Gay & Bisex

Sfondato


di LoQuiero
03.01.2022    |    1.548    |    2 8.3
"Arrivò fino in fondo, sbattendo dentro di me, mi afferrò di nuovo i capelli, costringendomi a sollevare la testa, lacrime ripresero a scendere, ebbi..."
Mi ero accorto che anche a lui piaceva il cazzo, o per lo meno quando gli facevo il classico pompino voleva che gli mettessi un paio di dita nel culo, ma non aveva mai ceduto.
Ma questa volta ero determinato a farglielo provare
Volevo di più, gli volevo far sentire la gioia di provare a prendere un cazzo in bocca, di essere posseduto di baciarlo, di accarezzarlo mentre lo inculavo.
Quando bussò non feci in tempo ad aprire e richiudere la porta, che mi afferrò e stringendomi a se, e preso per chiappe e mi sollevò da terra:……Lui un tangano di un metro e 90, con delle braccia possenti, basta, pensare che un suo braccio era grande come la mia gamba, io poco più di un metro e 70 e 64 kg di peso…….stasera ti faccio un servizio che lo ricorderai per sempre… con le mani entrò dentro i miei pantaloncini corti e con dito andava a stuzzicare il mio culetto, già lubrificato le sue labbra si avvicinarono alle mie, le nostre lingue si unirono, ed io avvinghiato con le braccia al suo collo gli dissi: anche io stasera voglio farti un regalino.
Di peso mi portò in camera, si mise a sedere tendomi sempre in braccio, si distese, scivolai lungo il suo corpo il suo cazzo era quasi in tiro lo presi bocca ed iniziai il mio pompino leccandogli anche le palle che di tanto in tanto facevo scendere un po di saliva lungo perineo che andasse a lubrificare il suo culetto.
Il suo cazzo era favoloso, lo sentivo tremare dal piacere quando le mie dita andavano a cercare il suo orifizio, che poi con delicatezza si facevano strada fra le pareti.
Mi piaceva nel sentirlo godere….. adesso o mai più dissi fra me e me. Di peso gli alzai le gambe.
-Lui che fai?
-Questa volta te lo faccio io il regalino.
Rimase un po’ sorpreso, ma non disse nulla e questa volta fui io ad avvicinare il mio cazzo al suo culo……lo penetrai lentamente, il suo ano non fece resistenza e gli entrai dentro facilmente, iniziai a scoparlo spingendo avanti e indietro con forza, avrei voluto fargli sentire quel che avevo sentito io, ma con 16 centimetri di cazzo sapevo che non sarebbe stato possibile.
Continuai a spingere avanti e indietro, tenendogli alte le gambe per cercare di entrargli più in profondità, lui iniziò a gemere dal piacere, gli lasciai le gambe e mi misi sopra, continuando a penetrarlo ma toccandogli i muscoli e baciandolo, il suo cazzo duro mi premeva contro l’addome .
Lui continuò a godere passivamente, poi mi avvolse le gambe ai fianchi, sentii tutta la potenza dei suoi muscoli stringermi a lui, aggiungendo la sua spinta alla mia per incularlo ancor più violentemente, poi la sua mano destra mi strinse il collo, forte, molto forte, ma non troppo da non lasciarmi respirare, in quel momento capii che, nonostante fossi io a penetrarlo, era lui che comandava, era lui che possedeva il mio corpo.
Con le sue gambe mi costrinse ad spingere più veloce, era lui a trascinarmi con la morsa dei suoi muscoli, dopo poco non riuscii più a tenere il suo ritmo e mi lasciai trascinare dal suo movimento, godevo penetrandolo, godevo nel sentirmi stretto dalla sua forza, godevo nel sentire la sua mano sul mio collo che mi lasciava respirare solo quanto bastava.
Portai la mia mano alla sua, ma non per farlo smettere, ma per essere sicuro che non la togliesse, lo guardai implorante, non avevo mai goduto così tanto.
Quando venni, mi sembrò di aver avuto un orgasmo continuo già da molti minuti.
Mi distesi, esausto, ma lui non mi lasciò tregua, il suo cazzo era duro ed esigeva la sua preda, si mise su di me e mi penetrò ormai sentivo il mio culo così aperto che mi entrò dentro, se non con facilità, molto più facilmente di quanto pensassi possibile.
Sentii le fitte ed il bruciore, ma sapevo che erano un prezzo che dovevo pagare per tutto il piacere che presto avrei provato, gli misi le mani sul culo per aiutarlo a spingere:’Più forte’ spingi più forte” gli sussurrai.
Lui non se lo fece dire due volte, sentii i suoi colpi aumentare enormemente di velocità e forza, aprii la bocca per gridare, ma lo shock mi aveva tolto il respiro, il mio culo si aprì ancora di più, mi aveva completamente sfondato e mi stava devastando dentro.
Il mio corpo sussultava e tremava sotto i tremendi colpi del suo cazzo, pensai che presto mi avrebbe distrutto l’intestino, ma non me ne fregava niente, non capivo niente, sentivo il dolore ma sentiva anche il piacere.
