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» Nell'argomento: Baubo
10 mesi fa
Quotato da Gargaroth,Quotato da LaGattona,Baubo la dea dell'Oscenità
Da sempre mi interesso di argomenti che riguardano la sessualità femminile, in senso lato. Quando poi questo tema si intreccia con il tema del "sacro", dell'inconscio e delle origini della nostr [...]
🙂 Bellissima storia... adoro i miti dell'antica Grecia e questo mi era sconosciuto. Grazie 🙂
Antica più dei Greci 🙂
» Nell'argomento: Baubo
10 mesi fa
Quotato da AndraSofioMSDB,trovo che negli antichi miti ci siano molti spunti per fare sesso in modo acculturato e divertente
un gioco di ruolo lo vedo che ... cit "accompagna solo" :-)
Concordo, guardare al passato può darci molte spiegazioni sul presente...terró cara l'idea di questa Dea!
» Nell'argomento: Baubo
10 mesi fa
Quotato da AndraSofioMSDB,a "sottosuolo selvaggio delle nature femminili" già l'immaginazione è partita su una sicula dai capelli corvini e lucidi come il latex di cui veste :-)
.
bellissima storia, l'ho letta con molto piacere [...]
ti ringrazio, temevo fosse un argomento noioso 🙂
» Nell'argomento: Baubo
10 mesi fa
Baubo la dea dell'Oscenità
Da sempre mi interesso di argomenti che riguardano la sessualità femminile, in senso lato. Quando poi questo tema si intreccia con il tema del "sacro", dell'inconscio e delle origini della nostra civilità, ne vengo ancor più stuzzicata. Riporto quindi un estratto da una pagina Fb, LUDUM - Science Center Catania (visitatela tutti, è seria), su una figura di epoca neolitica che rappresenta l'Oscenità femminile, la mitica dea Baubò, o Baubo.
"C'è un essere che vive nel sottosuolo selvaggio delle nature femminili.
Questa creatura come tutte le creature complete ha i suoi cicli naturali e nutritivi.
Reagisce agli stimoli concernenti i sensi: la musica, il movimento, il cibo, le bevande, la pace, la quiete, la bellezza, l’oscurità.
Il suo culto è apparentemente scomparso da millenni , ma spesso il suo nome anche se è un poco storpiato viene pronunciato dagli uomini siciliani.
Parliamo della mitica dea Baubo, o Baubò.
Antica più degli antichi dei greci ,legame di unione con le divinità femminili neolitiche, misteriose nella loro incompiutezza corporale e come le antiche dee era rappresentata mutilata negli arti e altre volte nel capo, ma con chiari segni indicanti la fertilità.
Rappresentava un aspetto della sessualità femminile che nei tempi antichi veniva detto oscenità sacra, non nel senso che ha assunto oggi la parola, ma inteso come saggezza e intelligenza nella sessualità.
C'erano un tempo culti dedicati alla sessualità femminile irriverente, che non erano dispregiativi ma intesi a ritrarre parti dell’inconscio che rimangono tuttora misteriose e sconosciute.
L'idea stessa della sacralità della sessualità, e più specificamente dell’oscenità, quale aspetto della sua sacralità, è essenziale per la natura selvaggia.
Nelle antiche culture matriarcali esistevano dee dell’oscenità, così chiamate per la loro lascivia innocente quanto scaltra. Tuttavia il linguaggio rende ormai assai difficile comprendere le «dee oscene» senza connotati volgari.
Questo antico culto delle dee fu sospinto in meandri sotterranei dalla cultura patriarcale
A dispetto di tanta denigrazione, restano frammenti di storie nella cultura (compreso il nome) che sono sopravvissuti a svariate purghe.
Ci informano che l’osceno non è affatto volgare, la dea assomiglia piuttosto a una creatura fantastica che le donne vorrebbero avere tra le migliori amiche e che intimiderebbe qualunque maschio.
La dea dell'oscenità aveva la capacità di allentare ciò che era troppo stretto, di bandire la malinconia, di comunicare al corpo un umore che non appartiene all’intelletto ma al corpo medesimo, di mantenere liberi questi passaggi.
Esiste un unico riferimento scritto sulla dea a noi pervenuto dall’antichità , questo fa pensare che il suo culto venne distrutto e sepolto .
Cunta lu cuntu , ca.....
Proserpina bella figlia di Demetra la potente dea madre , fu rapita in terra sicula dal perfido Ade invaghito dalla sua bellezza.
