Parole parole solo parole?

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si può incontrare anche senza parlare, basta gesticolare,sguardi toccamenti e poi zum zum 😋 😋

scusa ma zum zum sarebbe ? 😮 😋 😮

scopare forte 😋 😋

Quotato da discretoamante,

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Si mi pare di aver letto in qualche rivista scientifica che c'è una diretta correlazione tra grammatica, ortografia e sintassi con il buon sesso sfrenato.
Si si.

Beh, dai, vogliamo fare un'altra scommessa? Già che le vinci tutte, ahahah.

Proponiti ad una coppia o ad una ragazza scrivendo come Totti. Però ricorda loro che grammatica, ortografia e sintassi non c'entrano nulla col sesso. 😄

Totti però si scopa una certa ragazza che si chiama Ilary Blasi 😄 🐷 💗

Eh ma non le ha mai dovuto scrivere.

Quotato da PrincipessaOssessa,

Quotato da CpErotos,

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Quotato da Francesconewage,

P. S. " si è quel che si scrive?"

Nah, si è solamente "come" (lo) si scrive - perché, potenzialmente, si può scrivere (di) tutto, anche (di) ciò che non esiste.
Io sono molto radicale: forma vince su contenuto sempre, nel senso che non lo prendo neanche in considerazione se non è in 'belle parole'.

Sono solo in parte d'accordo con te.
Do molta importanza alla storia che ciascuno può raccontare. E una storia può essere profonda anche se raccontata con qualche scivolamento.
Immagina un pastore di vacche, sulle dolomiti. Non sa nulla di Pascal o di Derrida. Ma ha negli occhi e nel parlare qualcosa che noi non abbiamo. I tramonti e l'imponenza delle montagne. Ce lo racconterà con un linguaggio semplice. Ma vivo.

Non credo fosse chiaro (me ne sono accorta dopo), ma nel mio intervento non intendevo la forma solo come patina normativa, ma scrivevo proprio di istanze stilistiche profonde, personali, di armonia. E non c?è recinto normativo, ortografico e grammaticale che tenga, se quelle straripano - in lingua, immagini, qualsiasi forma di linguaggio. Penso ai racconti dei folli e alla loro personalissima e sfuggente grammatica, ma anche il tuo esempio calza a pennello.
Se pensiamo invece a esigenze di comunicazione più spicciole, meno narrate, quella gabbia è indispensabile per avere l?illusione di avvicinare l?altro. Magari più tardi aggiungo qualche riflessione su questo.

Quotato da CpErotos,

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P. S. " si è quel che si scrive?"

Nah, si è solamente "come" (lo) si scrive - perché, potenzialmente, si può scrivere (di) tutto, anche (di) ciò che non esiste.
Io sono molto radicale: forma vince su contenuto sempre, nel senso che non lo prendo neanche in considerazione se non è in 'belle parole'.

Sono solo in parte d'accordo con te.
Do molta importanza alla storia che ciascuno può raccontare. E una storia può essere profonda anche se raccontata con qualche scivolamento.
Immagina un pastore di vacche, sulle dolomiti. Non sa nulla di Pascal o di Derrida. Ma ha negli occhi e nel parlare qualcosa che noi non abbiamo. I tramonti e l'imponenza delle montagne. Ce lo racconterà con un linguaggio semplice. Ma vivo.

Non credo fosse chiaro (me ne sono accorta dopo), ma nel mio intervento non intendevo la forma solo come patina normativa, ma scrivevo proprio di istanze stilistiche profonde, personali, di armonia. E non c?è recinto normativo, ortografico e grammaticale che tenga, se quelle straripano - in lingua, immagini, qualsiasi forma di linguaggio. Penso ai racconti dei folli e alla loro personalissima e sfuggente grammatica, ma anche il tuo esempio calza a pennello.
Se pensiamo invece a esigenze di comunicazione più spicciole, meno narrate, quella gabbia è indispensabile per avere l?illusione di avvicinare l?altro. Magari più tardi aggiungo qualche riflessione su questo.

La grammatica dei folli. Interessante.
Aggiungi, aggiungi.

