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Nero per caso pt. 2: orgasmi colorati.


di VulcanicaMente
13.06.2018    |    10.875    |    6 9.6
"Lui accompagna i miei saltelli spingendomi verso il basso e dandomi la sensazione di fondermi completamente col suo corpo..."
(è vivamente consigliata la lettura della parte 1 prima di procedere con questa)

...Gli strappo la camicia in preda ad un raptus selvaggio. Lui sorride soddisfatto e inizia a baciarmi con più passione di mio marito, con la manona destra mi stringe la testa, mentre con la sinistra mi posiziona a cavalcioni su di lui. Nonostante strati di vestiti ci dividano, sento una protuberanza carnosa pulsare verso di me. Inizio a muovermi su di lui, mugolando e baciandogli furiosamente il collo fino a giungere a quel petto statuario. La sua pelle nera è liscia e profumata e i suoi gemiti mentre la mia lingua stimola i suoi capezzoli mi fanno perdere il controllo. Con un morso cannibale gli marchio il collo. Lucas ha uno scatto e con una forza sovrannaturale mi solleva per i fianchi e mi scaglia sul divano. Mi spoglia con eleganza, sogghignando perversamente alla vista del mio seno generoso che libera con tocco esperto in pochi secondi. Poi SBAM!, uno schiaffone sui capezzoli sporgenti costringe le mie tette a danzare indifese, facendomi miagolare come una gatta in calore. Mentre il suono di quello schiaffo mi rimbomba nella testa, Lucas mi denuda completamente. Poi si sfila la cintura con un movimento sexy di bacino e, col perizoma in mano, esclama: «questo me lo porto a casa!». Senza darmi il tempo di reagire, due dita grosse quanto il cazzo di mio marito sfiorano le grandi labbra inferiori che ormai grondano. Non resisto e mi avvinghio su di lui, appoggiando la mia testolina sul suo ventre. Inizio a banchettare col suo membro ancora nascosto dalle mutande. Spingendo il suo corpo verso di me, affondo il volto nel suo inguine mentre sento il cazzo ingrossarsi sempre di più. Gli sfilo la mutanda molto lentamente, ma in men che non si dica ricevo un colpo di frusta dritto in testa. Una mazza che copre interamente il mio viso dal mento alla fronte poggia ora autoritaria su di esso. Sono semplicemente senza parole, è più grosso di come immaginavo sulla panchina. Avevo sentito delle voci sui cazzi dei neri, ma questa è una cosa innaturale. Un brivido di paura stimola ancor di più la mia eccitazione. Indietreggio un po' per osservarlo meglio, è molto lungo ma soprattutto largo come una lattina. È completamente depilato, liscio e profumato con una cappella che sembra parlare. Subito lo afferro bramosa. Lui ha un sussulto mentre mi rendo conto che non riesco ad avvolgerlo tutto nella mia mano. È troppo massiccio. La sua consistenza e il contrasto della mia carnagione chiara con la sua scura mi fanno impazzire. Inizio a masturbarlo lentamente per soppesarne ogni singola frazione mentre lui inizia a tastarmi i capezzoli, passando da una tetta all’altra senza preavviso. Con l’altra mano mi tiene per i capelli quasi per evitare che io possa avventarmi oralmente su quella cappella provocante. Intanto il suo cazzo sembra continuare ad ingrossarsi e Lucas inizia a martellarmi le labbra con quell’arnese. Lascia un attimo la mia testa e colgo l’occasione per scagliarmi su di lui, iniziando a pomparlo come la più esperta tra le puttane e continuando a fare su e giù con la mano. Tra un gemito e l’altro mi chiede: «è il primo cazzo nero che vedi?». Rispondo annuendo mentre lui incalza: . Alternando una bella serie di scappellate con la lingua e succhiate produttrici di schiocchi sonori, gli stringo lo scroto maestoso a ritmo. Ne vorrei il contenuto, desidero il suo succo, ma Lucas mi prende con la forza e mi mette a 90 gradi. Sono completamente fusa, attendo un contatto immediato, ma non arriva niente. Mi giro e lo vedo rovistare nelle tasche alla ricerca di un preservativo. «Prendimi subito» gli dico con tono imperioso, facendogli capire di entrare a naturale. «Sei una troia» mi dice all’orecchio, facendomi sentire completamente sottomessa. Eccolo, finalmente sento quella cappella prepotente accarezzarmi teneramente le labbra. Si crogiola in quella situazione e me la passa su tutta la zona umida senza mai penetrarmi, a tratti inserisce metà glande dentro e poi lo toglie di scatto mentre io soffro voluttuosamente. Continua per un po’ con questa operazione poi mi dice gentilmente: «ora entro, sentirai un po’ di dolore, ma credimi ne varrà la pena». E così sento la sua bestia avanzare lentamente dentro di me, occupando tutto lo spazio a sua disposizione. Aveva ragione, un dolore inedito pervade le mie interiora, sento la sua carne esplorarmi e, non essendo abituata a quelle dimensioni, ne soffro l’abbondanza. Grugnisco temendo che sia troppo per il mio fiore delicato, ma a poco a poco, grazie all’opulenza di umori, sento la sua mazza scivolare sempre più agilmente dentro di me, lasciando svanire rapidamente il dolore. Così dopo quattro o cinque penetrazioni complete, mi sembra che le mie pareti interne si siano espanse al massimo e inizio ad avvertire un piacere travolgente. Lucas mi chiude le gambe e, spingendomi con le mani, fa aderire il mio bacino su di lui.
Con un colpo rapido e deciso mi entra tutto dentro. Mi sembra di sentirlo fino allo stomaco per come mi sta riempendo. Inizia un lento entra ed esci col quale lascia solo parte della cappella dentro e ad ogni colpo mi fa sobbalzare drammaticamente mentre io spingo il culo verso di lui in modo da tenerlo dentro il più possibile. Ad ogni fendente che mi infligge corrisponde un ritmo sonoro di fluidi che quasi coprono i miei mugolii. Lucas capisce di potermi penetrare completamente e comincia a dare più vigore ai suoi colpi, scaricando tutto il peso del suo enorme corpo su di me che accolgo inerme quella scarica di energia. Sento il piacere divorarmi e impreco ossessivamente quando, dopo un colpo particolarmente severo, un orgasmo devastante mi colpisce. Lucas si blocca istantaneamente, lasciandomi assecondare la scarica orgasmica sulla sua carne, così mi piego tutta su lui urlando di tutto e pregandolo di non fermarsi, di continuare a sfondarmi ancora di più. Allora Lucas inizia di nuovo a muoversi cercando di allargarmi ancora di più, ruotando il bacino verso destra e sinistra, sopra e sotto e, al contempo, schiaffeggiandomi le tettone che ballavano incessantemente sotto i suoi colpi per poi sedarle con massaggini intorno alle aureole. Inizia a penetrarmi con un’intensità sempre maggiore e, per accentuare la sua potenza d’impatto, mi prende per il collo. Sono in estasi sotto i suoi colpi che vanno a segno con un ritmo armonioso e ansimo come un animale mentre un altro orgasmo mi sconquassa. «Ti piace troia!» mi dice, ma questa volta non si ferma e continua a penetrarmi sempre più violentemente mentre urlo e mi dimeno come un ossesso. È un orgasmo mai provato prima, un miscuglio non solo fisico, mi sento completamente assoggettata alla sua bestialità. Mi viene meno il respiro mentre percepisco le contrazioni delle pareti vaginali attorno al suo cazzo. Lo prendo alla sprovvista allungando una mano sulle sue palle per stringerle senza pietà. Lucas lascia la presa sul collo e sprofondo senza forze nel divano. Lo sento ansimare mentre gli tengo le palle nel palmo e spero che mi esploda dentro, ma si sfila all’improvviso, lasciandomi un vuoto che mi fa contorcere le budella. Il mio buco slabbrato continua a contrarsi rilasciando umori in gran quantità accompagnati da una serie imbarazzanti di peti vaginali. Lucas ride di gusto mentre mi guarda e imprime il palmo della mano sul mio culo infuocato. Lo imploro di darmene ancora, voglio godermi la sua virilità senza sosta. Si posiziona sul divano e prima che io possa fare qualcosa, mi sbatte quel cazzone zuppo dei miei liquidi ovunque. Assurdo che la genetica possa diversificare a tal punto gli esseri umani. Il cazzo di Lucio non è minimamente comparabile a quello di Lucas e cazzo se le dimensioni contano…Devo ricredermi, è importante la fantasia e tutto ciò che condisce l’amplesso in sé. Ma essere riempite completamente è tutto un altro discorso. Se poi ci aggiungi una resistenza del genere e tutte le implicazioni mentali che derivano da un tradimento con un uomo di colore, fantasia tra l’altro non in programma prima di questo incontro fortuito, il piatto è servito. Mi abbandono affondando tra quelle gambe scolpite, ma Lucas mi prende e mi piazza sopra di lui, lasciando scivolare agilmente il membro dentro di me. Mi pare di essere stata fabbricata per stare avvinghiata su di lui in quella posizione. Ogni movimento anche minimo che faccio degenera in impulsi nervosi di piacere che mi fanno sembrare posseduta. Lui non si stanca mai, non si adagia sulla fortuna di avere un corpo meraviglioso, ma opera sapientemente per darmi le più assurde sensazioni. Si porta le tettone sulla bocca, deformandole a suo piacere mentre io inizio a saltare su quel bastone come una forsennata. Lui accompagna i miei saltelli spingendomi verso il basso e dandomi la sensazione di fondermi completamente col suo corpo. Ogni tanto mi umilia con espressioni del tipo: «sono il tuo padrone vecchia puttana», oppure: «quanto ti piace sentire il mio cazzo nero che ti sfonda». Così, quando porta il dito vicino all’ano, approfittando di tutto il liquido che continua ad uscire per stimolarlo senza darmi alcun fastidio, percepisco l’esplosione dei sensi che si concretizza nel terzo orgasmo in non più di mezz’ora. Tutto il mio corpo pulsa, attraversato da queste scariche di piacere. Perfino le dita mi tremano, mentre le
affondo nella sua schiena. Lucas continua a cavalcare l’onda del mio orgasmo quando noto che i suoi versi iniziano ad aumentare di intensità riflettendosi in tal senso nei suoi colpi là sotto. Mi rendo conto che sta per venire e ciò da nuovo vigore alla mia perversione che mi porta a muovermi sempre più velocemente, in sintonia con i suoi fendenti. Ed è proprio dopo uno di questi che Lucas, senza porsi minimamente il problema di uscire, mi dice: «Ti sborro tutta troia… eccolooo… ooooh… siiiiiiiiii… aaaaah…uuuurgh» . Sento gli schizzi rimbalzarmi contro le pareti raggiungendo i meandri delle mie interiora. Ogni schizzo mi da sensazioni eteree e sembrano non finire più mentre il suo cazzone vibra furiosamente. Percepisco ogni singola contrazione dovuta all'emissione di quel liquido miracoloso. Continuo ad incitarlo mentre l’unione dei nostri liquidi genera un frastuono onomatopeico. Da parte sua, ora sembra esausto e appare “sofferente” nei confronti del mio incalzare senza sosta. Prima che possa dire qualcosa, gli tappo la bocca con una mano e continuo a saltare lasciando uscire fiumi di sperma dal mio fiore. Proprio mentre sta cacciando le ultime gocce, sento di nuovo un’ondata orgasmica propagarsi velocemente e i suoi gemiti stendono il tappeto per un ultimo orgasmo forse ancor più devastante. Mentre il piacere mi assale, mi muovo a scatti come un robot. La testa cede indietro appesantita e io continuo a cavalcarlo nonostante i suoi grugniti dovuti allo sforzo post eiaculazione. Non ho alcuna intenzione di staccarmi da lui che prova a ritrarsi timidamente sotto i miei salti felini. Non ci credo. È di gran lunga la cosa più bella che mi sia capitata con un uomo. Con un dito faccio la scarpetta con lo sperma che cola senza freni dal mio buco. Lo assaporo assetata ed è buonissimo. Non voglio sprecarlo, sarebbe un delitto. Ormai sono attratta come un magnete, dipendo completamente da lui. Lo abbraccio fortissimo mentre sento il suo membro che si affloscia lentamente e il mio orgasmo che va esaurendosi. Ridiamo istericamente, Lucas mi accarezza dolcemente i capelli tenendomi stretta a lui e sospirando mi dice: «è stato bellissimo amore». Arrossisco, sciogliendomi come una teenager . È l’uomo perfetto, selvaggio a letto e romantico quando serve. Mi guarda con quegli occhioni rassicuranti mentre mi sembra che il suo cazzo inizi a dare di nuovo segni di vita, sussultando di tanto in tanto. Ho perso ogni cognizione, sempre restando attaccata a lui, guardo verso l’orologio da parete per capire che opportunità ho nella prospettiva temporale. Ma ciò che vedo mi gela istantaneamente, Lucio è nella stanza, occultato in un angolo col cellulare in una mano e uno sguardo tra sgomento e perversione. Il cuore mi batte forte. Mille pensieri annebbiano la mia testa. Cosa ho fatto? Nonostante tutto ho la sensazione di non avere rimpianti. Ne è valsa la pena a prescindere. Poi il senso di colpa mi assale. È lì da tanto? Tutto gira vorticosamente, ma Lucio mi spiazza, facendomi segno di stare zitta e spostandosi silenziosamente in camera da letto. Cosa ho fatto?! ripenso mentre per la vergogna affondo la testa nello schienale del divano...
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