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natefischer
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4 giorni fa
Lombardia, Bergamo
- Singolo -
Iscritto: 24.07.2013
Post: 2
Il sondaggio mi pare chiaro, non chiede se è bello prenderlo nel culo ma se è bello metterlo nel culo e come da messaggio dell'autore è il punto di vista attivo che si chiede. Io sono bisex ed ho avuto esperienze da attivo lato B sia con donne che con transessuali che con uomini. Ci sono differenze tra culo e culo e tra buco e buco, ovviamente, ma normalmente la pratica mi ha dato soddisfazione. La soddisfazione deriva però, di norma, dal rapporto in se e non dalla sola pratica orale o penetrativa. E quando si arriva alla penetrazione anale il rapporto è già bello avanti in quanto a soddisfazione, soprattutto con le donne ed in buona parte anche con le transessuali. Ma devo dire anche con gli uomini perchè spesso capita di fermarsi alla parte orale soprattutto nei casi mordi-e-fuggi.

Detto questo, l'unica preclusione che ho sulla penetrazione anale è l'igiene. Ecco, quello sì. Si deve assolutamente partire da una situazione di igiene poi le situazioni spiacevoli possono anche capitare a tutti ma se di base non c'è igiene io tendo a mollare il colpo. Ma di questo ci si accorge subito quando si incontra una persona anche prima di spogliarsi di solito.

5 anni fa
Lombardia, Bergamo
- Singolo -
Iscritto: 24.07.2013
Post: 2
Son passati molti anni ma è ancora viva in me più la sensazione che il ricordo di quanto mi capitò, per la prima volta, di fare sesso anale. Più la sensazione che il ricordo, dicevo, perchè molte situazioni sono un po' annebbiate dalla lontananza del ricordo e dalla giovane età che avevo. Ero ancora un ragazzino, 9/10 anni, ed avevo una comapgnia di amici composta da ragazzi/e del quartiere. C'erano i periodi, per lo più, durante i quali ci si ritrovava in pochi causa vacanze. Un'estate eravamo rimasti a casa in agosto in tre/quattro amici. Uno di questi aveva 4 anni più di me ed io e lui restavamo in compagnia anche più tardi rispetto agli altri. Avevamo orari più elastici. Al tempo non è che si parlasse di ragazze nè, men che meno, di sesso visto che, almeno io, ero ancora piccolo e di quelle cose manco sapevo l'esistenza (erano lontani i tempi di internet, youporn e simili). Durante una di quelle sere, però, quando eravamo ancora in quattro sulle panchine di un parco del paese, proprio questo amico più grande (gli altri erano uno mio coetaneo e l'altro un anno più grande) se ne esce con una frase del tipo:"Mi sta venendo duro, mi sa che mi devo fare una sega!" e si mette a ridere. Noi non è che ben sapevamo cosa significasse e ci mettemmo a ridere senza un vero perchè. Senza troppi problemi, però, ci mettiamo a giocare ancora una decina di minuti al pallone poi gli altri due compagni se ne vanno a casa. Ormai siamo al termine della lunga giornata estiva e ci si avvicina all'imbrunire. Il compagno esce ancora con la frase:"Uhm, che serata, mi sa che devo davvero farmi una sega!". Al che decido di chiedergli cosa singificasse. "Ma come, non ti viene mai duro?" Porca troia, non sapevo cosa rispondere perchè in realtà non sapevo di cosa stesse parlando. "Ah già, tu sei ancora piccolo, forse non ti viene ancora duro! Vieni con me ..." Lo seguo mentre attraversiamo il parchetto. Dalla parte opposta c'era un muro d contenimento di un prato che era ad un livello più alto. All'interno di questo muro ci sono i buchi di scolo, che servono quando piove per fare uscire l'acqua in eccesso prima che, con il peso, ceda tutto il muro. L'amico inserisce una mano all'interno di uno di questi buchi, troppo in alto perchè ci arrivassi io, e ne estrae un giornalino. Era un giornalino a fumetti, formato simile ad Alan Ford, per chi ricorda. Mi fa vedere la copertina e mi dice:"Guardalo!". Ricordo ancora il titolo:"Violenza poliziesca". Immaginavo fosse un fumetto come l'altro ed infatti la storia iniziava con la rappresentazione di una rapina dove era coinvolta una ladra. Dopo il successivo arresto i poliziotti la portano in caserma e da lì mi si è poi aperto il mondo del sesso. Una volta in caserma questa per farsi liberare se li è fatti praticamente tutti in tutte le posizioni ed in tutte le maniere. Effettivamente quella lettura aveva smosso qualcosa in me. Il mio amico:"Hai capito cosa intendo ora quando dico che mi è venuto duro?" Eh già, dovetti ammetterlo, anche a me si era probabimente indurito qualcosa. L'amico prende il giornalino, lo ripone con cura e mi porta dietro ad un gruppo di pini. "Guarda!" e tira fuori un cazzo bello lungo e duro. Si masturba e dopo un po' viene copiosamente spargendo