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Gay & Bisex

il farmacista romano


di nantucket71
13.12.2023    |    15.715    |    22 9.7
"Invece io continuai a pomparlo sempre più veloce finchè non sentii i suoi schizzi arrivarmi in gola..."
Da tanti anni frequento un gruppo di amici, conosciuti ai tempi di quando i figli giocavano insieme a calcio e da allora ci frequentiamo,organizzando delle cene tra di noi.
Ad una di queste ultime cene siedo vicino a una persona che non conosco. mi presentano Fabio, di professione farmacista, originario di Roma e trasferito in zona da poco tempo. E' amico di Giorgio che lo ha coinvolto nelle partite di calcetto di parte del gruppo e pertanto è aggiunto di diritto alle cene tra noi mariti. Sposato, vicino alla cinquantina, due figli, alto quasi 1,90 con due occhi azzurri magnetici e quel fare da gigone romanesco che cattura subito simpatia e goliardia.
E' molto facile entrare in sintonia con lui.
Ci presentiamo e parliamo, durante la cene, un pò delle nostre vite. Non so perchè ma è un uomo che mi intriga, mi eccita il suo sguardo, il suo modo di fare.

E' un bell'uomo, decisamente virile, ma non so perchè le mie antenne si sono drizzate parlando con lui.
Durante la serata ho anche modo di intuire com'è fisicamente: molto alto, pancetta tipica dell'uomo accasato, e vedendo ciò che si intravede dallo scollo a v della sua maglia, un bel tappeto di peli sul suo corpo.
Non so come mai, ma da quel giorno ho cominciato a pensare spesso a lui, a pensarci dal punto di vista sessuale.
Io da bisex insopspettabile mi sarei fatto volentieri un giro con Fabio. Sarebbe stato fantastico scoprire di essere corrisposto, ma tra il sognare e il vero ce ne corre di spazio.

Intanto, passano i mesi e la nostra amicizia si consolida, tanto che lo invito a cena con la famiglia, ricambiato.
Più passa il tempo e più mi invaghisco di lui.

Non so.... ha un modo di fare che me lo fa diventare duro costringendomi a nascondere la mia erezione per non fare brutte figure. Lo sogno su di me che mi fa provare sulla pelle la sua mascolinità, lo sogno che mi prende e mi fa suo.
In un certo senso lo idealizzo, non avendo mai avuto occasione di vederlo nudo o seminudo.
Con lui scherziamo molto sui farmaci che stimolano la virilità maschile, ci prendiamo in giro e ci fingiamo insospettabili consumatori di viagra o altro, fornitici sottobanco dal farmacista.
Oppure scherziamo sulla fornitura di supposte per quello o quell'altro malanno, che il farmacista fornirebbe a domicilio.
Lui in perfetto romanesco: " Vi sto a fornì na dose formato famiglia, che cio sempre a disposizione", intendendo il suo arnese tra le gambe.
E via tutti a ridere e giocare sui doppi sensi.
Lui è sempre sul pezzo e sta al gioco volentieri, rincarando la dose.

Capita una sera che mi unisco anch'io al gruppo per una partita di calcetto. In pantaloncini e maglietta è supersexy, molto maschio e molto bravo anche a giocare.
Giochiamo contro e io non riesco a concentrarmi sulla partita. Lo cerco in continuazione per ammirarlo. Dio mio, penso tra me, a cinquantanni sbavo dietro a un altro uomo? se non fossi razionale, direi che mi ci sto innamorando o forse lo sto idealizzando troppo.
Lui con me è sempre gioviale, compagnone e sempre in vena di scherzi e mai ho percepito un segno che mi fgacesse capire apertamente la sua disponibilità a qualcosa di più intimo con il sottoscritto.
per la prima volta, quella sera, dopo la partita, persa dalla mia squadra, ebbi modo di vederlo nudo che si apprestava a entrare in doccia. Un ragazzone con due gambe ben tornite, cosce massicce, unbel culone proporzionato e poco peloso, pettorali e busto peloso con pancetta prominente e un uccello circonciso di tutto rispetto anche se a riposo.
La prenderei volentieri quella supposta formato famiglia. La consumerei per una cura a lungo termine.

Invece di sopire i miei desideri, l'averlo visto nudo aveva accentuato ancora di più la voglia che avevo di lui.