Poi, in quel vortice di sensazioni, lui mi prese, sollevandomi ed abbracciandomi, mi girò ritrovandomi seduto su di lui nonostante fosse venuto aveva ancora il cazzo duro e sentivo il cazzo sbattermi dentro sopra l’ombelico, iniziai a muovermi su e giù mentre lui mi aiutava, il movimento era più lento, ma comunque piacevole.
Poi lo feci distendere e, appoggiando i piedi sul letto, cominciai a muovermi su e giù, controllando completamente la penetrazione e andando sempre più veloce per sentirmelo sempre più dentro, era come muoversi su un palo d’acciaio, ancora un po’, pensai, e mi sarebbe uscito dalla bocca.
Questa volta ci volle più tempo, non avrei saputo dire quanto, ma rimasi su di lui ad impalarmi per più venti minuti, forse mezz’ora, godendo di come mi sfondavo il culo con il suo cazzo e ignorando il dolore,dopo un po’ però non ce la facevo più gli dissi di togliermelo, per far riposare le mie viscere e così fece
Seguita però baciarlo, a leccarlo, iniziai a fargli un pompino, poi di nuovo mi rimisi su di lui, lasciandomi impalare, facendomelo entrare più dentro che potevo, muovendomi su e giù con tutta la forza che avevo e godendo come una cagna in calore.
Ebbi un orgasmo, iniziai a sentire la stanchezza sulle gambe e fitte di dolore sempre più forte dentro di me, ero stato completamente sfondato, mi sollevai, lasciando uscire il suo cazzo ancora duro dal mio culo.
Lui si alzò ed uscì dalla stanza, io lo seguii, non potevo lasciarlo ancora duro e voglioso, andò nel bagno e si fermò, guardandomi, io mi avvicinai e mi inginocchiai di fronte a quel corpo di neri muscoli d’acciaio, in adorazione della bestia che aveva tra le gambe, presi in bocca il suo cazzo e ripresi a spompinarlo, andai avanti molto a lungo, cercavo di farlo venire, ma inutilmente
Ero esausto, sfinito, non avevo più energie, mi aveva distrutto, mi aveva dominato completamente, aveva fatto di me tutto quel che voleva, mi aveva sfondato il culo, mi aveva violentato la bocca, era entrato dentro di me aprendomi completamente,
E lui non aveva ancora finito, ero la sua puttana, la sua vacca da monta, mentre ancora ero sul pavimento, con il viso ricoperto della mia saliva che lentamente colava ed altro che cercavo di far uscire dalla bocca perché non riuscivo più ad ingoiare, mi spinse a pancia in giù e si mise su di me.
Sentii il suo cazzo toccare il mio buco del culo in fiamme, lo supplicai di non incularmi, lo implorai di non entrare
- Segati gli dissi ingoio tutto, ma ti prego basta.
Era come parlare al muro, entrò dentro di me ancora, ma non ero in grado, rimasi quasi inerte mentre centimetro dopo centimetro penetrava il mio corpo, lasciandomi sfuggire solo qualche gemito e qualche singhiozzo.
Arrivò fino in fondo, sbattendo dentro di me, mi afferrò di nuovo i capelli, costringendomi a sollevare la testa, lacrime ripresero a scendere, ebbi l’impressione che dentro di me stessi per esplodere, ero stato completamente sfondato, eppure sembrava che il mio culo ed il mio intestino non riuscissero mai ad abituarsi completamente alle sue dimensioni.
Avrei voluto dire basta, ma mi aveva completamente annientato, ero quasi incosciente, eppure, nonostante il dolore, sentivo che una parte di me godeva ancora, godeva di quella violenza e di quella forza, mi resi conto di avere il cazzo duro e di voler essere sfondato ancora una volta.
Ebbi l’ennesimo orgasmo, passato il piacere però rimase il dolore, lui continuò a spingere, questa volta, quasi piagnucolando, sussurrai:’Ti prego’ basta”
Lui non mi badò, continuò a penetrarmi con violenza, feci per sollevarmi e cercare di togliermi ma sentii le sue braccia chiudermi in una morsa d’acciaio, le sue mani si avventarono sulle spalle ero bloccato, in trappola, il suo cazzo continuò a sbattermi dentro, un colpo dopo l’altro, cercai di urlare, di divincolarmi, ma era troppo forte ed io troppo stanco.
Passarono forse pochi minuti, ma mi sembrarono un’eternità, poi finalmente - Siiiiiiii era suo grido di piacere fiotti di sperma mi inondarono l’intestino gridando di piacere, solo quando lo sentii perdere tonicità – dissi è finita- mollò la sua presa su di me e lentamente fece uscire il suo cazzo da dentro me.
Rimasi a terra, stordito dal dolore e dalla totale impotenza, mi aveva stuprato, provai quasi rabbia.
- Questo perché mi hai fatto sentire il tuo cazzo senza dirmi niente esclamò
Avevo accettato, di prendere quel mostro di cazzo prima inconsciamente e poi consciamente, avevo accettato il suo totale dominio su di me.
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