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La troietta di zio


di sissybambola
14.10.2013    |    36.865    |    6 7.9
"Sei un uomo davvero!" disse quasi ridendo, ma non mosse la sua mano dal mio pube..."
Ciao, questo racconto non è una storia vera, è completamente inventato, anche i nomi sono finti, ho immaginato cento volte questa situazione, lo dedico a tutti gli zii. Fatemi sapere cosa ne pensateSono un ragazzo, ma mi sento donna. Ricordo la prima volte che ebbi un rapporto con un uomo. All'epoca ero al primo anni di università a Cagliari ed ero ospitata da un mio zio che possedeva un appartamento li. Per risparmiare soldi avevo chiesto di ospitarmi per qualche tempo e lui fu felicissimo di farlo in un appartamentino attiguo al suo dove viveva con la moglie. Aveva circa 50 anni e mi era sempre piaciuto fisicamente.... naturalmente nemmeno lui sapeva delle mie sempre piu' evidenti tendenze femminili che ormai faticavo a nascondere. Da quando ero piccola mi vestivo da donna, prendendo in prestito mutandine calze e reggiseni di mia sorella o di mia madre, e mi agghindavo per bene quasi ogni sera prima di andare a letto chiudendo la porta a chiave e stendendomi sul letto immaginando un sacco di belle situazioni erotiche che mi vedevano protagonista nei panni di ragazza. A volte pensavo che il solo scherzo che la natura mi aveva fatto fosse stato il piccolo pene che portavo in mezzo alle gambe e la mancanza degli organi sessuali femminile...

In quel periodo, dicevo, ero ospite di mio zio che spesso veniva nella mio appartamentino a parlare del piu' e del meno come vecchi amici e a chiedermi come fosse l'impatto con l'università. Una sera, che pensavo fosse a cena fuori con amici , avevo deciso di indossare il mio bel completino intimo come facevo praticamente sempre quando sapevo di non poter essere disturbata. Si trattava di un completino composto da un paio di calze bianche autoreggenti, un paio di slip e mini reggi ricamati e semi trasparenti sempre bianche. Dopo essermi fatta una lunga doccia calda e rilassante strofinandomi e profumandomi per bene ogni parte del corpo cominciai ad indossare il mio bell'intimo in maniera volutamente sensuale, immaginandomi davanti ad una platea di spettatori ammirati dal mio corpo nudo: poi mi avvicinai allo specchio e cominciai a truccarmi delicatamente con del rimmel e un po' di rossetto chiaro. Davanti allo specchio intento buttavo l'occhio sull'immagine del mio corpo riflessa e notai anche visivamente la mia eccitazione in quel momento scorgendo i capezzolini induriti che cercavano di oltrepassare l'orlo merlato del leggero reggiseno bianco. Il mio pene era semirigido ma dentro di me stavo vivendo un momento di eccitazione tremenda... ma non mi fermai, continuando la mia "preparazione" indossando una collanina al collo molto carina, un braccialetto d'orato, e degli orecchini. Alla fine passai qualche minuto ad ammirare la mia opera sorridendo dentro di me a coloro che un giorno avrebbero usato e tratto piacere da quella meraviglia sessuale che in quel momento mi sentivo. Poi accadde l'imprevedibile. Avevo lasciato la doccia scorrere, non so perché, e probabilmente non avevo sentito la porta del mio appartamentino aprirsi e quindi trasalii quando nel riflesso dello specchio vidi che dietro di me c'era una persona in piedi sulla porta aperta del bagno: era lui! Come seppi più tardi non era andato fuori con la zia perché non gli piaceva la compagnia di quella sera ed era stanco. Io mi girai improvvisamente cercando di coprirmi istintivamente e arrossendo dall'indescrivibile imbarazzo e cercando di pensare qualcosa che giustificasse la situazione: vestita con l'intimo da donna, truccata e profumata davanti allo specchio del bagno...... no non mi veniva in mente proprio niente! Mi colse un momento di sconforto e scoppiai in lacrime....

"Mi spiace.... mi spiace zio...." dicevo mentre fuggivo dal bagno per andare a rifugiarmi in camera.... . Solo per un momento lo avevo guardato in faccia prima di abbassare lo sguardo e li, da sola nella camera, ne ricordavo solo l'espressione stupita e silenziosa immaginando come avrebbe potuto reagire...... Passarono alcuni minuti di apprensione, pensavo che se ne fosse già andato non sentendolo più, e in quei momenti cercavo di superare lo choc convincendomi che avesse pensato ad uno scherzo ma soprattutto sperando che non lo dicesse a nessuno. D'un tratto però sentii la sua voce da fuori della porta...

"Valerio...? Posso entrare? Stai bene?" Non risposi, e continuavo a piangere sommessamente. Disse ancora

"... Scusami se sono entrato senza suonare.... non sapevo...... .posso entrare un attimo?" non sapevo che dire.... .ma gli dissi piangendo che se voleva poteva farlo Non avevo il coraggio di guardarlo.... e lo sentii solo quando si sedette accanto a me sul letto.