Nonostante tutto ciò la nostra relazione di amicizia continuava senza che trapelasse da parte mia, alcun interesse "speciale" nei suoi confronti.
Prima dell'estate scorsa, ci trovammo all'ennesima cena a casa di uno di noi. Quella sera andai insieme a Giorgio, il quale però ebbe necessità di lasciarci prima di aver terminato la cena. Mi alai anch'io per uscire con lui, visto che ero venuto in macchina con lui, ma Fabio mi disse che mi avrebbe accompagnato lui e di continuare a trascorrere la serata tra noi.
Terminata la cena ci salutammo e salii in macchina con Fabio, che mi avrebbe riportato a casa.

"Bella serata, verò?" mi dice e nel farlo mi poggia una mano sulla coscia.
Sono preso alla sprovvista. Rimango sorpreso da questa sua strana mossa e ne sono quasi intimidito, ma al tempo stesso sento una chiara e indiscutibile reazione delle mie parti basse, reazione non fraintendibile.
Senza togliere la mano dalla mia coscia, continua a parlarmi della serata e di come siamo stati bene.
Io in preda a una forte eccitazione m anche al contempo intimorito da questo suo atteggiamento, sono impietrito.
Solo il mio cazzo, diventato durissimo, è il sintomo evidente dell'eccitazione che sto vivendo.

Arriviamo vicino casa mia e lui comincia a sotolineare, riferendosi alle battute sul viagra, che lui non ne ha ancora bisogno e che, però, in farmacia ne vendono molto, a parte gli scherzi.
"Tu ne fai uso?" mi dice. ma prima che potessi rispondere .. " a vedere il bozzo tra le tue gambe direi di no".
Arroscisco all'istante mentre lui mi guarda.
Dio mio come è sexy.
Cerco di abbozzare una scusa, ma lui comincia a scherzare e prendermi in giro bonariamente.
Poi, rimettendomi la mano sulla coscia, si spinge verso di me e avvicina la bocca al mio orecchio per dirmi: "Non c'è niente di male se ti faccio quest'effetto. Mi lusinga e non solo, anche tu mi fai lo stesso effetto. Senti....."

Mi prende una mano e se la porta sul suo pacco. E' durissimo, è grandissimo, di più di quello che potrei pensare.

"Che dici, vuoi che ti lasci a casa?"
La frase sottintendeva una alternativa che forse era quella che desideravo da tempo.

"Non ancora" risposi con voce tremula e rauca.

Ingranò la marcia e si diresse in periferia, zona industriale, in alcune strade sterrate fuori dal nulla.
Arrivato in un luogo sicuro e isolato, spense il motore del suo suv e rimanemmo in silenzio per qualche istante.
poi lui mi mise una mano dietro la testa e mi attirò a se, la mi abocca a pochi centimetri dalla sua.
I miei chhi iptonizzati dai suoi occhi. Le nostre labbra si schiusero e la passione ci travolse.

in un attimo le nostre lingue guizzarono frementi l'una nella bocca dell'altro,
Le nostre mani scivolarono a palpare i nostri corpi ancora vestiti.
Fu travolgente, ancora più inebriante di quanto mai avessi potuto sognare.
Gli infilai una mano sotto la maglietta e cominciai ad accarezzare quel corpo peloso. Arrivai al suo capezzolo e cominciai a stringerlo, facendolo gemere di eccitazione.

Si tolse la maglietta con furia e tolse la mia. Si gettò con la faccia sul mio torace cercando i miei capezzoli. Iniziò a morderli e succhiarli da vero esperto mungitore. Mi procurava scariche di adrenalina.
La sua bocca sul mio corpo, avida, sembrava volersi cibare di me.

Poi tornava alla mia bocca per riprendere il bacio che avevamo interrotto.
Tutto avvenne così repentinamente che entrambi ci sentimmo veramenti travolti dalla passione.
Ad un tratto si fermò e tornò a sedersi al posto di guida ansimante.
"Cazzo, Roberto, ma quanto mi fai sesso" continuando a toccarmi il petto con la sua mano.

Stavolta fui io a rendermi intraprendente e girandomi verso di lui, posi la mia mano sul suo pacco.
Si voltò a guardarmi negli occhi senza dire niente. Ma il suo sguardo emanava tutta la voglia di procedere verso dove ci avrebbe portati quella sera.

