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Lui & Lei

La chiesa della sacra monta- gli inizi


di iltiralatte
28.09.2022    |    5.309    |    2 8.0
"Se vostra moglie è una strafiga contattatemi, un posticino nel mio harem per lei lo troverò di certo ma voi dovrete impegnarvi ad obbedirmi e ad assistermi in..."
Mi chiamo Giorgio e mi trovo davanti a voi per spiegarvi come io, che mai sono stato particolarmente religioso, mi sia addirittura trovato a capo di una Chiesa, cioè di una comunità dei fedeli che professano la loro fede
Dopo la laurea, sfruttando i soldi di mio padre, mi sono dato per un po’ alla bella vita ma, vedere il mio genitore aumentare a sproposito il suo patrimonio, che cresceva ogni giorno, mi ha messo un po’ di invidia,
I rapporti col mio vecchio erano eccellenti per cui non mi fu difficile convincerlo a darmi i fondi per aprire un’azienda quando andai a trovarlo in ufficio.
“Papi, sono stanco di fare il vitellone” Mi ricordo di avergli detto
“Bene Giorgio, sono lieto di avertelo sentito dire, Sei il mio unico figlio ed il mio erede naturale . Tutto quello che possiedo è naturalmente tuo denaro compreso: ne ho tanto che non saprei cosa farmene, Quanto ti serve?”
“Non saprei papà, ma credo che 4 o 5 milioni di euro siano sufficienti per iniziare un’attività”
“Non ci sono problemi caro” mi rispose “ma la cifra è importante. Partendo da zero, poi, dovresti farti un culo a tre chiappe. Se ci pensi ti servono dei clienti”
“Ci saresti tu papà” mi intromisi
“Vero ma non sufficiente “ rispose “ ti servirebbero macchinari e personale in grado di azionare gli stessi e credimi, partendo da zero la cosa sarebbe estremamente impegnativa.
Non parliamo poi dei collaboratori, o credi che io faccia tutto da solo? Devi scegliertene con oculatezza o, qualsiasi cifra io ti destini, in breve svanirà e tu ti troveresti col culo per terra”
“E allora cosa mi consiglieresti?” domandai
“I 5 milioni li metto sul tuo conto, tanto per dimostrarti che non voglio fare una assurda economia su di te, però avrei pensato di cederti una delle mie aziende, Ma, anche in questo caso, dovrai imparare a dirigerla, o finiresti col culo per terra”
“Grazie papà, ma come imparerò a dirigere una delle tue aziende? Anche quella più piccola credo abbia infiniti addentellati internazionali”
“Semplice: disse mio padre, ti farò assumere in modo che tu entri in sintonia con l’azienda e lascerò comunque alla tua discrezione ogni decisione sulle tue promozioni,
Potrebbe rivelarsi persino divertente vedere gli sbruffoncelli che si divertono a darti ordini inutili trasformarsi in leccaculi man mano che tu deciderai di averne abbastanza di un compito” e rise di una grassa risata
“E comunque” concluse “La dirigenza che io ho scelto resterebbe immutata e l’azienda proseguirebbe il suo cammino senza difficoltà”
“Non so come ringraziarti, papà, dove e come comincio?”
“Calma “ sorrise mio padre “ a parte i 5 milioni nulla può essere così semplice ed immediato”
Chiamò al dittafono la sua segretaria “Signorina, per piacere, comunichi all’avv ***** che desidero vederlo immediatamente”
Dopo neppure 5 minuti la segretaria ci annunciava l’arrivo dell’avv***** introducendolo alla nostra presenza
“Avvocato “ comandò mio padre “ Ho deciso di cedere a mio figlio le mie industrie tessili, Suo compito sarà quello di preparare tutti i documenti necessari e di essere il rappresentante della proprietà.
Mio figlio sarò assunto in un ufficio come semplice impiegato e, a semplice sua richiesta, lei dovrà impegnarsi a fargli ottenere le promozioni che desiderasse, dopo tutto sarà il suo capo a chiederglielo.
Lo lascio nelle sue mani e so che non mi deluderà!”
