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Galeotte le sue mutandine


di Membro VIP di Annunci69.it pamyzi1
19.12.2022    |    18.633    |    6 9.8
"Il piacere sottile che avevo stava nel guardare e nel desiderio di toccarla intimamente tanto che ogni volta sentivo bagnarmi copiosamente al solo pensiero e..."
Non mi sentivo ancora esperta, avendo 19 anni, ma il piacere che avevo provato su quell´autobus alla vista di quelle cosce divaricate davanti a me che nascondevano appena quelle mutandine in pizzo bianco velato era intenso. Avrei voluto vedere dietro le mutandine il segreto che nascondevano. Mi chiedevo se fosse depilata totalmente o solo vicino al sesso, oppure se avesse fatto un disegno con i peli accorciati, oppure ancora se ci fosse qualche tatuaggio e anche un piercing.
Il ricordo di quel pomeriggio appena trascorso in camera con la mia amica masturbandoci da sole ma senza avere il coraggio o forse il desiderio di farlo reciprocamente all´ altra era sempre così vivo nella mia mente.
Il piacere sottile che avevo stava nel guardare e nel desiderio di toccarla intimamente tanto che ogni volta sentivo bagnarmi copiosamente al solo pensiero e non posso negare che tante e poi tante volte ho raggiunto orgasmi esplosivi e multipli lasciando scorrere le mie dita istintivamente ricordando quelle immagini e quelle sensazioni.
Un giorno ne parlai anche con Paola, la mia carissima amica con la quale avevamo condiviso un orgasmo seppur solo guardandoci e le raccontai l´episodio dell’ autobus ed allo stesso tempo chiedendole se anche a lei era successo di eccitarsi nel guardare una donna, se le era capitato di toccarsi guardando lo slip di una donna o semplicemente se le era tornato alla mente qualche volte l´ episodio che avevamo vissuto in maniera molto naturale insieme.
Credo che avessi paura del fatto che stessi diventando bisessuale ma la cosa che più temevo era che sentivo molta più attrazione verso il mio stesso sesso che verso quello opposto.
Più di una volta avevo concluso questi miei pensieri dicendomi che sarebbe stata questione di tempo, che magari avevo solo voglia di provare, che la mia era curiosità, ma con il passare dei giorni e dei mesi sentivo io stessa quanto erano forti I miei orgasmi ogni volta che mi masturbavo pensando ad una donna piuttosto che al il mio ragazzo.
La risposta della mia amica Paola comunque mi lasciò stupefatta ed accese ancora di più il mio desiderio e la mia fantasia.
Lei mi disse che lei aveva avuto un rapporto con una sua amica e le era piaciuta moltissimo tanto che riteneva quella occasione come unica ed esaltante. Aggiunse anche che lei pensava molte volte a quella nostra volta quando guardavamo le dita dell´altra infilarsi dappertutto e seguendo il piacere dato dai respiri e dalle grida dell´altra. Infine disse che lei si toccava ricordando le mie contrazioni di piacere ed i movimenti dei miei fianchi nel momento in cui esplose il mio orgasmo davanti a lei.
Il sentire le sue parole mi fece eccitare ancora di più di quanto già lo fossi ed avrei voluto spingermi oltre con I miei interrogativi ma c´era sempre un qualcosa che mi bloccava o forse la paura di perdere Paola, così mi limitavo a guardarla e sentirla parlare sentendomi bagnare completamente lo slip.
Immaginavo come sarebbe stato poter sentire la sua lingua sul mio corpo e poter muovere la mia lingua su quel seno e su quei capezzoli.
Dovevo essere veramente immersa nella mia immaginazione perché Paola mi ridestò dai miei pensieri domandandomi cosa avessi per guardarla in quel modo.
Lentamente e con molta cautela provai ad esprimerle i miei pensieri dicendole che stavo immaginando il sua rapporto con la sua amica; le dissi che stavo cercando di immaginare quali sensazioni si hanno quando si sta tra le gambe di un´ altra donna o avere la sua testa fra le proprie gambe.
Paola ha capito I miei pensieri ma cercava forse la conferma alle sue intuizioni, specialmente dopo la nostra discussione. Fu così che mi chiese di cambiare discorso e di andare a fare due passi per la città prima di accompagnarla a casa a bere qualcosa.
Pensavo e desideravo fortemente essere a casa sua per amarci e godere del suo sesso.
Ero, infatti, eccitatissima ma lei cercò di spegnere le mie fantasie e supposi di aver esagerato nel mio atteggiamento ma speravo sempre che la scusa di casa sua sarebbe servita a darci l´ opportunità per qualcosa di piacevole che volevo con tutta me stessa.