il seme sull'erba e gemendo in maniera animalesca ma non troppo forte per evitare di farsi sentire. "Te sei scemo!" gli dico ridendo. Però, nelle due/tre settimane seguenti questi giochetti in tardo orario erano diventati la quotidianità con sempre un qualcosa in più ogni volta. Un giorno mi ha detto di prenderglielo in mano per capire cosa singificava "averlo duro". Poi mi ha chiesto di masturbarlo. Poi ho iniziato anche io a tirarlo fuori, a masturbarmi e, alla fine, anche a spargere il mio seme sull'erba del prato. Anche con l'ausilio del solito fumetto. Una sera:"Oggi ho un giornaletto nuovo. Me l'ha dato Tizio! Vuoi leggerlo?" La domanda era diventata automatica dopo un certo orario e la risposta anche. Sul nuovo fumetto si metteva in risalto il bocchino mentre sul primo sì, c'erano pratiche orali, ma per lo più puntava sulla scopata vaginale. Oltre al bocchino era introdotta anche la pratica anale. I classici fumetti:"Te lo sbatto nel culo!" "Te lo rompo". "No, dai, lo prendono in bocca?" "Certo che sì! Proviamo?" Avevo addosso un senso di disgusto. Non so da cosa derivasse e non era tale dal farmi dire che era una cosa schifosa, semplicemente non mi andava di farlo. Ma in uno dei giorni successivi sono capitolato. "Come si fa?" "Mettiti in ginocchio" mi chiede di aprire la bocca e lui si avvicina con il suo cazzo ancora un po' barzotto infilandomelo per un pezzo nella bocca. Tengo la bocca aperta, non so cosa fare. Lui è dentro e con le mani lo muove un po'. "Leccalo, succhialo, dai". Boh?! Non so come fare ma inizio a leccare e ciucciare un po'. Senza mani, senza fare nemmeno troppo avanti ed indietro. Inizio ad avvolgerlo con le labbra. No, sono troppo teso perchè mi piaccia, ma continuo. Ad un certo punto è il mio amico che inizia a prendermi la testa con le mani e a fare avanti ed indietro con sempre maggiore insistenza. Io sono passivo, resto quasi inerme. Alla fine esce dalla mia bocca e spara seme dappertutto. "Oh mamma che bello!". Rimango senza alcuna sensazione di piacere se non la soddisfazione di averlo aiutato in qualche modo a godere in maniera più intensa. Nelle due/tre sere successive diamo reciprocità alla cosa ed anche io vengo dopo aver goduto di un suo pompino. Da lì al passo successivo è stato un attimo. Una di quelle sere, io in piedi e lui in ginocchio a farmi un pompino, si ferma e mi guarda dal basso verso l'alto. Si porta due/tre dita in bocca e se le inumidisce. Non sapevo cosa stesse facendo. Riprende il pompino ma nel frattempo con la mano insalivata si intrufola da sotto per andare dietro a masturbarmi il buchino. Mi sento tremare le gambe dalle sensazioni che mi sta dando. Non riesco a stare retto in piedi come facevo prima. Devo piegarmi un po' e così facendo il dito prima, le dita poi, si intrufolano sempre di più nel mio buchino. Gli dico che sto per venire ma a differenza delle altre volte non ha rispettato il segnale e si è tenuto il mio cazzo in bocca continuando nella pratica. Gli sono venuto in bocca e quando mi si è tolto dal mio cazzo e dal mio culo sono praticamente caduto in terra con ancora le gambe che tremavano e tutto il resto del corpo che non capiva cosa fosse successo. Nel frattempo il mio amico sputava il seme in terra. "Cazzo!" L'unica cosa che mi era uscita dalla bocca. Ecco, sì, a quel tempo è anche il momento in cui ho iniziato ad essere "scurrile". E' il periodo in cui ho iniziato davvero ad utilizzare la parola cazzo come interiezione e/o esclamazione. "Adesso tocca a me, però!" e vedo l'amico con il cazzo duro in mano. Lo spompino, anche salivando ma dopo poco mi dice di alzarmi in piedi. "Non ti va?" "Certo che mi va, ma visto che ti ho preparato proviamo un'altra cosa" Non capivo bene ma avevo ancora quella sensazione di tremolio alle gambe e non mi ero ancora ripreso del tutto. Stavo lasciando andare le cose come andavano. Mi fa girare:"Appoggioti al muro con le mani" mi tira un po' indietro, si inginocchia e mi mette una mano su ogni natica. Me le allarga e ci si infila con la faccia. Non guardo ma sento la sua lingua e la sua saliva che mi avvolgono il buchino. E' una sensazione che non avevo mai provato, certamente piacevole. Come delle carezze in parti intime ed erogene che manco sapevo di avere. Delicato, intrigante ... Piacevole davvero. Poi una mano si stacca dalla natica e si infila tra di esse raggiungendo il buchino. Con l'aiuto della lingua che lo lubrifica per bene si intrufola dando una sensazione diversa rispetto alla precedente. Rimane una sensazione piacevole ma da anche un po' fastidio. Soprattutto quando entra con maggiore insistenza e la parte interna risulta essersi ormai asciugata e quindi non ben