tradimenti

Fausto


di exploratore2007
04.05.2024    |    7.732    |    3 8.7
"Era la prima volta che leccavo un buco del culo di un maschio..."
Fausto
Una sera, un venerdì per l’esattezza, Paola ricevette una telefonata dal suo ex fidanzato, Fausto. Dopo una ventina di minuti venne in salotto, si sedette vicino a me sul divano e mi informo del tenore della telefonata. Fausto voleva venire sabato a pranzo da noi, con il desiderio di scoparsi Paola. Sapevo che saltuariamente Paola incontrava Fausto per una veloce scopata, ma per la prima volta, dopo anni che si erano ufficialmente lasciati e che ormai era sposata con me, voleva venire a casa e scoparsi la sua ex fidanzata davanti a me. Ne parlammo e alla fine dissi alla mia compagna che se voleva potevamo ospitarlo a casa, anche per una scopata ufficiale. Premetto che Fausto era bsx attivo e passivo e sicuramente mi avrebbe coinvolto nella monta. Si presento puntuale e con un bel vassoio di paste. Io ero intento alla cucina e dopo un’occhiata furtiva, Paola e Fausto andarono diretti in camera da letto. Ne uscirono poco dopo, in mano avevano tutto l’occorrente per un clistere. Mi chiesero di riscaldare un poco d’acqua e camomilla. L’eccitazione ormai era a livelli altissimi. Li accompagnai al bagno, dove Paola si sedette sulla vasca da bagno. Si spoglio e si fece introdurre nell’ano la cannula del clistere. Dopo pochi minuti defeco. Fausto le chiese di farlo a lui un bel clistere, “non si sa mai” aggiunse guardandomi. Paola mi chiese di allargagli le chiappe, mentre lei gli infilava decisa il beccuccio del clistere. “ti piace vero prenderlo nel culo?” Fausto mugolo di piacere e chiese a Paola di infilarlo tutto e di svotargli nell’intestino il contenuto della peretta. Mentre evacuava il contenuto nel cesso, mi guardo, “vuoi provare?”, risposi che non lo avevo mai fatto. Paola aggiunse che era rimasta un poco di acqua calda. Mi vergognavo, ma non volevo lasciare a loro la conduzione del gioco, della giornata. Mi tolsi i pantaloncini e le mutande e mi misi sulla vasca. Fausto si alzo e tolse la cannula dalle mani di Paola, “permetti? Tra maschi ci si capisce meglio”. Ormai non avevo nulla da perdere, mi lasciai penetrare dalla cannula, mentre Paola, dopo avermi spalmato un poco di crema sul buco, mi allargava per bene il buco del culo. La infilo dentro tutta, ebbi un sussulto, ma il mio buco del culo ricette tutta la cannula, dimostrando ai due maiali che in fondo mi piaceva. Mi svuoto tutto il contenuto dentro, continuando poi con altre due perette, avevo l’intestino pieno. Appena Paola mi lascio le chiappe mi svuotai tutto con abbondante getto, accompagnato da due sonore scorregge. “Ora siamo pronti” disse Paola ridendo, prendendoci poi per mano e accompagnandoci verso la camera da letto. Paola inizio a spompinare il cazzo di Fausto, il quale mi guardo e dopo pochi secondi ero disteso sul letto con la bocca di Fausto che mi ciucciava avidamente il cazzo. Andammo avanti per un bel po’, ormai la camera si era riempita della nostra eccitazione. Paola si stacco il cazzo di Fausto dalla bocca e si mise a gambe larghe sul letto, per farsi leccare la fica. Fausto si chino famelico sulla fica allargata e umida e comincio a leccarla. Si mise a pecora e notai il suo culo depilato e il suo buco del culo bello largo. Stava godendo e ad ogni colpo di lingua allargava e chiudeva il suo buco del culo. Si era veramente invitante. Mi avvicinai con il cazzo duro. Fausto mi anticipò, “leccalo un poco e poi sfondami”. Era la prima volta che leccavo un buco del culo di un maschio. La cosa mi eccitò molto. Dopo alcune leccate, si allargò tutto, era palese che ne aveva presi di cazzi nel culo. La cosa divenne più chiara quando spinsi con la cappella, si allargò subito e in un secondo gli fui dentro fino alle palle. Mugolò, ma si allargò ancora di più. Aveva un buco del culo magnifico, più spingevo più lo voleva e intatto leccava la fica di Paola fino a mangiarla. Paola urlava di piacere e anche lui incitava la monta. Una vera puttana. Mi aggrappai alle chiappe di Fausto e continuai con forza l’inculata. Il buco sfondato si stringeva sul mio cazzo per il piacere. Gli svuotai tutta la mia sborra e il mio piacere nel culo “siiii riempimi tutto” Fausto quasi urlo il suo piacere di sentirsi riempito. Si alzo subito dopo, con il culo ancora pieno e con un rivoletto di sborra che gli colava prese le gambe di Paola e le sollevo, la fica vogliosa di mia moglie lo stava aspettando, larga e umida. Affondo il suo cazzo dentro di lei con un colpo solo. “Siiiiiiiiiiiiiiii” cosi mia moglie lo accolse dentro di sé. Mi avvicinai per veder meglio il suo cazzo affondar nella fregna fradicia di Paola, per gustarmi ogni attimo di quella monta forsennata. Il cazzo bello largo di Fausto riempiva per bene tutta la fregna di mia moglie e ad ogni suo affondo si allargava sempre di più. Paola lo ghermiva sulle spalle e lo aiutava nella monta, Una vera vacca nata per il piacere. Fu più forte di me. Inizia a leccare le palle di Fausto, il quale reagì sfondando ancora di più la troia. Dopo poco, tra i suoi urletti di piacere Paola ci chiese di prenderla tutti e due. Ci fermammo, io con il cazzo più piccolo mi misi sotto e Paola comincio subito a cavalcarmi. Fausto prendendo una bella manciata di crema, avvolse il suo cazzo e con estrema perizia lo spalmò anche sul buco del culo spalancato di Paola. Io mi fermai un istante, le allargai le chiappe e Paola con un rantolo di piacere “vi voglio tutti e due, fatemi sentire quanto sono troia, si si si “. Fausto non se lo fece ripetere. Lo senti entrare dentro le viscere di mia moglie, quasi scalzandomi dalla sua fica. Paola urlo dal piacere. Io rimasi fermo, mentre Fausto inizio a pomparla nel culo senza più freni. La scopammo cosi per un bel po’. Sentivo il cazzo di Fausto che entrava e usciva dal buco del culo di Paola, allargandolo per bene a destra e a sinistra, Paola urlava e spingeva sia verso Fausto per farsi inculare di più sia verso di me, un movimento da vera esperta delle monte doppie. La riempimmo per bene, scaricando dentro di lei il nostro piacere, Fausto lo accompagno con un urlo “che gran troia che sei”. Rimanemmo cosi allacciati, finché i cazzi scivolarono dai suoi vogliosi buchi, che ben spanati, lasciavano uscire le tracce della sborra di Fausto e la mia. Parlammo per un bel po’. Poi scendemmo dopo una bella doccia in cucina e con un caldo caffe, accompagnato dalle dolci paste, termino la nostra giornata. Fausto fu ovviamente un nostro ospite fisso, divenne uno dei nostri amici fidati, sempre pronto, pur essendo sposato ad ogni nostro desiderio.
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