"Scusami.... .non dovevo entrare così...." Mi disse dolcemente

"Mi.... dispiace zio.... io.... io... non volevo che tu venissi a saperlo cosi.... ." rimase un po' in silenzio poi disse

"ad essere sincero...... lo sospettavo..." e lo disse prendendomi il viso e girandolo verso di lui

"su.... non ti preoccupare.... se tu sei felice cosi.... .io lo sono per te...." Continuò sorridendomi

"Zio.... io..io non sono gay.... .semplicemente mi sento donna.... donna in tutto..."

"SStttt.... .non serve dire niente." Poi notai uno sguardo fugace al mio corpo

"e cmq lo sembri. Sembri davvero una bella ragazza. E sei molto eccitante. Davvero! E' fortunato il tuo fidanzato.... se ne hai uno" L'ultima parte la disse scherzosamente e io gli sorrisi.... ora mi sentivo rassicurata e protetta

"Non ho un ragazzo zio.... e non ho mai avuto nessun rapporto.... non ho ancora avuto il coraggio di presentarmi agli altri così...... ma davvero pensi che io sia bella?"

"Sei meravigliosa.... .la tua bocca, il viso, la pelle, il corpo liscio e ben fatto.... .se non sapessi chi sei ti scambierei proprio per una ragazza.... .e che ragazza...." e mi disse questo avvicinando il suo viso al mio e cingendomi le spalle dolcemente. Sentivo il calore del suo corpo vicino al mio, il suo alito sul mio viso e mi sentivo rassicurata vicino a lui. Mi stavo addirittura eccitando. Anzi.... ero estremamente eccitata.

"d..davvero.... ti piaccio.... zio.... ?" dissi con voce tremante per l'eccitazione non scostandomi dalla sua vicinanza e guardandolo negli occhi....

"Si" e mi bacio' dolcemente le labbra. Si stacco' per un attimo, mi sorrise, e mi bacio' nuovamente perdendomi delicatamente il viso con la mano. La sua lingua si insinuò lentamente nella mia bocca.. Era il momento meraviglioso che avevo tanto sognato.... lui sempre tenendomi la lingua nella bocca appassionatamente, affondò la mano tra i miei capelli mentre con l'altra correva giù lungo il fianco carezzandomi dolcemente la pelle dei fianchi. Io gli cinsi il collo con le braccia rispondendo al bacio bagnato che ci stavamo scambiando. Poi mi spinse indietro e mi trovai distesa sul letto con lui di fianco che continuava a muovere le mani e la lingua sul mio corpo....

"Sei meravigliosa cara.... .calda sensuale e perfetta.... .starei qui ad accarezzarti e baciarti per sempre.... "

"mmmm..si... continua ti prego zio.... non ti fermare... ti prego... fammi tua..." mi prese dolcemente la mano e la accompagno tra le sue gambe dove sentivo un gonfiore incredibile.... ero felice di fargli quell'effetto e l'essere li mezza nuda tra le sue braccia era per me una sensazione indescrivibile.... poi improvvisamente mi prese per la testa e indirizzo il mio viso contro la sua patta rigonfia....

"Forza aprimi la zip e prendimelo in bocca cara...." Io non aspettavo altro.... volevo dimostrargli la mia riconoscenza per il momento che mi stava regalando e quindi tirai velocemente la cerniera e misi dentro la mia manina. Lo sentivo enorme e palpitante.... .duro e caldissimo e lo tirai fuori dalla sua gabbia. Lo presi in bocca timidamente ma con sicurezza leccandolo prima leggermente sul glande e cominciai a pompare con la bocca calda avvolgendolo e stimolandolo dentro con la lingua.... . Dopo pochi secondi venne. Mio zio era troppo eccitato e io rimasi sorpresa da quella eiaculazione direttamente nella bocca tanto che mi venne da tossire. Senza dire niente, poi, si ricompose mentre io mi riprendevo, e mi diede un leggero bacio sulla fronte prima di alzarsi e andarsene, Rimasi sorpresa e delusa di quella conclusione, ma anche enormemente felice per quello che era successo e perché il mio cammino per essere donna a tutti gli effetti era iniziato. Mi sentivo spossata e decisi di masturbarmi distesa sul letto: quando venni non mi pulii nemmeno pur avendo un po’ di sperma di mio zio sul viso e quello mio sulla pancia, cadendo addormentata e soddisfatta nel letto vestita ancora con l'intimo. Al mattino mi svegliai prestissimo un po’ confusa per quello che era successo la notte precedente e soprattutto desiderosa di sapere come avrebbe reagito mio zio a mente fredda. Probabilmente si sarebbe fatto un sacco di problemi pensavo, ma io sarei riuscita a rassicurarlo che era stata la cosa giusta farlo e che ne ero stata felice. Quel giorno lo passai normalmente andando in facoltà e tornai la sera tardi sperando di incrociarlo rientrando a casa. Ma non fu così tanto che, persa ogni speranza, verso mezzanotte mi distesi sul letto con le mie solite calze e intimo cercando di dormire. Non passò molto tempo, che sentii suonare alla porta : un fremito mi percorse e tutta felice mi alzai di scatto ed andai ad aprire. Lui mi guardò serio e rimase sulla soglia mentre io gli sorridevo aspettando che mi abbracciasse. Avanzò e richiuse la porta dietro le sue spalle e si avvicinò a me attirandomi a lui con le mani nei fianchi e spingendomi velocemente la lingua in bocca eccitatissimo

