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Il Toro (III parte)


di desiderio46
05.02.2019    |    29.350    |    5 9.5
"Semmai è colpa mia che al primo colpo sono rimasto fuori combattimento e non ho potuto difenderti…..."
A quelle parole mi svegliai del tutto.
Violentata?! Ma allora non era stato un sogno, era tutto vero, anche se ancora confuso nella mia mente. Quell'animale veramente aveva fatto i suoi porci comodi in casa mia e con la mia Miriam, non mi ero sognato tutto!
Com'è possibile che certa gente non si fermi davanti a nulla. Si era approfittato di Miriam sapendomi presente nella stessa stanza, anche se apparentemente privo di sensi. In qualsiasi momento avrei potuto riavermi e reagire in qualche modo. Del resto lui non poteva sapere se ero armato o meno e quindi mettere a rischio la propria pelle per una scopata mi sembrava decisamente assurdo.
Eppure…. era successo!
Guardai Miriam che continuava a piangere stretta a me, e finalmente, il vederla ridotta in quello stato mi fece montare su una rabbia mai provata prima.
“Calmati adesso, è tutto finito" le sussurrai piano "è andato via, oramai non può più toccarti, quel bastardo pagherà cara questa sua bravata te l'assicuro..."
Poi continuai…
" Avevi ragione tu Miriam, non bisogna aver paura di fronte a certa gente, bisogna reagire…. non appena ti sarai ripresa andremo difilati in questura a denunciare quel maiale….devono sbatterlo in galera e buttare via la chiave.. devono…. ma tu come ti senti… stai bene? …. dimmi cosa ti ha fatto quel bastardo? "
" Perdonami Franco " continuava a ripetere " perdonami, ho avuto paura e non mi sono opposta abbastanza…"
" Non è colpa tua Miriam, so bene che è stato quel delinquente, non hai niente da farti perdonare….. semmai è colpa mia che al primo colpo sono rimasto fuori combattimento e non ho potuto difenderti….. ma adesso calmati e dimmi che è successo, così corriamo subito a raccontarlo alla polizia"
" È stato terribile…quando ti ha colpito mi sono messa ad urlare….. ma a proposito, come ti senti?, ti ha fatto male?" " non ti preoccupare per me " risposi " non è niente, dimmi di te…"
" ho visto che sei caduto " riprese lei " e ho temuto il peggio….. non ti muovevi e avevi la faccia stavolta, così mi sono spaventata a morte….. e lui ha approfittato del momento per strapparmi i vestiti di dosso, e per farmi tacere mi ha colpita con uno schiaffo."
"poi mi ha afferrata per i capelli e trascinata in ginocchio davanti a lui, seduto in poltrona e mi ha costretta a …prenderglielo in bocca… che schifo, non mi ci far pensare, quel maiale non si lava molto spesso… poi visto che probabilmente la cosa non era di suo gradimento, mi ha colpita ancora dicendo che non ci sapevo fare e che gli si stava ammosciando per quel pompino deludente..."
"poi, vista la situazione, dopo avermi nuovamente colpita, mi ha stesa sul tavolino… e nonostante io mi opponessi con tutte le mie forze, mi ha penetrata… ha cominciato a scoparmi come un forsennato ma data la mia totale mancanza di partecipazione... ha finito per tirarlo fuori senza neanche venire e insultandomi con frasi del tipo " sei un pesce lesso, con una morta è anche meglio…" si è richiuso i pantaloni e ha detto che a questo punto potevamo anche rivolgerci all'assicurazione per il danno, e se n'è andato sbattendo la porta."
Non era possibile!
Non potevo credere che Miriam mi stesse mentendo... perché poi? Quello che ricordavo io dell'accaduto era del tutto diverso e anche se all'inizio c'era effettivamente stata una violenza, poi Miriam aveva partecipato attivamente e con entusiasmo al coito, ma, pensavo, l'aveva fatto solo per paura del toro e anche perché così facendo lui sarebbe andato via prima da casa nostra lasciandoci in pace… a meno che tutto quanto avevo visto, attraverso le nebbie dello svenimento, era solo frutto della mia fantasia... ma quale era la verità, e nel caso avessi visto giusto, perché lei mi mentiva?
Il dubbio iniziò ad insinuarsi nella mia mente e come un tarlo cominciò a scavare, scavare... ma come fare per scoprire la verità…dovevo pensare qualcosa…
"L'importante è che adesso stai bene Miriam, ora vestiti e andiamo subito alla polizia a denunciare l'accaduto…"
"Senti Franco, ci ho pensato su e ...nonostante mi senta di merda per quanto è successo… non credo sia una buona idea denunciarlo…"
" Cosa??? " la interruppi " ma sei impazzita Miriam?? Sei appena stata violentata, il bastardo si è divertito a picchiarci e tu... vuoi fargliela passare liscia???" Non potevo crederci, erano le stesse cose che ci eravamo detti qualche ora prima solo che stavolta era lei a non volerlo denunciare... poi le chiesi " spiegami perché non dovremmo andare dalla polizia!"
"Va bene Franco, facciamo come vuoi tu…. andiamo in questura. Pensa però a quello che dovremmo dire….. siamo stati aggrediti in casa nostra da un delinquente a seguito di un banale incidente d'automobile. E poi come fare per dimostrare che il toro con un pugno ti ha messo subito fuori combattimento, e che mi ha violentata??"