Gli slacciai la cintura e mentre cercavo di sfilargli un pò i pantaloni, si sollevò dal sedile per favorire l'operazione.
I suoi boxer erano gonfi, riempiti da quel sesso che avevo visto solo una volta e che adesso stavo per assaporare.
Appoggiai la mia faccia sui boxer, saggiando con la mia faccia la consistenza di quell'arnese che aveva tra le gambe.
Cominciai a leccare da sopra i boxer e strusciare la mia mano, facendo si che il suo cazzo continuasse a indurirsi e crescere sempre di più.

E poi, infilai le mani sotto l'elastico e tirai giù. Il suo cazzo decisamente in tiro schizzo fuori e mi battè sul viso.
lui emise una risata, ma si vedeva che l'eccitazione lo stava assalendo. capivo che voleva lo prendessi in bocca, lo capivo da come mi guardava e annuiva con la testa.
MI posizionai meglio, compatibilmente al fatto che eravamo in macchina, anche se larga e comoda.
Lo presi in mano e lo scappellai del tutto e lo ingoiai.
Il mio lento su e giù lo induceva a forti gemiti.

"Si così, Roberto, continua così. Che bravo che sei. Mi stai facendo godere tantissimo. sei più bravo di mia moglie".
Quelle parole furono benzina. Cominciai a pomparlo, mettendoci tutta la mia esperienza e la maialaggine di cui ero diventato esperto. Ogni tanto lo affondavo in gola e lo tenevo lì a fondo per qualche istante.
"O mamma mia, sei fantastico".
E io di rimando "Hai un cazzo bellissimo, grande e succoso, tutto da spremere".

Intanto mi teneva per la testa imprimendomi il ritmo della scopata orale.
Ogni tanto rallentava il ritmo per non venire, ma percepivo che non sarebbe durato a lungo.

"Roberto sto per venire, cazzo, non ce la faccio più". e fece per uscire il cazzo dalla mia bocca.
Invece io continuai a pomparlo sempre più veloce finchè non sentii i suoi schizzi arrivarmi in gola. Venne riempiendomi la bocca e non lo feci uscire finchè le sue spinte non si esaurirono.
Solo allora ingoiani il suo sperma e cominciai a ripulirgli la cappella.
Qualche rivolo mi colò ai lati della bocca e lui si affrettò a baciarmi e leccare il suo sperma.

Dal momento che io non ero venuto, mi aprì i pantaloni e mi fece una sega. durai pochissimo e riversai i miei schizzi sulla sua faccia che aveva messo di traverso per prendere i miei schizzi.

"Roberto" mi disse "era da tanto che volevo farlo, ma non volevo espormi. Stasera non ho resistito e mi sembrava di percepire che ci saresti stato e non avevo torto. E' stato bellissimo".
"Anche io volevo fare sesso con te sin dal primo momento che ti ho visto e dico la verità. ma come fare tra amici? Il rischio di sputtanarsi è altissimo. Stasera quando mi hai messo la mano sulla coscia ho capito che forse saremmo andati nella direzione da me sperata".

"caro mio ma stasera non abbiamo fatto sesso. Tu mi hai fatto una pompa e io una sega a te. Non pensare che mi accontanti di questo, ma bisogna agire con discrezione, credo che tu capisca".

"Io non ti assillerò di certo o mi comporterò come un innamorato, anche se ti confesso che non so se potrò fare a meno di te d'ora in avanti, ma ti prometto che starò al mio posto e sfrutteremo le occasioni che ci si presenteranno. Sperò che questa sera non rimanga l'unica."

"No, non credo che rimarrà l'unica".
Parlammo ancora un pò, ci baciammo a lungo e poi mi riportò a casa.

in bagno dovetti segarmi un'altra volta al ricordo di quell'esperienza, sicuro che ce ne sarebbero state altre.

Dopo qualche giorno, verso l'estate, fine luglio, mi chiama e mi dice di vederci per un caffè.

Arrivo al bar fissato e ci sediamo a berci i nostri caffè.

"Mia moglie è partita con i figli per la Versilia, dove abbiamo affittato una casa fino a fine agosto". Già da stasera sono solo a casa. Ti va di riprendere e approfondire la nostra conoscenza intima?"

"E me lo chiedi? non ti prometto niente per stasera, che devo liberarmi senza destare sospetti, ma ti fo saper nel giro di un paio d'ore.
Lo chiamai più tardi e gli dissi che sarei potuto andare da lui due sere dopo. prima non riuscivo a liberarmi.

La sera concordata andai da lui, tutto preparato e profumato come un adolescente al primo incontro. Ero consapevole che quella sera lui si sarebbe preso la mia intimità e io mi sarei concesso a tutte le sue voglie.

