Racconti Erotici > Gay & Bisex > Il sadico, il dolce e il dottore. Pt. 3 - Il Dolce mi fa edging
Gay & Bisex

Il sadico, il dolce e il dottore. Pt. 3 - Il Dolce mi fa edging


di Youngpervert
02.06.2020    |    6.189    |    10 9.0
"E a lui l’idea sembra piacere: si alza in piedi, in modo tale che il suo cazzo sia esattamente all’altezza della mia bocca e spinge quella cappella perfetta..."
Passano quelle che sembrano ore interminabili, mi addormento anche ad un certo punto, stravolto com’ero dalla violenza subita.
Ma non è un sonno piacevole e forse è meglio così dato che vengo strappato dalle braccia di Morfeo in maniera piuttosto improvvisa.
“Hey sei sveglio?” Un’altra voce maschile, ma non è quella del Sadico.
Sento armeggiare sul mio viso e qualcuno mi toglie le bende che mi impedivano di vedere alcunché e la luce mi ferisce gli occhi come un dardo fiammeggiante.
Sbatto gli occhi e tento di abituarmi alla luce calda che mi circonda che ferisce i miei occhi costretti da molte ore alla cecità.
Soppeso con lo sguardo il pavimento di parquet di un legno chiaro molto fine ed elegante e do un’occhiata all’ambiente circostante e distinguo un salotto con un arredamento che sembra uscito da uno di quei profili Instagram di noti influencer.
“Questa gente è ricca” è una constatazione più che immediata che fa capolino nella mia mente.
Ed è strano, dati i preamboli e le sensazioni avute finora mi aspettavo in qualche modo di essere in uno scantinato sudicio. E invece per arredamento e opulenza generale sembra la camera di un lussuoso albergo.
Guardo di fronte a me finalmente e do un occhiata a quello che spero non sia il mio prossimo aguzzino.
Vedo un ragazzo, sicuramente più giovane dell’uomo violento di prima, questo non avrà avuto più di trent’anni anzi probabilmente meno.
Una maglietta aderente che accarezzava un fisico muscoloso che poteva benissimo essere quello di un personal trainer, capelli corti e ricci di un castano scuro color cioccolato, occhi blu penetranti e un sincero (almeno apparentemente) sorriso completamente inappropriato al contesto, quest’ultimo contornato dal una barba perfettamente curata.
“Hey spero che Luke non ti abbia fatto troppo male”
Mi dice preoccupato mentre mi toglie anche il bavaglio dalla bocca.
Mi prende una rabbia improvvisa.
Questa gentilezza mi lascia esterrefatto, e improvvisamente proietto tutta la violenza subita finora che esplode su questo ragazzo.
“SLEGAMI ORA”
mi lascia esterrefatto quanta rabbia riesco a tirar fuori quando in realtà nel profondo oltre la rabbia che divampa c’è una paura fottuta.
“Non posso farlo, mi dispiace” il suo tono sembra sinceramente dispiaciuto, e quasi mi irrita che abbia una voce così gradevole. Sicuramente molto maschile ma riesco a percepirne in qualche modo la bontà; nulla a che vedere con la voce che del Sadico.
“Perché no? Chi sei tu? Dove siamo? Perché mi state facendo questo?” Le domande si susseguono una dopo l’altra senza che io riesca ad impedirlo.
Sono legato e immobilizzato. L’unica mia forma di potere è sapere; scoprire il più possibile sui miei aguzzini.
“Loro ti hanno scelto, e ora tu sei...”
Fa una lunga pausa in cui soppesa con attenzione l’ultima parola
“Nostro”

Di norma sono una persona pacata, razionale, educata e gentile ma L’unico pensiero che riesco rabbiosamente ad elaborare è “che cazzo vuol dire?”

“Che cazzo hai detto scusa?”

“Nostro. Mi dispiace.”

Il tono sembra molto dispiaciuto, mi viene il dubbio per un istante che lo sia davvero o eventualmente che si tratti di un ottimo attore.

Poi Prosegue guardandomi fisso negli occhi con i suoi che sono di un blu scuro che sembra quasi innaturale:”non ho deciso io la cosa ma questo ora è il tuo destino, ti spiano da mesi, ti seguono e monitorano i tuoi movimenti. Ti volevano e ti hanno preso.”