Quotato da SwFr,

Gli ultimi interventi sono stati diversissimi, sia come linguaggio che come concetto. però tutti gli interventi hanno detto, a noi che leggiamo, qualcosa su chi li ha scritti.

Quotato da velvetMorgana,

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P. S. " si è quel che si scrive?"

Nah, si è solamente "come" (lo) si scrive - perché, potenzialmente, si può scrivere (di) tutto, anche (di) ciò che non esiste.
Io sono molto radicale: forma vince su contenuto sempre, nel senso che non lo prendo neanche in considerazione se non è in 'belle parole'.

Sono solo in parte d'accordo con te.
Do molta importanza alla storia che ciascuno può raccontare. E una storia può essere profonda anche se raccontata con qualche scivolamento.
Immagina un pastore di vacche, sulle dolomiti. Non sa nulla di Pascal o di Derrida. Ma ha negli occhi e nel parlare qualcosa che noi non abbiamo. I tramonti e l'imponenza delle montagne. Ce lo racconterà con un linguaggio semplice. Ma vivo.

Non credo fosse chiaro (me ne sono accorta dopo), ma nel mio intervento non intendevo la forma solo come patina normativa, ma scrivevo proprio di istanze stilistiche profonde, personali, di armonia. E non c?è recinto normativo, ortografico e grammaticale che tenga, se quelle straripano - in lingua, immagini, qualsiasi forma di linguaggio. Penso ai racconti dei folli e alla loro personalissima e sfuggente grammatica, ma anche il tuo esempio calza a pennello.
Se pensiamo invece a esigenze di comunicazione più spicciole, meno narrate, quella gabbia è indispensabile per avere l?illusione di avvicinare l?altro. Magari più tardi aggiungo qualche riflessione su questo.

La grammatica dei folli. Interessante.
Aggiungi, aggiungi.

Le mie preferite in un post solo 💗

La grammatica dei folli ha colpito anche me, suggestivo.

Quotato da Coolboy,

Quotato da alexwriters,

Quotato da Coolboy,

Non sono assolutamente d'accordo.
Per conoscere una persona, la si incontra.
Concetto banale anche per un ragazzino di quarta elementare. 🙂

Vero in una realtà fisica e non virtuale per conoscere qualcuno lo incontri, ma in una realtà virtuale la conoscenza passa attraverso la parola e l'unico modo per farti un'idea della persona dietro la tastiera é capire e "analizzare" cosa e come scrive.
Nella realtà la capacità espressiva é immediata perché diretta e se ti incarti puoi fare marcia indietro e sbrogliare il tuo pensiero nell'immediato.
Tuttavia anche nella comunicazione orale, diretta, vis a vis, la scelta della parola, del costrutto della frase e della sintassi rivela la personalità.
Pensa a chi banalmente parla di empatia o altruismo ma i suoi discorsi sono costellati da io qui... Io la... Perché io...., ma io.....
Poi confrontarsi non significa cedere al pensiero altrui ma prendere atto della diversità.
E si, me lo hai già detto, sono retorico, le mie sinapsi funzionano così ?

Lascia stare l'altruismo e l'empatia, qui non c'entrano nulla. Sono fuori contesto. 😋
Sicuramente il Top Male è una persona che parla poco, pochi concetti ma chiari ed estremamente diretti.
Il blablablabla va lasciato alle Signore. 😄 😄
Tu devi migliorare parecchio la capacità di sintesi, prendilo come consiglio, non come una critica. 💋

Quotato da Coolboy,

Quotato da alexwriters,

Quotato da Francesconewage,

parole parole , solo parole?

Fin dalla nascita le lettere dell'alfabeto hanno suscitato visioni e fantasie( es. I libri), anche per quel senso di ricerca della forma che recano in se'.
La capacità di esprimersi attraverso le p [...]