Sentivo la sua voce adesso, le sue parole ed i suoi sospiri mentre passeggiavamo una accanto all´altra, ma dentro di me sentivo il desiderio della sua sua bocca.
Avrei voluto chiederle se anche lei provava le stesse sensazioni ma avevo tremendamente paura di rovinare tutto.
Ero eccitatissima con la libidine a livelli molto alti.
Ad ogni passo sentivo lo slip inzupparsi sempre più dei miei umori tanto da bagnarmi anche un po’ le cosce. Come avrei voluto far sentire anche a lei quanto la desiderassi e farle capire che tutto quel nettare stava fuoriuscendo per lei.
Arrivammo a casa sua camminando lentamente tenendoci sottobraccio come due innamorate.
Mi fece accomodare sul divano del salotto e lei si allontanò per prendere qualcosa da bere.
Nel sedermi la osservai allontanarsi mentre ondeggiava i fianchi ricoperti da un paio di jeans attillati che le facevano il più bel sedere che avessi mai visto in una donna.
Anche io indossavo un paio di jeans ma tra le cosce ormai li sentivo talmente fradici che mi sembrava quasi di essere nuda ed accavallavo le gambe; più le accavallavo più mi sentivo bagnare lo slip.
Avrei avuto veramente voglia di masturbarmi in quel momento e lo avrei fatto se fossi stata sola lì su quel divano; ma non ero a casa mia.
Pensai per un attimo che sarei potuta andare in bagno e considerato il fatto che ero troppo eccitata; forse era la cosa migliore da fare e lo avrei fatto appena fosse arrivata lei con le bevande.
La vidi rientrare con I suoi movimenti sinuosi che mi facevano eccitare sempre di più e quei seni che vedevo oscillare ad ogni passo.
Non feci in tempo a chiederle di poter andare in bagno che si sedette vicino a me con l´intento di parlare. La lasciai fare ascoltando le sue parole: “Claudia, è tutto il pomeriggio che ti osservo, e sono convinta che non hai sentito niente di tutto quello che ti ho raccontato. Ti conosco abbastanza bene per capire quando stai pensando e quando sei tranquilla. Ho notato che il tuo sguardo è cambiato nel momento in cui ti ho raccontato della mia esperienza con la mia amica, ed ho notato che nei tuoi occhi brilla viva la luce del desiderio, della passione. Sono quasi sicura che da un paio di ore a questa parte non stai pensando altro che al momento in cui potrai dare libero sfogo alla tua voglia masturbandoti come una matta per godere pensando ai nostri discorsi. Sono convinta del fatto che il tuo slip a quest´ora sarà talmente pieno dei tuoi umori che si potrebbe strizzare. Dimmi solo se è vero o se tutto ciò riguarda solo la mia immaginazione!“.
A queste parole mi sentii crollare e timidamente abbassai lo sguardo sicuramente arrossendo in viso ma lei non si fermò.
Continuando a parlare poggiò la sua mano sulla mia coscia cercando di divaricarmi le gambe per sentire con le sue stesse dita se quanto aveva affermato rispondesse a verità o meno.
“Fammi sentire quanto sei eccitata, non penserai mica che io sono fatta di legno, anche io è da questo pomeriggio che guardando I tuoi occhi sento crescere tra le mie gambe il desiderio della tua lingua… Ho voglia di succhiare ogni goccia del tuo piacere“.
Queste parole mi sciolsero letteralmente tanto che allargai le gambe e le facilitai il compito di slacciarmi il jeans. La sua mano si intrufolò in un attimo sotto al jeans ed appena sentii quelle dita sfiorarmi lo slip premetti il la figa contro la sua mano iniziando a muovermi e rantolare.
Stavo per godere, lo sentivo, ed anche lei se ne accorse immediatamente dai miei movimenti e dalle mie contrazioni oltre che dal mio respiro che diventava sempre più un lamento di piacere.
Le sue dita scivolavano sullo slip alla ricerca delle mie labbra gonfie e vogliose ma non fecero in tempo a trovarle perché, per la troppa eccitazione accumulata e per i miei movimenti, esplosi in un orgasmo incredibilmente potente gridando e respirando affannosamente con tutte le mie forze.
Paola ebbe paura per un attimo di avermi fatto male ma appena sentii il mio respiro placarsi e vide le mie labbra sorridere in una smorfia di piacere continuò ad accarezzarmi sotto il jeans fin quando l´orgasmo non completò la sua evoluzione lasciandomi stanca, felice ed appagata.
Tolse la mano dai miei jeans e la vidi succhiarsi le dita piene dei miei umori e del mio sapore e la cosa mi fece ancora rabbrividire dal piacere.
Notai nei suoi occhi tanta voglia di continuare quel gioco.
