L'ora di pornografia

La proposta arriva dalla Danimarca: "Invece di sottoporre i ragazzi a noiosissime lezioni di educazione sessuale, educhiamoli al consumo critico della pornografia", afferma il sessuologo Christian Graugaard. "Se un giovane ritiene che lo specchio della vita vera sia il contenuto di un film a luci rosse, prima o poi si scontrerà duramente con la realtà e potrebbero derivarne traumi difficili da superare", sentenzia il professore danese durante un'intervista radiofonica.

Tra i teenager, il 99% dei maschi e l'86% delle femmine consuma pornografia; ed in un Paese dove l'argomento sesso ha smesso da tempo di essere un tabù, è impensabile che le Istituzioni non si facciano carico di guidare i giovani nella scoperta della sessualità. Parlare di esperienze reali, utilizzare un linguaggio esplicito e proporre immagini crude, potrebbe essere rischioso, ma potrebbe anche rappresentare una svolta epocale nell'educazione degli adulti del domani.

L'imperativo è stimolare i ragazzi ad una lettura critica del porno, dalla notte dei tempi una delle principali scuole a cui si rivolgono i novellini del sesso. L'obiettivo è ridimensionarlo, oltre che ricollocare le fantasie adolescenti sul reale, ed istruire i ragazzi ad una sessualità consapevole, anche nelle fantasie più estreme.

L'idea del professore non è nuova per il Nord Europa; in molti paesi l'eduucazione sessuale è già regolarmente inserita nei programmi scolastici ed altrove si discute sulla best practice di insegnamento di una disciplina cruciale per uno sviluppo psico-fisco sereno.

Prendere per mano gli adolescenti e guidarli nella lettura del porno può sembrare un azzardo; ma siamo certi che non sia ancora più rischioso lasciarli soli in questa esperienza?