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Prime Esperienze

Carletto e la Milf


di Membro VIP di Annunci69.it eiacul
18.02.2021    |    39.225    |    13 9.8
"Carlo è inebetito, confuso ma si riprende in un attimo..."
Quale migliore fantasia di un ragazzo e una donna matura per scoprire il sesso vero.
All’età di quindici anni Carlo era in quel periodo della vita in cui noi uomini non siamo ancora né carne né pesce.
In parte ancora ragazzini per la mentalità ma con il corpo che cresce prepotente tra tempeste ormonali, curiosità sfrenata per il sesso, paura di essere scoperto. Cose che rendono molti ragazzi schiavi di porno su internet e lunghe sedute in bagno per avere uno sfogo con la fidata mano.
Ormai la peluria era evidente e la mamma ogni tanto gli diceva di farsi quei baffi e quei tre peli di barba.
L’apparato genitale è ben sviluppato e funzionante. Da tempo aveva provato l’emozione della prima sborrata.
Era arrivata inattesa e spontanea un pomeriggio in cui, solo in casa, aveva scoperto per caso una vecchia rivista porno che sbucava da sopra l’armadio in camera dei genitori.
Prese a sfogliarla e subito una sensazione strana lo pervase. Si sentiva agitato, emozionato, accaldato, e il cazzo si era gonfiato completamente. Già altre volte aveva notato che s’ingrossava ma mai l’argomento sesso era stato trattato in casa quindi non sapeva bene come comportarsi.
Fu spontaneo calarsi pantaloni e mutande e toccarsi scoprendo la cappella, rossa come un peperone. In un attimo giunsero gli spasmi bellissimi e la mano era impiastricciata da una sostanza bianca appiccicosa di odore aspro. La assaggiò pure, con la punta della lingua dal dito grondante e non gli fece un bell’effetto, anzi quasi schifo.
“allora è questa la sborra” i suoi amici ne parlavano nei momenti di confidenza.
Da quel momento il porno divenne la sua attrazione principale. Le femmine cominciarono a costituire un problema, nel senso che le desiderava, ma era troppo timido e goffo per poterle interessare.
Un unico approccio fallì miseramente quella volta che la figlia di amici di famiglia sua coetanea e civettuola (le femmine sono avanti anni luce a quell’età) lo provocò sfacciatamente facendosi scivolare la spallina della maglietta fino a scoprire quasi interamente il reggiseno.
-Ti piace il mio reggiseno nuovo? Io non ne sono sicura mi sembra troppo trasparente-.
Il capezzolo acerbo e l’aureola erano chiaramente visibili, ma lui in pieno imbarazzo non riuscì a dire altro che un tragico – non mi piace il rosa come colore – che avrebbe smontato anche la più infoiata delle zoccole. Infatti, lei non si fece più vedere.
Restava la sua amica “manola” che chiudeva tutte le sessioni fiume passati con il tablet sui vari siti porno.

