Penthouse fallisce

Dopo sette anni consecutivi di perdite finanziarie, l'editor di Penthouse (FriendFinderNetwork, gestore anche di diversi siti per incontri) deposita presso gli uffici competenti la dichiarazione di fallimento, segnando la fine di una rivista e di un'epoca: quella dell'erotismo patinato su carta stampata.

Dal 2010, anno della morte del fondatore Bob Guccione, la rivista naviga in brutte acque e i bilanci perennemente in rosso dell'ultimo triennio, già lasciavano presagire la fine imminente. Evidentemente il mercato non è più interessato ai contenuti proposti da Penthouse, completamente assorbito ormai dal porno amatoriale in Internet, dalle produzioni hard delle principali major, e dalle riviste di ispirazione hardcore. Tempi duri per un progetto editoriale che ha sempre avuto l'ambizione di distinguersi per classe ed eleganza. 

Sin dagli esordi, Bob Guccione scelse infatti di dare alla propria rivista un'impronta glamour, certamente ispirata alla Golden Age del Porno e ammiccante ad una carriera prestigiosa nell'editoria a luci rosse.

Il magazine - fondato nel 1965, e distribuito prima in Inghilterra ed in pochi anni nel resto del mondo -  nacque dal sogno di un ragazzo inquieto, un pittore mancato che poco dopo i trentanni decise di sfidare Playboy, debuttando con successo nel mondo dell'editoria a luci rosse. Bob Guccione diventerà in pochissimi anni uno degli uomini più ricchi del pianeta, ma i suoi ingenti patrimoni - ville, opere d'arte, arredamento di lusso e automobili d'epoca - non sono bastati per salvare il suo giornale dalla bancarotta. La storia dell'ascesa di Penthouse e del suo padre fondatore, ha ispirato Barry Avrich, che ha presentato il suo film al Toronto Film Festival 2013.

Filthy Gorgeous racconta la vita dell'editor di Penthouse mantenendo vivo il paralleslismo

tra il successo della rivista e l'ascesa personale e professionale di un influente rappresentante delle tendenze socio-culturali del XX secolo. Al momento non ci sono indiscrezioni circa l'uscita del film nelle sale italiane ma la recente dichiarazione di fallimento potrebbe essere un buon propulsore per la distribuzione internazionale della pellicola.