"Guardami la fica" così dicendo se l'aprì mostrandola "vedi tracce di sperma dalla quale facendo un'analisi si possa dimostrare che è stato lui a violentarmi? E poi io credo che lui si sia già procurato un alibi"
"E che figura ci faremmo?" continuò" il paese è piccolo e prima o poi tutti sapranno che ha abusato di me con te presente, anche se privo di sensi, e che il toro non potrà essere punito perché la cosa non è dimostrabile e un qualsiasi straccio di avvocato potrà facilmente farlo apparire innocente"
"Infine non pensi alle conseguenze?" continuò lei " Io verrò additata da tanti che penseranno che in fin dei conti la colpa è mia in quanto l'avrò senz'altro provocato, non potremmo ottenere giustizia dalla legge in quanto la cosa non è dimostrabile e infine, cosa forse più importante di tutte, pensa ad una reazione violenta di quell'individuo, non ce la caveremmo con così poco. D'altra parte se tu sei proprio deciso, possiamo recarci anche subito dalla polizia e sperare che tutto vada bene."
Sembrava sincera, anzi lo era senz'altro, non era da lei mentire così spudoratamente…. cominciai veramente a convincermi di aver sognato.
Che rabbia sentirsi assolutamente impotente in queste circostanze, avrei voluto essere abbastanza maschio da affrontarlo direttamente e dargli una bella lezione a suon di pugni e schiaffi…. Che fare? Oramai il toro si era sfogato, dopotutto la colpa dell'incidente ricadeva su mia moglie, l'assicurazione avrebbe pagato i danni e per il futuro non avevamo più niente da temere da lui, per cui…
"Hai ragione Miriam, denunciarlo non servirebbe assolutamente a nulla se non a fare del male a noi stessi….. lasciamo perdere e tentiamo di dimenticare l'accaduto"
Rimanemmo in silenzio o quasi per il resto della serata, nessuno di noi due aveva voglia di cenare per cui, dopo poco andammo a letto, mai successo alle 9 di sera.
Nel letto la sentii girarsi e rigirarsi in preda a pensieri ed emozioni che non le permisero di prendere sonno se non in piena notte. Inutile dire che io non dormii affatto, il mio orgoglio di uomo, marito e maschio sanguinava copiosamente. Con il pensiero ammazzai almeno un centinaio di volte il toro quella notte ed ogni volta in modo diverso e più atroce del precedente……. poi tornavo a pensare a Miriam, la mia dolce sposa, che era stata brutalizzata da quel tipo, chissà cosa aveva dovuto subire e come era stata umiliata da lui….. l'amavo se possibile ancora di più.
Finalmente la notte passò, portandosi con se tutto il carico di angoscia che l'aveva caratterizzata e il giorno sorse, radioso, quasi come un invito all'ottimismo, bisognava pensare in modo positivo e lasciarsi dietro le brutture del giorno prima, avevo bisogno di uscire, anche solo per andare al lavoro, per dimenticare tutto…… ma non me la sentivo di lasciare Miriam da sola, non dopo tutto quello che le era successo…
"Non vai a lavoro ?" mi chiese intuendo i miei pensieri.
"No Miriam, credo che tutto sommato sia meglio che oggi resti qui a tenerti compagnia, non me la sento di lasciarti sola " le risposi.
Lei mi guardò e per un attimo lessi nei suoi occhi l'assurdità di quello che avevo appena detto: forse che la mia presenza il giorno prima era servita a qualcosa?
"Vai, non ti preoccupare per me, anzi ti dirò che voglio rimanere da sola, la routine delle mie faccende domestiche mi aiuterà a non pensarci più ".
"Va bene allora… ci vediamo a pranzo" la salutai e subito dopo uscii con la macchina per recarmi al lavoro.
Stavo per lasciare il vialetto di casa e immettermi sulla strada che porta in paese quando una macchina passò velocemente davanti a me.
Fu solo quando si fu allontanata e stavo a circa metà strada tra casa mia e il paese quando realizzai chi era il conducente dell'altra macchina: il toro.
Inchiodai con una frenata la macchina all'asfalto e con un vertiginoso testacoda mi diressi verso casa mia.
Qualcosa però mi dissuase dal farmi vedere da Miriam, una vocina dentro di me mi diceva di ritornare sì a casa mia, ma in segreto, così avrei potuto guardare senza essere visto e capire…
Il tarlo del dubbio della sera prima che a tratti si era riaffacciato nella mia mente anche durante la notte appena trascorsa adesso tornava a farsi sentire e guidava le mie azioni.
Perché quello stronzo si aggirava nei pressi di casa mia? Aspettava forse che io uscissi per andare al lavoro? O magari si era trovato per caso a passare a quell'ora proprio da quelle parti? Poteva anche darsi che avesse pensato di riprovarci con Miriam, nel qual caso lei ci sarebbe stata?
Tutti questi cattivi pensieri ed altri ancora continuavano a tormentarmi finché raggiunsi un casolare abbandonato non lontano da casa mia e da questa non visibile.
Qui lasciai la macchina e tagliando per i campi arrivai a casa entrando per la porticina nella recinzione sul retro.
Nessuna macchina era parcheggiata davanti casa, quindi tutto sommato i miei timori erano del tutto infondati, tuttavia, ben attento a non fare rumori mi avvicinai piano alla finestra della stanza da letto.
Attraverso la finestra aperta, con la tenda svolazzante alle correnti d'aria potei sentire distintamente dei gemiti di piacere.
Cosa stava succedendo in quella stanza?
Non avevo il coraggio di guardare, temendo il peggio.
Possibile che tutto quello che avevo immaginato si era trasformato in una, per me, crudele realtà?
Feci capolino dalla finestra e quello che vidi mi lasciò di stucco! ...

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