Ciò detto ci congedò entrambi. Io diedi all’avvocato il mio numero di cellulare e tornai a casa
Il conto corrente era stato rimpinguato già mentre tornavo a casa. L’apposita app del cellulare mi informò del fatto, per cui a me non rimase che attendere la chiamata dell’avvocato
Era la mia ultima settimana libera. Trascorso quel termine mi ritrovai con l’avvocato nello studio di mio padre a firmare una montagna di documenti ed al termine mi trovai proprietario dell’intera industria tessile di mio padre nonché, sotto falso nome, impiegato di 3° livello nelle mia stessa industria

Fu qui che conobbi Alcide, un impiegatuccio al mio livello, sempre tremebondo e timoroso di ogni ordine del caporeparto, D’accordo, non ave4va la mia copertura di spalle, ma ogni cosa ha un limite accidenti”
Durai poco in quel compito, fare fotocopie non mi sembrava molto costruttivo per cui, dopo un mese, telefonai all’avvocato,
Senza che nessuno sapesse il perché o il percome giunse la mia promozione al 2° livello
Il capo reparto mi squadrò da capo a piedi, forse aveva intravisto in me un rivale per il suo posto, ma tacque.
I nuovi colleghi, volevano invece festeggiarmi, naturalmente a mie spese, ma non fu certo un problema, per me, ordinare spumante e pasticcini per tutti
Già avevo dato nell’occhio autopromuovendomi nel tempo in cui di solito si fa il periodo di prova, per cui, invece dello champagne cui ero abituato ordinai dell’ottimo, ma molto meno caro spumante italiano.
I colleghi cominciarono a volermi bene e ad essermi complici. Solo Alcide se ne stava sulle sue. Prese un solo pasticcino e bagnò appena le labbra nello spumante, non poteva farne a meno, poi mentre tutti facevano festa e si scambiavano lazzi festosi tornò alla sua scrivania a fare non so cosa di così importante
Il nuovo lavoro mi piaceva.
Dovevo essere di raccordo tra gli uffici amministrativi, che si trovavano il Italia, e la produzione, che invece si trovava parte in India e parte in Cina.: Coi colleghi andavo daccordo e stavo lentamente trasformando l’ufficio in una grande famiglia con un’eccezione però: Alcide restava sempre appartato e sulle sue, non riusciva proprio a legare coi colleghi che, da parte loro, non lo avevano proprio in simpatia.
Sei mesi dopo 2 avvenimenti: Alcide chiese ed ottenne un congedo matrimoniale, mentre io, stanco del lavoro, feci le scarpe al mio caporeparto, prendendo il suo posto
Fu così che, al suo rientro dal viaggio di nozze Alcide trovò me al timone della baracca,
Se prima era timido, ora che avevo fatto carriera aveva dimenticato come si fa a parlare,
Lo chiamai “Alcide, voglio scoparmi tua moglie, Portamela qui stasera” e gli diedi un biglietto con un indirizzo
Certe frasi dette in un open space non passano inosservate e già vedevo i risolini sulle labbra di qualcuno
Alcide divenne di tutti i colori “Ma signore, sono appena tornato dal viaggio di nozze “ balbettò “ e poi non posso decidere io, mia moglie non è un oggetto” protestava
“Poche storie” Conclusi sbrigativo “Il problema è solo ed unicamente tuo. Se stasera non porti tua moglie a casa mia, domani rinuncia pure a tornare in ufficio”
Lo lasciai tornare tremebondo alla sua scrivania, I risolini sembravano tramutarsi ora in risate (trattenute) vere e proprie mentre si vedeva l’uomo barcollare verso la sua sedia.
Notai un paio di colleghi che, alle sue spalle, mi facevano il segno dell’OK.
Non me lo aspettavo veramente ma alla sera me lo vidi arrivare con una brunetta dalle forme generose
“Ecco Giorgio, sono riuscito a convincerla” Disse
“Vuoi entrare a vedere?” domandai
“No, no per carità, sarebbe chiedere troppo”
“In tal caso” gli porsi uno sgabello “Attendimi qui, te la riporterò dopo l’uso” e sogghignai
Condussi la brunetta in soggiorno e le offrii un drink.
Lei accettò di buona grazia, poi la condussi in camera da letto spogliandola lungo la strada.