Una coppia di amici dei genitori frequentava spesso la casa, quelli della ragazza del reggiseno. Gli uomini si dilettavano nei passatempi più svariati, sempre fuori di casa, ma le donne principalmente si facevano compagnia spettegolando, cucinando, a volte giocando a carte con altre amiche, anche per giornate intere e soprattutto nel fine settimana. Lei, di nome Franca, si muoveva per casa con la confidenza delle persone di famiglia.
In quelle giornate la situazione di Carlo precipitava, perché il salotto con la tv, la play e lo stereo erano off limits. Restavano il tablet e i siti porno, chiuso nel segreto di camera sua e del bagno al piano superiore della casa.
Poi un giorno ci fu la svolta. Una bellissima svolta.
Quella domenica pomeriggio Carlo è in camera sul letto a pancia sotto, il tablet appoggiato sul cuscino e gli auricolari alle orecchie per non rischiare di essere sentito. Quella è la posizione preferita perché può simulare un amplesso semplicemente strusciando il bacino contro il letto, chiudendo con un orgasmo selvaggio.
Franca deve andare in bagno e passa davanti alla camera di Carlo, che inavvertitamente ha lasciato la porta socchiusa. Con la coda dell’occhio nota la sua presenza e, presa da curiosità, sbircia dentro.
Che stia guardando un porno è inequivocabile ma uno strano istinto la fa entrare di soppiatto fino a vedere chiaramente che è un filmato di donne mature con ragazzi giovani. La cosa la turba, un fremito interiore e un brivido la percorrono. Prima di essere scoperta torna sui suoi passi in silenzio, socchiude la porta e va in bagno.
Lì dentro spogliandosi per fare pipì si rende conto di essere bagnata di eccitazione. Si guarda allo specchio e diversi pensieri le sorgono spontanei.
“ti sei bagnata come una ragazzina in calore…”.
“sei ancora una bella donna…”
“è un bel giovanotto…sarà eccitato come un bufalo…”.
“no, dai, è Carlo…non puoi…”
Intanto Carlo continua ignaro a guardare il porno. Ultimamente ha scoperto questo genere che lo intriga parecchio perché vede impegnati ragazzi giovani e s’immedesima, ma non ha mai pensato a Franca. Per lui è come una zia. Peccato aver perso per strada la “cuginetta”.
Franca è di nuovo davanti alla porta, sente la televisione e la mamma di Carlo che prepara la cena al piano di sotto.
“non farlo…se ti scoprono…e se ti rifiuta? Poi che fai…” ancora quei pensieri.
E riapre quella porta.
Si avvicina al letto senza che Carlo si accorga di lei, è troppo preso.
-che stai facendo porcellino?- toccandogli la spalla.
Carlo ha quasi un infarto, in un secondo è in piedi, cerca compulsivamente di chiudere il tablet ma gli cade di mano e le cuffiette si staccano.
“aahh, sii …tutto… voglio tutto…” l’audio del filmato è aperto ma Carlo è immobilizzato dall’imbarazzo. Franca invece no, prende il tablet e smorza l’audio.
-non vorrai farti sentire da tua madre, no?- continuando a guardare il filmato.
La scena è a campo aperto, un’orgia. In primo piano una donna matura è presa a sandwich da due ragazzi in doppia penetrazione mentre in secondo piano un’altra matura è presa in un classico spiedino, uno la sfonda da dietro mentre lei spompina un altro.
-però, si danno un bel da fare, ti piace questo genere?- lo guarda dritto negli occhi .
-ehm... no… si… l’ho trovato per caso navigando…- farfuglia Carlo con la saliva azzerata.
-ma dai un bel ragazzo come te che ha bisogno di questi filmatini. Chissà quante ragazze ti stanno dietro- sempre con lo sguardo dritto nei suoi occhi.
-veramente …nessuna- con tono mesto chinando il capo.
-poverino, vieni qua, ti serve un abbraccio- e lo stringe a sé con calore.

Le tette abbondanti da cinquantenne premono sul petto di Carlo, le mani di lei percorrono tutta la schiena in tensione, i bacini si strusciano sensualmente.
Lo allontana da sé tenendolo per le spalle e squadrandolo da capo a piedi.
-queste ragazze di oggi, non capiscono cosa si fanno scappare… e a quanto pare è tanta roba…-
Lo sguardo si ferma sulla prepotente erezione di lui, i pantaloni sono in tensione sotto la pressione del cazzo che pulsa.
-ma almeno hai mai baciato una donna?- con fare sensuale tornando a fissarlo negli occhi.
-no…quando sono solo con una ragazza, mi sento in imbarazzo…figuriamoci se arrivo a baciarla- visibilmente confuso.
-non mi dirai mica che ti piacciono gli uomini, no ehh, non scherziamo-
-no, che dici…è che non so come muovermi, ho paura di sbagliare o di essere respinto e allora mi blocco. Capisco che sbaglio ma è più forte di me- quasi scusandosi.

