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Bianca bendata


di fantastico_scrittore
16.06.2023    |    7.858    |    5 8.0
"Erano le 20:30, precise, ed amando la puntualità nonostante la violenza subita non potei che apprezzare..."
(racconto scritto per una coppia amica)

Lo stridulo suono del campanello entrò di prepotenza nel riff di chitarra di Chuck Berry, devastando la sublime interpretazione live di Johnny B Goode.
Erano le 20:30, precise, ed amando la puntualità nonostante la violenza subita non potei che apprezzare. Aprii la porta e vidi Bianca, avvolta da un lungo cappotto abbottonato fin sotto al mento. Viso luminoso, trucco appena accennato ma perfettamente disegnato sul volto, ed un sorriso decisamente ammaliante. Mani curate e gambe perfette, avvolte da calze velate e scarpe lucide con un tacco di discrete dimensioni.
“Posso entrare ?!” esclamò allargando le mani.
“Si scusami… certo, entra. Bentrovata!”
Il mio pensiero in quel momento fu parecchio scontato, essendo rivolto al fatto che dopo ore di chat e scambi di foto la trovavo parecchio diversa, molto più bella, ma decisi di non esprimerlo per la banalità intrinseca che avrebbe potuto celare. Mi persi in altri pensieri, forse perchè inebriato dal delicato profumo che la vestiva sotto quel cappotto, perfettamente adeguato a quello che il suo sguardo ed i suoi delicati movimenti trasmettevano.
“Ti va di bere qualcosa? Vuoi lasciarmi il cappotto?” dissi a Bianca facendole cenno di accomodarsi in soggiorno.
“Bollicine direi, ma solo se mi fai compagnia. Il cappotto lo tengo, grazie”.
“Prima facciamo un gioco? Ti va?” le dissi, afferrando una sciarpa in seta nera, che le mostrai tenendola tra pollice e indice.
“D’accordo, giochiamo!” rispose Bianca sorridendo.
Bendai delicatamente Bianca, che distese le braccia lungo il corpo, aprendo le dita delle mani forse per cercare stabilità.
Estrassi dal cestello la bottiglia, versando lo champagne in tre bicchieri, spostando la mano della donna sulla base degli stessi.
“Sono tre…” sussurrò lei.
“Sì stasera beviamo in tre” ribattei.
“Ma, ma… non me lo avevi detto, dovevamo essere in due”
“E’ un problema?”
“No” disse girando le spalle, infilando una mano in tasca mentre con l’altra si alzò la benda rivolgendo lo sguardo al display del telefonino su cui ora stava scrivendo.
(Sono in 2 !)
Finì di scrivere e fece il passaggio al contrario, infilando il telefonino in tasca e rimettendosi sugli occhi la benda di seta.
“Ho caldo” disse.
Mi avvicinai ed iniziai a sbottonare il lungo cappotto, i grossi bottoni neri distanziati da una ventina di centimetri scoprirono il corpo nudo di Bianca, vestita soltanto di una collana di perle, delle calze autoreggenti velate, di un paio di scarpe con tacco e qualche goccia di profumo.
Di fronte ai miei occhi il suo viso imperturbabile, e poi quel seno delicatamente prosperoso, che quello strano cappotto aveva quasi celato del tutto. Carezzai delicatamente il suo collo, spostando una mano proprio sui seni, disegnando un cerchio immaginario attorno ai capezzoli turgidi.
Bianca accennò un brivido, mordendosi leggermente le labbra.
Johnny B Goode terminò, e mani che non erano le mie girarono il vinile.
Bianca notò la presenza di un’altra persona, esclamando:
“Allora veramente non sei solo…”
“Ho portato un amico” le dissi, spostandola al centro del morbido tappeto, su cui sia io che Dean, ragazzo mulatto di 30 anni, ci inginocchiammo.
“Sono Dean piacere…”
“Piacere mio…” rispose Bianca.
Aprii leggermente le gambe di lei ed iniziai a leccarle la fessura mentre il mio amico fece lo stesso con il suo lato b.
