La femminilizzazione del maschio
news 15.03.2017 13 | Canali: uomini donne salute sperma sessualità
Il maschio è in via d’estinzione. Richard Sharpe, professore al Centro per la salute riproduttiva dell'Università di Edimburgo, membro del Consiglio della Società Europea di Endocrinologia e vicedirettore della rivista scientifica Human Reproduction, lancia l’allarme: in 50 anni abbiamo perso il 50% delle nascite e la sterilità maschile è in preoccupante aumento. Tra i nati degli anni novanta-duemila, un ragazzo su tre è a rischio infertilità e il numero degli spermatozoi è crollato. Inoltre si è consistentemente ridotta la produzione di testosterone e, negli ultimi venti anni, il pene si è accorciato di circa un centimetro. Questi i primi effetti misurabili di un processo ribattezzato come femminilizzazione del maschio, una sorta di errore evolutivo che interessa la differenziazione sessuale di genere e si ripercuote sullo sviluppo sessuale dell’uomo. Nello scenario apocalittico profetizzato dallo scienziato, continuando di questo passo, il futuro potrebbe essere completamente e definitivamente femmina.
I principali responsabili della femminilizzazione del maschio sono infatti gli inquinanti e le sostanze chimiche che interferiscono con il sistema ormonale, come gli ftalati, regolarmente utilizzati prima e definitivamente banditi poi dalla produzione di sex toys e dalla maggior parte dei derivati dalla plastica, o come alcune sostanze tossiche simili al benzene contenute in smalti e vernici. E alla lista dei detrattori della mascolinità potremmo aggiungere una lunga lista di prodotti alimentari di derivazione animale che contengono antibiotici e ormoni estrogeni, e i conservanti, come il bisfenolo A, impiegati nella manifattura del cibo in scatola. Nei luoghi più contaminati del pianeta il fenomeno interessa anche il regno animale, tanto che si potrebbe parlare di suicidio programmato della specie.
Nella previsione degli scienziati perderemmo il 60% dei giovani nel giro di 3 generazioni: un suicidio demografico, in pratica. Una problematica seria, affrontata nell’ultima discussa puntata della trasmissione di Rai3 Presa Diretta, che ha proposto l’intervista al professor Sharpe. Nel cercare di fornire spiegazioni sul crollo demografico che ha interessato l’Italia nell'ultimo decennio, lo scienziato parte dalle criticità che interessano la differenziazione sessuale dell'embrione e arriva ai disturbi dello sviluppo sessuale nell’uomo, aprendo una scomoda parentesi sul gender.
Che l’incredibile aumento della bisessualità maschile, latente e manifesta, sia il risultato di un'alterazione della dinamica evolutiva? Quanto pesa la civiltà sulla natura e quanto la natura è influenzata dalla società?
Sono interrogativi pressanti, soprattutto oggi. Ancora ci sfugge l'entità della trasformazione che stiamo attraversando come individui e come sistema sociale ma i tempi stanno cambiando. Viviamo nell'era dell'identità sessuale fluida, delle relazioni non convenzionali, della riproduzione assistita, dell'ingegneria genetica e dei surrogati biomedici: è in atto una rivoluzione potente e rumorosa che sfogherà probabilmente in un nuovo Rinascimento dove l'essere umano non sarà più quello che abbiamo conosciuto. E' un discorso molto ambizioso per una realtà semplice come la nostra, che però crediamo sia una sorta di osservatorio privilegiato sulla sessualità degli italiani.
Cosa ne pensate di tutto questo, Amici?
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