Fantastico. Non è stato un incidente allora ma piuttosto un elaborato piano di rapimento. Io sarò stato anche distratto ma una macchina che vuole metterti sotto è decisamente più accurata di una guidata da un autista distratto.

Questa consapevolezza mi fa rabbrividire ma ancora il ragazzo fisicato non ha risposto alla seconda importante domanda quindi le ribadisci più lentamente scandendo le parole e tentanti di tenere a freno la rabbia

“Dove siamo?Chi sei tu? Anzi chi siete voi?”

Sei nella nostra casa di montagna, che è sempre stata la mia casa, non sono mai uscito dalla valle in vita mia. il luogo preciso non posso dirtelo o passerei dei guai.

Ok ha detto “valle” è un’informazione relativamente utile che tento di tenere a mente per il futuro. Magari sarà utile per saperne di più.

“Non posso dirti chi siamo, diciamo che il cognome di famiglia è un cognome conosciuto. Ma puoi chiamarmi Mark, prima invece hai conosciuto Luke e quando John è venuto a visitarti eri svenuto quindi non hai ancora avuto modo di conoscerlo ”

Sono allibito ed esasperato dal suo atteggiamento quasi accondiscendente che però stona parecchio con le azioni: non mi ha ancora slegato e non accenna a farlo.

Decido comunque di passare ad un altro approccio.

“Va bene Mark, piacere, sono Francesco”

“Lo so”

“Bene...spiegami...oddio, cosa stai facendo?”
La domanda mi sorge spontanea quando lo vedo sparire dal tuo campo visivo e dirigersi dietro di me. Dov’era il Sadico prima. Verso il mio culo ancora aperto dal trauma subito.

“Pulisco questo disastro” sento una spugna e quelle che sembrano essere al tatto salviette umidificate che vengono passate prima su una chiappa, poi sull’altra e infine sul buco.

Non riesco ad impedire che un gemito di sollievo quasi sospirato mi esca spontaneo. “Oooh”
È davvero delicato. Una volta pulite del tutto le chiappe si concentra sul buco e questo mi da un sollievo incredibile.
Per poi pulire accuratamente perineo e palle, punti dove lo sperma è colato scivolando verso terra. Pulisce e asciuga tutto con dedizione quasi tenera. Una delicatezza inaspettata dopo la violenza subita.


Mi sento impotente, non posso impedirglielo e la situazione mi sembra totalmente surreale. Però almeno questa volta è gradevole.

Non avresti mai creduto di dirlo fino a pochi minuti fa ma ti esce un mormorato.

“Grazie”

“Figurati”

“Quindi non mi...farai del male?”

Tento di dirlo con tono pacato ma spero davvero che non lo faccia. Se glielo chiedo é solo per escluderlo e poter smettere di essere così in tensione che tutti i muscoli mi fanno male. Spero davvero che non lo faccia. Non riuscirei a sopportare un’altra violenza ora.

“Ti useró...” e nel dire queste due parole inizia ad accarezzarmi il perineo e le palle ora puliti.
“...quando me lo chiederai tu. Non sono come i miei fratelli, non mi piace la violenza, non mi piace la dominazione o il potere. Voglio che tu me lo chieda. Che mi implori di farlo. Quel giorno ti darò piacere e spero che tu vorrai darne a me, senza violenza ma anzi con il desiderio di godere insieme.”

La prospettiva mi sembra inverosimile, anche quando lui inizia a giocare delicatamente con il mio pene moscio oltre che con le mie palle. È piacevole. Sento un brivido di piacere. Mi diventa quasi barzotto. Ma devo rimanere concentrato sul mio obiettivo principale: scappare.

Senza poterlo guardare negli occhi, essendo dietro di me, fisso un punto davanti a me e nel modo più accattivante e sexy possibile dico;
“Come faccio a darti piacere se non mi sleghi?”

“Non prendermi per un idiota. Non sono stupido, sono solo empatico.”