"Mi fai eccitare in maniera pazzesca ragazzina.... .sei una fichetta fantastica" mi disse continuando a stringermi a lui e palpandomi il culetto e la schiena nuda. Io lo accompagnavo nel bacio e mi strusciavo leggermente il corpo sui suoi vestiti sentendo che aveva il pene gia' già bello duro...

"Da oggi ti chiamerò Valeria.... ti piace?"

"Si zio.... chiamami così.... sono la tua bella Valeria...." Armeggiò ancora dietro la mia schiena e capii che mi stava slacciando il reggiseno che in pochi istanti cadde a terra. Poggiò una mano sul mio piccolo seno e lo palpò con forza mentre io mi abbandonavo con la testa all'indietro assaporando il piacere del contatto con la sua mano. Dopo qualche istante si staccò, mi prese per mano e mi accompagnò in camera stendendomi a pancia in su sul lettone e iniziando a spogliarsi. Ero eccitatissima. Guardai il suo fisico ammirata, osservando il folto pelo del corpo, la possenza del suo corpo e il pene perfettamente eretto pregustando il contatto che tra poco avrei avuto.

"Valeria.... ho voglia di scoparti!"

"Si zio.... .anchio.... ho voglia di sentirti dentro...."

"Non preoccuparti cara... farò piano e non ti farò molto male" disse mentre si avvicinava.

"intanto succhiamelo un po’ Valeria..." E mi mise il suo pene vicino alle labbra spingendomi la testa per farmelo entrare in bocca. Io lo accolsi impegnandomi a fondo per bagnarlo bene mentre lui con le mani mi percorreva la pelle del corpo soffermandosi ad accarezzarmi il pancino e palpando le tettine frementi ed eccitate.

"Sei pronta?"

"Si sono pronta. Fai piano ti prego." Mi fece girare con il culetto all'insù e mi sfilò dolcemente le mutandine scoprendo il mio dolce sfintere rosato.... .ora ero completamente nuda e pronta a sentirmi penetrare per la prima volta. Anche se fu veramente cauto la penetrazione mi fece molto male quasi a farmi gridare e fermandolo più di una volta per prendere fiato mentre lui accarezzando dolcemente i miei fianchi mi diceva di stare rilassata. Poi, una volta entrato, cominciò a pomparmi prima lentamente e poi in maniera sempre più audace ed io non mi controllavo più. Muovevo il culetto avanti e indietro seguendo il suo ritmo e godendo come una pazza a quella splendida penetrazione che mi scavava a fondo: sentivo quel pezzo di carne nodoso che si faceva strada dentro di me allargando le elastiche pareti anali per poi tornare indietro lasciando un vuoto e una sensazione incredibile. Poi tornava avanti sempre irruento e irrefrenabile a scavare nel culetto avanti e indietro. Credo che durò circa dieci minuti dopodiché sentii le sue mani sui miei fianchi che si irrigidivano seguendo le contrazioni del suo pene e subito dopo un liquido caldo che mi riempì nel profondo. Lui cadde sopra di me, con ancora il pene piantato dentro, schiacciandomi sotto il suo peso e iniziando a sbaciucchiarmi il collo e le guance. Mi resi conto di essere venuta anch'io quando, caduta sotto di lui, sentii che nella mia pancia c'era un liquido appiccicoso: evidentemente non me ne ero accorta dato il costante stato di eccitazione a cui ero stata sottoposta durante la penetrazione. Ci stendemmo sul letto entrambi soddisfatti e nudi mentre io poggiavo la mia testa sul suo torace

"Grazie zio.... .è stato bellissimo.... .finalmente ora sono stata sverginata...."

"Ne sono felice piccola, anche per me è stato meraviglioso.... sei una fichetta niente male..." I giorni successivi furono molto stimolanti: di giorno quando ci incontravamo con altre persone ci comportavamo normalmente mentre spesso la sera diventavo la sua puttanella e mi scopava con dolcezza dicendo a mia zia che chiacchieravamo degli studi e altre sciocchezze. Un weekend mi portò nella sua casa in campagna dicendo alla moglie che mi avrebbe insegnato a pescare.... .figuriamoci! In quei due giorni mi comportai proprio come una brava mogliettina, preparandogli da mangiare e servendolo sempre vestita sexy e sculettando per casa. Lui mi scopò diverse volte senza lunghi preliminari e in tutti i posti possibili. Ricordo che la notte, dopo qualche ora di sonno, mi svegliò bruscamente e mi portò fuori dalla casetta, completamente nuda con indosso solo le calze. Ero ancora mezza assonnata quando mi avvicinò ad un grosso albero, prese una cordicella di nailon e mi legò i polsi facendo passare la corda dietro l'albero ben stretta.

