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Le nostre fantasie


di Membro VIP di Annunci69.it Coppia_in_prova
22.04.2024    |    3.694    |    8 9.4
"L’accordo era infatti che ci avrebbero lasciato un po’ di tempo per noi, prima di raggiungerci..."
Scrivo questo racconto seguendo le linee guida dettate da mia moglie: lei mette il tema, io le parole di una nostra fantasia condivisa.

Ci siamo regalati un fine settimana romantico tutto per noi. Alloggiamo in un piccolo appartamento nei pressi del parco termale, ingresso alle terme per le giornate di sabato e domenica.

Sabato, ore 21.
Arriviamo al locale. Ci hanno riservato un tavolo per quattro piuttosto appartato.
Cecilia veste un abito elegante nero, semitrasparente sulle maniche, la gonna al ginocchio, autoreggenti e tacchi.
Nessun intimo.
Non so cosa ci sia preso. Stiamo veramente osando al di fuori da ogni nostra “comfort zone”.
Certo, lo abbiamo immaginato tante volte. È sempre stato un nostro desiderio essere così fuori-schema, ma ci siamo sempre bloccati di fronte a mille paranoie.
Poi nel pomeriggio è successo l’imponderabile.
Ora siamo qui, col cuore in gola, seguendo le istruzioni che ci sono state impartite.
Ci accomodiamo al tavolo, rotondo, uno di fronte all’altro.
L’attesa è snervante. Personalmente sento come le farfalle allo stomaco, un misto di eccitazione e tensione.
I pensieri vagano. Lo abbiamo sempre desiderato, ma non è semplice ritrovarsi di punto in bianco in questa situazione. O forse proprio il fatto di non averlo premeditato ci rende più audaci e liberi di testa. Ma noi siamo fatti così, mille dubbi si accavallano nelle nostre menti nel silenzio di questa serata surreale. Avremmo potuto declinare l’invito e mettere una pietra sopra a quel pomeriggio. Invece siamo qui.
I due uomini entrano. Ci salutiamo. Si siedono ai lati di Cecilia. Ordiniamo da bere per rompere il ghiaccio. A seguire una cena leggera. Parliamo del più e del meno, raccontiamo di noi, le nostre vite. Quando il vino inizia a fare l’effetto desiderato, i temi dei discorsi si surriscaldano un po’. I due, che nel frattempo hanno avvicinato le loro sedie a mia moglie, non esitano a lanciarle frecciatine alludenti a quanto sia sexy questa sera, a quanto sia desiderabile e a quanto io sia un uomo fortunato.
Non solo i discorsi si fanno più caldi. Noto le loro mani costantemente sulle gambe di mia moglie, intrufolate sotto la gonna, in un andirivieni di carezze su e giù per le cosce. E, non ne ho la certezza, ma credo proprio che la richiesta di non farle indossare l’intimo, stia a significare che le carezze sono arrivate anche alla sua superba passera quasi completamente depilata di fresco per l’occasione del nostro week-end romantico.
Sarebbe strano il contrario. La vedo ogni tanto fare dei piccoli sobbalzi sulla sedia e mordersi le labbra nel tentativo di trattenersi.
Finiamo la cena in questo clima “conviviale”. All’uscita dal ristorante, i due prendono sotto braccio Cecilia, accompagnandola nel tragitto che ci separa dalle automobili.
Mi dicono di rimanere dietro di loro, in modo da godermi lo spettacolo delle loro avide mani che le sollevano la gonna e a tratti le accarezzano le natiche, a tratti gliele stringono forte.
Ci salutiamo e ci dirigiamo verso il nostro appartamento.

Sabato, ore 15.
Siamo all’interno del parco termale. La giornata ci sta rilassando. A dirla tutta, ci stiamo anche un po’ eccitando.
Carezze, baci, l’acqua calda, i vapori, i getti dell’idromassaggio sulla pelle. La complicità di queste giornate tutte per noi.
Proprio nell’ idromassaggio, quello più nascosto da occhi indiscreti, in un momento in cui siamo solo io e lei, prendo la mano di Cecilia e la porto sul mio cazzo. Si fa strada da sotto i pantaloncini e comincia a massaggiarlo. Solleticato dalle bolle nell’ acqua ma soprattutto dalla sua mano, una bella erezione non tarda ad arrivare. Continuiamo questo gioco soft, con l’eccitazione tangibile della situazione, anche quando di fronte a noi, ma ad una certa distanza, si posizionano due uomini a prima vista circa della stessa nostra età. Fisico asciutto, non palestrati, ben curati e depilati.
Continuiamo il nostro gioco. In fin dei conti è solo un leggero massaggio, non una vera e propria masturbazione, convinti che l’idromassaggio nasconda i movimenti sottostanti.
Cecilia si avvicina al mio orecchio e mi sussurra con tono piuttosto eccitato:
“Dovremmo essere in un luogo più promiscuo”
“Ti piacerebbe toccare degli altri cazzi vero?”
Credo che né il rumore del gorgoglio dell’acqua, né la stessa acqua movimentata, abbiano nascosto le nostre parole e i nostri movimenti.
Uno dei due uomini si alza e si siede proprio a fianco di Cecilia. Ci paralizziamo.
“Buona giornata signora... mi chiamo Alberto. Avevamo già notato la sua sensualità, così abbiamo deciso di seguirvi… direi che non ci siamo sbagliati “.
Gelo.
Le prende delicatamente la mano libera e la porta sui suoi slip.
Ci guardiamo attoniti. Mia moglie ora ha in mano il mio cazzo e l’altra mano è appoggiata sugli slip di uno sconosciuto.
Capito il nostro imbarazzo, l’uomo comincia a muoverle la mano in modo da accarezzare il suo cazzo. Poi la lascia, ma la mano di Cecilia continua in quel movimento, mentre l’altra mano ricomincia il lavoro precedentemente interrotto.
Mi sento il cazzo scoppiare, ma proprio in quel momento, l’altro uomo si alza e si dirige verso di me:
"Piacere, Michele. posso favorire?”.
Come fosse una cosa automatica e la più naturale del mondo mi alzo e gli cedo il mio posto.
Intravedo che nel sedersi si abbassa gli slip, mentre Cecilia si impossessa avidamente anche del secondo cazzo.
Ormai nudi entrambi i membri, mi posiziono di fronte a loro per godermi lo spettacolo.
I due uomini ormai padroni della situazione, le scoprono il seno, ed uno a testa le baciano i capezzoli.
Lei ha la testa reclinata all’indietro e le gote rosee, segno che la situazione la sta eccitando. La cadenza della masturbazione aumenta in modo progressivo sino a giungere, quasi all’unisono, a due copiose sborrate che in men che non si dica, si mescolano all’acqua dell’idromassaggio.

