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Grazie...Mamma !


di Membro VIP di Annunci69.it Virgilio313
19.04.2023    |    39.651    |    19 9.6
"Mi dispiace che non ti fidi di me", mi spiegò accarezzandomi i capelli..."
Racconto di "fantasia" ma con un fondo di verità, nomi ed informazioni ovviamente inventati ! Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

Frequentavo le medie e avevo scoperto da poco il magico mondo delle seghe. Un pomeriggio, pensando di essere solo a casa, ho preso il calendario di Alessia Marcuzzi che tenevo ben nascosto in camera, me lo sono tirato fuori e ho cominciato a masturbarmi ma proprio nel momento in cui stavo per venire sento aprire improvvisamente la porta e mi trovo davanti mia madre.

Ho provato a ricompormi ma era troppo tardi e venni praticamente di fronte a lei. Mamma rimase qualche secondo sull'uscio, poi mi chiese scusa imbarazzata e richiuse velocemente la porta.

Non ebbi il coraggio di uscire dalla mia stanza per un paio di ore, finché non fu lei a bussare e chiedermi di parlare.

Non era incazzata come pensavo, io ero sdraiato sul letto, mamma si sedette accanto a me e mi accarezzò i capelli dolcemente.

"Tesoro, non devi vergognarti, non è successo niente...Sei diventato un ometto e hai bisogno di fare certe cose. Anzi devi farle, altrimenti rischi di stare male. Ti chiedo solamente di chiudere bene la porta quando lo fai e possibilmente di farlo in bagno così non sporchi troppo in giro".

"Mi dispiace, mamma..."

"Non devi dispiacerti...non sono arrabbiata con te, stai tranquillo. Ora però vai di là così sistemo un po' la stanza e apriamo la finestra che c'è un odorino...", mi disse sorridente facendomi l'occhiolino.

Non so perché ma le parole di mamma ebbero su di me uno strano effetto. Sentì salire nuovamente l'eccitazione, mi chiusi in bagno e mi tirai un'altra sega ma stavolta non pensavo alla Marcuzzi...

Nei giorni successivi il pensiero di mia madre che mi beccava col cazzo in mano mentre sborravo continuava a frullarmi continuamente in testa, finché un pomeriggio non trovai il coraggio di farmi beccare di nuovo, ma stavolta volontariamente.

Quando si avvicinò l'orario del suo rientro a casa inizia a toccarmi per tenerlo mezzo duro e appena sentì la porta aprirsi lo tirai fuori segandomi velocemente. Ero seduto sul divano del soggiorno davanti alla tv che trasmetteva Passaparola.

Come previsto mamma in pochi secondi mi raggiunse e appena vide la scena si fermò un attimo sulla porta del soggiorno.

"Ciao tesoro, vedo che sei impegnato..." mi disse sorridente strizzandomi l'occhiolino. Quindi si allontanò un attimo prima di tornare con un pacchetto di fazzolettini in mano.

"Usa questi e non sporcare in giro per favore, io sistemo la spesa in cucina" mi disse lanciando una veloce occhiata al mio cazzo ormai durissimo.

Venni subito dopo usando i fazzoletti che mi aveva dato ma mi guardai bene dal gettarli, lasciandoli sul tavolino davanti alla tv in bella vista.

"Mamma io torno in camera a finire i compiti" le urlai facendo finta di lasciare il soggiorno, invece mi appostai dietro la porta.

Lei raggiunse il soggiorno e notò subiti i fazzoletti sporchi sul tavolino, sorrise dolcemente e li raccolse ma con mio grosso stupore lì aprì leggermente, quasi per controllare la consistenza dello sperma presente all'interno. Quindi si avviò verso la cucina e li gettò nel secchio della spazzatura.

Tanto bastò per farmi viaggiare ulteriormente con la fantasia: perché mamma aveva guardato all'interno dei fazzoletti? Voleva assicurarsi che la mia crescita procedesse nel modo giusto o c'era qualcos'altro?