Demetra cominciò a cercare la figlia per tutta la terra , si strappò la chioma immortale, e spogliandosi degli scuri veli, prese a volare sulla terra come un grande uccello, alla ricerca di sua figlia, chiamandola a gran voce.
Quella notte una vecchia seduta al limitare di una caverna disse alle sorelle di aver udito tre grida quel giorno: una era una giovane voce che urlava di terrore, l’altra chiamava lamentosamente, e la terza era di una madre in lacrime.
Proserpina non si ritrovava, e iniziò così la lunga folle ricerca di Demetra della figlia tanto amata.
Demetra si infuriò, pianse, urlò, cercò indizi e frugò dentro, sotto, sopra ogni rialzo della terra, implorò compassione, implorò la morte, ma non riuscì a trovare l’amata figlia.
Allora, lei che aveva fatto crescere ogni cosa per l’eternità, maledisse tutti i campi fertili del mondo, urlando nell’afflizione:
«Morite! Morite! Morite!»
Per via della maledizione di Demetra, nessun bambino poteva nascere, non poteva crescere il grano per il nutrimento, né potevano sbocciare fiori per le feste o crescere rami d'albero per i morti.
Tutto era appassito e inaridito sulla terra riarsa.
Demetra non si era più bagnata, e le sue vesti erano tutte infangate e i capelli arruffati. Nel suo cuore la pena vacillava, ma non si sarebbe arresa. Dopo tante domande, preghiere, avventure che non avevano portato a nulla, cadde infine accanto a un pozzo in un villaggio alle falde dell'Etna (alcuni dicono invece Eulisi in Grecia) in cui nessuno la conosceva.
Appoggiò il corpo dolente contro la pietra fredda del pozzo, e in quel mentre sopraggiunse una donna, o piuttosto una specie di donna.
Questa donna si mise a danzare davanti a Demetra dimenando i fianchi in un modo che ricordava il rapporto sessuale, e scuotendo i seni nella danza , vedendola Demetra non potè trattenere un lieve riso.
La femmina ballerina era davvero magica, perché non aveva testa, e i capezzoli erano i suoi occhi e la vagina la sua bocca.
Con questa amabile bocca prese a intrattenere Demetra con storielle piccanti.
Demetra cominciò a sorridere, poi ridacchiò, poi esplose in una fragorosa risata. E insieme risero le due donne, la piccola Baubo e la potente Demetra.
E fu proprio questo riso che trasse Demetra dalla depressione e le diede l’energia necessaria per continuare la ricerca della figlia; con l’aiuto di Baubo, della vecchia Ecate e di Elio, il Sole, la ricerca ebbe buon esito.
Le donne andarono da Zeus e lo obbligarono a chiamare Ade per liberare Proserpina , ma visto che la fanciulla aveva mangiato la melagrana che la legava per l'eternità con Ade , si trovò l'accordo che la ragazza passasse 8 mesi con la madre e 4 con il signore degli inferi.
Dal mito di Baubo ha origine il gesto dell’anásyrma (ἀνάσυρμα), o anasyrmós (ἀνασυρμός), ovvero l’atto di sollevarsi la gonna per mostrare la propria vulva.
Non è pornografia o semplice divertimento, ma un vero e proprio rituale apotropaico.
Esso era praticato nelle feste religiose associate a Demetra, come i Misteri Eleusini e le Termoforie, propiziatorie per la fertilità della terra e legate al ciclo della vita e della rinascita.
Le fonti letterarie ne riportano la descrizione con riferimenti al sollevamento delle vesti, a danze, all’uso di un linguaggio licenzioso, a scherzi a sfondo sessuale e di esibizione, a simboli di fertilità (per esempio i mylloi, dolci sui quali era praticata un’incisione al centro prima della cottura in modo tale che, una volta cotti, assomigliassero a delle vulve), a sacrifici di animali legati alla sfera demetriaca (ad esempio piccoli porcellini) e al consumo di alimenti legati alla dea, come melograna, fico e grano.
Fondamentali in tal senso sono gli ex voto ritrovati nei santuari demetriaci in quanto presentano gli attributi appena descritti.
L'appellativo con cui i siciliani chiamano la vulva femminile (u babbu) ricorda ancora l'antica dea , anche se esiste una versione che attribuisce tale appellativo all’arabo bāb che significa, “porta”.
