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Gay & Bisex

Meglio del film


di LastDwarf
27.11.2023    |    10.152    |    15 9.8
"Inizio a sistemare sommariamente casa, pensando che avrei sistemato i dettagli la mattina seguente..."
- Questa è una storia liberamente ispirata dalla fantasia -

Quando organizzo delle cene a casa mia, i miei amici non riescono mai a resistere fino a tardi.
Dopo aver mangiato i dolci, molti fuggono subito a casa e solo un piccolo gruppo resta a fare dei giochi di società.
Questa sera abbiamo persino dovuto abbandonare la partita di risiko che avevamo iniziato con tanto entusiasmo, perchè ad un certo punto due ragazzi sono andati a casa pensando ai lavori del giorno dopo.
Inizio a sistemare sommariamente casa, pensando che avrei sistemato i dettagli la mattina seguente.
"Dimmi come ti posso aiutare": era rimasto solo Marco, di solito resta sempre a dare una mano a fine serata.
"Grazie, ma questa sera non faccio un granchè. Portami i dolci dalla tavola, così li compattiamo tutti assieme", gli dico.
Mi fa piacere stare assieme a Marco, mi attira ogni cosa di lui.
Oltre ad essere di grande compagnia, ti cattura col suo modo di fare, tanto da portarti a pensarlo di giorno e sognarlo di notte ;)
E come se non bastasse ha un fisico statuario, che ti invita a baciarlo in ogni suo centimetro quadrato.
Come al solito gli guardo il pacco mentre si avvicina, ma questa volta rimango di stucco: è tutta sera che squadro ogni ombra del suo rigonfiamento, ma ora, per la prima volta, noto che qualcosa sta penzolando liberamente sotto la tuta sportiva.
E' meraviglioso ammirare le sue forme: mi piacerebbe che fosse nudo, mettermi in ginocchio, guardarlo avvicinarsi, baciarlo nelle sue parti intime e respirare l'odore del suo pene.
Ritorno alla realtà quando arriva col vassoio della torta di riso, piuttosto ingombrante, che non trova spazio sul tavolino che stavo utilizzando.
Lo prendo in custodia e mentre sposto alcuni piatti mezzi vuoti salta fuori l'ultimo pezzo di tenerina.
"Questo è mio", dice Marco, allungando il braccio e spostandomi con una leggera "spallata" per afferrarlo.
Giro la testa verso di lui per controbattere, ma è stato più rapido di me: incrocio il suo sguardo a pochi centimetri dalla mia faccia, mi sta sorridendo mentre fa scomparire in bocca la contesa fetta di tenerina.
L'odore di cioccolato entra nelle mie narici, mescolato al profumo del suo deodorante.
E' un mix inebriante, come la visione delle sue labbra morbide che assaporano la tenerina.
Si avvicina leggermente mentre si passa la lingua sulle labbra per raccogliere alcune briciole fuggitive.
Socchiudo la bocca, il mio cuore impazzisce per l'emozione, mi avvicino per ricevere un bacio al cioccolato.
"Guarda, per te è rimasta la torta di amaretti" dice Marco interrompendo i miei sogni con un sorriso malizioso.
Fa un passo avanti per allungarsi dalla parte opposta del tavolo e, forse per caso, appoggia il suo pacco sulla mia mano che tutt'ora reggeva il vassoio ingombrante.
Un brivido di sorpresa parte dalle braccia ed arriva fino al collo, una vampata di calore mi esce dal petto e la mia pelle diventa sensibile a tutti gli stimoli esterni.
Forse si tratta solo di un'illusione, ma credo di distinguere i suoi testicoli appoggiati sul dorso della mano e l'asta dolcemente addormentata sopra le mie dita.
Butto l'occhio cercando di non farmi vedere, ma non ottengo molti dettagli in più: la tuta sportiva che indossa è caoticamente rigonfiata in quell'area e non mi consente di riconoscere con chiarezza cosa stia succedendo.
Muoio dalla voglia di poter vedere il suo pacco, di accarezzarlo, di leccarlo, di farlo crescere e prenderlo dentro di me.
No, questa volta non mi sbaglio: deve essere per forza senza mutande!
