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Gay & Bisex

Un lavoro per due


di LastDwarf
20.12.2023    |    10.418    |    11 9.9
"L'energia dei suoi movimenti mi manda fuori controllo, sono al limite di un orgasmo cosmico..."
Sento suonare il campanello, deve essere lui!
Oggi ho programmato alcuni lavori in casa e Marco, non avendo impegni, si è offerto per aiutarmi.
Corro alla porta e lo vedo sul cancello, sotto il sole cocente.
Scatto l'interruttore e mi godo la sua passerella mentre mi raggiunge sulla soglia di casa.
Oggi lo trovo più bello del solito: capelli neri tagliati corti, occhiali da sole scuri, maglietta attillata con vistosa scollatura a V, bermuda estive (che porta senza mutande) e scarpe sportive con fantasmini.
Mi eccito nel vedere quanto sia sexy e capisco quanto sia irresistibile quando vuole rimorchiare: capita spesso, infatti, che mi racconti di aver conosciuto una nuova ragazza, riportandomi i dettagli più piccanti di quando se l'è portata a letto.
Ogni volta non posso fare a meno di pensare alla fortuna di tutte quelle ragazze che possono godere della sua intimità: racconto dopo racconto desidero sempre di più poter essere al loro posto, immaginando dalle sue descrizioni accurate il godimento che possono provare.
Ritorno sulla terra quando mi raggiunge sotto al portico, finalmente all'ombra, mettendomi una mano sulla spalla.
In faccia i primi segni di sudore mostrano che inizia ad accusare il caldo torrido dell'estate: sorrido all'idea di rinfrescarlo con una bella secchiata d'acqua, gustandomi un improvvisato mister maglietta bagnata.
Ricambia il sorriso, ignaro dei miei pensieri, mentre lo invito ad entrare in casa per stare al fresco.
Nonostante non abbia l'aria condizionata, trovo particolarmente piacevole la temperatura all'interno.
Marco non sembra dello stesso parere perché appena entra si toglie subito la maglietta, appoggiandola sul tavolo senza piegarla e dandosi una bella grattata in mezzo alle gambe per far girare l'aria anche lì.

Complici di mille avventure, ci mettiamo subito al lavoro perché dobbiamo smontare due camere per cambiarne la disposizione.
Il momento più divertente arriva quando stucchiamo i buchi delle mensole: da programma, io estraggo i Fischer dal muro e Marco chiude i buchi con lo stucco.
Mentre libero alcuni Fischer più bassi, Marco si avvicina per stuccare i buchi in alto e io mi trovo i suoi pantaloncini a pochi centimetri dal mio naso.
Mi prendo un po' di tempo per ammirare la sua asta: la sua forma, infatti, è inequivocabile, perché la stoffa sborda abbondantemente in avanti rispetto al piano del suo bacino.
Inoltre ho la conferma che oggi è senza mutande, perché la vedo oscillare mentre segue i movimenti del suo corpo.
Potrei guardarla per ore, ma ancora di più vorrei prenderla in mano, farla eccitare, sentirla crescere nelle mie mani; no, la farei crescere nella mia bocca, stimolandola con la lingua.
All'improvviso penso di fargli uno scherzo: uno scherzo tra amici è sempre qualcosa di innocente e può essere fatto senza problemi, no?
Così passo direttamente all'azione: "c'è l'ultimo Fischer da togliere qui", dico, mentre gli stringo il pene e lo tiro leggermente verso di me.
Sarà una conquista da poco, ma la sensazione è divina: sono riuscito a toccarglielo, anche se solo per un istante perché si tira indietro di scatto.
"Eh no, aspetta amico mio!", mi riprende, "Ho in programma di infilarlo ancora in molti buchi prima di buttarlo via" continua in tono scherzoso.
Si, l'ha presa bene, la scusa dello scherzo ha mascherato le mie vere intenzioni e il ricordo di averlo toccato non mi lascerà mai.
Distratto dai miei pensieri non vedo che Marco si avvicina e mi affonda tutta la faccia nel suo bacino: "attento che non lo infili nel buco sbagliato, però", dice ridendo.
Si, lo scherzo gli è piaciuto, tanto che non si è fatto problemi a mettermi il pene in faccia, nonostante sia contrario ad avere rapporti con un uomo.
Ridiamo tutti e due, complici di un'amicizia talmente profonda da potersi confondere con l'amore.