Resta il fatto che le storielle «sporche» non soltanto alleviano la depressione ma possono far svanire la collera, lasciandoci più contenti di prima.
Provate e vedrete, se succede non mancate di ringraziare Baubo."
Da sempre mi interesso di argomenti che riguardano la sessualità femminile, in senso lato. Quando poi questo tema si intreccia con il tema del "sacro", dell'inconscio e delle origini della nostra civilità, ne vengo ancor più stuzzicata. Riporto quindi un estratto da una pagina Fb, LUDUM - Science Center Catania (visitatela tutti, è seria), su una figura di epoca neolitica che rappresenta l'Oscenità femminile, la mitica dea Baubò, o Baubo.
"C'è un essere che vive nel sottosuolo selvaggio delle nature femminili.
Questa creatura come tutte le creature complete ha i suoi cicli naturali e nutritivi.
Reagisce agli stimoli concernenti i sensi: la musica, il movimento, il cibo, le bevande, la pace, la quiete, la bellezza, l’oscurità.
Il suo culto è apparentemente scomparso da millenni , ma spesso il suo nome anche se è un poco storpiato viene pronunciato dagli uomini siciliani.
Parliamo della mitica dea Baubo, o Baubò.
Antica più degli antichi dei greci ,legame di unione con le divinità femminili neolitiche, misteriose nella loro incompiutezza corporale e come le antiche dee era rappresentata mutilata negli arti e altre volte nel capo, ma con chiari segni indicanti la fertilità.
Rappresentava un aspetto della sessualità femminile che nei tempi antichi veniva detto oscenità sacra, non nel senso che ha assunto oggi la parola, ma inteso come saggezza e intelligenza nella sessualità.
C'erano un tempo culti dedicati alla sessualità femminile irriverente, che non erano dispregiativi ma intesi a ritrarre parti dell’inconscio che rimangono tuttora misteriose e sconosciute.
L'idea stessa della sacralità della sessualità, e più specificamente dell’oscenità, quale aspetto della sua sacralità, è essenziale per la natura selvaggia.
Nelle antiche culture matriarcali esistevano dee dell’oscenità, così chiamate per la loro lascivia innocente quanto scaltra. Tuttavia il linguaggio rende ormai assai difficile comprendere le «dee oscene» senza connotati volgari.
Questo antico culto delle dee fu sospinto in meandri sotterranei dalla cultura patriarcale
A dispetto di tanta denigrazione, restano frammenti di storie nella cultura (compreso il nome) che sono sopravvissuti a svariate purghe.
Ci informano che l’osceno non è affatto volgare, la dea assomiglia piuttosto a una creatura fantastica che le donne vorrebbero avere tra le migliori amiche e che intimiderebbe qualunque maschio.
La dea dell'oscenità aveva la capacità di allentare ciò che era troppo stretto, di bandire la malinconia, di comunicare al corpo un umore che non appartiene all’intelletto ma al corpo medesimo, di mantenere liberi questi passaggi.
Esiste un unico riferimento scritto sulla dea a noi pervenuto dall’antichità , questo fa pensare che il suo culto venne distrutto e sepolto .
Cunta lu cuntu , ca.....
Proserpina bella figlia di Demetra la potente dea madre , fu rapita in terra sicula dal perfido Ade invaghito dalla sua bellezza.
Demetra cominciò a cercare la figlia per tutta la terra , si strappò la chioma immortale, e spogliandosi degli scuri veli, prese a volare sulla terra come un grande uccello, alla ricerca di sua figlia, chiamandola a gran voce.
Quella notte una vecchia seduta al limitare di una caverna disse alle sorelle di aver udito tre grida quel giorno: una era una giovane voce che urlava di terrore, l’altra chiamava lamentosamente, e la terza era di una madre in lacrime.
Proserpina non si ritrovava, e iniziò così la lunga folle ricerca di Demetra della figlia tanto amata.
Demetra si infuriò, pianse, urlò, cercò indizi e frugò dentro, sotto, sopra ogni rialzo della terra, implorò compassione, implorò la morte, ma non riuscì a trovare l’amata figlia.
Allora, lei che aveva fatto crescere ogni cosa per l’eternità, maledisse tutti i campi fertili del mondo, urlando nell’afflizione:
«Morite! Morite! Morite!»
Per via della maledizione di Demetra, nessun bambino poteva nascere, non poteva crescere il grano per il nutrimento, né potevano sbocciare fiori per le feste o crescere rami d'albero per i morti.