"Zio... ma che fai?.... mi fai male cosi...." Non mi rispose nemmeno e io sentivo la ruvida corteccia dell'albero spingere sulle mie tettine. Si mise dietro di me e mi penetrò con inaudita violenza schiacciando il mio corpo tra il suo e il tronco dell'albero. Urlai di dolore mentre mi inculava dandomi dei poderosi colpi con il bacino e facendomi martoriare la pelle e il seno dalla corteccia e quasi svenni. Per fortuna durò poco.... . e dopo essermi venuto dentro mi slegò e mi prese in braccio riportandomi sfinita e sofferente in casa ed adagiandomi sul letto. Da quel giorno la mia vita cambiò e per tutto il periodo universitario rimasi la puttanella di mio zio che mi portò ai limiti di ogni depravazione. Ma questa è un'atra storia.


Non lo avevo ancora capito…. ma quel raptus animalesco era stata la prima avvisaglia di quello che nei giorni e mesi successivi avrei subito cadendo nelle piu' spaventose umiliazioni e perversioni orchestrate da mio zio. Una settimana dopo infatti, mio zio mi propose andare al cinema con lui travestita. All'inizio ero un po' perplessa perché sarebbe stata la prima volta che uscivo ufficialmente nei panni di donna ma la voglia di fare quel passo mi indusse ad accettare l'invito a patto di andare in un'altra città in modo che nessuno ci avesse riconosciuti. Mi disse allora di indossare qualcosa di molto sexy, sia sopra che sotto, ed in particolare mi consigliò di mettere degli slip bianchi con calze reggicalze e reggiseno. Mi diede inoltre un bel vestitino nero e cortissimo con spalline sottili che aveva acquistato quel giorno. Era il suo primo regalo e non resistetti a provarmelo davanti a lui. Quando fui pronta mi presentai fuori dal bagno e andai felice ad abbracciarlo, eccitandomi nel sentirmi ricambiata con un forte abbraccio e un caldo bacio nel quale la sua lingua si attorcigliò alla mia per diversi minuti.


"non vedo l'ora di portarti fuori stasera…. vedrai che ci divertiremo Valeria!" mi disse poi con un sorriso lussurioso per niente velato.

"Si zio, anch'io non vedo l'ora…." Ammiccai maliziosa, e lui per tutta risposta mi girò verso la parete e, alzatomi il vestitino e abbassate le mie mutandine, mi inculò violentemente venendomi dentro quasi subito. Quella sera, facendo bene attenzione a non essere vista dai vicini, uscii da casa e mi lancia velocissima dentro alla macchina dello zio, che mi stava aspettando. Gli diedi un leggero bacio e partimmo veloci verso la nostra serata, come dei veri innamorati. Durante il tragitto gli dissi che mi sarebbe piaciuto andare a vedere un bel film romantico e lui, dopo un breve sorriso, ribattè che il film della serata lo aveva già scelto e che sarebbe stata una bella sorpresa. Mi piaceva la sua autorità nei miei confronti, mi sentivo sicura e rassicurata dal fatto che lui decidesse sempre tutto, insomma mi fidavo di lui, oltre che esserne ormai innamorata. Ad un certo punto, arrivati in città, parcheggiò la macchina in un ampio parcheggio e mi disse di scendere perché eravamo arrivati. Finalmente era arrivato il momento! Finalmente potevo uscire dal mio bozzo e liberare la mia vera identità femminile in un luogo pubblico e sorrisi pensando che stavo per fare questo grande passo. Uscii con calma, gustando la brezza leggera che toccava finalmente il mio corpo vestito da donna, la mia pelle esposta e il mio viso truccato. Feci i primi passi in uno stato di euforia, dirigendomi verso di Lui e attaccandomi impaziente al suo poderoso braccio:

"sei bellissima ragazzina!" mi disse

"Grazie zio, tutto questo è merito tuo!"

"mi fai rizzare il cazzo" continuò guardandomi e prendendomi in vita. Non avevo apprezzato quell'ultimo intervento: non volevo che lui mi guardasse solo da un punto di vista sessuale, come fossi solo la sua bambolina di piacere, volevo che si innamorasse di me anche come persona…… ma la mia era solo una speranza vana. E lo capii appena giungemmo davanti al cinema scelto quella sera: era un cinema squallido, il cui ingresso, sporco e pieno di cartacce, si trovava in una piccola viuzza nauseabonda: era un cinema porno! Mi fermai improvvisamente e gli chiesi spiegazioni, perché non avevo la minima voglia di guardare un film porno e tantomeno in quel lurido postaccio.

"Non rompere le palle Valeria! Ti ho portato fin qui, rischiando di essere visto da qualcuno e tu mi ringrazi così? Forza entriamo che è tardi!" Un campanellino di allarme mi suonò dentro, ma ormai ero in ballo e non volevo rovinare tutto con un litigio. Dopotutto di porno ne avevo visti tanti, anche se mai vestita da donna….

