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REGALO DI COPPIA


di Membro VIP di Annunci69.it Scambistipercasox
29.04.2024    |    7.253    |    27 9.9
"D’accordo che la fantasia consisteva anche nel sentirsi una troia ma non mi eccitava comportarmi come una puttana di strada..."

PRIMA DELLA GRAVIDANZA

Io e mio marito eravamo per una breve vacanza in una località di villeggiatura. Era anche il nostro anniversario. Stavamo cenando in un posto con i tavoli fuori, un posto molto alla buona che dava su una piazzetta nella quale c’era un palco con sopra una band che suonava.
Mio marito tutta la sera era stato un po’ strano, un po’ evasivo, quasi sornione. Prima di uscire a cena avevamo scopato in camera, dopo aver fatto la doccia e prima di rivestirci. Era stato bello e piacevole, ma forse non appagante a sufficienza per nessuno dei due.
“Voglio farti un regalo stasera.” mi disse, infine, svelando quello a cui stava pensando da quando eravamo usciti. “Una trasgressione di coppia.”
“Ah, dimmi.” dissi un po’ incuriosita ma anche un po’ timorosa.
“Guardati attorno, cerca qualche uomo che ti piace, qualcuno che ti porteresti a letto, qualcuno con cui scoperesti. Quando lo hai scelto me lo dici e io ci vado a parlare e gli propongo di scoparti.”
Scoppiai a ridere ma subito vidi che lui invece rimaneva serio.
“Dico sul serio.” aggiunse.
“Dici sul serio?” chiesi conferma.
“Sì.”
Lo guardai. Lo conoscevo. Era serio. Non stava scherzando. La fantasia di farmi scopare con altri uomini c’era da tempo all’interno della nostra coppia, ma mai avevamo provato a metterla in pratica. Quella sera, leggeri e in vacanza, era forse la volta buona.
Concludemmo la cena, cambiammo discorso. Subito dopo ci spostammo ad ascoltare la musica che veniva suonata sul palco, un po’ defilati ma vicini. Io ballavo al ritmo della musica. Ero euforica e ogni tanto pensavo a quello che mi aveva detto lui. Poteva veramente essere l’occasione per sperimentare qualche nuova fantasia erotica? Dovevo solo provare a scegliere qualcuno.
Il concerto stava volgendo alla fine, mio marito mi venne vicino e mi parlò da dietro con la bocca vicino al mio orecchio.
“Ti stai guardando attorno? Stai cercando qualche uomo che ti piace?”
Mi girai verso di lui e gli sorrisi maliziosa.
“Non ce n’è bisogno.”
Dopo aver detto questo mi girai di nuovo verso il palco e feci un leggero cenno col mento in quella direzione. Mio marito capì.
“Il batterista?” chiese per conferma.
Io annuii. Lui sapeva della mia fascinazione nei confronti dei musicisti. Uno che suona su un palco aumenta sempre il suo appeal erotico, secondo me.
“Aspettiamo che finiscano, poi andiamo dietro al palco.” mi disse mio marito, sempre più convinto.
E così fece. Mentre la band smontava e metteva a posto le loro strumentazioni mio marito si avvicinò al batterista, di qualche anno più giovane di noi. Vidi che si scambiarono qualche parola, poi una stretta di mano e poi mio marito indicò verso di me. Io, non sapendo che fare, feci un cenno di saluto. Vidi che l’altro uomo mi squadrava, poi guardava mio marito. Mi sembrò di cogliere un cenno di intesa. Mio marito venne verso di me, sembrava soddisfatto.
“Ha poco tempo, deve ripartire col furgone. Ma ha detto di raggiungerlo nel parcheggio qui dietro.”
“Nel parcheggio?” chiesi io mentre mio marito mi trascinava. Non ero sicura di volermi far scopare in un parcheggio, anche se aumentava il fascino del proibito, ma forse erano troppe cose in una volta sola.
Mi presentò a lui, da vicino forse era meno affascinante di quanto non fosse visto dietro alla batteria, ma non era così importante. Ero un po’ eccitata, la situazione era trasgressiva.
