Un bicchiere vi sedurrà
curiosità 30.10.2009 0 | Canali: curiosità vino giochi speed date
L'ispirazione viene dagli speed-dates, un moderno sistema di incontri al buio inventato negli Stati Uniti e riservato ai single: una fila di tavoli, uomini e donne seduti gli uni di fronte alle altre, uno speaker che fissa un limite alle varie coppie per parlarsi. Scaduto il tempo, l’uomo si alza e si accomoda al posto vicino, a rotazione. Alla fine del gioco chi pensa di aver scoperto un'affinità reciproca si scambia liberamente numeri di telefono o indirizzi, sperando in una prosecuzione della storia. Direttamente da Parigi arriva l'idea di dare al gioco un tocco di eleganza e romanticismo affidandosi alla forza comunicativa del vino; anzichè incontri mordi e fuggi, un lento sorseggiare che favorisce la socializzazione, aiuta a sciogliere l'imbarazzo, e sembra anche che predisponga – e non solo a livello psicologico - le donna al sesso. Così nasce il wine-dating. Ha spopolato a Parigi, New York, Dublino, Montreal e Miami, ha sedotto molte star hollywoodiane e in pochi mesi ha fatto il giro del mondo e della rete ed è sbarcato nei più esclusivi locali internazionali dove l'hanno eletto il modo più innovativo per avvicinarsi al vino e l'escamotage più intrigante per la seduzione.
Ma come funziona il wine-Dating?
Di fatto, si tratta di un vero e proprio gioco condotto da un sommelier, dove i partecipanti vengono divisi in coppie e prendono parte ad un percorso con una sequenza di 5 vini, che vengono abbinati ciascuno ad uno dei 5 sensi. Così, mentre si inizia la degustazione, attraverso il percorso guidato dal sommelier, i partecipanti imparano a conoscere e conquistare la persona che gli sta di fronte, soffermandosi sugli aspetti da cui sono maggiormente attratti per scoprire se esiste un feeling. Un meccanismo di conoscenza multisensoriale insomma, che parte dal gusto per poi coinvolgere il tatto, un senso che viene risvegliato dallo sfiorare un calice ghiacciato di spumante e dal contatto delle dita dei due partecipanti che si passano a vicenda il bicchiere, la vista, l'olfatto e l'udito.
Il vino diventa così un catalizzatore di energia seduttiva e il meccanismo del gioco consente di rompere il ghiaccio e di entrare in profonda sintonia con la persona che ci sta difronte.
L’idea del wine-dating nasce a Parigi grazie al celebre sommelier Olivier Magny ed importata in Italia da due giovani imprenditori veronesi Riccardo e Carlotta Pasqua, terza generazione dell'omonima cantina vinicola, che per l'occasione hanno addirittura creato una linea speciale di cinque vini chiamati “Setteventiquattro”, perfetti per scoprire il vino attraverso i cinque sensi; lo spumante per il tatto, il Pinot Chardonnay per l’udito ( le sue bollicine suggeriscono l'importanza del tono della voce, calda ma decisa), un Rosè per la vista (le sue sfumature ricordano i diversi aspetti caratteriali della persona), il Custoza per l’olfatto (anche la pelle umana ha un odore caratteristico che gioca un ruolo fondamentale nella dinamica dell'attrazione), il Merlot per il gusto (in vino morbido e rotondo che invita alla carnalità, a gustare e ad assaggiare anche la persona che ci interessa).
Chissà se il sesso fa davvero vendere più vino?
Non ne abbiamo prove certe ma chi si intende di buon sesso sa che la coppia eros-gola ha sempre un certo appeal. E la moda del wine-dating sembra essere quasi la naturale conclusione di un percorso che diverse aziende vinicole hanno intrapreso scegliendo di produrre bottiglie dal packaging insolito.
Ci sono quelle che si spogliano, con la scusa che l'abito sexy da far scivolare lungo le curve sinuose della bottiglia serve a preservarne il contenuto dalla luce e dagli sbalzi di temperatura; il Soul Satèn 2000 di Conta di Castaldi fa lo striptease e vince il premio Etichetta oro 2008 al Vinitaly.
Ci sono quelle con etichette sensuali che ritraggono provocanti pin-up seminude o che prendono ispirazione direttamente dal kamasutra; l'azienda Fimap di Marsala che ha prodotto sei etichette ( 4 rossi e 2 bianchi) decisamente calde ed inequivocabili, selezionando sei posizioni – forse le preferite dai vinicoltori? Abbiamo quelle con nomi allusivi e un po' osè e quelle prodotte da pornostar convertite come l'attrice hard Savana Samson che produce grazie all'enologo Roberto Cipresso ha lanciato Sogno Uno, un uvaggio di cesanese, montepulciano e sangiovese portato alla ribalta dalla critica eno-gastronomica statunitense che ha dato un ottimo voto al vino, senza lasciarsi – giurano - influenzare dall'etichetta, dove la pornostar appare nuda o coperta solo da una sottilissima vestaglia.
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