Nei giorni successivi pensai a un modo per capire un po' di più l'atteggiamento di mia madre. Subito dopo pranzo eravamo soliti metterci comodi insieme sul divano a guardare la tv prima che andassi a fare i compiti. Sfruttai quel momento per toccarmi da sopra i pantaloni, in modo discreto ma allo stesso tempo inequivocabile. Dalle sue occhiate vidi subito che mamma aveva capito cosa stavo facendo, a volte incrociavo il suo sguardo sorridente e comprensivo. Mi lasciava fare per un po' finchè l'erezione sotto i vestiti non diventava evidente.

"Tesoro, ora è meglio che vai in bagno e poi fila a fare i compiti".

La scena divenne abituale, ma presto non mi bastò più. Sapevo che farmi toccare da lei era impossibile, ma volevo che almeno mi guardasse per bene mentre mi segavo e così un pomeriggio, quando mi invitò a raggiungere il bagno, trovai il coraggio di chiederglielo: "Mamma, ti prego, posso farlo qui?".

Mi guardò per qualche secondo, dubbiosa, ma con mia grande sorpresa acconsentì: "Ok, ma a due condizioni: non devi sporcare nulla e non chiedermi altro. Posso farti compagnia, niente più di questo". Quindi si alzò, mi porse un pacchetto di fazzolettini e si sedette di nuovo accanto a me sul divano come se nulla fosse a guardare la tv.

Forte della sua autorizzazione mi abbassai i pantaloni della tuta e finalmente tirai fuori il cazzo duro. Mamma lanciò una rapida occhiata mentre io iniziaii a toccarmi. In un paio di minuti raggiunsi l'orgasmo e riempì il fazzoletto.

Appena finito, mamma prese il fazzoletto sporco dalle mie mani: "Questo dallo a me, ci penso io. Ora vatti a sciacquare e corri in camera a studiare".

Dopo il pomeriggio in cui sborrai davanti a lei il rapporto con mamma inevitabilmente si intensificò. Sempre più spesso le chiedevo il permesso di finire la sega in soggiorno, richiesta che quasi sempre lei accoglieva senza grossi problemi. L'unica raccomandazione, come al solito, era quella di non sporcare in giro.

Venire nei fazzoletti però mi costringeva di fatto a coprirmi proprio nel momento clou mentre mi sarebbe piaciuto mostrare a mamma il momento dell'eiaculazione. Volevo che guardasse la potenza dei miei schizzi, che apprezzasse appieno la crescita del suo 'bambino'. Ma non trovavo il coraggio di chiederglielo, in mio soccorso arrivò un lieve fastidio al glande.

Tornato da scuola, prima di metterci a tavola, informai mia madre del problema. Mamma mi chiese di andare in camera e di abbassare pantaloncini e slip: "Tanto non è la prima volta che ti vedo, no?".

Ero seduto sul letto, il pene era a pochi centimetri dal viso di mia madre che si era inginocchiata per controllare da vicino la situazione. In pochi istanti raggiunsi il massimo dell'erezione.

Mamma sorrise. "E' vero tesoro, è leggermente arrossato, ti fa molto male?". "Un po', mamma", le risposi con la voce piagnucolante.

"Tesoro, stai tranquillo, non è niente di grave", mi rassicurò mamma accarezzandomi i capelli. "Forse i fazzoletti hanno provocato questa leggera irritazione...facciamo così, da oggi in quel momento vai in bagno come facevi prima e vediamo come va".

"Mamma, ma io...non voglio stare da solo", la implorai.

Mia madre si alzò da terra sedendosi accanto a me sul letto e restò pensierosa per alcuni secondi: "Dai, per oggi resto qui accanto a te così verifichiamo anche se nonostante l'arrossamento funziona tutto regolarmente".

"Ma....dove...vengo?" le chiesi incerto. Mamma mi guardò negli occhi e sorrise dolcemente: "Per oggi puoi sul pavimento, poi lo laviamo, non ti preoccupare. Ci penso io. Ora sbrigati che è ora di pranzo".