"va bene zio, lo faccio per te" e lo seguii alla cassa tenendomi un pò defilata.. Entrati nel buio della sala, a film iniziato, vidi una ventina di uomini con tanto di giornale al seguito che erano seduti sparsi nella sala. Mi prese per la mano e mi condusse dentro una delle file in mezzo alla platea, facendomi sedere a due poltroncine da dove era piazzato un altro uomo. Ero molto imbarazzata: ero vestito da donna in un cinema di soli uomini dove proiettavano un film porno. Mio malgrado sentii crescere una certa eccitazione per quella situazione. Lo zio si sedette sulla sinistra accanto a me mentre guardavo con la coda dell'occhio il personaggio che era poco distante dalle nostre poltroncine. Era di mezza età, forse sui 50 anche lui e sembrava che mi radiografasse tutto il corpo con lo sguardo. In effetti ero molto eccitante, anche grazie al meraviglioso vestitino che indossavo. Dopo poco, le luci si spensero ed iniziò il film. Si trattava di un qualunque porno, con la prima scena che esprimeva proprio la tipica assenza di trama dei film hard in cui senza proferire parola due uomini stavano scopando con due ragazze. Vedevo lo zio che guardava estasiato le scene ma che ogni tanto buttava l'occhio su di me e si toccava la patta già rigonfia dei pantaloni. Ad un tratto vidi l'uomo che stava seduto sulla poltroncina poco distante dalla mia alzarsi e dirigersi verso di me. Mi irrigidii e feci finta di non guardarlo, e quando si risedette appena vicino a me mi rivolsi allo zio facendogli notare (naturalmente se ne era già accorto) della vicinanza dell'uomo. Ora potevo vederlo meglio e sentire anche l'odore di sigaretta che gli imperniava i vestiti : era bruttino, grassottello e con una faccia tipica da porco.

"come ti chiami?" mi chiese con un filo di voce avvicinandosi all'orecchio. Sentivo il suo fetido alito che mi assaliva il viso e mi inondava le narici… Non gli risposi e ci fu un attimo di silenzio molto imbarazzante durante il quale fissavo lo schermo pensando sul quello che avrei dovuto fare….. avevo voglia di scappare….

"Allora? Non hai sentito il signore? Digli come ti chiami!" Intervenne improvvisamente mio zio. Io lo guardai implorante ma ormai ero in ballo e non potevo fermarmi

"Valeria" dissi con voce tremante. Ora avevo paura: va bene andare a vedere porno vestita da donna, ma essere lì, seduta tra due uomini molto più vecchi di me che mi sbavavano addosso

"mmmm che bel nome... .e sei anche molto carina Valeria..." mi disse l'uomo mettendomi una mano sulla coscia.

"Mi lasci stare... .." mi veniva da piangere... .non mi stava bene quella situazione. Feci come per alzarmi di scatta per andarmene, quando mio zio mi prese per il polso con forza e mi costrinse a starmene seduta.

"Che cazzo fai stronza? ti sembra il modo di comportarti con qualcuno che ti fa dei complimenti?" disse mio zio con un tono che non ammetteva repliche. Rimasi interdetta da quella reazione e non osai oppormi al suo ordine, tanto più che mi sentivo totalmente indifesa in quelle condizioni.

"Avanti stronzetta, chiedi scusa al signore se non vuoi passare dei guai!" Non lo riconoscevo più, la sua cattiveria nei miei confronti era emersa in maniera prorompente, quasi quanto la sua indole perversa. Mi sentivo debole e confusa e non potei fare altro che obbedire. Abbassai ulteriormente la testa trattenendo le lacrime:

"... .mi scusi signore. ma non sono quella che pensa lei." L'uomo rimise languidamente le sue mani callose sopra la mia coscia, accarezzandola leggermente e disse:

"Ah, non sei quello che penso? sei giovane, con un corpo meraviglioso, vestita sexy in un cinema porno... .. cosa dovresti essere?" il suo tono era beffardo

"... no signore, intendevo che non sono una ragazza. Sono un ragazzo travestito." ecco. Lo avevo detto, e ora aspettavo la reazione. Speravo che a quella rivelazione si scostasse e se ne andasse, ma mi sbagliavo.

"Nooooo" si mise a ridere

"ahaha! non posso crederci! mi prendi in giro!" Intervenne mio zio:

"E così caro amico! ma immagino che sia bene fugare ogni dubbio, quindi la prego di verificare di persona!" Lo guardai supplicante..

"Noo... .zio... .ti prego... .questo no... ... non voglio... ." Ma sapevo che non avrei potuto oppormi. Il vecchio non se lo fece ripetere due volte, e passò la mano che aveva sopra la mia coscia in su, sino ad insinuarsi sotto il vestitino di cotone. Sentivo la sua manona farsi strada verso le mie intimità, la sua mano calda e forte che si muoveva lentamente sulla mia pelle. In quel momento non si sarebbe fermato per niente al mondo. Arrivò alla meta facendomi una leggera pressione sul pube, al di sopra delle mutandine di pizzo.