Lui mi aprì in accappatoio. Sotto era completamente nudo e già in tiro.
"Mentre ti aspettavo, la voglia mi ha preso e mi sono portato avanti" facendomi vedere il video porno che aveva caricato sulla tv da una chiavetta.
Nel video si vedeva un bear muscoloso che inculava sonoramente un altro bel moretto.

"Stasera io farò a te quello che lui stafacendo al moretto". Si tolse l'accappatoio e mi spinse con forza alla parete.
Inerme lo lasciai spogliarmi di tutto. Una volta spogliato mi baciò a lungo, tormentò i miei capezzoli fino a scendere tra le mia gambe e prendere in bocca il mio cazzo che nel frattempo era diventato durissimo.
Mi pompava con decisione mentre le mie mani sulla sua testa assecondavano il suo movimento oscillatorio.
Poi volle fare cambio e fu il mio turno di succhiare il suo bastone di carne.
Ora lo vedevo bene, alla luce e non all'ombra di un abitacolo, non lunghissimo, ma di un bello spessore uguale dalla cappella alla base.

"O Roberto, ohhhh, avevo dimenticato come sei bravo a pompare un cazzo. hai una bocca favolosa mmmmmm".
e tenendomi la testa tra le mani, andava avanti e indietro di bacino scopandomela con forza.
Mi piaceva questo suo atteggiamento da vero macho. Mi piaceva la sua voglia di possedermi e farmi suo.

MI tirò su di nuovo e mi fece girare faccia alla parete. Si addossò a me facendomi percepire la sagoma del suo sesso durissimo sulle mie natiche.
Il pensiero che tra qualche minuto lo avrei sentito dentro di me, aumentava la mia eccitazione.

Si inginocchiò alle mie spalle e sentii le sue mani che mi allargavano le natiche, poi la sua lingua che violava il mio pertugio.
Alternava lingua e dita a stimolarmi la rosellina. poi un suo dito mi penetrò lentamente facendomi scappare un gemito di piacere.
"MMMM sento che ti piace il lavoro che sto a fà qua de dietro" e infilò due dita nel buco. Io mi inarcai ancora di più andando incontro a quelle dita che stavano violando la mia intimità.
Con la dovuta calma e le numerose leccate led dita diventarono tre e poi quattro.

"Ma guarda questo buco come è diventato largo, si vede proprio che lo vuoi dentro il mio cazzo".

Si alzò dietro di me, indossò il preservativo e dopo avermi strusiato l'uccello più volte nel solco delle mie natiche, lo puntò al buco e spinse. Dopo il lavoro fatto di lingua e di dita il suo cazzo entrò facilmente fino alle palle.
MI prese per le spalle e cominciò a fottermi sempre più forte.
Il rumore del suo bacino che cozzava con il mio culo (clap, clap, clap.....) mi eccitava tantissimo.

MI sentivo pieno di lui, della sua virilità e lo sentivo preso davvero nel fottermi.

Uscì da me e mi fece mettere in ginocchio sul divano. A pecora mi penetrò di nuovo e cominciò a stantuffarmi sempre con maggior vigore.

Mentre mi fotteva non smetteva di complimentarsi per il mio culo, per come lo prendevo.
"Hai un culo che sembra una figa" mi diceva.

Si sdraiò sul tappeto invitandomi a impalarmi sul suo cazzo che sparì nel mio culo sempre con maggior facilità. Mi scopò così sia guardando la mia schiena che guardandomi in faccia.

Infine mi buttò nuovamente sul divano, ma stavolta di schiena, mi sollevò le gambe e mi penetrò con foga, infoiato e ormai vicino all'eiaculazione.
Lo sentivo gemere sempre di più e sempre più veloce.
Mi scopava e segava contemporaneamente il mio uccello che venne copiosamente sul mio addome e sulle sue mani che impugnavano il mio cazzo. mentre venivo, contraendo il mio sfintere, gli pompai talmente il cazzo che uscì da me, si tolse il preservativo e si porto sopra la mia faccia, menandosi l'uccello.

"Apri la bocca" mi disse. Ed obbedii come un automa.

Cominciò a schizzare fiotti densi di sperma che mi finirono sul viso e in bocca.
Quando ebbi terminato di pulirgli il cazzo, leccò il mio sperma sul mio addome e sulla sua mano e mi baciò a lungo.

Quell'estate abbiamo approndito molto la nostra amicizia che è diventata una scopamicizia.


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