Franca fa la mossa decisiva da cui non può tornare indietro e se ne rende conto mentre la fa.
“stai facendo una cazzata…”
“e chi se ne frega... quando mi ricapita un maschio così tutto per me”.
-non devi aver paura. Le donne vere non sopportano i flaccidi e i codardi. Devi essere deciso ma dolce e farti avanti se hai la sensazione che ci stia. Male che vada ti becchi uno schiaffo se hai preso una cantonata o ti dicono no se hai solo frainteso …così... -.
Franca avvicina la bocca a quella di Carlo. Le labbra si toccano con dolcezza. Lui istintivamente chiude gli occhi mentre lei insinua la lingua fino a trovare l’altra. La rincorre, la avvolge, la stuzzica con colpetti fino a che Carlo non fa altrettanto.
-sentito? Dolcezza e decisione. Bacia così una ragazza e vedrai che non potrà rifiutarti-.
Lo sguardo di Carlo è perso chissà in quale universo.
Vengono entrambi scossi da questo momento tenero e sensuale dalla voce di mamma.
-Franca…mi aiuti con la cena?- risuona dalla cucina da basso.
Franca riacquista un contegno, si ricompone, lancia un bacetto a Carlo ed esce dalla stanza.
Carlo resta fermo come uno stoccafisso, il cazzo sembra urlare “fai qualcosa…”, si chiude in bagno e procede con la sega più esplosiva della sua vita. Alla fine gli tremano le gambe.