"Nooo... incredibile! non ci posso credere... .Sei un uomo davvero!" disse quasi ridendo, ma non mosse la sua mano dal mio pube. Mi stavo eccitando.

"Vede caro signore?" intervenne mio zio "Valeria in realtà non è una ragazza, anche se sembra tale"

"Fantastico... .meraviglioso, ma... ..hehehe... ma allora ti piace vero puttanella?" Non poteva non accorgersi che mi stavo mio malgrado eccitando, e aumentò la pressione sul mio pube e stringendo la mano per saggiare quello che offrivo. Cominciavo a non capire più nulla, e reclinai la testa all'indietro, aprendo istintivamente le cosce. E poi fu un crescendo. L'uomo penetrò con la mano callosa dentro ai miei slip e prese il mio piccolo pene con tutta la mano, muovendolo leggermente, mentre con la bocca cominciò a sbaciucchiarmi e a leccarmi il collo. Dall'altra parte, mio zio non rimase a guardare e, dopo avermi fatto cadere una spallina del vestito, intrufolò la mano dentro al reggiseno, stringendomi le tettine e i capezzolini.

"no... .vi prego... .smettetela... .ahhh... ..mi vergogno... ." Mi sentivo violata e usata, impossibilitata di reagire e al contempo eccitata per quegli uomini che mi stavano accarezzando e baciano il corpo.

"Caro signore….. lei è fortunato ad avere una tale fichetta per le mani……" disse l'uomo mentre continuava a sbaciucchiarmi e stringermi il pene

"Si, ha proprio ragione…..e soprattutto è molto ubbidiente….le piace essere comandata…"

"molto bene, mmm senti che cazzetto minuscolo…..sembra proprio nata per essere scopata e non per scopare…."

"Hahahaha ha proprio ragione.." Mi sentivo un oggetto. Quei due parlavano tra loro come se io fossi solo una corpo da toccare e usare, ma al contempo mi sentivo eccitata e stavo perdendo la testa, tanto che non riuscii a trattenere dei gemiti sommessi per il piacere che stavo provando. Avrei dovuto fermami, sapevo che quello che stavo facendo non mi avrebbe portato nulla di buono, ma al momento il desiderio sessuale cancellò la mia coscienza.

"Deve essere molto giovane questa troietta…" continuò il vecchio porco… "ha 19 anni e ho scoperto da poco che in realtà ha questa perversione….., ma è stata una scoperta piacevole" Mio zio mi prese la mano che tenevo immobile lungo il fianco e la portò tra le sue gambe, dove scoprii che il suo cazzo era già fuori dai pantaloni ed estremamente duro. Mi chiuse la mano attorno facendomi capire che lo dovevo masturbare. Iniziai a muovere lentamente la mano con su e giù, con un movimento un pò scomposto, mentre l'altro uomo, che aveva visto la scena, decise di fare altrettanto, prendendomi l'altra mano e intimandomi di menarglielo. Non reagii nemmeno a questa richiesta, stringendolo decisa e scoprendo che aveva un pene enorme che faticavo cingere.

"Ohhhh…. fantastico….. sii continua puttanella…. cosiii…." Sembrava impazzito….. mi prese la testa e mi cacciò con violenza la lingua in bocca, riversandomi la sua bavosa saliva in bocca e rovistandomi il palato. Finì presto, comunque, perché ad un certo punto li sentii venire quasi in contemporanea….e vedendo gli spruzzi delle sborrate ricadermi sulle mani. Rimanemmo in silenzio qualche secondo, poi feci per ritrarmi ma l'uomo mi fermò la mano:

"mmmm sei stata fantastica ragazzina, ma ora voglio vedere la fine del film mentre tu continui a tenermi il cazzo al caldo con la tua manina …." Era un vero porco!

"Ehehe…. bravo, ha avuto una splendida idea….. vero Valeria? Anzi, non muovere le mani per nessun motivo, e rimani in quella posizione"

"Si, come volete." E rimasi ferma in quella umiliante posizione. Ero adagiata sulla poltroncina, con il vestito che ormai era salito fino al di sopra delle mutandine, le spalline abbassate con il reggiseno in esposizione e le braccia distese verso i miei due uomini, con le mani appiccicose che tenevano i loro peni. Così rimasi fino al termine del film, durante il quale, il vecchio si fece masturbare ancora una volta usando la mia manina come una figa tenendomela ferma e andando avanti e indietro. Quando le luci si accesero mi affrettai a ricompormi per paura che qualcun altro vedesse le condizioni in cui mi trovavo e chiesi a mio zio se potevo andare al bagno.