Qui giunti la adagiai sul letto, le aprii le gambe e feci per introdurci il mio arnese
“Eh no!” scattò lei, gli accordi non prevedevano questo ma l’uso del preservativo. Non sei male come uomo ma che faccio se rimango incinta? Io con la figa mi guadagno da vivere”
Quell’imbecille aveva cercato di giocarmi, invece della moglie mi aveva portato una puttana: bella, giovane. Forse anche simpatica ma puttana rimaneva.
I preservativi non erano certo un problema a casa mia, ne avevo una scorta quasi infinita, ma non mi piaceva essere preso per il culo, ne da Alcide ne dalla sua puttana
Mi assentai un attimo e tornai poco dopo con una confezione di preservativi che sembrava intatta, Ne presi uno e lo indossai davanti a lei. Quindi mi permise di penetrarla e di scoparla a mio piacere
Al termine si ebbe la sorpresa di vedere che il preservativo era scoppiato (me li facevo fare apposta indeboliti per casi come quello) per cui tutto il mio seme si era ormai diffuso nel suo organismo
“Ma cosa hai fatto?”domandò ad iratissima “ Mi hai impestata”
“Certo che no “risposi “Io sono sano e poi hai visto anche tu che ho preso il profilattico da una confezione nuova intatta
Questi sono i rischi della professione che ti sei scelta: ora vestiti e va fuori dai coglioni”
L’accompagnai alla porta così, seminuda com’era e li trovai Alcide
“Sei licenziato” gli comunicai senza tanti preamboli e gli chiusi la porta in faccia
La mattina successiva lo trovai ancora li: aveva passato l’intera notte su quello sgabello
“Perdonami Giorgio “ ancora osava darmi del tu “Mi hai dato troppo poco tempo per convincere Martina, Pensando che tu avessi necessità fisiologiche sono andato ad assumere quella perché ti svuotasse le vescicole”
“Ma come osi decidere tu quali siano le mie necessità sessuali?” replicai
“Si ho sbagliato lo so, ma ricordando quando eravamo pari grado,non licenziarmi, dammi il tempo di rimediare”
Gli indicai il posto del passeggero, si doveva andare al lavoro
“Va bene, riconosco la tua buona fede “e lo vidi tirare un sospiro di sollievo “Ma tu non hai esaudito un mio espresso desiderio, Facciamo così: stasera ti accompagnerò a casa e tu mi dimostrerai coi fatti che non vuoi prendermi per il sedere
“Si capo” mormorò sottovoce. Avevo vinto sua moglie sarebbe diventata uno dei miei trastulli.
I colleghi si stupirono vedendoci arrivare assieme, ma nessuno osò sollevare obiezioni o ridere alla sue spalle.
La giornata trascorse tranquilla ed alla sera gli feci cenno di salire al mio fianco perché mi potesse guidare a casa sua
Ci accolse una stupenda biondona. Da non credere: hai capito l’Alcide? Altro che pensare ai miei problemi sessuali: più semplicemente non voleva condividere quella strafiga
“Martina, ti presento il mio capo” disse un po’ mogio “ Ha espresso il desiderio di conoscerti”
“Benvenuto “ rispose lei “ Ora sono qui. Vuole condividere la nostra cena? Abbiamo risotto e pollo: certo non cose sublimi ma noi, e lei lo sa di certo, siamo una famiglia modesta”
Accettai volentieri, certo sarebbe stato più semplice passare al suo letto partendo dalla sala da pranzo piuttosto che dalla strada
La cena fu simpatica, lei si rivelava una ascoltatrice attenta.
Se volevo infornarla dovevo giocarmi bene le mie carte, prescindendo dall’aiuto di Alcide
“Certo che Alcide è un gran musone” volevo portarmelo come seguace nella Chiesa della Sacra Monta, di cui sono priore, ma non c’è stato verso di convincerlo
“Perché Giorgio” intervenne lui “ Tu sei sopportato da una Chiesa?”
“Naturale “ gli risposi “ credi forse che le mie promozioni siano dovute alla mia bella faccia?”
“Lui è molto timido “ s’intromise Martina “ parli con me! Padre?”
“Veramente il mio titolo sarebbe Sacro Montone” risposi “ Ma anche Padre andrà benissimo”
“Ci dica allora: quali sono i fondamenti di questa religione?”