Non ci furono molti preliminari. Mi spinse contro la parete del furgone, nella parte nascosta del parcheggio. Mi tirò su la gonna, mi abbassò le mutandine e con un piede mi spinse i miei per farmi allargare le gambe. Mi appoggiai contro la lamiera del veicolo e spinsi il culo indietro. Mi stava piacendo? In parte sì. Era da porca fare una cosa del genere. Lo sguardo allupato di mio marito, poi, rendeva tutto estremamente perverso. Anche percepire la voglia nell’altro uomo mi accendeva e potevo constatarne il suo desiderio di possedermi osservando il suo cazzo già duro sopra il quale stava srotolando un preservativo che gli aveva fornito mio marito che evidentemente aveva preparato tutto.
Però no. C’era qualcosa che non andava. Non doveva essere così. Scopare con un altro davanti a mio marito meritava qualcosa di meglio, non una sveltina in un parcheggio. D’accordo che la fantasia consisteva anche nel sentirsi una troia ma non mi eccitava comportarmi come una puttana di strada. No, non ero eccitata. La mia fica era secca, non c’era eccitazione.
“Aspetta.” dissi. “Toccami un po’ prima.”
“Sta zitta, troia. Non c’è tempo. Fatti scopare.”
“No.” dissi in modo perentorio e mi girai. Li guardai entrambi, ma soprattutto mio marito che ci era rimasto male.
“Scusa, amore.” dissi rivolta a lui. “Ma così non va, così non mi piace, non me l’immaginavo così.”
Lui fu comprensivo, seppur deluso. Si rimise il cazzo che si era tirato fuori per segarsi nei pantaloni.
“Ok, amore. Se non vuoi non si fa. Deve piacere prima di tutto a te.”
“Scusami.”
“Quindi non si fa un cazzo? Non è così troia come mi dicevi, tua moglie?” disse l’altro uomo con tono quasi aggressivo dimostrando che non era stata la scelta giusta per vivere la nostra fantasia.
Scopammo con ardore quella notte. Amandoci e riappacificandoci tra noi. Mio marito mi fece descrivere come mi immaginavo io la situazione ideale e questo eccitò molto entrambi.

Nonostante la comprensione di mio marito mi sentivo un po’ in colpa per avergli rovinato quel momento, quella fantasia. La sera dopo eravamo di nuovo a mangiare, in un altro posto, e quella sera ero io ad essere un po’ assente e un po’ sorniona. Stavo pensando. Riflettevo su come farmi perdonare.
Quando a mio marito piace qualcuna me ne accorgo subito. Colgo un lampo nel suo sguardo, un modo di muovere gli occhi. Cerca di guardarla senza farsi troppo notare, ma io lo noto. A mio marito piaceva la nostra cameriera. Come dargli torto, d’altronde, era una bellissima e giovane ragazza con la pelle un po’ scura e i capelli ricci tagliati corti. Il viso era incantevole, ma a colpirlo era stato sicuramente il corpo, anzi una parte del corpo.
Il culo di quella ragazza, fasciato in un paio di jeans aderenti, era qualcosa di spettacolare. Non si poteva non notare. Alto e abbondante, tondo e sodo. Io stessa faticavo a staccarle gli occhi di dosso.
Sapevo come farmi perdonare e glielo dissi.
“Facciamo lo stesso gioco di ieri. Ma a parti invertite. Puoi essere tu a scopare con una che ti piace, se lei ci sta dopo che io le ho parlato.”
“Davvero? Ma la fantasia è la mia, tu mi hai sempre detto che non ti farebbe piacere…”
Lo zittii con un dito sulle labbra.
“Ho cambiato idea. Saranno questi giorni di vacanza ma ho pensato che ecciterebbe anche me vederti scopare un’altra.”
“Quindi… dici sul serio.”
“Sì, dico sul serio. Come tu ieri sera. Ma stasera non c’è neanche bisogno che la cerchiamo. So già chi vorresti. Dopo glielo vado a chiedere.” dissi questo mentre la ragazza passava e noi due le guardavamo il culo perfetto. Mio marito mi sorrise. C’era complicità tra noi e questo ci eccitava molto.
La ragazza era stata gentilissima tutta la sera. Eravamo rimasti tra gli ultimi clienti e mi alzai in un momento in cui lei sembrava non avere nulla da fare. Presi coraggio e le parlai cercando di scegliere le parole giuste. Non è facile dire ad una sconosciuta che vorresti che scopasse con mio marito, ma in qualche modo ci riuscii. Lei sembrò prima stupita, poi del tutto spiazzata.
