Giornata Internazionale del Sesso Anale: tra ironia e piacere

Non tutte le giornate internazionali sono nate per celebrare eroi nazionali o cause umanitarie. Alcune – come quella del 18 aprile, dedicata al sesso anale – nascono da una battuta, fanno sorridere… e magari fanno anche un po’ riflettere.

Origini “dietro le quinte”

La storia vuole che la Giornata Internazionale del Sesso Anale sia stata proposta per la prima volta dal comico australiano Jim Jefferies in uno dei suoi spettacoli di Stand-up. Con il suo solito umorismo provocatorio, Jefferies lanciò l’idea come risposta maschile al “troppo sdolcinato” San Valentino: una giornata che non costi nulla, non richieda fiori né cioccolatini, ma porti piacere… in un altro senso.

Secondo il comico, il 18 aprile sarebbe dovuta diventare la festa in cui “tutti i fidanzati e le fidanzate, mogli e mariti” si concedono una pratica che spesso viene tenuta ai margini della conversazione: si, del buon sesso anale. La proposta era ovviamente ironica (si?), ma il web ha fatto il resto: meme, post, video, e così il National Anal Sex Day è entrato – con una certa spinta – nel calendario non ufficiale di internet.

Solo per lui? No, grazie.

L’idea di Jefferies nasce come provocazione “per i maschi”, ma chi l’ha detto che il sesso anale debba essere unidirezionale? In realtà, sappiamo bene quanto questa pratica possa essere appagante per chiunque, indipendentemente da genere o orientamento.

Il 18 aprile non è dunque la festa di chi “lo prende” o di chi “lo dà”, ma la giornata di chiunque ami esplorare davvero il piacere. 

È la festa delle coppie etero che osano con un dito, una lingua o un bel dildo.
È la festa dei gay, dove il bottom brilla quanto il top.
È la festa delle lesbiche con strapon, harness e godimenti che sfidano le etichette.
È la festa di chi gioca da solo, con butt plug, vibro, perle anali e tutta la sex tech del caso.
È la festa di chi ama ricevere, ma anche di chi ama dare. Di chi penetra e di chi si apre.

Non è solo sesso. È potere, fiducia, connessione. È farsi entrare dentro, sul serio.

Le regole base del buon sesso anale

Oltre allo spirito ironico, il 18 aprile è sicuramente anche un’ottima occasione per parlare di sesso anale fatto bene.
Non si improvvisa: serve lubrificante, preservativo, e un po’ di preparazione.

• Lubrificate sempre, abbondantemente.
• Andate piano, rilassate i muscoli con preliminari, dita o plug.
• Niente sorprese: chi riceve comanda il ritmo.
• Proteggetevi: il preservativo è obbligatorio, sempre.
• Igiene sì, ma senza paranoie.

Dal tabù alla celebrazione: una piccola rivoluzione

Non dimentichiamo, infine, che il sesso anale ha fatto un lungo viaggio, da pratica stigmatizzata a tema legittimo nella sessualità moderna, grazie anche ai movimenti per i diritti LGBTQ+ e all’educazione sessuale più inclusiva.

Una cosa è certa: non è solo questione di posizioni, ma di visione.
Che lo viviate tra donne, tra uomini, in coppia etero, in gruppo o da soli con i vostri migliori amici in silicone, l’importante è che sia consensuale, sicuro e goduto fino in fondo.

E se il 14 febbraio si regalano fiori… il 18 aprile, si possono scoprire nuovi orizzonti. Dietro. Ma avanti.