Sento la mia speranza di libertà svanire e sento ancora più stretti i miei impedimenti ai polsi e alle ginocchia che per tutto il tempo mi hanno obbligato a tenere le gambe oscenamente aperte. Non ho mai provato una tale sensazione di vulnerabilità, prima il Sadico ha avuto libero accesso al mio culo e l’ha violentato.
Ora questo ragazzo mi sta dolcemente accarezzando i genitali e io non potrei impedirglielo anche se lo volessi con tutto me stesso. Forse potrei chiederglielo ma non voglio rischiare di contrariarlo e andare incontro al peggio. Subisco e proseguo il piano di tenere viva la conversazione per ottenere più informazioni possibili e creare una connessione con questo aguzzino così strano e così diverso da quello precedente.

Continua a parlare ma non smette di accarezzarmi perineo e palle con movimenti delicati ripetitivi e circolari, stringendomi poi ogni tanto il pene e testicoli le con una delicatezza tale che quasi mi scappa un sospiro di piacere.
“Mi dispiace per te perché so che la situazione può non essere facile nella tua posizione”

Non riesco a fare a meno di provare piacere. È l’ultima cosa che vorrei in questa situazione assurda e surreale ma non vengo da dio solo sa quanti giorni, ero già arrapato il giorno dell’incidente con la macchina, figuriamoci ora.
Decido di stare in silenzio e di aspettare che questo secondo aguzzino si stufi dei miei mancati feedback alle sue carezze perianali e palpatine ai genitali ma sembra piuttosto tenace e continua malgrado il mio voto del silenzio.

“Puoi anche fare il sostenuto, ma so che ti sta piacendo. Tu desideri che il continui”
La voce è leggermente cambiato, sempre maschile e dolce ma c’è un leggero tono di sfida
Mantengo il silenzio non voglio dargli soddisfazione ma inizio a sentire un calore intenso di piacere intorno ai genitali e nel punto in cui probabilmente c’è la prostata perché inizio a rilassarmi e non riesco a non far scappare un sospiro di godimento.

“È inutile che tenti di resistere, rilassati e goditi il momento, sono l’unico qui che non vuole solo usarti ma che vuole farti godere”

Sento che l’ultima parte della frase l’ha detto spostandosi, come se si stesse avvicinando a me, o meglio...al mio ano.
E poi la sento: la sua lingua calda che lecca con un tocco di una delicatezza impalpabile la parte posteriore delle mie palle. E non riesco a fare a meno di gemere perché è sempre stato il punto più erogeno sul mio corpo.
E continua così. Per chissà quanto tempo.
Sono sempre immobilizzato e anche volendo non potrei ribellarmi a questo trattamento che, a discapito di ogni aspettativa, è piacevole più di quanto avrei potuto immaginare.
Inizio incontrollabilmente a gemere più forte quando inizia a spostare il punto di contatto della sua lingua sul mio corpo.
Si sposta un pochino più su, sento la barba sulla mia pelle depilata che mi fa quasi il solletico e poi lo sento lappare con una lentezza quasi esasperante il mio buchetto devastato, che dopo tutta quella violenza reagisce a tanta delicatezza trasmettendomi un senso di piacere travolgente, come scariche di elettricità che partono dal culo e si irradiano per tutto il corpo, quel piacere mi va alla testa e sono sicuro di avere il cazzo durissimo.
Poi va Un pochino più giù, e lo sento leccare il mio pene completamente eretto e, conoscendo la fisiologia del mio corpo, sicuramente gocciolante di precum. Realizzo di non avere un orgasmo da più di 5 giorni.
“Goccioli parecchio, tu si che sai far felice un uomo, ora voglio che ti rilassi e stai in silenzio. Goditi il momento, ci penso io a te”
Ed è un bene che mi dica così perché non so cosa dire.
Anche quest’uomo come quello precedente mi sta usando, si nutre del mio piacere e dell’impossibilità da parte di mia di sottrarmi ad esso.
Lui prosegue con i suoi massaggi e le sue leccate lente e delicate e ho dei piccoli singulti per il piacere che mi ricordano che sono perfettamente immobilizzato e legato. Anche se volessi non potrei sottrarmi a questo trattamento, quindi a questo punto ha senso che io me lo goda.
Ad ogni leccata lenta e leggera al mio ano sento un po’ del male precedente che se ne va lasciando posto ad un graduale senso di freschezza associato al suo tocco delicato sul mio buchetto.
Ora lo sta massaggiando, sempre lentamente e delicatamente mentre sento che più in basso mi tiene la cappella in bocca passandoci sopra la lingua calda.