"Certo, ma sbrigati che è già tardi. Io intanto scambio due parole con il nostro amico." Mi allontanai verso il bagno delle donne sicura di essere seguita non solo dallo sguardo di mio zio e dell'altro tale ma anche da quello di molti altri presenti che stavano lasciano la platea. Dopo dieci minuto eravamo già in macchina verso la via del ritorno. Mi sentivo frastornata per quella esperienza ed estremamente umiliata: mi ero lasciata toccare e baciare da uno sconosciuto e lo avevo anche masturbato senza quasi protestare. Mi vergognavo di me stessa e imprecavo dentro di me verso lo zio che mi aveva spinta a fare una cosa del genere.


Fu proprio lui a rompere il silenzio

"Allora? Ti è piaciuta l’esperenza? Ti sei divertita Valeria?" sorrideva beffardo mentre me lo chiedeva

"No. Non ti sei comportato correttamente con me zio, mi hai coinvolta in un gioco che non volevo e hai approfittato di me senza un minimo di considerazione!...." mi veniva quasi da piangere

"Smettila di fare la smorfiosetta! Ho capito da subito che eri una gran puttana e che ti piace il cazzo. Quindi non venirmi a raccontare balle…..tu ti senti donna, e vuoi essere scopata. E sappi che il signore di prima mi ha dato il suo numero di telefono, quindi ci saranno altre occasioni per divertirsi e tu non ti tirerai indietro!" Non potevo crederci, mi stava proprio trattando senza la minima considerazione

"Ti sbagli zio!" dissi concitata

"Non voglio più fare cose del genere con gente che non conosco, e penso che non lo farò più nemmeno con te. Credevo di piacerti anche come persona, ma mi stai trattando solo come un oggetto sessuale. Non mi piace così!"

"Hahahaha!!!! Figuriamoci! Cosa credi? Di cavartela così? Sappi che se non vuoi scopare più con me sei liberissima di farlo, ma in men che non si dica i tuoi amici sapranno delle tue strane perversioni e soprattutto lo saprà la tua famiglia….. quindi vedi di pensarci bene Valeria…" Mi stava ricattando. Quel maledetto porco mi stava ricattando. Ed io non potevo farci nulla perché era ancora troppa la paura che la mia famiglia conoscesse la verità.

"Sei un bastardo…. un lurido bastardo." Quando arrivammo scesi dalla macchina e scappai dentro il mio appartamento chiudendo a chiave e infilandomi subito sotto la doccia, sperando di cancellare così qualcosa di quella orribile serata. Purtroppo, qualche minuto dopo sentii suonare il campanello e sapevo bene chi poteva essere.

"Apri la porta Valeria, sono io"

"Lasciami in pace, voglio restare sola."

"Apri questo cazzo di porta e non farmi arrabbiare!" sentii la sua voce che sibilava piena di rabbia e non ebbi il coraggio di oppormi alla richiesta ed aprii la porta. Irruppe dentro non appena girai la chiave e si scaraventò su di me prendendomi e strattonandomi per un braccio:

"E così la troietta voleva stare da sola? Cosa credi, che dopo questa serata mi sarei accontentato di una misera seghetta?" mi strattonò ancora con forza e mi fece cadere a terra. Avevo ancora in dosso l’accappatoio con cui mi stavo asciugando dalla doccia ma lui me lo tirò via con forza mente ero a terra, lasciandomi nuda sul pavimento.

"Lasciami, non voglio ora, ti prego…. lasciami stare.." ma non mi ascoltava nemmeno, e calatosi i pantaloni, mi saltò addosso girandomi a pancia in giu tenendomi bloccata col suo peso e dirigendo il suo arnese già durissimo verso il mio buchino.

"Nooo…. mi fai male cosiii…. ti prego fermati!!Ahhhhiii!!" e senti il suo cazzone penetrarmi senza indugio e con veemenza fino alla radice con un colpo solo. Cominciai ad urlare per la violenza ed il dolore e lui mi chiuse la bocca con una mano continuando a incularmi senza ritegno, provocandomi dolori lancinanti che mi fecero singhiozzare mentre le lacrime iniziavano a rigarmi il volto.

"puttana, troia….. beccati questo!!! Ahhhh siii…!!!" e mi stantuffava come un forsennato. Lo stupro durò cinque minuti buoni finchè non lo sentii eiaculare dentro il mio culetto, riempiendolo di una quantità inverosimile di sperma caldo e umido. Poi si rialzò, si chiuse i pantaloni e usci dall’appartamento dicendomi