Adesso ero io che la guardavo ma lei non sembrava intimidita dal mio sguardo e con le dita ancora bagnate dei miei umori e della sua saliva si sbottonò i jeans sfilandoseli lentamente lungo le gambe.
Aveva un paio di slip neri e la vista di una macchia umida proprio in mezzo alle sue mutandine mi fece ancora una volta eccitare.
Mi feci forza e la spinsi sul divano adagiandomi sopra di lei.
Le baciai il collo mentre con la mano le carezzavo le gambe e risalivo lungo le sue cosce fino al punto di incontro di esse.
Le mie dita premevano il suo slip adesso e riuscivo a sentirlo bagnato tanto quanto lo era il mio.
In un attimo le scostai lo slip dall´inguine e con due dita iniziai a carezzarle quelle labbra gonfie e quel clitoride che sentivo pulsare sotto I miei polpastrelli.
Ero ancora eccitatissima e più lasciavo scivolare le mie dita sotto il suo slip più sentivo la voglia di avere le sue dita dentro di me a masturbarmi ancora.
Mi sollevai dal divano cercando una posizione più comoda sotto di lei e ripresi a carezzarle lo slip sentendo il suo clitoride gonfiarsi ancora di più.
Voltai la mia schiena verso la sua testa quasi per invitarla ad accarezzarmi nello stesso momento che io accarezzavo lei ma sembrava non capire le mie intenzioni.
Le facilitai il compito sfilandomi anche io i jeans rimanendo con il mio slip bianco ormai attaccato alla mia fighetta.
Mi avvicinai ancora di più al suo volto quasi a strusciarmi contro.
Le baciai le gambe e la mia lingua arrivò dalla parte delle sue cosce interne nell’attesa di vedere le sue gambe divaricarsi completamente come da lì a poco fece poggiando un polpaccio sullo schienale del divano e l´altro piede in terra davanti a me.
La mia lingua sembrava pazza di lei adesso ma sentivo che anche lei stava impazzendo sotto I miei colpi saettanti.
Le scostai ancora lo slip lasciando stavolta che fosse la lingua a scivolare sui suoi peli pubici e sulle sue labbra ormai dilatate.
Sentivo il suo respiro sempre più profondo, vedevo I suoi muscoli contrarsi sempre più forte e ritenevo l´orgasmo prossimo proprio nel momento in cui finalmente sentii le sue dita sollevarmi lo slip da dietro e due di esse iniziare a perlustrarmi tra le gambe.
Dovetti sollevarmi un po’ tanto fu sorprendente il piacere che iniziai a sentire scendermi tra le cosce mentre la mia lingua stuzzicava senza freni il suo clitoride mentre le mie labbra lo succhiavano senza limiti Allo stesso tempo adagiavo il mio bacino sulle sue dita, che si facevano strada dentro di me, masturbandomi piano e profondamente tanto da farmi impazzire.
Sentivo le sue grida di piacere ad ogni colpo della mia lingua e sentendo le sue dita riempirmi tutta e ruotare dentro di me non potevo fare a meno di ansimare anche io mentre soffiavo il mio alito caldo su quella fighetta che meravigliosamente aperta mi stava dissetando con il suo nettare.
Era meraviglioso poter succhiare ogni goccia e lasciar scorrere la lingua avanti e indietro su quel ventre piatto andando a titillare quel clitoride prorompente che sentivo quasi scoppiare ad ogni colpo di lingua.
E era altrettanto meraviglioso sentire un altro orgasmo montarmi lentamente per farmi andare in estasi e farmi fremere dalla voglia di goderle sulle dita.
Continuammo così per minuti interminabili durante I quali sentivo sciogliermi sulle sue dita e sentivo il suo nettare riempirmi sempre più la bocca.
Ero in balia di un qualcosa di sconvolgente che mi stava facendo impazzire dal piacere.
Le sue dita che ruotavano ed entravano ed uscivano; le sue gambe spalancate mi stavano ubriacando i pensieri e la mente.
Stavo vivendo un qualcosa di meraviglioso e la voglia di esplodere e godere la sentivo ancora crescere dentro di me in maniera impetuosa e sconvolgente, allo stesso tempo vedevo il suo ventre contrarsi ed il suo pube sollevarsi ed abbassarsi cercando la mia lingua, che mai paga e sazia, continuava a circuire il suo clitoride e ad entrare ed uscire dentro di lei.
Ero al limite.