“Innanzitutto la vita!” risposi “ La nostra religione è tesa alla vita per cui tutti i mezzi anticoncezionale sono vietati”
La vedevo assentire “Anch’io la penso così, Pensi che invece Alcide pretende sempre di montarmi col preservativo. Ma io sono sua moglie accidenti, se mi mette incinta fa solo una parte del suo dovere”
Colla cosa dell’occhio vedevo intanto Alcide prendere nota su un taccuino.
“Poi c’è la faccenda delle benedizioni per allontanare il Demonio” proseguii con aria stimolata “Il grembo femminile è una cosa delicata, per cui ogni tanto bisogna intervenire per proteggerlo.”
“È vero” risposero all’unisono i due coniugi, Spesso una bella benedizione risolve tanti problemi.
“Poi ci sarebbe la questione del sacerdote,
Al momento del matrimonio dovreste scegliere il vostro montone, e quello sarà l’unico delegato alle benedizioni come di tutti gli atti che vi riguardano”
“Mi interessa molto padre” disse Martina “ e come potrei entrare nella confraternita?”
“Si Padre Giorgio” intervenne Alcide “Martina ha ragione, la religione è la forza che realmente manca nella nostra vita”
Senza volerlo avevo trovato i miei primi fedeli, Si fidavano di me ma ero io il primo a non credere a tutte le balla che avevo raccontato
“Se volete far parte della Chiesa” comunicai “dovete per prima cosa considerare nullo il vostro matrimonio, Avete peccato ma in buona fede, quindi sarete perdonati, ma dovrete ripetere tutta la preparazione al matrimonio e, naturalmente, sposarvi secondo i giusti canoni”
“Certo Padre” erano entrambi presi dal fervore religioso: dovevo essere stato davvero convincente
“Allora Alcide faremo così” gli comunicai guardandolo “Da domani, in ufficio, al termine del lavoro ti spiegherò un passo alla volta tutto quello che devi sapere per poter consapevolmente aderire
“Grazie Padre Giorgio” mi rispose,
“Quanto a Martina stasera la porterò via con me: una donna ha molto più di un uomo da imparare, Te la renderò quando la riterrò pronta per il matrimonio ed allora potrete ambedue decidere definitivamente se aderire alla congrega o meno.
Martina chinò il capo in segno di obbedienza
Caricai in macchina Martina e la portai a casa mia
“Quando sei con me come amico, sono una persona normale” esordii “puoi fare tutto ciò che vuoi, tanto io sono adulto e non mi formalizzo davanti a nulla”
“Si certo capisco” rispose lei
“Ma quando sono in veste d’insegnante, come in questo caso, devi imparare a comportarti da donna fedele”
Le indicai il divano “Spogliati completamente e sdraiati su quel divano, possibilmente senza proferir parola
Lei obbedì “Ora ricordati: l’uomo prega colle mani giunte, la donna colle gambe aperte! Lei immediatamente comprese ed aprì le gambe
Senza por tempo in mezzo mi misi tra quelle cosce, estrassi il mio pacco e la penetrai dolcemente” Ora puoi parlare, se hai qualche cosa da dire
Solo durante una monta è possibile alle fedeli parlare col sacerdote”
“Ma se avessi una domanda di tipo religioso, come posso farlo sapere al mio Montone, o te, se preferisci?”
“Facile “ risposi “ Basterà che tu, a figa nuda, ti sdrai ovunque ti capita, su di un divano, un letto, un tavolo, persino sul pavimento, Vedendoti offrire il tuo sesso io capirò e ti metterò in condizione di parlare.
Ma ora non ti preoccupare, devo imparare tutto sul tuo corpo, per cui avrai praticamente tutta la notte per fare tutte le domande che vorrai”
Che notte di scopate mi ero procurato, ragazzi! Mentre la ciulavo le raccontavo tutto quello che mi veniva in mente, poi, all’improvviso, compresi che tutte le mie storie avrebbero dovuto essere coerenti se non volevo rischiare di rovinare tutto.
Martina però imparò che avrebbe dovuto sottoporsi ad una monta quotidiana sino al giorno del matrimonio e che il matrimonio stesso si sarebbe svolto con una mia monta con relativa eiaculazione nella sua figa.