Sabato, ore 23.
Luci soffuse.
Cecilia si distende supina sul letto, calze autoreggenti e tacchi a spillo.
Mi avvicino a lei e mentre le sussurro che la amo, le posiziono una benda sugli occhi che le lego dietro la nuca.
Cecilia divarica le gambe così da permettermi di cominciare un gioco di lingua tra le sue cosce.
È molto sensibile a questa pratica ed in poco tempo la sua bella figa si dilata e sento i suoi umori sulla lingua.
Continuo per qualche minuto ad alternare maestose leccate di passera, a dolci passate di lingua sull’interno cosce. Percepisco i brividi sulla sua pelle, i capezzoli, che di tanto in tanto solletico, sono turgidi.
Mi interrompo.
Apro la porta.
Alberto e Michele entrano e si ritrovano davanti agli occhi lo spettacolo di mia moglie bendata e a gambe spalancate, con la figa già bella bagnata e desiderosa di ricevere altre e differenti attenzioni: “Bravo Filippo, vedo che hai seguito alla lettera le nostre istruzioni e ci hai preparato la figa di tua moglie ...”. L’accordo era infatti che ci avrebbero lasciato un po’ di tempo per noi, prima di raggiungerci.
Appoggiano sul tavolo un mazzo di rose rosse e una bottiglia fresca di bollicine.
Michele la stappa e prepara quattro calici: “Brindiamo a questa meravigliosa ed inaspettata troia”.
Alberto avvicina il suo cazzo al viso di Cecilia. Michele glielo punta sulla figa.
Devo dire, e questo è il primo momento in cui li vedo, che sono due cazzi notevoli. Lunghi, ma non esagerati, e di circonferenza di tutto rispetto.
Iniziano le danze. I colpi in bocca e nella figa si alternano in un ritmo scandito alla perfezione. Io non posso fare altro che accomodarmi sulla poltrona di fronte al letto e guardare quello che succede.
I due si scambiano i ruoli, la girano a pecorina, sempre uno che la scopa e l’altro in bocca.
Non so conteggiare tutte le volte che mia moglie viene.
È bellissima.
Vederla godere così, in trance, sotto i colpi di questi due cazzi mi manda in estasi.
Mi masturbo, non resisto.
Alberto prende una confezione di lubrificante. Sistema Cecilia a pecorina, le fa inarcare la schiena in modo da avere il suo culo sporgente verso l’alto.
Versa il liquido sull’ano e inizia a lavorarlo con le dita.
Una e si muove dentro ... Poi due …
Dopo aver provocato una sufficiente dilatazione, punta sul buchetto la grossa cappella.
Delicatamente entra nel culo di mia moglie. Inizia a stantuffarla.
Cecilia geme e grida.
Non capisco se è piacere o dolore.
Poi le grida lasciano il posto ai gemiti, sempre più intensi ed incontrollati.
Michele si avvicina.
Reclama il suo spazio.
Si mette sotto, con Lei a cavalcioni sul suo cazzo, mentre Alberto ritorna a scoparla in culo. Una doppia penetrazione spettacolare.
Io, nel frattempo, scarico il mio seme sul pavimento.
Lei impazzisce sotto i colpi coordinati dei due uomini.
Quando anche loro sono sul punto di venire, si sfilano, la girano supina e le scaricano all’unisono due copiosi getti di sborra calda sul petto e sulla figa.
Si rivestono, la baciano e la ringraziano:
“Sei una puttana stupenda Cecilia... Ora Filippo puoi venire a finire il lavoro... lecca la figa di tua moglie dopo che ci sono entrati i nostri cazzi”.
La bacio ed eseguo, mentre i due uomini escono di soppiatto lasciandoci alla nostra intimità.
L’indomani li rivedremo?
Chi lo può dire cosa ci prospetterà il futuro.

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