito per una vita la rinomata trattoria dei genitori, in città.
Sempre vestita al maschile, in gioventù è stata femminista, e dalla maturità è lesbica, convinta e dichiarata.
Ha un ex marito, due figlie bellissime, tre nipoti adolescenti e un magnifico cane lupo, ereditato da una compagna che purtroppo non c’è più, che porta ogni giorno a fare lunghe passeggiate nei dintorni, dei quali conosce molto bene storie, sentieri e personaggi.
Vive sola, un po’ fuori dal paese, in una casa piena di ricordi, di quadri, di libri e di dischi, con un grande giardino di alberi bellissimi e rari e 100 piante di ulivo.
Eccellente contadina, cura personalmente un orto abbastanza grande e l’uliveto, e se la cava bene anche come meccanico e come falegname.
Ha letto molto, molto amato e molto viaggiato, e specialmente per i paesani, che la rispettano, è un personaggio assolutamente fuori dal comune.
Ha conosciuto Isa e Ludovico per caso, un giorno in cui anche loro stavano portando a passeggio il cane, e ne è subito nata una bella amicizia, fondata su una vera e reciproca affinità, umana e culturale, e cresciuta nelle serate invernali a cenare e poi chiacchierare davanti al fuoco, o nelle passeggiate.
……………………………………………
Ha potato gli ulivi, da sola e con molta fatica, e deve ancora raccogliere le frasche. Isa si offre di aiutarla, e lei accetta volentieri:
“Vieni, mi fa piacere! In due faremo in fretta, e se ci avanza un po’ di tempo magari mi aiuti anche in giardino, che anche là c’è parecchio da fare.”
Isa così la raggiunge la mattina dopo, in una bella giornata di primavera, soleggiata e già calda. Felpa, canottiera, pantaloncini corti da escursione e comode scarpe da campagna, dimostra meno dei suoi 60 anni.
Arriva e la vede da lontano, tra gli ulivi, mentre in tuta da meccanico e forcone riempie il rimorchio di un piccolo trattore. Si guardano, si salutano, e Lia indicando una tettoia le grida:
“Buongiorno!!! Vieni giù dài… ma prima passa a prenderti un paio di guanti e una forca anche tu!”
Scesa nell’uliveto Isa inizia subito a lavorare di buona lena, imitando i gesti dell’amica e facendosi guidare e consigliare quando serve. Riempiono di frasche il rimorchio e poi salgono tra le piante fino al punto in cui le accatastano, facendo numerosi viaggi avanti e indietro: Lia al volante e Isa seduta nel rimorchio, sulle frasche.
A mezzogiorno Lia decide che per quel giorno hanno lavorato abbastanza: quindi dopo aver caricato e scaricato le frasche per l’ultima volta, sgancia il rimorchio e facendosi aiutare dall’amica lo porta a mano al riparo, e infine sistema anche il trattore sotto alla tettoia.
Isa è accaldata, e là c’è una gradevole ombra fresca.
Lia, togliendosi i guanti, le si para davanti, e la guarda in fondo agli occhi.
“Senti, bella,” le dice, “mi sa che stavolta succede.”
“Cosa?”
“Questo.”
Le prende le guance tra le mani nodose e ruvide e la bacia in bocca, delicatamente ma con determinazione, e appena avverte che nell’amica la sorpresa sta lasciando spazio alla repulsione le mette una mano tra le gambe, sul pube, e l’altra su un seno, e senza smettere di cercare la sua lingua con la sua.
Isa è sempre stata etero, ed è convinta di esserlo, e non è mai stata del tutto a suo agio nelle varie occasioni in cui, specialmente quando è stata scambista, ha ricevuto e a volte anche ricambiato le attenzioni di altre donne. Però vuole bene all’amica, e pur essendo sorpresa di vederla agire in quel modo, quasi come un maschio, proprio perché le vuole bene non riesce a ribellarsi.
“Cosa fai, Lia… ti prego… smettila… Lia…”
Intanto però la determinazione e la sapiente carezza dell’amica la inducono poco per volta a lasciarsi un po’ andare, e a rispondere al bacio, pur con qualche riluttanza. Lia allora le abbassa le spalline della canottiera e le scopre i seni.
“Che bella… che belle sise!!”
Poi si china a baciarli, e a succhiarne i capezzoli uno alla volta, sempre tenendo tra le gambe dell’amica una mano e strizzando con l’altra il capezzolo libero.
Ora Isa è quasi soggiogata, e timidamente prova ad abbracciarla.
Di nuovo la bocca dell’amica sulla sua, stavolta per non farla parlare.
Isa è combattuta… i baci e le carezze dell’amica hanno iniziato ad eccitarla, ed è molto sorpresa perché si rende conto di provare una qualche attrazione: per una donna! E anche vecchia, e certamente non bella.
Prova sbottonarle la tuta, sul petto, ma viene subito fermata:
“Stai buona, bella, che non c’è proprio niente da vedere. Qui invece… sei bellissima!! Vieni dài.”
Senza rivestirla la prende per mano e la porta verso la casa. Lei prova a coprirsi sollevando le spalline.
“Se vuoi copriti, ma qui non ti vede nessuno… e con le sise al vento sei uno spettacolo!”
Il lato esibizionista di Isa si accende… e camminare a seno nudo in quel posto così bello le piace, ma si riveste.
Per tutto il tragitto Lia tiene l’amica per mano, e fa col dito e la bocca il segno di tacere ogni volta che lei prova a dire qualcosa.
“Dammi retta, bella, in certi momenti meno si parla e meglio è. Parleremo dopo”.
“Dopo?”
“Dopo.”
Entrano. Stavolta è Isa che sente la voglia di baciare, e si avvicina all’amica, che con piacere l’abbraccia, e si lascia baciare.