Vederla e sentirla gemere di piacere era uno spettacolo entusiasmante e talmente forte dal punto di vista erotico che spingendomi più veloce sopra le sue dita lasciai che arrivasse l´ orgasmo emettendo un grido talmente forte che scosse pure Paola
Lei nel sentirsi le dita bagnate dai miei umori ed eccitata dai miei profumi sessuali non tardò ad urlare il suo orgasmo venendomi in bocca in modo che con la mia lingua raccogliessi e godessi il suo sapore. Rimanemmo in questa posizione ancora qualche minuto, il tempo necessario per recuperare un po’ di ossigeno e stringerci in un abbraccio dandoci un bacio sulle labbra quasi per ringraziarci di ciò che ci eravamo regalate.
Nel rivestirci lentamente prima di salutarci ci confessammo che ci sarebbe piaciuto provare ancora, magari con qualche oggetto a farci compagnia ma che ne avremmo riparlato ed avremmo cercato il modo di ripetere ed ampliare questa esperienza.
Ciò che ricordo di quel giorno è che fu una esperienza talmente eccitante e piacevole che la sera non riuscii a prendere sonno se non dopo essermi masturbata ancora per almeno un´altra ora avendo viva la speranza e sognando di ripetere al più presto le stesse sensazioni.
Per riprenderci andammo in bagno tenendoci per mano dove c’era una grande vasca per idromassaggio. In quel momento non c’era acqua ma lei aprì i rubinetti e l’acqua ad una temperatura piacevolissima iniziò a riempire la vasca.
Paola mi invitò ad entrare nonostante avessi ancora la lingerie indossata; la cosa mi eccitava ancora di più. Mi ritenevo ancora più arrapante per la mia amica.
Le mani di Paola correvano sul mio corpo, il mio seno era ora a sua disposizione, mi carezzava le cosce, le sue dita s’infilavano sotto la stoffa del microscopico perizoma per toccarmi proprio lì, nel punto del mio piacere. Mi stavo scaldando sempre di più.
La voglia, nonostante gli orgasmi che avemmo in successione, non era passata e neanche attenuata.
Gemetti sentendo le sue dita entrare in me, prima una e poi due, penetrarmi come un pene maschile, uguali eppure diverse, il pollice sopra il mio bottoncino a esporlo, spingerlo, carezzarlo.
Venni così, all’improvviso, immersa nell’acqua fin quasi al petto, abbracciata a Paola.
L’orgasmo arrivò inaspettato, come una frustata violenta e dolce insieme, facendomi sobbalzare, abbracciare Rossana più forte, spingere la mia lingua nella sua bocca contraccambiandola, bere la sua saliva come fosse nettare.
Paola aspettò che mi rilassassi con la mano ancora poggiata sul mio pube.
“Sei così bella! Sei come un frutto meraviglioso che aspetta solo di essere colto e voglio essere io a farlo”
Le sue parole mi parevano strane e distanti, perse nell’intontimento che sempre mi pervade dopo l’orgasmo, eppure eccitanti, mi annunciavano che era solo l’inizio e io, io non sapevo dove mi avrebbero portato.
Immerse ancora le sue dita dentro di me, ricominciando il movimento del dentro e fuori che tanto mi piaceva.
“Fallo anche tu, ti prego, accarezzami”
La mia mano si mosse quasi da sola, raggiungendo la sua fighetta.
Ancora una volta toccavo un sesso femminile che non fosse il mio, mi sembrava più piccolo, più stretto. Istintivamente sapevo cosa fare; lo carezzavo come fosse il mio e Paola gemeva nella mia bocca.
Ci masturbammo a vicenda per alcuni minuti, l’eccitazione che tornava a crescere in me e Paola che ansimava.
Mi aspettavo che volesse godere così e invece fu lei a voler cambiare.
Si staccò da me con mio sommo disappunto e uscì dalla vasca grondante d’acqua; mi ricordava Venere che sorgesse dalla spuma del mare.
Si mise sopra di me facendomi vedere il suo sesso che mi sovrastava.
Si inchinò per toccarmi.
Le afferrai la testa tirandola, quasi volessi farla entrare con tutto il corpo.
Solo allora mi accorsi di gridare tanto forte era il piacere che mi regalava. Nemmeno mi accorsi che si era voltata e che davanti a me avevo le sue gambe aperte, il suo fiore dischiuso.
Non pensai nemmeno un secondo, l’afferrai per le cosce e affondai la testa tra le sue gambe cercando di ricambiare ciò che mi faceva, leccando dove sapevo avrebbe dato piacere a me, succhiandole il clitoride fino a farla urlare.
Sentivo il suo sapore sulla mia lingua e mi eccitava ancora di più invogliandomi a leccarla ancora affondando lingua e dita dentro di lei. Uno spruzzo di umori mi colpì il viso inaspettatamente e io pronta lo raccolsi sentendo la testa girarmi, il mio corpo muoversi scoordinato in un nuovo esplosivo orgasmo. Mannaggia a quelle mutandine .....................per commenti [email protected] ..................................
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