Tutto era appassito e inaridito sulla terra riarsa.
Demetra non si era più bagnata, e le sue vesti erano tutte infangate e i capelli arruffati. Nel suo cuore la pena vacillava, ma non si sarebbe arresa. Dopo tante domande, preghiere, avventure che non avevano portato a nulla, cadde infine accanto a un pozzo in un villaggio alle falde dell'Etna (alcuni dicono invece Eulisi in Grecia) in cui nessuno la conosceva.
Appoggiò il corpo dolente contro la pietra fredda del pozzo, e in quel mentre sopraggiunse una donna, o piuttosto una specie di donna.
Questa donna si mise a danzare davanti a Demetra dimenando i fianchi in un modo che ricordava il rapporto sessuale, e scuotendo i seni nella danza , vedendola Demetra non potè trattenere un lieve riso.
La femmina ballerina era davvero magica, perché non aveva testa, e i capezzoli erano i suoi occhi e la vagina la sua bocca.
Con questa amabile bocca prese a intrattenere Demetra con storielle piccanti.
Demetra cominciò a sorridere, poi ridacchiò, poi esplose in una fragorosa risata. E insieme risero le due donne, la piccola Baubo e la potente Demetra.
E fu proprio questo riso che trasse Demetra dalla depressione e le diede l’energia necessaria per continuare la ricerca della figlia; con l’aiuto di Baubo, della vecchia Ecate e di Elio, il Sole, la ricerca ebbe buon esito.
Le donne andarono da Zeus e lo obbligarono a chiamare Ade per liberare Proserpina , ma visto che la fanciulla aveva mangiato la melagrana che la legava per l'eternità con Ade , si trovò l'accordo che la ragazza passasse 8 mesi con la madre e 4 con il signore degli inferi.
Dal mito di Baubo ha origine il gesto dell’anásyrma (ἀνάσυρμα), o anasyrmós (ἀνασυρμός), ovvero l’atto di sollevarsi la gonna per mostrare la propria vulva.
Non è pornografia o semplice divertimento, ma un vero e proprio rituale apotropaico.
Esso era praticato nelle feste religiose associate a Demetra, come i Misteri Eleusini e le Termoforie, propiziatorie per la fertilità della terra e legate al ciclo della vita e della rinascita.
Le fonti letterarie ne riportano la descrizione con riferimenti al sollevamento delle vesti, a danze, all’uso di un linguaggio licenzioso, a scherzi a sfondo sessuale e di esibizione, a simboli di fertilità (per esempio i mylloi, dolci sui quali era praticata un’incisione al centro prima della cottura in modo tale che, una volta cotti, assomigliassero a delle vulve), a sacrifici di animali legati alla sfera demetriaca (ad esempio piccoli porcellini) e al consumo di alimenti legati alla dea, come melograna, fico e grano.
Fondamentali in tal senso sono gli ex voto ritrovati nei santuari demetriaci in quanto presentano gli attributi appena descritti.
L'appellativo con cui i siciliani chiamano la vulva femminile (u babbu) ricorda ancora l'antica dea , anche se esiste una versione che attribuisce tale appellativo all’arabo bāb che significa, “porta”.
Resta il fatto che le storielle «sporche» non soltanto alleviano la depressione ma possono far svanire la collera, lasciandoci più contenti di prima.
Provate e vedrete, se succede non mancate di ringraziare Baubo."
» Nell'argomento: Strapazzare la cappella con il Toejob e heelsjob
» Nell'argomento: Grandi capezzoloni
10 mesi fa
Quotato da Mogliein,i miei sono normali considerate le misure large delle mie tette
Seno stupendo, complimenti
» Nell'argomento: Tette challenge. 21. Postate le tette più grosse di annunci
10 mesi fa
Quotato da CannoloRicotta,Ieri ho messo un last.
Posso asserirà con sicurezza che a Milano e limitrofi le tettone, e in generale le curve pericolose, non piacciono 🤷🏽‍♂️. Almeno ai lui di coppia e alle donne bsx, non so [...]
Non sanno cosa si perdono...
» Nell'argomento: La phig@h non ha più motore
10 mesi fa
Quotato da seldom,Interessante questo 3d 😇. Mi immagino una scena diversa, la stessa ragazza vestita allo stesso modo di fianco alla moto, non come bel arredamento ma come il meccanico più preparato della...honda. Sono sicura che i giovani non avrebbero problemi a [...]
