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Gay & Bisex

Il convegno


di nantucket71
13.10.2022    |    8.016    |    4 9.9
"In giacca e cravatta era fighissimo..."
Questa bellissima esperienza l'ho vissuta durante i 4 giorni di un convegno di lavoro a Milano, dove ero stato mandato dall'azienda per cui lavoravo.
Tutto spesato, ottimo albergo, camera uso singola anche se enorme, avrei passato 4 giorni di assoluto relax mentale, a parte il seguire i lavori del convegno e magari fare qualche conoscenza intrigante, ma sempre senza dare nell'occhio.
Dopo la prima giornata di lavori tornai in camera a farmi una doccia per poi trasferirmi nella diner room, dove sarebbe stata servita la cena.
Presi posto ad un tavolo dove erano seduti solo due persone con cui feci inizialmente conversazione su argomenti di lavoro e del convegno. Piano piano la sala si riempiva e i convenuti prendevano posto ai vari tavoli, che servivano anche a fare conoscenza e scambio di esperienze lavorative.
Ad un certo punto sento una voce dietro di me che mi chiede se i posti accanto al mio erano liberi. Mi voltai per confermare che i posti non erano occupati e mi trovai davanti un viso pazzesco di un quarantenne con due occhi verdi e una barbetta molto sexy. Le mie parti basse subirono immediatamente un impulso e il mio cazzo cominciò a svegliarsi.
Mentre prendeva posto ebbi modo di guardarlo bene. In giacca e cravatta era fighissimo. i suoi pantaloni eleganti fasciavano a perfezione gambe e sedere, che ebbi modo di notare quando si tolse la giacca.
Sembrava anche decisamente in forma e a giudicare dai peli che spuntavano dalla manica della camicia arricciata, doveva essere anche molto sexy e peloso. Non avevo notato che non era solo. Un suo collega era con lui e prese posto nella sedia oltre di lui. Più giovane forse di una decina di anni, era anche lui un bell'uomo e l'abito elegante gli dava un tono tremendamente sexy.
Lavoravano entrambi nella stessa azienda di Treviso.
Durante la cena me li mangiavo con gli occhi, ma stando attento a non trasdire il mio interesse.
Furono molto cordiali e sebbene a tavola fossimo in otto, fecero conversazione soprattutto con me.
Alla fine della cena ci salutammo dandoci appuntamento alla mattina successiva per il secondo giorno di convegno. La mattina dopo arrivai in sala abbastanza presto e presi posto in una fila laterale (uso sempre le file laterali qualora avessi bisogno di alzarmi e uscire) e mi misi a leggere il giornale che era in omaggio nella cartella del convegno. mentre leggevo sento una mano sulla spalla che cattura la mia attenzione e un "buongiorno.... possiamo sederci qui?"
Erano i due trevigiani. Per sedersi, essendo io nel seggiolino esterno, dovettero passare davanti a me che mi ero spostato lateralemnete con le gambe seppur non alzandomi dal seggiolino.
MI passarono davanti e mi trovai il loro pacco, uno dopo l'altro, a 10 cm dal mio viso e avvampai, diventando rosso.
"C'è qualcosa che non va, ti senti bene" mi dissero. "No, no .... è solo che qui fa un caldo della miseria" brocciolai in fretta e furia evidentemente a disagio.
La giornata passò faticosamente a seguire tutti gli interventi. Durante i coffee breack ebbimo modo di parlare e conoscerci meglio. Il quarantenne si chiamava Lucio ed era di Treviso, sposato con due figli adolescenti mentre l'altro si chiamava Eros ed era fidanzato, prossimo al matrimonio.
Erano due tipi simpatici e alla mano con cui instaurai sin da subito un ottimo feeling e complicità tra uomini, con battute goliardiche sullo sport, sulle donne, sulla palestra, eccetera.
Eh si, entrambi frequentavano la palestra e infatti anche se in giacca e cravatta si vedeva che erano ben fisicati, mentre io ero un pò più in carne e scherzavo su queste mie rotondità.
Alle cena sedemmo di nuovo vicini e quando fu terminata mi invitarono al bar dell'albergo a bere qualcosa con loro.
La confidenza diventava sempre più intima e quindi i discorsi caddero anche sul sesso, su ciò che ci piaceva a letto con le donne e così via.Era quasi mezzanotte quando ci alzammo per andare nelle nostre rispettive camere. Entrammo in ascensore che conteneva già qualche persona e eros e Lucio si misero schiena sul lato opposto alle porte e io davanti loro.
Avrei giurato che lucio si fosse appoggiato con le parti basse al mio didietro, ma fu un attimo, ma bastò a farmi prendere dall'nsia e dall'eccitazione. Rimanemmo noi tre dal 4° piano in poi. Scoprii che loro erano al piano sotto al mio e quando fu il momento di uscire , di nuovo Lucio sfiorò le mie terga e mi fu chiaro e limpido che era in erezione.
Appena fuori, mentre le porte si stavano chiudendo, vidi una mano interrompere la corsa di chiusura delle porte e si affacciò Lucio. "Senti roberto, non abbiamo ancora sonno vieni a bere un ultimo bicchierino con noi".
Non me lo feci ripetere e accettai.