“Che cosa...?”

“Ti ho detto di rilassarti e stare tranquillo, ti ho solo messo una lozione rinfrescante alla menta e eucalipto, è perfetta dopo quello che ti ha fatto Luke”

Continua così per quelle che sembrano ore. Io inizio ad avere urgenza incredibile di venire, ma realizzo il suo gioco nel momento in cui si ferma di botto. E poi ricomincia.
Si blocca appena vede che inizio a godere di più.
E poi ricomincia.

Mi sta facendo edging.

Alla sesta volta inizio a dare i numeri:

“Fammi venire ti prego, per favore ti supplico”

Mi sta masturbando da ore, sto impazzendo inizio a non essere più razionale per il bisogno di sborrare, iniziano quasi a farmi male le palle piene.

A questa richiesta lo stronzo si ferma e lo sento ridacchiare.
“Chiedimelo ancora”

“Ti prego fammi sborrare PER FAVORE”
Le ultime due parole sono una supplica accorata, sto soffrendo. In maniera diversa dallo stupro col sadico ma sto comunque soffrendo.

“Oggi va così ma sappi che le prossime volte voglio farti impazzire per molto più tempo”

Sento qualcosa di scivoloso, avvolgente che mi ingloba tutto il cazzo e non riesco a meno di non farmi scappare un sospirato
“Ooohhh”

“Ti piace? È una fleshlight di ultima generazione. John e Luke mi hanno detto che sei più passivo ma penso che a tutti piaccia questa sensazione”

Mi stantuffa il cazzo durissimo col masturbatore, ed io gemo come un pazzo. Sono fuori di me dal piacere. Voglio solo sborrare non c’è nient’altro.
dentro, fuori, dentro, fuori.
È così avvolgente, sento il cazzo quasi aspirato da quell’affare che Mark continua con una squisita lentezza a portare su e giù con la mano.
Non so quanto durerò. Ho bisogno di svuotarmi le palle.

Ma invece duro. Perché lui vuole farmi durare.
Ogni volta che percepisce che sto per venire si blocca esattamente un attimo prima. E si vede che ha un’esperienza incredibile perché conosce esattamente il momento perfetto per fermarsi.
Faccio di tutto per venire, muovo il bacino avanti e indietro quando si ferma ma lo stronzetto non si limita a fermarsi ma fa uscire tutto il mio cazzo duro allontanando proprio la fleshlight e in preda al piacere e all’istinto animale di venire immagino il mio cazzo duro che fa avanti e indietro nel vuoto mentre muovo i fianchi in cerca di un contatto con la cappella per sborrare.

Dopo quelle che sembrano ore interminabili dove i miei gemini alla fine diventano vere e proprie urla finalmente decide di farmi venire.
Non aumenta di tanto la velocità quanto l’intensità, la forza.
Sento la fleshlight che con movimenti lenti ma intensi mi avvolge tutto il cazzo aumentando sempre di più la forza, avverto la base morbida e accogliente del masturbatore che accarezza i pochi e leggeri peli pubici alla base del mio cazzo, facendomi sentire che arriva fino in fondo.
Ad ogni affondo gemo sempre di più.
Se anche una piccola parte della mia mente si sentiva violata da questo trattamento non richiesto ormai voglio solo che lui continui. Sento le palle piene e non vedo l’ora che lui me le faccia svuotare.
Sento un piacere devastante, più forte di qualsiasi altro memorabile, e inizio ad urlare selvaggiamente di piacere mentre lui, mentre con una mano mi accarezza le palle e il perineo con l’altra continua col movimento del masturbatore sempre più forte. Mi agito in spasmi violenti ma non mi muovo di un centimetro. Sentire la struttura in acciaio sulle ginocchia mi ricorda che tutto il mio corpo è perfettamente immobilizzato.
Poi con la sua voce tenera mi dice:
“Vai piccolo vieni”
Sento un calore estremo in tutta la zona del pube e improvvisamente lo sento:
Un orgasmo travolgente e devastante
“AAAAAAH”

L’ultima stantuffata nel masturbatore è profondissima e sento poderosi schizzi che riempiono la fleshlight e io che urlo e gemo senza inibizioni mentre lo sperma di cinque giorni di astinenza fuoriescono da me svuotandomi le palle che Mark non ha mai smesso di massaggiare.