Mi sfilai completamente pantaloni e slip, quindi seduto sul letto della mia camera inizia a segarmi accanto a mamma che stavolta non era distratta dalla tv ma osservava solo il mio cazzo. Dopo un paio di minuti gli schizzi raggiunsero il pavimento mentre le ultime gocce colavano lungo l'asta.

Mamma si alzò rapidamente, prese dei fazzoletti rinfrescanti e avvicinandosi a me toccò per la prima volta il mio pene ancora semieretto ripulendolo a fondo dai rimasugli di sperma.

"Ora vai a farti una bella doccia, così io pulisco tutto e metto a tavola il pranzo", mi ordinò dandomi un bacio sulla fronte.

Prima di raggiungere il bagno mi voltai a guardarla. Mamma si era chinata sul pavimento e stava togliendo le chiazze di sperma con lo scottex prima di passare il mocio.

Durante il pranzo tra noi c'era molto imbarazzo, per la prima volta avevo letteralmente schizzato sotto gli occhi di mamma e lei mi aveva toccato il cazzo. Cercavo in tutti i modi di capire cosa provasse ma era come sempre all'apparenza imperturbabile.

Finché, a fine pasto, non fu lei a prendere l'argomento: "Tesoro, vista la situazione per un po' di giorni è meglio che eviti di toccarti da solo. Quando ne senti il bisogno vieni da me e lo facciamo insieme come poco fa. Non c'è nulla di male, sei il mio bambino e voglio aiutarti. Ovviamente sono tua madre e non posso fare di più ma voglio assicurarmi che tu lo faccia nel modo giusto e soprattutto che elimini tutti i residui dopo, altrimenti questa infiammazione rischia di peggiorare e dovremo andare da un medico".

"Ok, mamma, grazie".

Non potevo sperare in qualcosa di meglio. Ero davvero al settimo cielo e anche se cercai di nascondere il mio entusiasmo mamma era consapevole di aver realizzato un altro mio sogno.

Come d'accordo da quel giorno, per circa una settimana, ogni volta che sentivo il bisogno di masturbarmi chiedevo aiuto a mamma. Lei era sempre disponibile, solitamente andavamo in camera mia, ci sedevamo uno accanto all'altro sul letto, io nudo dalla cintola in giù libero di toccarmi e schizzare sul pavimento che mamma poi ripuliva mentre io andavo a lavarmi. Una routine eccitante che fece nascere in me nuove voglie. L'obiettivo adesso era convincerla a toccarmi direttamente con le sue mani anche se sapevo che l'impresa era quasi impossibile.

Dopo una settimana dissi a mamma che l'arrossamento mi sembrava passato e le chiesi di controllare meglio. Eravamo in cucina, mamma mi disse di seguirla in camera e di spogliarmi in modo che potesse verificare la situazione. Poi mi invitò a sdraiarmi mentre lei prese una sedia e si accomodò a bordo del letto. Il pene era completamente normale e bastò che lei tirasse leggermente il prepuzio per raggiungere l'erezione.

Mamma sorrise e fece per togliere la mano ma stavolta trovai il coraggio di bloccarla con la mia mano sul cazzo, guidandola in quella che era a tutti gli effetti una sega.

"Mamma ti prego...." la implorai...."Solo una volta, te lo giuro".

Restammo così con qualche secondo, la mia mano sulla sua che massaggiava lentamente il cazzo. Mamma però mollò quasi subito la presa.

"Tesoro, sai che sono sempre disponibile ad aiutarti ma questo non posso farlo. Sono tua madre, capisco le tue esigenze di giovane uomo ma per queste cose devi trovarti una ragazzina", mi disse dolcemente.

Ero deluso e mortificato: "Scusa, non volevo offenderti".

"Non mi hai offeso tesoro, anzi...ho capito che mi trovi bella ma tra madre e figlio c'è un limite che non si può superare. Finché si tratta di osservarti per me non ci sono problemi, sei il mio piccolo e non mi scandalizzo. Ma oltre non posso andare", cercò di spiegarmi mamma.