Io do moltissima importanza all'uso delle parole, alla scelta stessa della parola, alla costruzione della, frase perchè rivelano i processi mentali di chi scrive e parla.
In particolare in un sito come questo, ci si svela scrivendo, non é importante l'argomento in se, ma la forma con cui si risponde o narra, se si scrivono racconti ad esempio, sono il negativo di chi si nasconde dietro lo schermo.
Dalla proprietà e varietà di linguaggio alla sintassi ci si puó fare un'idea della persona con cui si dialoga, così come dalla scelta lessicale.
Frasi sempe assertive, trancianti, assolutistiche, discorsi brevi e non argomentati o il contrario frasi possibiliste (condizionale e congiutuvo questi sconosciuti), ariose e interrogative, discorsi argomentati e ed esposti chiaramente penso siano lo specchio, la forma mentis del nostro interlocutore.
Per questo motivo quando leggo certi racconti o certi annunci mi sento pervadere da inquietudine, sconforto e talvolta indignazione.
Perché ogni ogni parola che scegliamo ha un peso, come decidiamo di costruire una frase indica come ci poniamo verso noi stessi e verso l'altro.

Non sono assolutamente d'accordo.
Per conoscere una persona, la si incontra.
Concetto banale anche per un ragazzino di quarta elementare. 🙂

Quotato da MioMia69,

@CpErotos gli interventi rendono tridimensionali gli utenti. In particolare qui nel virtuale, le parole vestono chi le scrive e ne danno la sagoma esatta.

Stupenda questa frase. 🙂

Quotato da Francesconewage,

Quotato da MioMia69,

@CpErotos gli interventi rendono tridimensionali gli utenti. In particolare qui nel virtuale, le parole vestono chi le scrive e ne danno la sagoma esatta.

Stupenda questa frase. 🙂

Vero. Piace molto anche a me. Cit. (Piccolo piccolo) 😋

Quotato da CpErotos,

Quotato da Francesconewage,

Quotato da MioMia69,

@CpErotos gli interventi rendono tridimensionali gli utenti. In particolare qui nel virtuale, le parole vestono chi le scrive e ne danno la sagoma esatta.

Stupenda questa frase. 🙂

Vero. Piace molto anche a me. Cit. (Piccolo piccolo) 😋

Merci ad entrambi.

Qualche caso pratico?

Tipo la lettura della mano in altro 3d.

Chi ha voglia di essere letto?

Quotato da Coolboy,

Quotato da CpErotos,

Quotato da SwFr,

Gli ultimi interventi sono stati diversissimi, sia come linguaggio che come concetto. però tutti gli interventi hanno detto, a noi che leggiamo, qualcosa su chi li ha scritti.

Ammetto che la vostra foto profilo mi distrae non poco da ciò che scrivete. Sono una cattiva ragazza.
Però se mi concentro tantissimo, sì, gli interventi rendono tridimensionali gli utenti. In particolare qui nel virtuale, le parole vestono chi le scrive e ne danno la sagoma esatta.

Facciamo un giochino di autovalutazione. 😄
Non partiamo dalla percezione che gli altri hanno di noi, partiamo da noi stessi, da come noi ci percepiamo.
Tu come ti vedi vestita? 😄 😄 😋

Quotato da velvetMorgana,

Era un 3d bellissimo, scusa Fra se ho contributo a mandarlo alle ortiche...

Quotato da CpErotos,

Parto da @morgana, la conosco meglio come stile di scrittura.

Un rasoio.
Apparentemente ermetica, é specchiata per chi ha l'intuito di saperla leggere.
Impaziente, perché la pazienza l'ha persa, non perché non l'ha ma [...]

Quotato da Bull66_ME,

Quotato da CpErotos,

Quotato da Francesconewage,

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@CpErotos gli interventi rendono tridimensionali gli utenti. In particolare qui nel virtuale, le parole vestono chi le scrive e ne danno la sagoma esatta.

Stupenda questa frase. 🙂

Vero. Piace molto anche a me. Cit. (Piccolo piccolo) 😋

Merci ad entrambi.

Qualche caso pratico?

Tipo la lettura della mano in altro 3d.

Chi ha voglia di essere letto?

E come si fa a partecipare? Dov'è l'elimina code? Uccido @Morgana per prendere il suo posto? 😋 😋 😋 😋