Sento il calore sulla mia mano, me lo immagino libero, appoggiato sulle mie dita e mi stuzzica l'idea di poterci giocare senza inibizioni.
Nel frattempo i suoi movimenti mi riportano alla realtà perchè è pronto per imboccarmi con il pezzo di torta agli amaretti.
Mordo il piccolo pezzo prendendolo direttamente dalle sue mani, lo guardo negli occhi ed assaporo il gusto che lentamente si diffonde nella mia bocca.
Sublime!
Lo sa bene che mi è sempre piaciuta la torta di amaretti!
Ed è meraviglioso osservare il suo sguardo da vicino, magnetico come il triangolo delle bermude.
Marco appoggia una mano sulla mia e spinge il vassoio sul tavolo, liberandomi la presa.
Con l'altro braccio mi accarezza la vita e dice "abbiamo finito, mi riposo un momento prima di andare a casa".
Si sposta da solo, rapidamente, lasciandomi in piedi di fianco al tavolo; lui si distende comodamente sul divano ed armeggia un po' col telecomando della televisione.
Pensavo mettesse un film, invece attiva YouTube su un canale di musica d'ambiente.
Davvero molto rilassante!
Mi lascio trasportare dalla musica e penso che questo sarebbe il momento perfetto per un po' di relax, soprattutto con la compagnia di un buon amico con cui si sta bene assieme.
Mi butto anche io sul divano, la giornata è stata lunga e preparare una cena per molte persone è sempre impegnativo (facendo tutto a mano e praticamente senza aiuti!).
Vorrei poter dormire, sotto un panno caldo, gustando un massaggio di Marco, caldo, dolce e delicato, che accompagna la musica rilassante.
Poco dopo riprendo i sensi: devo aver dormito un po' perchè mi trovo in contatto con lui, fianco a fianco, e una mia mano, non so come, è appoggiata proprio sopra i suoi genitali.
Marco mi sta massaggiando sul fianco, la sua vicinanza è qualcosa di rassicurante e piacevole: il suo profumo risveglia i miei polmoni, il suo calore riscalda il mio cuore e le sue carezze sciolgono tutti i muscoli del mio corpo.
"Sembravi avere freddo, posso scaldarti?" mi chiede dolcemente; mi prende la mano sopra al suo pene ed inizia lentamente a muoverla.
Sento il calore della sua mano e, prodigio della natura, sotto la tuta sento qualcosa che inizia a muoversi, che inizia a crescere: il suo pene lievita come il pane e preme verso l'alto facendomi crescere il desiderio di poterlo gustare fino in fondo.
Mi rilasso, seguo i suoi movimenti, mi avvicino al suo corpo, respiro il suo odore, appoggio la testa alla sua guancia e inizio a massaggiare in modo autonomo le sue parti intime.
Marco solleva lo sguardo, gli occhi sono ridotti a due fessure, apre leggermente la bocca ed emette un respiro profondo, gustandosi quel momento intimo.
Visibilmente eccitato, si passa fugacemente la lingua sulle labbra.
Imito il suo movimento, immaginando il contatto delle nostre lingue: non mi era mai capitato di voler baciare qualcuno, ma in quel momento sento la voglia di esplorare nuove sensazioni.
La sua mano accarezza la mia, guidandola nel massaggio delle sue parti intime.
Rispondo al suo desiderio spostandola sotto l'elastico della tuta sportiva, dove trovo ad attendermi il suo pene libero e disinibito.
Il mio corpo si incendia, il cuore mi esplode, lo voglio tutto: prendo il suo pene in mano, sento il suo calore diffondersi sulle dita, gioco con l'asta già rigida dall'eccitazione e accarezzo lo scroto tenero e rilassato.
Non mi sbagliavo, sotto la tuta è senza mutande!
Deve essersele tolte verso la fine della cena perchè, se lo avessi visto ciondolare prima avrei immaginato come avventarmi sulle sue forme.
E ora ne ho la possibilità: le mie mani hanno libero accesso alle sue parti intime, posso toccarlo dove voglio, posso eccitarlo come preferisco, non ci sono freni per nessuna azione e posso realizzare ogni desiderio più piccante.