“Io… io veramente…”
“Non prenderla come una offesa, anzi. Ti abbiamo visto, sei stupenda e ti proponiamo una cosa da fare solo se vuoi, se no nessuna insistenza, è solo una occasione, se vuoi coglierla insieme a noi.”
“Io non sono offesa, anzi sono molto lusingata. Solo che c’è un problema.”
“Che problema? Ti aspetta il fidanzato?”
“No. No.” si mise a ridere mettendo in mostra dei perfetti denti bianchi e delle fossette sulle guance. “No, anzi, è che io, cioè, io accetterei la vostra proposta… è intrigante essere l’oggetto del desiderio, ma io, vede, io lo farei anche… ma con lei.”
Rimasi un attimo interdetta. Non ero sicura di avere capito.
“Cioè, tu…”
“Sì, io sono lesbica…” mi disse sorridendomi come se si scusasse.
“Ah… ok…” non seppi cosa dire e tornai mestamente al tavolo da mio marito.
“Non c’è stata, eh?” disse lui vedendomi rabbuiata. “Era da immaginarselo. Figuriamoci se una ragazza accetta una proposta del genere.”
“Eh già…” commentai io senza svelargli subito il motivo.
Rimasi lì pensierosa. Eppure… Perché no… Fantasia per fantasia…
Bevvi l’ultimo sorso di vino e tornai dalla ragazza.
“E se io ci stessi?” le dissi a bruciapelo. “Tu ci stai?”
“Cioè io con lei?”
“Sì, a patto che mio marito possa guardare.”
Lei si girò a guardarlo. Lo studiò. Poi guardò me.
“Sa che lei mi è piaciuta dal momento che siete entrati…” commentò ed io ricollegai mentalmente tutti i sorrisi e gli sguardi che mi aveva lanciato. Li avevo interpretati come segnali di cortesia e invece erano segnali di desiderio.
Stavo per fare una pazzia. Anche questa non era veramente una mia fantasia, come non lo sarebbe stata quella di vedere mio marito scoparsi un’altra. Però era una fantasia ricorrente di mio marito quella di vedermi insieme ad una donna ed io volevo farlo contento.
E contento, anzi decisamente euforico, lo fu mentre gli spiegai la situazione. Forse più che se gli avessi detto che la ragazza poteva scoparsela lui.
La aspettammo alla chiusura del locale e poi camminammo con lei fino al nostro hotel. Mi diede la mano, come primo approccio. Io sentii che ce l’avrei fatta.

Arrivati in camera la ragazza chiese se poteva farsi una doccia, dopo il turno di lavoro. Ovviamente acconsentimmo. Mentre sentivamo lo scrosciare dell’acqua io e mio marito cominciammo ad eccitarci. Lui mi diceva cosa si aspettava, io gli rispondevo dicendo che forse lo avrei fatto o forse no, ma più probabilmente sì.
Mi sedetti sul divano. Allargai le gambe ed iniziai a masturbarmi nell’attesa. Mio marito si toccava il cazzo da sopra i pantaloni. Non voleva accogliere la ragazza col cazzo già fuori, voleva essere discreto, non voleva sentirsi un intruso.
Quando la ragazza uscì dal bagno, completamente nuda, rimasi a bocca aperta. Era bellissima. La pelle liscia, giovane, tonica e con una sfumatura di colore bellissima. I seni non tanto grandi ma sodi e all’insù, con i capezzoli turgidi. Le gambe perfette e in mezzo una folta peluria. Quasi mi rassicurai nel vedere che non era depilata. Già era strano per me il concetto di andare con una donna e una donna così giovane, se fosse stata anche depilata non so… forse avrei avuto più problemi.
Venne verso di me. Sembrò felice di trovarmi che già mi masturbavo. Mi accorsi di come mio marito le guardò il culo quando lei gli passò accanto. Mi alzi per accoglierla. I nostri corpi si avvicinarono. Lei nuda io con ancora il vestito seppur con le mutandine cadute ai miei piedi. I nostri seni si toccarono e poi i volti si avvicinarono. Ci baciammo. Un bacio dolce come mai fatto con un uomo. Sentii un leggero gemito di mio marito che stava vedendo un suo sogno prendere forma.
Mi fece cadere lentamente le spalline e poi spinse giù il mio vestito. Ero nuda anche io. Era strano che lei così giovane stesse guidando il gioco rispetto a me. Prese la mia mano e mi fece toccare con le dita la mia prima fica che non fosse mia. Era morbida e bagnatissima. Lei replicò con le sue dita su di me. Mi sapeva toccare benissimo. Mi stavo sciogliendo.