Non si è reso conto ma sono passati parecchi minuti e arriva la chiamata a cena.
Seduti a tavola Carlo non riesce a distogliere lo sguardo da Franca che invece fa finta di nulla. Fortuna vuole che Franca sia in linea d’aria tra Carlo e la televisione quindi nessuno si accorge di questa cosa, tranne Franca che a fine cena si lascia andare a un bacetto e con occhiolino.
-mamma io torno in camera…- fa Carlo sempre rivolto verso Franca.
Passano una serie infinita di minuti prima che Franca si faccio di nuovo viva in camera.
-adesso ho un problema…non riesco a farmelo passare…- Carlo guardandosi il gonfiore del pacco sotto i pantaloni.
Franca si avvicina con l’espressione che è un misto fra il divertito e l’eccitato.
-poverino, sei così da prima?-
-no, mi sono già fatto una sega ma continuo a pensare a te…- a questo punto Carlo si fa quasi spavaldo.
Le mani di Franca si spostano sui pantaloni sbottonandoli, poi tira giù le mutande bagnate dall’eccitazione.
-fammi giudicare bene, me ne intendo di questi problemi sai?- con il tono eccitato.
Una buona ventina di centimetri di cazzo già scappellato gli si appoggia in mano. La cappella è leggermente appuntita, un poco più piccola in circonferenza dell’asta.
“hai capito il bambino…questo cazzo è perfetto per sfondare culi…”.
-ragazzo mio, credimi, non hai proprio nessun problema. Con un cazzo così puoi fare quello che vuoi a qualunque donna- e comincia il movimento.
Carlo è in estasi, non aveva mai provato sensazioni così facendosi le seghe da solo.
La mano stringe leggermente ma con decisione l’asta, scorre su e giù piano per tutta la lunghezza e quando è sulla cappella, fa un movimento circolare avvolgente.
Continua così per un po’ quindi con l’altra mano afferra le palle. Sono ritte, piene e dure come il marmo, come solo un quindicenne arrapato può avere. Pratica una palpazione ritmica, in pratica un massaggio.
Carlo non respira, ansima. La bocca di Franca trova quella di lui e con la lingua la penetra con decisione fino in fondo cercando l’altra lingua.
Carlo non capisce più nulla, l’unica cosa che gli viene di fare è infilarle le mani sotto la maglietta e abbrancare le tette. Sono grandi, a fatica entrano nella mano, sono sode, anche se cadenti, ii capezzoli sono grossi e duri. I suoi modi sono rozzi e inesperti ma Franca gradisce e mugola di piacere.
-ti piace? Questo fa una vera donna- dice staccandosi dalla bocca e dal cazzo e liberandosi delle sue mani.
-poi dovrebbe fare anche questo – e s’inginocchia.
-e se la mamma ci scopre? – adesso Carlo ha un attimo di paura.
-non ti preoccupare, mamma sta lavando i piatti e gli uomini sono andati a vedere la partita al bar. Ho detto che sono in bagno e avrò da fare per un po’. Non ci cercherà - senza distogliere lo sguardo da quella stupenda mazza a un centimetro dalla bocca.
-adesso rilassati e lasciati andare. Lascia fare a me - e ingoia tutta l’asta.
-AAHHH - Carlo ha quasi un capogiro da tanto gode.
Sta ferma un attimo così, i suoi occhi si socchiudono, fa quasi un certo sforzo per tenerlo tutto. Non è abituata a certe dimensioni.
E comincia a fare avanti e indietro con la testa. La lingua frulla intorno all’asta e alla cappella, si sofferma sul frenulo. Trova il buchetto dell’uretra e ci insiste, quasi a voler penetrare. Poi succhia.
Continua così per qualche minuto, la bava le esce dalla bocca. Ogni vota che arriva fino alla radice gli occhi gli si sgranano per lo sforzo, ma continua senza fermarsi, con movimenti lenti e profondi.
Carlo è in orbita, non ha freni e se li avesse, non avrebbe comunque l’esperienza per controllarsi.
Con un colpo di bacino emette il primo portentoso schizzo. Stavolta gli occhi di Franca strabuzzano, ma ingoia. Regge anche il secondo colpo ma poi deve estrarsi quell’idrante dalla bocca. Gli schizzi continuano, sembrano infiniti e non si possono contare.
La sborra le schizza dappertutto sul viso. Naso, guance, occhi, di nuovo in bocca e persino fra i capelli. Un vero e proprio bukkake, anche se Carlo non sa di averlo fatto.
Si rialza e affronta a viso a viso il ragazzo.
-vedi cosa può fare il tuo bel cazzo? Adesso assaggia – e lo bacia in bocca.
Stavolta Carlo è talmente infoiato che non gli fa schifo come l’altra volta, anzi il cazzo ha quasi un sussulto.
Lei si stacca, con la mano raccoglie un po’ del seme rimasto addosso e lo succhia.
-mmm…aspro, da giovane, non ricordavo che avesse questo sapore- con lo sguardo da campionessa del mondo delle zoccole.
Si avvia verso il bagno. Carlo è inebetito, confuso ma si riprende in un attimo. La segue in bagno e la abbraccia da dietro mentre lei si lava il viso con l’acqua.
-grazie - è l’unica parola che riesce a dire.
-ohh cucciolotto. Sono io che ti devo ringraziare. Mi hai dato sensazioni che non provavo da una vita - guardandosi negli occhi attraverso lo specchio.
-e adesso? Cosa facciamo? Come ci comportiamo? - fa lui con senso smarrito.
- tesoro mio, tutto assolutamente normale, come niente fosse successo. Sarà il nostro dolce segreto – con sguardo deciso puntandolo diritto negli occhi da padrona autoritaria.
- e se sarai bravo, ti prometto che ci rifaremo. Una verga così non posso lasciarla inutilizzata e ho già un paio d’idee maialine. Vedrai quante cose ti posso insegnare. Quando poi riuscirai a rifarle con un’altra donna, la porterai direttamente sulla luna, te lo garantisco - con un ampio sorriso.
-allora sarai la mia nave scuola?- Carletto era di nuovo baldanzoso. Aveva sentito quel termine ma solo sognato di poterlo usare.
-esatto. Su, adesso fammi andare prima che mi vengano a cercare-.
Da quel momento Carlo imparerà a navigare molto bene in tutte le aperture di Franca e sulla luna ne porterà parecchie di donne.

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