Bianca, già parecchio eccitata, sentiva le lingue entrale nelle sue parti più intime, inizialmente mantenendo le mani sulla nuca cercando di muoversi nella maniera più utile per assorbire il massimo del piacere, per poi mettere le sue mani sulle rispettive teste, orientando il piacere generato delle nostre lingue nelle zone in cui provava più godimento. Nel mentre sul suo corpo le nostre mani correvano avide, affondai prima nei suoi prominenti seni, per poi scendere verso i fianchi, mentre Dean insisteva sulla schiena e sulle cosce ben tornite.
Dopo qualche minuto dai fianchi risalii con le mani sino al suo collo, facendola inginocchiare, continuava a bagnarsi spargendo il suo incredibile sapore sulle mie labbra e sul mio viso in maniera copiosa.
Ci spogliammo con Bianca che muovendo le mani raggiunse le nostre gambe, risalendo sino a raggiungere i nostri arnesi, che iniziò a carezzare con delicatezza, col dorso delle mani, con le dita dapprima, sino a stringerli poco più tardi nelle mani ed agitarli in maniera alternata, quella stupenda pratica ci eccitò entrambi, provocandoci una marcata erezione. Strinse poi con grinta, continuando con maestria a domare il nostro eccitamento. Ora serrava la bocca aumentando l’intermittenza, mostrando le scolpite mascelle.
“Ora la bocca” le sussurrai.
Bianca passò la sua lingua sulle labbra, portandosi alla bocca il mio membro che sparì per metà dentro di lei, dando il via ad una specie di danza ritmica intervallata da sospiri di piacere, mentre con l’altra mano continuava a concedere godimento al mio amico. Le nostre mani continuavano a carezzare il suo corpo caldo, che ora dominavamo dall’alto.
Dopo qualche minuto, estrasse la bocca dal mio pene per passare a quello di Dean, non prima di aver leccato per bene il tutto, deglutendo.
Decise di dedicarsi al bastone di Dean con un’attenzione ancora maggiore, toccando il fondoschiena del ragazzo con una mano, mentre con l’altra massaggiava i suoi testicoli che iniziavano a gonfiarsi di piacere. Dean si sdraiò sul tappeto per godersi questo speciale trattamento, lei per agevolare il movimento si mise sulle ginocchia calando la testa tra le sue gambe inghiottendo tutto il grosso pene, mentre la mano del mio amico premeva sul collo di lei affondando tutto in gola.
Questa pratica durò per qualche secondo, generando viste le dimensioni una sensazione di soffocamento che costrinse Bianca a riprendere fiato in maniera importante. La situazione mi eccitò, e decisi di mettere il mio pene di fianco a quello di Dean. Bianca li unì usando le due mani, e cominciò a leccarli con foga provando, senza riuscirvi, a prenderli in bocca entrambi. Appoggiammo la testa di Bianca sul bordo del divano ed ora a turno entravamo nella sua bocca con lei che, lasciandosi andare le mani su fianchi, accoglieva tra le calde labbra i nostri peni che zeppi di salvia e di goduria le entravano a turno, la sua gola era bollente le sue labbra carnose, la sua lingua nei momenti in cui non era impegnata a succhiare, leccava i testicoli ora decisamente pronti ad esplodere. Mentre la penetravamo giocavamo con i suoi stupendi seni per poi scendere tra le sue gambe, completamente bagnate, che teneva divaricate per accogliere le mani che, anche li a turno, le generavano piacere.
Venimmo sul suo viso quasi contemporaneamente, lordandole il volto e la fascia di seta. Bianca assetata bevve tutto il caldo liquido cremoso che le finì direttamente in bocca, nettandosi il viso con due dita per portarsi tra le labbra anche quello non andato a segno.
Poco dopo si tolse la benda, mi baciò e face lo stesso con il mio amico esclamando “Grazie Dean!”.

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