“Rimettiti sul divano come prima.” mi disse.
Mi sedetti sul bordo a gambe aperte. Lei si inginocchiò e portò il viso fra le mie gambe. La sua lingua, senza offesa per mio marito, mi fece capire cosa era un cunnilingus.
Mio marito intanto era in estasi ma ebbe la prontezza di spirito di fare una cosa che avevamo concordato che non avrebbe dovuto fare, ma ancora lo ringrazio di aver trasgredito. Prese in mano il cellulare e scattò una foto, senza farsi notare dalla ragazza. Era la visione più eccitante che avesse mai visto e non poteva lasciare che si perdesse nella memoria e soprattutto io non l’avrei mai vista dalla sua angolazione.
Nella foto ci sono io a gambe aperte e col volto trasfigurato dal piacere, ma soprattutto c’è la ragazza chinata in avanti, seduta sui propri talloni con la forma del culo che si allarga e si schiude lasciando intravedere l’ano. Due fossette alla fine della schiena rendono bene la perfezione di quel corpo.
Poi ci spostammo sul letto. Lei volle farmi provare a sfregare le nostre fiche l’una contro l’altra. Io impazzii. Poi tornammo a giocare con le nostre dita, infilandole in ogni pertugio mentre le nostre lingue si intrecciavano. Non trascurammo neanche i seni e i capezzoli. Non ho la minima idea di quanto andammo avanti a toccarci, a donarci un piacere per me inedito e ad avere orgasmi su orgasmi.
Era rimasta solo una cosa che non avevo provato di un rapporto lesbo. Non gliela avevo ancora leccata. Fui io stessa a chiedere di farlo, lei forse non voleva forzarmi. Ero stesa a pancia in su e lei pensò di mettersi a cavalcioni della mia faccia, come se ci si dovesse sedere sopra, ma in realtà restando sospesa alla giusta distanza per permettere alla mia lingua di esplorarla.
Durò molto quella mia esplorazione. Volevo imparare, volevo gustarmela, volevo capire come si faceva e cosa si provava. Non volevo mai smettere insomma. Con le dita, intanto, le stimolavo spesso il culo, cosa che lei sembrava adorare.
Ad un certo punto alzai un attimo gli occhi all’indietro e vidi la sagoma di mio marito, anzi del pene di mio marito a pochi centimetri di distanza dal culo della ragazza e dalla mia testa. Si stava segando. Ammirava il culo di lei e ammirava sua moglie che leccava la sua prima fica e infilava le dita nel suo primo culo di donna.
Sapevo cosa avrebbe desiderato più di ogni cosa e ci provai. Provai a convincerla.
“Dai cosa ti costa provare? Non è tanto diverso dai giochi che ti infili, soltanto di una consistenza diversa e più caldo.”
“Ma è un uomo.”
“Che ti frega se lui è un uomo. Io sto leccando la tua fica e fino a ieri non avevo neanche baciato una donna. Questo non fa di me una lesbica… sono ancora eterosessuale solo che ho avuto anche un rapporto con una donna. E non ti sto neanche chiedendo di avere un rapporto con un uomo. Solo di farlo entrare… un attimo.”
Lei non disse più niente. Continuò a sfregarsi contro la mia faccia e trasmettere il suo piacere stringendo l’ano attorno alle dita. Dalla sua fica sbrodolava succhi che io o bevevo o lasciavo colare su guance e mento e collo.
Mio marito si avvicinò. Appoggiò la punta. Lei si piegò in avanti. Era un segnale, l’accettazione.
Osservai da vicinissimo la punta del cazzo di mio marito violare la rosellina dell’ano della ragazza ed entrare senza nessuna difficoltà. Lei percepì la differente dimensione rispetto alle mie dita e forse fece mentalmente il confronto con le penetrazioni anali date dai sextoy.
Non le dispiacque affatto, anzi, la sentii godere e nonostante mio marito, a causa di una eccitazione fuori controllo, durò pochissimi secondi e fece pochissime spinte dentro a quel culo prima di sborrare copiosamente. Sborra che colò in parte sulla mia fronte, fuoriuscendo da quel culo celestiale e, tecnicamente, non più vergine nei confronti di un vero pene maschile.
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