Ogni volta che la scopavo, al termine, pareva voler fare di tutto per trattenere il mio seme dentro di se, per cui, alla prima scopata, le chiesi ragione dei sui atti,
“Montone “ mi rispose” So che è improbabile e quasi impossibile, ma io vorrei trattenere il tuo sacro seme dentro il mio corpo fino al momento dell’ovulazione. Sarebbe bellissimo se il mio primo figlio avesse un che di divino nel suo concepimento ed il tuo seme è l’unico che può avverare questo miracolo”
“Hai raggiunto la fede Martina,” le rispondevo”ma quello che desideri non è impossibile, Devi solo metterti d’accordo con Alcide: se lui. Dopo il matrimonio, acconsentirà a lasciarti con me per altri sette giorni, il tuo desiderio potrebbe vedersi realizzato. Le vie del Montone sono spesso misteriose e per noi incomprensibili, ma possono essere leggermente indirizzate. Noi possiamo mettere la nostra buona volontà a disposizione, Lui deciderà come vorrà ed a noi resterà solo da ringraziarlo qualsiasi decisione prenda!
“In tutti i casi la possibilità che tu rimanga fecondata dal mio seme è concreta. Il matrimonio si deve celebrare in un periodo tra i 5 ed i 15 giorni successivi al temine del tuo ciclo mestruale. Se ci pensi bene quello è il tuo periodo fertile”
“Hai ragione montone, ma io preferirei una cosetta un po’ più sicura, quindi ne parlerò ad Alcide”
Mi estrassi da lei e mi sdraiai deciso a dormire: ero stufo di sentirla parlare.
“Buona notte Giorgio” mi disse in un soffio
La sera dopo cercai di riferire anche ad Alcide il succo di quelle conversazioni, Gli dissi proprio tutto, e lui prendeva nota sul suo misterioso taccuino.
Il bello era che la timidezza sembrava averlo abbandonato (miracoli delle corna.
Non era più l’ impiegato timido ed impacciato che avevo conosciuto.
Era diventato attivo, quasi impetuoso.
Aveva cominciato una sua campagna religiosa ed i risultati presto si fecero sentire,
Non avevo ancora stabilito il giorno delle sue nozze che già un’altra coppia, mi aveva avvicinato pregandomi di sposarla
Fu giocoforza, per me, investire parte dei miei euro in un tempio, naturalmente vicino a casa mia, e nominare lui Diacono, col compito di propagare la vera Fede e di procurare nuovi discepoli
Si rivelò una vera macchina da guerra: In capo ad un anno oltre 30 coppie erano state da me sposate e quelle donne facevano virtualmente parte del mio harem mentre i loro mariti avevano tutte le responsabilità di crescere i loro figli nella Vera Fede-
Non potevo avere altre amanti, non sarei riuscito a soddisfarle ma la soluzione mi si presentò da sola.
Avevo da tempo sposato Alcide e Martina. Lei ora dormiva normalmente col marito ma la cosa mi sfagiolava poco: la volevo per me. Ecco il colpo di genio: con una semplice cerimonia promossi Alcide al ruolo sacerdotale, assegnandogli una parrocchia ad una ventina di km di distanza. Li gli lasciai mano libera, e lui diventò Sant’Alcide Spiega tutto. Martina divenne la mia sorella laica, la prima sorella laica. E riuscì a darmi la bellezza di 6 figli pur senza perdere la sua splendida silhouette
Erano figli sacri, naturalmente, e lei era entusiasta ogni volta che la rimettevo incinta
Io sono l’unico che è rimasto quasi fregato..
Avevo cominciato per gioco, col solo intento di scoparmi una strafiga e mi ritrovavo a capo di una Chiesa
Non tutto il male viene per nuocere, però. Le 30 amanti del mio harem alleviavano completamente il mio rincrescimento
E l’impresa? Guidate da mani salde e sicure (non le mie) è diventata la maggiore del paese, fornendomi un reddito cospicuo e continuo che, naturalmente, dedico allo sviluppo della mia Chiesa
Non posso terminare senza un invito: Voi che avete letto la mia storia ora sapete anche la verità sulla Chiesa della Sacra Monta. Se vostra moglie è una strafiga contattatemi, un posticino nel mio harem per lei lo troverò di certo ma voi dovrete impegnarvi ad obbedirmi e ad assistermi in ogni modo.


Anche qui domando il vostro parere e , come al solito, vi invito a non voler essere avari di parole. Io, con voi, non lo sono stato 
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