Avevano le camere adiacenti. Eros entrò nella sua e Lucia mi fece strada invitandomi ad entrare nella sua camera.
Ci togliemmo le giacche e ci mettemmo più comodi.
Lucio mi preparò un drink dal minibar e mentre chiacchieravamo seduti sulle poltroncine, dalla porta comunicante entrò eros, bello come mamma l'ha fatto.
Si era docciato e aveva indosso solo un asciugamano intorno i fianchi. Fisico splendido. da uno così mi sarei fatto fare di tutto.
Ma che piega stava prendendo la serata? Non osavo sperare tanto.
"Scusa Roberto ma anch'io mi faccio una doccia e arrivo" e si spogliò e entrò nel bagno. Ebbi modo di vederlo quasi nudo. Petto villoso e possente e gran pacco nelle mutande.
Il mio sudore aumentava.
Eros si piazzò davanti a me in piedi e mi parlava, ma io non capivo assolutamente niente di ciò che diceva. Avrei voluto togliergli quell'asciugamano e scoprire cosa si nascondeva sotto.
Dopo dieci minuti tornò Lucio, anche lui seminudo solo con un asciugamano in vita e si sedette a gambe aperte, spudoratamente aperte.
Non seguivo più la conversazione ed ero visibilmente a disagio.
Eros mi venne dietro le spalle e parlando a Lucio disse "MI sembra che Roberto abbia bisogno di mettersi comodo" e da dietro cominciò a sbottonarmi la camicia.
Siccome lo lasciai fare, fu il segnale per entrambi che potevano spingersi oltre.
Eros da dietro mi infilò entrambe le mani dentro la camicia aperta a tastarmi il petto, finchè trovo i miei capezzoli e cominciò a strizzarmeli.
Lanciai un mugolo di piacere.
Lucio mi fece alzare e insieme mi tolsero i vestiti e anche le mutande dalle quali schizzò il mio cazzo normale ma dritto e duro.
"Il ragazzo è eccitato a quanto pare" disse Lucio e messomi le mani sulle spalle mi fece capire che dovevo abbassarmi. Non persi tempo e tolsi a entrambi gli sciuygamani mettendo in luce i loro cazzi ormai in tensione. Lucio aveva un bel cazzone non largo ma bello lungo, mentre eros era l'opposto, misura normale ma molto largo specie sul tronco.
Cominciai a succhiarli entrambi ed ero davvero bravo, tanto che Lucio disse "Stasera abbiamo trovato proprio la troia che fa per noi.... senza offesa naturalmente".
Non mi interessava se mi chiamavano troia, a me bastava avere quei due cazzi per me e mi impegnai a dare lor piacere. Lucio mi venne dietro e cominciò a leccarmi il buco pulito come il solito. Leccava di lingua e alternava le dita, una, poi due, poi tre e quattro, facendomi impazzire.
Poi sentti la cappella umida appoggiarsi la buco e tenedomi per le spalle mi penetrò infilandomi il suo cazzo fino alle palle.
Eros continuava a gradire il mio pompino e mi scopava la bocca tenedomi la testa tra le mani.
Andammo avanti così per vari minuti poi si dettero il cambio.
Quando sentti entrare la cappella di Eros, mi sentiit davvero aprire, ma il mio buco era allenato per cui non ebbe molta difficoltà e se ne meravigliò facendolo presente all'altro "Ehi LU questo ha il buco più largo che abbiamo trovato, si vede che gli piace il cazzo". e si dettero il cinque come se fossi un trofeo da vincere.
Cambiammo varie posizioni, sul divano, sul letto, a pecora, sdraiato sulla schiena e mentre uno dei due mi inculava, l'altro mi occupava la bocca.
Avevano una resistenza pazzesca e si vedeva che erano molto allenati a farlo in tre.
Poi Eros si sdriaò sul letto invitandomi a impalarmi su di lui. lo feci e cominciai il su e giù più godurioso della mia vita e non mi accorsi che Lucio si era messo dietro di me. Mi fece piegare tutto in avanti fino a mettere la lingua in bocca a eros e piano piano entrò anche lui dentro di me.
Fu una botta di adrenalina pazzesca. Mi sentivo preso da due tori che grugnivano e mi lusingavano per i lavori di bocca, per il mio culo sodo, caldo e accogliente.
Sentivo che stavano accelerando il ritmo e anche i loro respiro si era fatto più serrato.
Prima uscì Lucia da dentro di me e poi anche eros.
MI fecero inginocchiare davanti a loro e mi fu naturale capire che dovevo aprire la bocca.
Lunghi, densi e copiosi schizzi, finirono sul mio viso, sulla barba e la maggior parte in bocca.
Ripulii i loro cazzi fino all'ultima goccia e dopo una bella risata, segno di aver gradito la cosa, facemmo una doccia e rimasi a dormire da loro perchè mi promisero una notte da urlo e non si smentirono.
Gli altri due giorni furono nottate di sesso sfrenato. La loro sborra sembrava non finire mai e mi inondarono più volte culo e bocca.
Fui incosciente, lo ammetto, a fare sesso a pelle e mi è andata bene per fortuna.
Ai convegni successivi abbiamo sperimentato molte cose interessanti che racconterò in seguito se troverò il tempo.
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