Il lavoro era molto e la sera arriva troppo presto.
Abbiamo cercato di risparmiare tutto il tempo possibile mangiando un panino a volo, ma resta ancora un armadio da montare.
Siamo entrambi esausti e non possiamo fare troppo rumore oltre un certo orario: per cause di forza maggiore, tutte le attività saranno rimandate a data da destinarsi.
Sto per congedarlo, ma Marco mi anticipa: "se ti va, possiamo continuare domani mattina, non ho impegni particolari", mi dice, "devo solo liberarmi entro sera perché devo concludere con Patrizia: le ho dato l'antipasto prima di arrivare, ma ci vado a letto domani sera".
Ecco spiegato perché lo vedevo vestito e profumato meglio del solito (e senza mutande)!
In ogni caso, per me sarebbe perfetto terminare i lavori domani mattina: maliziosamente penso che potrebbe restare a dormire con me nel letto matrimoniale.
Evitargli un sacco di strada sarebbe una scusa perfetta, devo solo sperare che non gli venga in mente il divano!
Decido di giocare tutte le mie carte: "visto l'orario, se vuoi evitarti tutta la strada puoi fermarti qui, se ti fa piacere".
"Se per te non è un problema" risponde "mi fermo volentieri: domani avremo più tempo per finire. Intanto mi faccio una doccia".
Mi scoppia il cuore di gioia: camuffo la mia faccia con un sorriso, mentre lui si dirige verso il bagno.
Appena si gira si toglie i bermuda e li lancia sul divano; resto a bocca aperta mentre ammiro il suo sedere sodo e sportivo camminare verso il bagno.
E quando curva verso la porta resto incollato con lo sguardo per intravedere per pochi istanti la sua asta che galleggia serena in mezzo alle gambe: alla sua vista un brivido mi percorre la schiena.
Continuo a mordermi le labbra, desiderando di poter essere una sua preda: nella mia immaginazione potrei entrare in bagno e fare l'amore con lui, sotto la doccia, sulla lavatrice, o anche solo osservarlo mentre si procura piacere fino a raggiungere l'orgasmo nella mia bocca.
L'immagine dello sperma che sgorga ritmico dal suo prepuzio mi fa aumentare la salivazione e il cuore mi martella impazzito.
Dallo scroscio dell'acqua capisco che ha lasciato la porta aperta, così trovo una scusa per entrare e gustarmi quel pezzo di maschio che si sta facendo la doccia in casa mia: "posso lasciarti un asciugamano?" gli chiedo.
"Entra pure" dice lui, "ho quasi finito".
Vado nell'armadio, prendo un asciugamano e mi dirigo verso il bagno: Marco mi chiede di avvicinarmi ed inizia ad intrattenermi raccontandomi l'incontro con la ragazza del pomeriggio.
Il mio sguardo è incollato sul suo corpo, a solo un metro di distanza, ma parzialmente celato dal vetro piumato.
Preso dall'eccitazione non riesco a seguire una parola di quello che dice e mi limito a fare dei mugolii di approvazione ogni tanto.
Vedo le sue mani che accarezzano i fianchi e che massaggiano dolcemente il pene, scappellandolo e lavandolo con cura davanti ai miei occhi.
Lo scappella ritmicamente, come per masturbarsi e mentre fisso quel movimento ipnotico aggancio una frase del suo discorso: "... era pronta a farmi un pompino".
'Te lo faccio io un pompino' penso 'qui, all'istante, faccio tutto quello che vuoi!'.
Marco chiude l'acqua ed apre le porte: con la mano mima una masturbazione sul suo pene floscio, facendo un fischio ad ogni spinta.
"Si è messa a pompare con vigore", mi racconta, "e l'ho lasciata fare per un po'; asciugamano, grazie!", dice, fermando la finta masturbazione.
Gli passo l'asciugamano continuando a fissargli il pene, mentre lui spiega che il passo successivo era portarsela a letto.
Si passa l'asciugamano su tutto il corpo e, incredibilmente, il suo pene rimane floscio mentre ci gioca raccontando gli ultimi dettagli della storia.
"l'ho penetrata solo per crearle il desiderio e mi sono fermato subito con la scusa che in macchina è scomodo; per ringraziarla l'ho fatta venire leccandole la clitoride e le ho promesso tutto il resto per domani sera."
Marco esce dalla doccia e me lo trovo ad un palmo dal volto; mi fissa un momento e poi parla con un sussurro quasi sfiorandomi la bocca: "mi ha implorato di fare l'amore all'istante. L'ho fatta godere talmente tanto che non resisteva più." mi dice sorridendo.
Mi butta l'asciugamano in faccia e poi esce dal bagno: "io vado a letto" mi dice, camminando nudo per la casa; squadro il suo sedere che si incammina fuori dalla mia vista.