Sento aumentare il calore del suo corpo, i suoi battiti si fanno più intensi, lo bacio sul collo mentre stimolo la sua erezione già completa.
Voglio far durare il gioco più a lungo, così decido di mettermi all'improvviso a cavalcioni su di lui.
Lo guardo negli occhi, infilo le mani sotto la maglietta e gli stuzzico delicatamente i capezzoli.
Scopro il suo petto imponente e profumato: il suo corpo è così ben scolpito che vorrei averlo sopra di me, vorrei farmi schiacciare dal suo peso, vorrei farmi penetrare, vorrei che mi riempisse mentre facciamo l'amore pieni di desiderio.
Lo bacio sul petto, gli massaggio i fianchi, muovo il bacino sentendo spingere il suo pene sul mio sedere.
Il suo odore mi rapisce, è buonissimo, ora trasformato in un mix tra sudore e deodorante.
Continuo a mordicchiargli delicatamente i capezzoli, li bacio sentendoli rigidi e ci gioco stuzzicandoli un po'.
Le sue mani massaggiano la mia testa, il mio corpo, il mio sedere, forse per invitarlo ad accogliere la sua erezione.
Scivolo indietro e prendo tempo interrompendo la sua azione.
Mentre mi inginocchio tra le sue gambe, abbasso l'elastico della tuta, aiutato dal suo bacino che si solleva in modo complice.
Sfilo i pantaloni e davanti ai miei occhi si materializza il mio desiderio proibito: per la prima volta vedo il suo pene, radioso, che svetta fiero nella mia direzione e mi chiama con la sua bocca socchiusa pronta ad emettere effusioni d'amore.
Lo ammiro così com'è, eretto e con le proporzioni perfette.
Una goccia di umore spunta dal prepuzio socchiuso.
Mi avvicino accarezzandolo con le labbra.
Gioco per solleticarlo un po' e lo scappello succhiando delicatamente con la bocca.
Il suo odore di maschio si sprigiona intenso dalle sue parti intime: un profumo divino che penetra a fondo nel mio corpo.
Mi piacerebbe che fosse qualcos'altro a penetrarmi a fondo, non solo il suo odore!
Assaggio l'umore che ho scatenato e che per oggi è riservato tutto per me.
Gli abbraccio il ventre, schiaccio la mia faccia fra le sue gambe, solleticando la sua erezione col mio viso.
Sento la sua asta infilarsi sopra l'orecchio, come la matita di puffo inventore.
Ruoto la testa ritmicamente iniziando una lenta masturbazione fatta dal mio orecchio.
Marco sembra apprezzare questo godimento improvvisato ed asseconda il movimento col bacino tenendomi stretta la testa.
Sento un rivolo di umore che mi cola sul collo, lo immagino come un profumo da sera da esibire in un locale prezioso.
Passo il dito sul collo, spalmando il rigolo e vantandomi di quel profumo inebriante.
Lecco il dito a fondo e sento la voglia di avere qualcos'altro in bocca.
Marco sposta un cuscino e tira fuori una bottiglietta di sciroppo d'acero.
Lo sguardo stupito mentre se ne versa una goccia sul dito: quando l'ha nascosta lì?
Doveva già avere programmato da tempo la serata piccante, per lui era tutto premeditato!
E chissà dove può avere nascosto le mutande?
Potrebbe essere un bel gioco erotico cercarle nei vari angoli della casa.
Marco mi allunga il dito bagnato con lo sciroppo d'acero, me lo mette in bocca e io lo succhio con voglia assaporando il gusto agrodolce dello sciroppo.
Muove il dito avanti e indietro, facendo impazzire i battiti del mio cuore.
Lentamente estrae il dito, afferra la boccetta con due mani, la ruota verso il basso, avvicina l'imboccatura e lascia cadere una prima goccia che si deposita sulla sua cappella.
Il pensiero è divino, la bocca mi si riempie di saliva all'improvviso.
Lascia cadere una seconda goccia e poi una terza: mi accenna un sorriso malizioso; "è tutto per te" sembra dire con lo sguardo.
Mentre lo fisso negli occhi inizio a leccargli l'asta, minuziosamente, dal basso verso l'alto, evitando che il prezioso nettare possa cadere.