lubrificata. Ma lui sa già cosa fare. Inizia ad entrare ed uscire piano piano con il suo dito. Torna tutto ad essere piacevole. Prova ad infilare il secondo dito ma la cosa inizia a darmi più fastidio anche se non è ancora dolore. "Sono troppo eccitato! Rischio di venire senza averti scopato!" solo quando mi dice così ho capito che voleva mettermelo davvero in culo. Non ero certo di voler e faccio qualche rimostranza ma lui mi dice di stare tranquillo che mi piacerà. Lui si rialza, faccio per spostarmi ma mi prende per i fianchi e mi dice:"Stai lì!" E' la prima volta dove è risultato autoritario. Ho un po' paura. Non di lui, non della situazione ma semplicemente del dolore. Sputa sul cazzo, sputa ancora sul buchino. Con le dita sparge abbondante saliva sul buchino, infilando anche dentro una o due dita, e poi anche sul cazzo. Avvicina la cappella. Inizia a penetrarmi piano piano. Le sensazioni sono le più disparate. Ormai la paura non c'è più, c'è solo la voglia che forse tutto avvenga nel modo più veloce possibile e, possibilemente, senza dolore. Entra piano, dicevo, ma ad un certo punto sento un dolore allucinante e mi tiro in avanti urlando. "Cazzo che male!". L'amico mi tranquillizza, mi dice che è normale e con la mano, nel frattempo, mi massaggia ancora il buchino, senza penetrare. Non so come ma convince a continuare. Mi rimetto appoggiatto al muro, gli presento il mio sedere e lui ricomincia con saliva a lubrificare e con il cazzo ad avvicinarsi e a penetrare. Entra ancora piano, con calma. Arriva a quello che credo fosse il punto in cui mi aveva fatto male prima ed ancora sento un po' di dolore ma non una vera fitta come quella precedente. Comunico il dolore ma lui mi prende forte ai fianchi e non lascia che mi tiri avanti per togliermelo dal culo. Siamo in una posizione di stallo quando lui mi dice se può provare ad entrare ancora un po' ed io, con un principio di lacrime agli occhi gli dico di sì. Entra, non senza dolore ma nemmeno con un dolore lancinante. Una sorta di dolore piacevole. Mi rendo conto che è dentro tutto quando sento i suoi fianchi che si avvininano al mio culo. Sposta le mani dai fianchi alle spalle ed inizia piano piano ad entrare ed uscire. Sempre piano e poi con ritmo sempre più veloce. Passo dal dolore piacevole al solo piacevole in poco tempo. Arriva a scoparmi davvero con un ritmo forsennato e con spinte sempre più forti fin quando di colpo esce dal culo e sento che mi bagna schiena e culo gemendo come un animale. Io sento il mio sedere come svuotato. Riesco a rendermi conto del vuoto che c'è nell'ultima parte dell'intestino. Stacco una mano dal muor e mi massaggio il buchino che è rimasto leggermente aperto. Lo esploro e mi rendo conto che la sensazione è piacevole. Mi rialzo ed il mio amico:"Vedo che ti è piaciuto" e lo dice mentre mi guarda il cazzo che è tornato duro. Era tardi, sono tornato a casa con il cazzo voglioso. Quella notte ricordo di aver dormito malissimo fin quando, alle due/tre di mattina mi sono fatto una sega liberatoria. Nelle serate successive è stato poi anche il mio turno di inculare l'amico anche se, a differenza sua, le prime due volte sono venuto prima di infirlarglielo dentro davvero.
Con l'amico, dopo quell'estate ci siamo persi di vista. Lui ha traslocato alla fine di quell'anno ed al tempo esisteva solo il telefono fisso. Non so manco dove sia andato a finire. Dopo quell'estate non ho più fatto sesso anche perchè non era più entrato in quell'intimità con nessun altro. Alle scuole medie ho poi messo in pratica la mia esperienza con le prime ragazzine e fidanzate. Solo più tardi sono poi tornato al sesso anale passivo con delle trans, per lo più prostitute. Il ripartire non è stato poi così doloroso nonostante fossero passati anni.



Ho voluto scrivere questo racconto per togliere quell'alone di demoniaco che ha il sesso anale etero, omo o quello che volete voi. Fa certamente male la prima volta? No, non è certo. Ho sverginato sederi che, probabilmente merito dell'esperienza e della pratica corretta, hanno goduto solo di ciò che è bello nel sesso anale. Di sicuro è probabile che ci sia dolore e che per passare oltre a questo la prima volta si potrebbe non arrivare alla penetrazione. Il mondo è bello perchè è vario, ovviamente. L'unico consiglio che mi sento davvero di dare è che non c'è un modo ed un momento giusto per farlo. Esiste solo il partner giusto. Il sesso si fa (almeno) in due ed anche se la masturbazione è pratica che da soddisfazioni e piaceri intensi, il rapporto sessuale a due (o più) eleva a potenza tutto questo. Scusate, son stato troppo lungo e melenso. 😄


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