Mi faccio la doccia anch'io, godendomi una masturbazione libidinosa, e poi lo raggiungo nel letto, distendendomi nudo sopra al lenzuolo.
Mi rassereno al pensiero che non abbia chiesto di andare sul divano: per me è già tanto potergli stare vicino e il mio amore nei suoi confronti esplode in un sentimento di gioia universale.
Mi rilasso tantissimo; Marco prosegue il racconto della sua scopata pomeridiana arricchendola di dettagli piccanti, di cui non ricordo nulla: quando mi giro per guardare l'orario è quasi l'alba.
Mi sono addormentato di sasso, coccolato dalla sua voce, dalla sua presenza, dal suo calore, dal suo profumo: sono contentissimo e penso che non potrò mai dimenticare la gioia di questa notte.
Lo guardo nella penombra mentre siamo fianco a fianco: in mezzo alle sue gambe svetta una splendida erezione o, perlomeno, così credo, visto che le dimensioni sono raddoppiate rispetto a ieri sera!
Questa può essere l'unica occasione che ho per poterglielo toccare e decido che non posso perderla: devo solo sperare di non svegliarlo con i miei movimenti.
Così prendo coraggio e mi avvicino al suo corpo: lui respira lento e regolare; aspetto alcuni secondi per sincerarmi che non si sia accorto di nulla.
Azzardo di più ed allungo lentamente la mano, cercando di non fare rumore; la avvicino alla sua asta e resto fermo alcuni secondi: poi la sfioro appena, allontanandomi subito.
Mi sembra di percepire fortissimo il rumore del mio cuore che batte ed inizio a sudare dalla paura.
Però la sua pelle è morbida e vellutata: voglio toccarglielo ancora.
Resto sospeso alcuni secondi e sento che il suo respiro non cambia.
Allungo nuovamente la mano e questa volta lo stringo fra pollice e indice, nello stesso modo dello scherzo fatto la sera prima, solo che questa volta lo sto toccando davvero, senza i pantaloncini di mezzo.
Ho la conferma che la sua erezione è completa e reale: tra le mie dita il suo pene è sodo, lungo e dritto, proprio come un Fischer pronto a penetrare il buco predestinato.
Un suo respiro più profondo mi mette in allerta, ma continuo a mantenere il contatto, muovendogli la pelle come se lo stessi masturbando.
Faccio lentamente scendere le dita, liberando la cappella dalla sua copertura; poi le faccio risalire, coprendola; nuovamente lo scappello e poco dopo lo ricopro.
Ho la salivazione fuori controllo e la passione mi guida in un movimento lento, sensuale, che porta il suo prepuzio a muoversi ritmicamente.
All'improvviso sento la sua mano che mi accarezza la schiena.
Mi ritraggo di scatto, terrorizzato dall'idea di aver combinato l'irreparabile.
"Ti prego, continua" mi dice Marco, mentre la sua mano continua ad accarezzarmi in modo rassicurante.
Mi ha accettato!
Ha accettato la mia presenza e la mia intromissione nella sua intimità, e mi ha chiesto di continuare.
Faccio un sospiro profondo e prendo coraggio (prendo anche qualcos'altro in mano!): lo guardo negli occhi mentre gli faccio scorrere avanti e indietro la pelle dell'asta, sempre con estrema lentezza.