In un altro mondo sarebbe possibile (e bellissimo).
» Nell'argomento: Culo
10 mesi fa
Quotato da vvcouple,Quotato da LaGattona,Domanda OT
Perché non riesco a pubblicare un nuovo argomento sul forum? Servono prima un numero minimo di post?
Gli admin se non erro hanno impostato un numero minimo di messaggi per i nuovi utenti per aprire nuove discussioni... 10 o 50. Ma credo 10. Poi comparirà il tasto "Nuovo" in alto a destra nel forum dopo aver selezionato la categoria. Modificato dall'autore il 24-01-2024 11:05:27
Grazie, lo avevo immaginato. Mi appare il tasto nuovo, inserisco il titolo ma non mi fa andare avanti.
» Nell'argomento: Culo
10 mesi fa
Domanda OT
Perché non riesco a pubblicare un nuovo argomento sul forum? Servono prima un numero minimo di post?
Perché non riesco a pubblicare un nuovo argomento sul forum? Servono prima un numero minimo di post?
» Nell'argomento: La phig@h non ha più motore
10 mesi fa
Quotato da Maxytauro,E se invece non fosse cambiato/perso l’interesse per la phig@, ma semplicemente il modo di manifestare quell’interesse?
Meno plateale, rozzo, invasivo e fastidioso. Più celebrare e condiviso con la persona che ci interessa.
Forse si è solo diventat [...]
E questo sarebbe bellissimo...
» Nell'argomento: Culo
10 mesi fa
Quotato da mishaemasha,Quotato da LaGattona,
Ma perché anestetizzarsi ed eliminare il dolore, che è un campanello d'allarme, invece di imparare ad ascoltare il proprio corpo? Non accetterei mai di utilizzare un anestetizzante.
non è un anestesia totale eh, ho appena detto che quando non è il caso non bisogna insistere , non lo ho mai usato personalmente ma ne conosco l esistenza e la ho condivisa
posso immaginare che aiuta perché evita l irrigidimento che è la causa del dolore ma ...ripeto mai usato !
Quotato da mishaemasha,Quotato da LaGattona,
Ma perché anestetizzarsi ed eliminare il dolore, che è un campanello d'allarme, invece di imparare ad ascoltare il proprio corpo? Non accetterei mai di utilizzare un anestetizzante.
non è un anestesia totale eh, ho appena detto che quando non è il caso non bisogna insistere , non lo ho mai usato personalmente ma ne conosco l esistenza e la ho condivisa
posso immaginare che aiuta perché evita l irrigidimento che è la causa del dolore ma ...ripeto mai usato !
Giustissimo. Con la giusta eccitazione, calma e ascolto si riesce a far di tutto, anche cosette molto stravaganti 😎
» Nell'argomento: Culo
10 mesi fa
Quotato da mishaemasha,Quotato da coppiasteale,Io sesso anale è prima di tutto una pratica "mentale", se lei hai deciso, anche inconsciamente, che non lo vuole prendere, non lo prenderà mai, le misure di lui e di lei centrano relativamente. Noi abbiamo scoperto che il miglior lubrifican [...]
quoto !
ci sono donne che si irrigidiscono inevitabilmente e non è questione di dimensioni ma di muscoli , insistere è inutile e antipatico anche con uno staff di medici e psicologi
comunque il burro è stato scoperto nel 1972 da Marlon Brando 😄
p.s. esiste il luan crema anestetica
Ma perché anestetizzarsi ed eliminare il dolore, che è un campanello d'allarme, invece di imparare ad ascoltare il proprio corpo? Non accetterei mai di utilizzare un anestetizzante.
» Nell'argomento: Culo
10 mesi fa
Io al sex anale ci sono arrivata tardi, a 40 anni (ne ho 42 adesso), non per questioni moralistiche ma perché non ne sentivo proprio desiderio o necessità. Adesso me lo godo, ma sono inflessibile sui tempi e modi: devo essere molto eccitata, tranquilla, ben stimolata, e la prima penetrazione deve procedere con calma e lentezza. Addirittura sono io che mi muovo sul pisello in questione per una penetrazione liscia e senza dolore. Al lui dico sempre che deve piacere anche a me, lasciami fare! Una volta poi rotto il ghiaccio (e allargato il tutto) allora va bene anche la foga e l'enfasi 🙂 🙂 🙂