“Bravo piccolo” dice compiaciuto

Rimango a fissare un punto del muro mentre sento il fiatone per l’intensità del piacere raggiungo.
Sento il cazzo ora molle uscire dalla fleshlight che Mark allontana dal mio pube.

“Bravo piccolo” ripete
E poi aggiunge “impazzisco nel vedere un ragazzo godere così. ora però tocca a me”

si accovaccia un po’ davanti a me abbassandosi un po’ per mettersi al mio stesso livello.
Mi guarda con quegli intendi occhi blu e mi sorride mostrando denti bianchissimi e con tono delicato mi dice:
“Sei bellissimo”

Ancora prima di poter fare alcunché mi bacia, profondamente e a lungo. E nel frattempo si masturba con la stessa fleshlight nella quale ho sborrato io.
Sento il chiaro suono viscido del suo cazzo che scivola nella fleshlight piena del mio sperma.
Abbasso lo sguardo e vedo il suo cazzo: è stupendo.
Largo ma non troppo. Lungo ma non tanto da mettere in soggezione. È di proporzioni perfette e malgrado io abbia appena avuto un orgasmo intensissimo ho voglia di compiacere quel maschio.
Forse le endorfine, l’adrenalina per la violenza subita, non so il motivo.
Ma voglio che goda anche lui.

Ho paura però che me lo metta nel culo, non penso sopporterei ancora dolore in quella zona, e l’assoluta impossibilità di sottrarmi ad una seconda violenza date le catene ancorate alle ginocchia aperte non fa che aumentare la mia paura. Quindi mi appresto ad aprire la bocca quasi ad invitarlo ad usare quel buco e non l’altro.
E a lui l’idea sembra piacere: si alza in piedi, in modo tale che il suo cazzo sia esattamente all’altezza della mia bocca e spinge quella cappella perfetta sulle mie labbra.
Sento l’odore di maschio, di palle e di cazzo e preso dall’intensità delle emozioni appena provate mi eccito nuovamente.
Inizia a stantuffarmi il suo cazzo in bocca e continua per almeno 20 minuti, non va mai troppo in profondità per non farmi male alla gola e apprezzo questa premura, è bellissima la sensazione del suo cazzo in bocca e succhio con piacere, a volte passando la lingua sulla cappella a volte ciucciandolo come un ciuccio.
Se non fossi legato mi toccherei il cazzo perchè ho ancora voglia e sento che mi sta tornando duro ma non posso muovermi in alcun modo per raggiungerlo.
Sento che ansima e forse ci siamo:
“Bevi piccolo”
Potenti getti di sperma mi schizzano in bocca e io ubbidisco al mio dolce aguzzino bevendo tutto facendo il gesto di inghiottire ad ogni schizzo.
Ha un sapore dolce, come il soprannome che gli ho dato. Che ironia.

“Come prima incontro è stato bellissimo, ci rivedremo presto sappilo” mi dice mentre si riveste

“Davvero non mi libererai? Almeno le braccia o le gambe, per favore...inizia a farmi male tutto a stare legato così in questa posizione”

“Mi dispiace davvero non posso, ordini dall’alto, ho le mani legate, come te” e mi sorride. Ma poi aggiunge “Abbi pazienza, non sara così per sempre ti libereranno quando sarà il momento, e avrai più spazio di movimento” mi bacia e si dirige verso la porta.

È stato sicuramente più gentile, umano e dolce del rapitore precedente ma non riesco a fare a meno di provare un profondo odio.
Mentre mi saluta sorridendomi e si allontana ripenso al mio obiettivo principale: liberarmi e scappare.
La paura è passata, se ne è andata per fare posto alla determinazione.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il sadico, il dolce e il dottore. Pt. 3 - Il Dolce mi fa edging :

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni