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Prime Esperienze

Vizi di quartiere (2)


di LeoneDiana
31.05.2018    |    6.924    |    4 9.1
"La possibilità di udire i loro dialoghi, in cui parlano di fatti personali, di segreti, di sentimenti, è un eccesso di egoismo..."
Nei giorni successivi a quella sovrumana sessione di voyeurismo-autoerotismo, non è successo nulla. Non che tu non abbia provato a sintonizzarti sullo spettacolo del condominio di fronte, ma – saranno stati altri impegni a trattenere la coppia, o a costringerla a qualche variazione d’orario – il programma non è andato in onda. Dentro di te, invece, è stato tutto un ribollire. Di ormoni, innanzitutto, che hai dovuto placare con doppie e triple sessioni masturbatorie giornaliere. Ma è soprattutto a livello mentale che non sei ancora riuscita a riprendere completamente il controllo di te. Al lavoro la testa se ne va spesso in quella camera rovente, e la cosa più strana è che a distrarti è quello che non hai potuto percepire davvero: i gemiti, le urla, il rumore delle catene… i suoni insomma sono diventati quasi un’ossessione, al punto che ti sei messa a pensare se esista un modo per poter udire, oltre che vedere, al di là del vetro che si trova oltre la strada.
Ad un certo punto della rimuginazione, ti ricordi di aver visto, su qualche catalogo di articoli di dubbia utilità, una serie variegata di microfoni spia. Non sei un’esperta di elettronica, ma sei sempre riuscita a far funzionare tutti gli elettrodomestici, per cui pensi che potresti avere almeno una minima probabilità di successo anche in questo caso. Rovistando nel bidone della carta da riciclare trovi il fantomatico catalogo e decidi di investire 35 euro in un modello di fascia media. Piazzi l’ordine su internet e speri di non aver buttato i soldi nel cesso.

Nei giorni di attesa prima della consegna del tuo nuovo strumento, hai la fortuna di intercettare i tuoi amanti in camera, durante il weekend. Purtroppo sei arrivata tardi, e hai potuto assistere solo agli ultimi secondi prima dell’orgasmo di lui, avvenuto al termine di un rapporto “che più tradizionale non si può”, nella posizione del missionario. Meglio di niente o, anzi, meglio così. Un amplesso un po’ più ordinario è servito a raffreddare un po’ i tuoi istinti e soprattutto il tuo immaginario mentale.
Lunedì finalmente arriva il pacchetto e alla sera, dopo una lettura rapida delle istruzioni, ti apposti come un agente segreto, nella speranza di intercettare almeno una conversazione casta, così, tanto per collaudare l’apparato. È in quel momento che percepisci improvvisamente una sensazione di disgusto per te stessa. Come risvegliandoti dalla trance, ti accorgi che stai profanando l’intimità di due persone. La possibilità di udire i loro dialoghi, in cui parlano di fatti personali, di segreti, di sentimenti, è un eccesso di egoismo. Sarà forse che gli sguardi dalla finestra ti sembrano un po’ più legittimati, visto che loro non si preoccupano di chiudere le tende, mentre ora sei tu a cercare di “guardare dal buco della serratura”.
Nel bel mezzo di questa catena di pensieri, la luce si accende e i due entrano in camera. Sono ben che vestiti, ma stanno evidentemente parlando ad alta voce. Non è una discussione, sembrano allegri e questo contribuisce a farti dimenticare i sensi di colpa e a far prevalere la curiosità di provare il microfono. Ma purtroppo, nonostante i tuoi tentativi di regolare il volume e di spingere il ricevitore oltre il parapetto della terrazza (aumentando il rischio di farti beccare), non riesci a cogliere nessun suono. Alla ricerca di qualche controprova, muovi il microfono in altre direzioni, finché non intercetti la pompa a spruzzo che bagna l’erba dei giardinetti. Non che sia una musica armoniosa, ma è chiaro che il rumore giunge ai tuoi auricolari con una modesta amplificazione, che conferma il funzionamento dell’acquisto. Ma non compensa la delusione per il non poter soddisfare il tuo desiderio perverso, evidentemente ostacolato dallo spessore dei vetri della finestra.

È qualche mese più tardi che l’oggetto ritorna improvvisamente utile. Nonostante sia estate, i tuoi “stimolatori sessuali” tengono rigorosamente chiusa la finestra durante le loro sessioni – a volte più spinte, altre più tranquille. Probabilmente si rendono conto di poter attirare l’attenzione del vicinato con le loro urla di piacere, mentre si sentono evidentemente più protetti sul fronte visivo, forse perché la terrazza di fronte alla loro è sempre chiusa e non pensano alla minaccia della guardona che si trova un piano più in alto, peraltro in posizione ben più favorevole per vedere ciò che accade sul letto. L’occasione si presenta perché, quando non accesi dallo stimolo sessuale, si dimostrano meno prudenti ed è così che in un venerdì sera di giugno, mentre ti godi un po’ di fresco sulla terrazza, senti il flebile suono delle loro voci in una conversazione di cui non conosci il contenuto. Lei è appoggiata sul davanzale e lui la cinge da dietro, con un atteggiamento sibillinamente sospeso tra il romantico e l’erotico. Ad un certo punto, lei si gira e si baciano. Rapidissimo scatta in te il ricordo dello strumento-spia e in men che non si dica lo recuperi e lo metti in azione, intercettando un dialogo imprevedibilmente interessante. Il discorso verte intorno ad un sito internet, una specie di social ad alto contenuto erotico. Parlano di fotografie, profili, messaggi con proposte indecenti. Anche se l’audio non consente di capire ogni parola, intuisci il fatto che si siano iscritti alla ricerca di qualche esperienza nuova, aperta a qualcuno in più rispetto alla loro diade.
Non sai se parta dal cervello o dalla vagina, ma l’idea è subito approvata da entrambi: gettarsi alla ricerca di quel profilo e provare ad entrare in contatto con loro. Nonostante tu sia in pieno mood da agente segreto, la missione si rivela da subito inaffrontabile: tra le parole intercettate non c’è il nome del social, e una ricerca su Google ti rivela che i siti di incontri sono circa una decina, pur limitandosi a quelli italiani ed escludendo – con una supposizione che potrebbe rivelarsi fallace – quelli più orientati alla romantica ricerca della dolce metà e quelli per le pratiche sessuali più estreme. Decidi di ricorrere all’aiuto di un “esperto”: sai che uno dei tuoi amici frequenta, o ha frequentato, un giro di scambisti, e gli chiedi qualche informazione, pur non rivelandogli interamente il tuo scopo. Che, tra l’altro, non sai neppure tu bene quale sia: vuoi forse chiedere loro il permesso di origliare i loro amplessi? O ingaggiare qualche chat erotica di complemento allo spettacolo visivo? Vuoi dare suggerimenti per le prossime puntate? O ti piacerebbe davvero arrivare ad incontrarli… ed essere parte attiva nei loro giochi sessuali?
Decidi di mettere da parte, per il momento, questi dubbi, e di concentrarti sulle indicazioni ricevute dal tuo amico. Il sito che va per la maggiore sembra essere uno solo, per fortuna. I profili di coppie registrati, filtrati per provincia, sono più di 300 e di certo non li troverai digitando nome e cognome (che pure non sai) e probabilmente neanche potrai riconoscerli dal volto, visto che è politica comune (e intelligente) oscurarli. Capisci che ti aspetta un weekend davanti al computer, a spulciare tutti i profili alla ricerca di qualcosa che si possa ricollegare ai tuoi due compagni inconsapevoli di giochi.

Arrivata al sabato sera sei stremata. Prima di tutto ti sei dovuta creare un tuo profilo, perché chi non ne ha uno può accedere solo a una parte delle informazioni e delle foto. Così, ti sei dovuta anche dedicare a un piccolo auto-servizio fotografico, visto che non avevi a disposizione tue fotografie di nudo, e attendere l’approvazione da parte della redazione. Per fortuna sono bastate alcune ore, così da metà pomeriggio hai potuto cominciare la cernita. Hai deciso di fare un lavoro meticoloso, leggendo, per ciascun profilo, tutte le informazioni e annotando su un quaderno ciò che ti può sembrare attinente.
In realtà, in quasi mezza giornata di “lavoro” hai racimolato davvero pochi candidati e sei a poco meno di metà del totale dei profili da analizzare. Inoltre, hai dovuto perdere un sacco di tempo a gestire le decine di messaggi di avances da parte della più variegata fauna maschile. Ovviamente li hai cestinati tutti, giusto un paio te li sei segnati “perché non si sa mai”: apparentemente sono uomini carini, ma senza volto? E poi chissà se avresti il coraggio… su siti del genere credi circoli quasi solo gente poco raccomandabile. E tu sei lì a cercare di conoscere i tuoi vicini… ti viene da ridere! Perlomeno, dalla tua conoscenza “a distanza”, hai l’impressione che siano persone abbastanza tranquille… poi chissà!
Per risollevarti un po’ dalle fatiche digitali, tra l’altro sempre con loro nella mente, capita giusto a pennello il momento arrapato dei tuoi dirimpettai, che sembrano rientrati abbastanza presto da una cena. Sono entrambi vestiti in modo piuttosto elegante, lei con un vestito intero scuro, molto attillato, con la gonna sopra al ginocchio, lui in giacca e camicia. Lei si toglie le scarpe e si siede sul letto, lui si assenta per meno di un minuto e ritorna con una bottiglia di champagne e due bicchieri flute… Ma certo! È certamente il loro anniversario, o perlomeno il compleanno di uno dei due! In questi casi lo spettacolo è assicurato, quindi ti organizzi per godertelo al meglio. Vista la temperatura mite, decidi di rimanere in terrazza, ma prepari tutto il necessario sul tavolino: binocolo e prosecco anche per te, neanche stessi per assistere a una corsa dei cavalli in mezzo ai vip!
Nel frattempo, dall’altro lato della strada si stanno aprendo le danze, o sarebbe meglio dire “le gambe”, visto che per il primo atto i due hanno optato per un cunnilingus. Mentre lui sfila le mutandine non puoi non notare che lei si è preparata nel migliore dei modi: l’inguine è completamente glabro e vedi schiudersi la sua vulva, già umida nel pregustare il trattamento che sta per subire. Mentre lui comincia, ripeti ad imitazione con la tua mano i movimenti rotatori della sua lingua, lenti, sulla grandi labbra. Durante i preparativi hai tolto le mutandine e grazie al vestito corto che indossi puoi raggiungere comodamente i tuoi genitali, avviando quel crescendo di eccitazione che già sai dove ti porterà. Il fatto di essere seminuda in terrazza, poi, aumenta la tua lussuria: ti senti libera e spregiudicata, sebbene di fatto tu sia al sicuro, protetta dall’alto parapetto che circonda il terrazzo.
Seguendo pedissequamente le mosse del tuo partner “a distanza”, il tuo tocco delicato è passato sul clitoride, che prontamente si gonfia e ti manda delle succose stilettate di piacere. La stessa sensazione che prova lei, almeno così sembra dagli scatti involontari del suo corpo e dalle smorfie del viso, che per la prima volta puoi vedere chiaramente, grazie al fatto che lui è chino su di lei. Stai sbrodolando, e aumenti il ritmo, guidata dall’istinto che ti vuole portare a rapidi passi verso l'orgasmo. Ma in quel momento noti che, dall'altro lato della strada, lui si è interrotto. Ha preso una corda e sta legando tra loro i polsi di lei, con un nodo semplice ma sicuro. Fissa l'altra estremità della corda alla testiera del letto, costringendola a tenere le braccia in alto. Anche tu hai interrotto la stimolazione, ma senti la tua vulva pulsare, eccitata da quella nuova scena nello spettacolo. E non è finita, anzi... dopo essere scomparso per un attimo dalla visuale, l'uomo si avvicina di nuovo a lei con un oggetto che riconosci senza alcuna fatica: è un vibratore, di plastica di colore viola, di forma astrattamente simile a un pene. Ti soffermi un attimo su quel viso nuovo: è carina, specialmente con quell’espressione vogliosa, impaziente di godere di quello strumento di cui sembra conoscere già le doti. Lentamente lui lo avvicina alla vagina, stimolandola all’inizio solo sulla parte esterna e poi infilandolo gradualmente, sotto il tuo sguardo rapito. È allora che guizza rapida nella tua mente un'idea: è un po' folle, ma hai abbandonato da un bel po' la razionalità, e non hai modo di resistere a te stessa. Ti alzi in piedi con un balzo e ti precipiti in camera, per rientrare dopo nemmeno un minuto in terrazza brandendo con una certa sfrontatezza il tuo "pene sostitutivo", con cui supplisci alla mancanza di carne per la tua vagina. Sei bagnatissima, e il fallo finto scivola veloce fino in profondità. Anche la tua alter ego ha finalmente vinto, a colpi di bacino, la reticenza del suo amante di plastica, che inghiotte fino quasi a farlo scomparire dentro di sé. Sincronizzi i tuoi movimenti con i suoi e capisci che sei arrivata alla volata finale. Lui si china di nuovo sul clitoride e ricomincia con il gioco di lingua e tu abbandoni il binocolo per dedicarti a te stessa con entrambe le mani. Ancora... qualche... spinta... e il tuo corpo... si inarca... vibra... e vieni copiosamente, trattenendo a stento un grido che trasformi in un flebile gemito, che speri nessuno dei vicini possa udire.
Passa forse un minuto prima che tu riprenda un grado dignitoso di coscienza. Sei in un lago di umori e il tuo membro sintetico è ancora dentro di te. Lo sfili lentamente, ti senti stremata. Non vedi l'ora di infilarti nel letto, ma prima desideri controllare se dall'altra parte succede ancora qualcosa: non pensi che lui abbia goduto, e ti immagini che ora possa chiedere la sua contropartita in termini di sesso orale. Invece lo scenario che scorgi con il binocolo è diverso: lei si è messa a quattro zampe. La corda le consente di appoggiarsi sui gomiti e con la testa sta guardando lui, con un'espressione strana: ti sembra un misto di soddisfazione, di desiderio e di paura. E non ci metti molto a capire perché. Sta armeggiando con quello che ha tutta l'aria di essere un barattolo di lubrificante. L'azione ti coglie di sorpresa: non l'hanno mai fatto prima, almeno non "in tua presenza". Solo un paio di volte lui si era permesso di stimolare il suo buchino con un dito, non generando apparentemente alcuna reazione: non aveva fatto nulla per opporsi, ma non sembrava neppure che la nuova "presenza estranea" avesse causato in lei un'impennata di godimento. Ora sei davvero curiosa di vedere cosa succederà, e il letto dovrà aspettare.
La prima parte di lui a profanare il suo ano è il dito indice della mano destra. Comincia con carezze sulla parte esterna, inframezzate da piccole incursioni di lunghezza pari alla sola falangetta. Lei sembra non reagire in alcun modo, almeno finché la mano sinistra di lui non si riavvicina alla vulva. Il primo tocco provoca in lei uno scatto, non sai se per il contatto inaspettato o per la forte sensibilità dopo l’orgasmo. Lui spinge il dito un po' più a fondo, approfittando del desiderio che sente aumentare nuovamente in lei e che la porta a muovere il bacino, facilitando, con tutta probabilità involontariamente, la penetrazione del suo didietro. Sei attratta magneticamente da quello che vedi e senti risalire la voglia dentro di te. Nel tuo gioco di imitazione, con la mano libera cominci ad accarezzare le tue natiche. La posizione, peraltro, aiuta: sei seduta in ginocchio sulla sedia, con il sedere sui talloni, e da lì ti è facile raggiungere, da dietro, il buchino che hai fatto violare solo qualche rara volta al tuo ex. Non che ti sia dispiaciuto, anzi, lo trovi una meravigliosa esperienza animalesca, e il dolore iniziale è stato sempre compensato dalla gioia di sentire il tuo lui completamente rapito dall’istinto. Tuttavia, quando si è trattato di scegliere, hai sempre preferito sentire un pezzo di carne duro strusciare sulle pareti della tua vagina, al massimo aggiungendovi la stimolazione delle terminazioni nervose secondarie dando al tuo partner il permesso di esplorare il tuo didietro con un suo dito.
Sarà la situazione stuzzicante, ma oggi ti sembra di apprezzare particolarmente quel tipo di pratica. Bagni il dito nella tua vagina abbondantemente umida e inizi a giocare con quella parte di te che, da sola, non avevi ancora esplorato. Con l’aiuto della rotazione del bacino, riesci ad accarezzare, con le altre dita, la tua vulva. Nel frattempo, ti accorgi che lui è riuscito a dilatarla al punto di inserire un secondo dito nel suo ano. Non osi fare altrettanto su di te, hai paura di rovinare il piacere inconsueto che stai provando e che cresce, cominciando ad annebbiarti la coscienza. Con il binocolo ti gusti la scena che bramavi ormai da diversi minuti: dopo aver impugnato il suo membro, lo cosparge di lubrificante, per poi procedere, lentamente, alla deflorazione vera e propria. Non riesci più a vedere il volto di lei, ma il corpo sembra più rigido, contratto: evidentemente è intimorita dal nuovo ingresso, e forse anche sofferente per una dilatazione maggiore di quella naturale. Anche tu hai rallentato la stimolazione, e resti in attesa di vedere ciò che accade. Dopo qualche decina di secondi, lentamente lei riprende a muoversi. Il suo bacino oscilla in avanti e indietro, quasi a tastare quella nuova presenza, ingombrante ma desiderata. I movimenti aumentano e anche lui prende fiducia, cominciando a spingere il pene più in profondità. Puoi vedere chiaramente i suoi glutei maschili seducenti contrarsi e rilassarsi ritmicamente e senti il desiderio di poterli toccare. Con una mano accompagna le natiche della compagna avanti e indietro, mentre con l’altra sembra ora cercare qualcosa. È l’ennesimo colpo di scena, ha ripreso il vibratore e ora lo fa scomparire dietro all’ombra del suo corpo, ma a te è chiarissimo cosa sta succedendo: lo sta infilando nella vagina di lei, facendole provare nello stesso giorno la prima penetrazione anale e la prima doppia penetrazione della sua vita.
La vedi tremare, poi dondolarsi avanti e indietro, e aumentare decisamente il movimento, fino a scuotersi, mentre lui affonda dentro di lei con vigore crescente, liberando il violento istinto primordiale che lo trasforma in belva assetata di voluttà e di possesso, soddisfatto nel vedere completamente sottomessa la sua preda. È il colpo di grazia per te, che perdi altrettanto il controllo e afferri, vorace, il tuo dildo e provvedi a infilarlo senza mezzi termini nella tua vagina. Hai abbandonato il binocolo e con la mano sinistra ti massaggi con decisione un seno, mentre con la destra continui la stimolazione anale e contemporaneamente tieni il fallo ben premuto, in modo che possa raggiungere la profondità delle tue viscere. Stai godendo più che mai, sei completamente in balia della tua carne e delle tue inclinazioni alla depravazione. Quasi senza rendertene conto, ora sì, allarghi il tuo buco con un secondo dito, e porti i movimenti all’estremo, oscillando quasi pericolosamente sulla sedia. In meno di un minuto vieni, con quell’orgasmo strano, diverso, di quando gli spasmi avvengono a culo riempito, come ti era successo qualche volta, quando era il dito di qualcun altro a trattenersi fino alla fine nel tuo luogo più riservato.
Non sai se anche lei abbia vissuto il tuo stesso gran finale, ma ti scalda il cuore vedere i due amanti nudi e abbracciati, appagati dalla nuova esperienza vissuta insieme.
Ti piacerebbe portarti a letto quella dolce serenità, ma un dubbio si insinua nel tuo compiaciuto abbandono... che quella doppia penetrazione fosse la simulazione di un rapporto a tre con un altro uomo? Che sia quello il desiderio che cercano di realizzare sul sito di incontri? Se fossero alla ricerca di un secondo cazzo, tu saresti inevitabilmente tagliata fuori dai giochi... con questo alone di tristezza ti avvii in camera, sfinita, nella speranza di capirne un po’ di più domani, davanti al computer.
(continua)
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