"Sai", mi dice, "a me piacciono le donne e so che non succederà mai nulla con un uomo. Però quando sono con te mi sento bene e lo desidero, non so come spiegartelo".
Mi accarezza la testa: "è da ieri che ti racconto come scoperò Patrizia questa notte", prosegue, "in realtà i miei pensieri sono rivolti ad un'altra persona".
Sospira e fa una piccola pausa: "voglio fare l'amore con te".
Una dichiarazione spiazzante, che mai avrei immaginato di poter sentire nella realtà: la mia mente frulla impazzita, e la mia voce pronuncia un unico desiderio: "posso prendertelo in bocca?" gli chiedo.
Mi sorride: "con immenso piacere... amico mio!".
Lo bacio sul prepuzio, lo scappello e lo accolgo nella mia bocca; ho tutto il tempo per giocare con il nuovo ospite come più mi aggrada.
Mi accorgo che la sua eccitazione è oltre ogni limite quando rilascia un'abbondante dose di umori.
Non avevo mai sentito il gusto di un altro uomo, ma la sorpresa è stata estremamente gradita: adesso mi sento pronto per ingoiare il suo regalo quando raggiungerà l'orgasmo.
Inizio a fargli un pompino, godendo, e muovendomi eccitato dalla voglia del suo sperma, ma quando raggiungo un ritmo vigoroso Marco interrompe il mio movimento: "adesso è lubrificato abbastanza, te la senti di essere penetrato?"
Il fuoco nel mio corpo si accende dirompente: "non desidero nulla di più al mondo!", gli rispondo.
Sento il cuore esplodermi balzando fuori dal petto: finalmente potrò realizzare il desiderio di essere montato da lui!
Mi adagio sulla schiena, guardando il suo pene lubrificato dalla saliva: sono impaziente di accoglierlo dentro di me, voglio sentire i suoi movimenti nel profondo del mio corpo.
Marco si stende lentamente sopra di me e il suo peso mi schiaccia piacevolmente; la sensazione è divina, lui è caldo, avvolgente e i suoi peli mi solleticano lievemente la pelle.
Si punta sui gomiti e mi bacia il collo, mentre muove il bacino spingendo la sua erezione tra le mie gambe.
Porto i piedi sopra di lui in modo da facilitargli la penetrazione.
Con una mano si prende il pene, lo scappella, lo fa strisciare sulla mia pelle, lo appoggia sul buco e poi avanza con tutto il corpo.
Appena spinge la mia resistenza cede subito, lo sento entrare, lo sento caldo, lo sento avanzare sempre di più e ogni centimetro che guadagna mi riempie di stimoli sconosciuti.
Non riesco a credere quanto sia piacevole sentirmi toccare gli organi interni.
Provo a muovere il bacino per godere al massimo ed amplificare quelle sensazioni, ma schiacciato dal suo peso posso fare ben poco.
Marco arriva fino in fondo, bacino contro bacino; ha lo sguardo pieno di desiderio e mi sorride: "si parte".
Inizia a muoversi ritmicamente dentro di me, guardandomi negli occhi: stiamo facendo l'amore!
Lui, il bello, l'irraggiungibile, il mio desiderio piccante, l'unico uomo che ho segretamente desiderato sta facendo l'amore con me.
Sento degli stimoli mai provati prima, il suo pene è un serpente che mi eccita in modo sempre diverso ad ogni penetrazione.
Stringo le gambe, gli pianto le mani sulla schiena e divincolo più che posso il bacino per fargli raggiungere luoghi inesplorati.
Marco approva con un sordo "Ohhhh, siiiii": solleva leggermente il busto, si pianta meglio sulle ginocchia e sfodera una serie di impulsi decisi.
L'energia dei suoi movimenti mi manda fuori controllo, sono al limite di un orgasmo cosmico.
Marco si ferma ed esce all'improvviso e quasi scusandosi dice "aspetta, sennò vengo subito, vorrei che durasse ancora un po'!".
Rimango quasi senza sensi con Marco disteso sopra di me, che mi accarezza la testa e mi bacia il collo in modo sensuale.
Non posso resistere ancora; gli metto le mani sul sedere, cerco di tirarlo avanti e lo imploro: "vieni, riempimi, non resisto più".
Con enorme piacere spinge nuovamente il suo serpente dentro di me, muovendolo vigorosamente; con le mani gli stringo i glutei che sento contrarsi ad ogni spinta.
"Preparati per i fuochi d'artificio, amico mio" mi dice.
Aumenta il ritmo, lo sento ansimare, brucio di passione e sentirlo entrare non mi basta più; voglio essere travolto da tutta la sua forza, voglio che arrivi ancora più a fondo, voglio essere riempito dal suo orgasmo.
Marco ansima e spinge a fondo il suo drago in modo così deciso che sussulto sul letto.
Sferra un altro colpo e sento il calore avvampare nelle viscere, realizzando che il drago sputafuoco ha eruttato dentro di me.
Marco mi monta lentamente ancora per diversi secondi, godendo rumorosamente dell'orgasmo che sta completando.
Si avvicina e mi bacia, appoggiandosi appena, come per chiedermi il permesso.
Lo accolgo con passione e le nostre lingue si intrecciano in una danza sensuale.
Lui rilassa tutti i muscoli e rilascia il suo peso sopra di me; lo abbraccio e vorrei dormire così, unito a lui, sentendo il suo cuore che batte forte, il suo odore che mi entra nei polmoni, il suo calore sulla pelle.
Lo accarezzo dolcemente, pensando alla fortuna dell'esperienza provata: fare l'amore con lui è stato coinvolgente, è riuscito a muoversi con fare esperto, toccando punti che nemmeno pensavo di possedere.
La forza dell'amore, quello vero, ha superato ogni barriera, abbattendo anche la reticenza di Marco nell'avere rapporti con un uomo.
Non so se in futuro lo faremo ancora, ma sono convinto che dopo questa notte stringeremo ancora di più la nostra amicizia.
Ci addormentiamo di nuovo, mentre siamo abbracciati nell'alba di una torrida estate.

- Questa è una storia liberamente ispirata dalla fantasia -
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