"Posso almeno continuare a farlo con te?", le chiesi piagnucoloso.

Mamma sorrise amorevolmente: "Certo che puoi, non mi dai nessun fastidio. Finché ne sentirai il bisogno io ci sarò. Ma non chiedermi di più".

Mia madre era stata chiarissima, tra noi non ci sarebbero mai stati contatti diretti.

La mia fantasia però non conosceva limiti e così, mentre lei si allontanava per andare a sistemare la cucina, me la vidi inginocchiata tra le mie gambe a succhiarmi il cazzo. Un sogno destinato a restare tale, forse...

La situazione andò avanti così per mesi. La sega insieme a mamma era ormai diventata una piacevolissima routine. Io seduto accanto a lei sul divano dopo pranzo, l'erezione che cresce nei pantaloni, lei che se ne accorge e mi invita a fare ciò che devo: "Dai, così vai in camera a fare i compiti". Spesso le chiedevo di poter finire davanti a lei senza usare i fazzoletti, schizzando direttamente sul pavimento che poi mamma puliva.

Solo l'idea che venisse in contatto con la mia sborra mi eccitava da pazzi, forse per questo un pomeriggio che ero solo a casa, particolarmente preso dall'eccitazione del momento per la prima volta rovistati nel cesto della biancheria sporca. Mi ritrovai tra le mani uno slip di mamma. Nulla di particolarmente sexy, nero, in cotone. A renderlo unico ovviamente era l'odore che emanava. Odore di femmina. Un odore che non avevo ancora mai sentito.

Da quel giorno iniziai regolarmente a rubare l'intimo di mia madre e usarlo per le mie seghe solitarie. Una mattina però, preso dalla fretta di andare a scuola, dimenticai un suo slip sotto il cuscino e quando me lo ricordai era ormai troppo tardi. Al suono della campanella tornai a casa di corsa sperando che mamma non si fosse accorta di niente. Entrai, lei era come sempre in cucina a preparare il pranzo, quindi raggiunsi velocemente la mia camera e con mia grande sorpresa trovai lo slip in bella vista sopra la coperta. Eppure ero sicuro di averlo lasciato sotto il cuscino....

Mentre cercavo di capire cosa fosse successo sentì la voce di mamma dietro di me: "Quello era sotto il tuo cuscino....devi dirmi qualcosa?".

Mi voltai e incrociai il suo sguardo. Severo, ma non arrabbiato come avrei temuto. "Mamma, io....".

Lo slip era evidentemente macchiato di sperma e mia madre, ovviamente, se n'era accorta. La chiazza e l'odore erano inequivocabili.

"Non c'è bisogno che mi spieghi....dimmi solo perché fai le cose di nascosto? Non sono sempre stata aperta al dialogo e disponibile ad ascoltarti?", mi chiese delusa.

"Scusami mamma...", mi prese per mano e ci sedemmo uno accanto all'altra sul letto.

"La mamma non è stupida, mi ero accorta da tempo di questo ma ti ho lasciato fare sperando che prima o poi venissi a parlarmene. Non sono arrabbiata per le mutandine, quelle si lavano. Mi dispiace che non ti fidi di me", mi spiegò accarezzandomi i capelli.

Ero davvero mortificato, non sapevo cosa dire. Mamma mi aveva stupito ancora una volta. E ancora una volta fu lei a rompere il ghiaccio.

"Mi prometti che d'ora in avanti invece di rubare le cose di nascosto verrai da me a parlare? Se ogni tanto hai bisogno di questo tipo di aiuto vedrò cosa posso fare per venirti incontro. Ma non sopporto le bugie".

"Te lo prometto, mamma".

Ci abbracciammo e mia madre si alzò per tornare in cucina, ma prima di uscire dalla mia stanza si girò di nuovo verso di me: "Quelle ormai puoi tenerle, è un regalo" mi disse indicando le sue mutandine sporche del mio sperma ancora in bella vista sul letto.

FINE PRIMA PARTE

fatemi sapere se volete il seguito ;)
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