Mi accarezza la nuca, un brivido mi percorre la schiena mentre le mie labbra assaporano la cappella.
Tutti i pori del mio corpo vibrano, gridando la voglia che ho di lui.
Lo prendo tutto in bocca, fino in fondo, per dare modo al palato di tastare le sue forme.
Lascio che la lingua esplori liberamente la sua asta, come alla scoperta di un continente segreto.
Lo sento pulsare sulla lingua che risponde solleticandogli la cappella mentre inizio a succhiare avidamente.
Marco mi prende delicatamente la testa e la sposta indietro, estraendomi contro voglia il premio che avevo appena conquistato.
"Aspetta, ancora un po'", mi dice.
Prende lo sciroppo d'acero e traccia lentamente una linea sul pene eretto.
Osservavo estasiato le rughe del prepuzio abbronzate dal velo oleoso dello sciroppo.
Con le mani inizio a massaggiargli lo scroto, facendogli sussultare l'asta per il piacere.
Mi è bastata solo una sua parola, "adesso", per sentire il suo dirigibile puntare direttamente verso la fine della mia gola.
Quando lo sento fino in fondo, chiudo le labbra in modo da non far uscire nemmeno una goccia, che sia di sciroppo o di altra natura :p
Non so dire se mi piaccia di più lo sciroppo d'acero o il gusto del suo seme, ma la voglia di gustarlo mi fa muovere sempre di più.
Marco ansima carico di desiderio mentre inizio con ardore il pompino che tanto desideravo.
Lo sento che allunga le gambe, appoggia la schiena al divano, il suo pene, se possibile, si ingrossa e diventa ancora più duro.
Faccio una pausa e sento il suo pene pulsare di desiderio.
Lo tiro fuori per osservarlo, mentre con una mano stimolo l'asta e con l'altra solletico lo scroto.
Una goccia di umore si affaccia abbondante verso il mondo esterno.
Lo scappello fino in fondo, pulisco la punta con le labbra e so che è arrivato il mio momento: solletico il frenulo con la lingua e gli massaggio calorosamente i testicoli.
Gioco ancora un poco con la lingua quando sento il primo fiotto di sperma schizzarmi in bocca.
Caldo, leggermente salato, gustoso: mi cresce la voglia del prezioso nettare, così lo prendo in bocca e procedo con un pompino, succhiando con tutta la mia forza.
Con un rumoroso rantolo di piacere Marco si svuota di tutto il suo contenuto, mentre il suo bacino sferza gli ultimi colpi dentro la mia bocca, lunghi e profondi.
Tre potenti fiotti mi deliziano del loro gusto, occupando tutto lo spazio a disposizione.
Li ingoio subito, in modo da poter accogliere gli altri schizzi finali che chiudono il suo godimento.
Mi piace, il gusto dello sperma è afrodisiaco, lo voglio tutto, ne voglio ancora.
Continuo a tenere il ritmo, non accorgendomi che Marco aveva già raggiunto la fine del suo godimento e protraggo il pompino oltre il dovuto.
Alcuni spasmi scuotono il suo corpo, forti ondate di godimento lo attraversano anche se non esce più sperma.
Faccio una pausa, ora il suo pene è estremamente sensibile: ne mordicchio la punta e Marco si solleva con un gemito di piacere misto a dolore.
Inizio a masturbarlo lentamente mentre si divincola per quelle sensazioni così estreme.
Poi rallento e lo lascio riposare accasciato sul divano.
Rimane fermo per un po', ansimando, poi accenna un sorriso e mi guarda: "sono robe forti", mi dice, "è la prima volta che godo così".
Mi accarezza la testa.
Io mi sdraio di fianco a lui, respiro il suo odore, bacio il suo sudore, gli massaggio il pene ora nuovamente flaccido, mi accoccolo sulla sua spalla.
Vedo di fianco a me lo sciroppo d'acero e un'idea piccante mi attraversa la mente.
Lo porto davanti alla sua faccia e simulo uno stile televisivo: "preparati, perchè i programmi per questa sera non sono ancora finiti!"

- Anche in questa storia il protagonista può essere maschio o femmina, a scelta del lettore. Tu cosa hai pensato? ;) -
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