Guardare Porno Amatoriali per la Scienza
Curiosità 06.04.2020 14 | Canali: porno amatoriale scienza ricerca
La scienza è entrata nelle nostre vite sotto moltissimi punti di vista, ma che una ricerca si occupasse addirittura delle nostre performance osé davanti ad una telecamera, studiandole sistematicamente, non si era ancora sentito; eppure è proprio ciò che il professor Sven Lewandowski, dell’università tedesca di Bielefeld, fa ogni giorno da più di un anno.
Lo studio, che il team, composto dall’accademico e da alcuni suoi allievi, ha in programma di portare avanti ancora per due anni, ha un obiettivo semplice a dirsi, ma estremamente fuggevole nella pratica: capire i meccanismi impliciti che si innescano durante le nostre ore di piacere.
E quale modo migliore di analizzare la sessualità delle persone, se non osservarle mentre fanno sesso tra le mura domestiche attraverso i video amatoriali?
A cosa serve la ricerca
Il lavoro del Professore è tutt’altro che semplice o sommario: per analizzare un filmato, ogni fotogramma viene passato in rassegna più e più volte alla ricerca del più piccolo dettaglio utile alle indagini.
Quello che il ricercatore si è prefissato di scoprire è di capire come funziona la sessualità e la pornografia amatoriale.
I protagonisti del filmato vengono poi accuratamente intervistati, per approfondire ciò che è emerso dalla visione del porno amatoriale.
Professionalità da una parte, divertimento dall’altra
La ricerca è aperta a qualunque tipo di relazione sessuale e a persone di ogni orientamento; l’unica categoria esclusa dallo studio sono i filmati di masturbazione in solitaria, poiché il fulcro del progetto sono appunto le dinamiche delle interazioni sessuali.
Durante le lunghe ore davanti allo schermo è fondamentale saper mantenere un occhio clinico, cercando di eliminare l’eccitazione per concentrarsi sull' analisi delle dinamiche, pratiche e preferenze dei protagonisti.
Non esiste un identikit perfetto di un porno-amatore, come spiega Lewandowski, ma anche tra i più insospettabili c’è chi non riesce a resistere alla innocente tentazione di immortalare su pellicola le proprie nottate di fuoco, come tutti noi sappiamo bene; se poi un semplice filmato può dare un piccolo contributo alla scienza, beh, allora c’è un motivo in più per accendere la telecamera.
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