Baciandola le sfila canottiera e reggiseno, poi la prende di nuovo per mano e imbocca le scale, per salire in camera sua.
“Dovevo averti, Isa. Non potevo più resistere. Anche a costo di giocarmi la nostra amicizia, perché ne vale la pena. E anche perché… tu, bella… eri già mia. Solo che non lo sapevi.”
Seduta sul letto, da un lato, di sponda, Isa ha i capezzoli eretti, e durissimi, e si sente deliziosamente umida, come da tempo non le accadeva più. Lia, in piedi davanti a lei, la guarda con amore.
“Adesso non ti farò male, e nemmeno ti mangio. Tu lasciami fare, e… sii solo te stessa”.
Isa mette la schiena sul letto, con i piedi ancora sul pavimento, mentre Lia le si inginocchia davanti e inizia ad accarezzarle le gambe nude, e a baciarle, e a sbottonarle i pantaloncini. Poi glieli sfila, portandoglieli alle caviglie, e inizia ad accarezzarle il pube, delicatamente, attraverso la sottile microfibra dello slip, a tratti anche con la punta del naso e con le labbra, e senza smettere di strizzarle intanto anche i capezzoli, amorevolmente.
Una sottile macchiolina verticale inizia a trasudare dallo slip di Isa.
Allora senza indugiare Lia scosta con le dita la stoffa e infila la lingua nella fica dell’amica, per assaporarla. È buonissima, odorosa e umida, ben depilata, con labbra sottili e un clitoride piccolo e un po’ nascosto, ma duro e percettibile.
Isa gemendo di piacere si inarca premendo col pube sulla bocca di Lia mentre questa le sfila le mutandine, e si lascia leccare e gustare fino quasi a godere. Sente però irrefrenabile il desiderio di esplorare a sua volta l’amica, urgente più del suo stesso orgasmo, e per attirarla sul letto si rotola da un lato. I pantaloncini le impediscono di muoversi come vorrebbe… mentre Lia si sdraia vicino a lei riesce a sfilarne una parte senza togliersi lo scarpone, e appena libera si getta avidamente a succhiare i suoi umori dalla bocca dell’amica.
Adesso Lia è più languida, e si lascia spogliare. Dalla tuta escono due piccoli seni flosci e un ventre dalla pelle rugosa e cadente, sui quali superato un primo sconcerto l’amica si getta famelica, determinata a condividere nudità e piacere.
Poi le si mette a cavalcioni, con la fica sulle sue labbra, e mentre lei con rinnovata energia riprende a leccarla si adopera per toglierle la tuta, o almeno abbassarla fino alle scarpe. Da alte mutande di cotone bianco escono così due gambe nervose e sottili, dalla pelle cadente, che si schiudono e si allargano mentre Isa affonda il viso nel punto in cui si dividono, sul pube. Odora di bucato e di femmina… infila una mano sotto l’elastico delle mutande, e la spinge giù, e subito trova una fica pelosa e prominente, incredibilmente umida e dotata di due labbra molto grosse, lunghe e gonfie, così diversa dalla sua… e un clitoride eretto come un piccolo pene maschile, che attrae irresistibilmente prima le sue mani… e poi la sua lingua.
Le mutande scendono così fino alle ginocchia della vecchia, e poi anche più giù, alle caviglie, e in un attimo Isa si rende conto che la fica di Lia è fantastica, e che le piace moltissimo passare le dita tra i suoi peli lunghi e folti e intingerle in quegli umori, vischiosi e profumati, e spargerli su quel clitoride incredibile, e sentire vibrare l’amica.
Le apre la fica con la lingua e inizia a gustarla, usando la bocca per succhiare le lunghe labbra e la lingua per giocarci e per titillare il clitoride, e godendo dei gemiti e delle contrazioni dell’amica, che nel frattempo non ha mai smesso di leccarla appassionatamente.
Sente irrefrenabile la voglia di baciarla, e allora si gira e le sale sopra, cercando di strofinare la sua fichetta sul grosso clitoride della vecchia, e quasi gode quando lo sente appena dentro di sé, eretto e caldo, e perfettamente adatto a titillare il suo, per dimensioni e consistenza.
Si baciano, scambiandosi reciprocamente i propri sapori, mentre si rigirano, e poi Lia sale su Isa, che spontaneamente allarga le gambe e lascia che l’amica inizi a scoparla alla missionaria, come un uomo, col suo grosso clitoride e con la pressione del bacino, ritmicamente, con una forza e con una dolcezza che a lei sono del tutto sconosciute, e che tuttavia le sembrano perfette, giuste, deliziose… e sempre più eccitanti.
È tra le braccia dell’amica, e la bacia appassionatamente. Non sa più chi scopa chi, e le piace moltissimo.
Muove il bacino per assecondare i colpi dell’amica e per accarezzarle il clitoride con la fica.
E cerca con le mani la sua testa, i suoi seni avvizziti, la sua schiena ossuta e le sue natiche, magre e muscolose, e gode delle sue carezze, e della passione con la quale si stanno scopando l’un l’altra.
Così poco dopo Lia comincia a godere, piano ma irresistibilmente, puntando il clitoride nella fica di Isa e sobbalzando per le contrazioni dell’orgasmo, e lei la segue subito, stringendole gambe sui fianchi e abbracciandola forsennatamente, e cercando la sua bocca per gridarle dentro il suo piacere.
Esauste, si sdraiano l’una di fianco all’altra, col cuore impazzito e il respiro corto… e un attimo dopo si abbracciano e si baciano ancora, felici e consapevoli, e infinitamente appagate.
È già “dopo”, ma parleranno un’altra volta: perché si è fatto tardi, e ora sanno di avere molte cose da dirsi.

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