"Ahahah! Grazie per la bella seratina, ragazza mia….. vedrai che avremo modo di ripetere queste esperienze….a domani!" Mi lasciò li, nuda e sofferente sul pavimento, mentre piangevo per la violenza subita e lo sperma mi colava fuori dallo sfintere. Quella notte non riuscii a chiudere occhio e non solo per i dolore causatomi dallo stupro: odiavo lui ma odiavo anche me stessa perché mi ero cacciata in un guaio enorme. Mi facevo pena mentre ripensavo a me stessa distesa a terra nuda e piangente e sovrastata da un uomo che ormai mi possedeva completamente sia nel fisico che nell’anima, ed a cui non potevo ribellarmi. Ora avevo veramente paura per quello che avrei subito. Ero solo un corpo, un buco da riempire. Per tutto il giorno seguente ripensai all’accaduto e cercai accuratamente di evitare mio zio, rimanendo fuori casa per tutto il giorno. Staccai anche il cellulare per paura che mi chiamasse e passai la giornata all’università ed in giro per Bologna a riflettere su quello che potevo fare per uscire da quella situazione. L’unica cosa che potevo fare era di dire tutto alla mia famiglia, ma non ne avevo il coraggio: erano molto all’antica e non avrei spezzato il cuore a tutti e due i miei genitori. Mio malgrado, non mi restava che continuare in quella maniera, subendo le angherie dello zio e sperando che si stancasse presto. Quando tornai la sera a casa, mia zia mi invitò a cenare a casa con loro (cosa che accadeva spesso) e naturalmente accettai anche perché finchè mia zia era presente, lo zio non avrebbe fatto nulla. Trascorremmo la serata in piena tranquillità, e sebbene la presenza dello zio mi infastidisse e mi imbarazzasse non poco, cercai di essere piu naturale possibile ed evitai di rimanere sola con lui. Purtroppo, verso le undici, la zia decise di andare a letto lasciandoci da soli. Cercai allora di dirle che sarei andato a dormire anche io e lo zio colse la palla al balzo offrendosi di accompagnarmi. E così, salutata la zia, uscimmo fuori verso il mio appartamentino

"Allora? Riposata bene questoggi Valeria?" mi disse lo zio sorridente

"Sei uno stronzo. Ti odio"

"Lo so ragazza mia, loso. Ma sinceramente non mi importa molto." Non la smetteva di sorridere…

"Ascolta zio: io non sono una puttana, e non mi va che tu mi tratti come tale ma soprattutto non mi piace fare cose contro la mia volontà. Se proprio vuoi divertirti con me, d’accordo, ma almeno non coinvolgere altre persone." Improvvisamente smise di sorridere e il suo volto divenne teso e arrabbiato:

"Ascoltami bene Valeria, forse non hai capito la situazione: sono io che ti dico cosa devi fare e cosa no, comando io, e tu farai esattamente quello che ti dico, altrimenti i tuoi genitori sapranno tutto. D’ora in poi farai quello che ti dico senza fiatare e senza protestare. E’ chiaro? Mi faceva paura, ero confusa e frastornata da quelle parole e dal dominio che riusciva ad esercitare su di me, soprattutto quando mi parlava con quell’aria minacciosa: ero certa che non avrebbe esitato ad umiliarmi di fronte alla famiglia ed ai miei amici. Scoppiai a piangere per la disperazione.

"E smettila di frignare stronzetta! Sei adulta!"

"TI prego…. smettila…. lasciami stare…." Dissi ormai esasperata e piangente. Lui non si impietosì minimamente, e mi diede un terribile schiaffo sul viso. Quasi caddi a terra

"Haaaaaa!! Noooo….. "

"Spero di essere stato chiaro puttanella! Ora sono stanco e andrò a dormire. Mi ecciti molto in queste condizioni, ma domani per noi sarà un giorno indimenticabile, quindi vai a dormire anche tu" Non capivo cosa volesse dire con quella frase…. giorno indimenticabile……

"….domani? cosa….. succede… domani?"

"Ehehehe…. domani sera, mia cara, andremo a trovare il nostro amico del cinema, vedrai che ci divertiremo…. ehehehhe!. A proposito, domani ti farò avere altri capi di abbigliamento…"

"Noooooo zio, noo…." Ma non mi ascoltò nemmeno e rientrò verso casa sua. Quella notte non chiusi occhio. Verso le cinque di sera del giorno successivo, mi zio mi chiamò col suo cellulare intimandomi che mi sarebbe venuto a prendere alle otto di sera e di vestirmi e truccarmi in maniera molto sexy perché dovevamo fare una bella figura con il nostro nuovo amico. Gli chiesi ancora di non farlo, ma naturalmente non servì a niente e chiuse la comunicazione. Avevo pensato di non vestirmi affatto, e di non fare nulla per apparire sexy, ma la cosa mi si sarebbe ritorta contro in quanto sapevo che in quel caso sarei stata punita molto duramente e quindi decisi che dovevo assecondarlo ancora una volta….. la mia sottomissione credo che scaturisse dalla mia preponderante parte femminile ma questo era un aspetto che non apprezzavo del mio essere. Giunsero infine le otto di sera e puntualmente sentii suonare alla porta, presi la mia borsetta e mi diressi fuori avvolta in un lungo impermeabile scuro per nascondere il mio abbigliamento femminile ad eventuali passanti casuali (anche se era molto difficile scorgere l’interno del cortile dalla strada) salii in macchina dove lo zio aspettava.

"Bene Valeria, mi sembri abbastanza carina….. ma voglio subito vedere il resto quindi apri l’impermeabile e vammi vedere come sei sotto…" Senza discutere mi slacciai i bottoni e lentamente aprii l’impermeabile: avevo indossato un completino di cotone rosa composto di una minigonna cortissima e un top molto stretto che mi lasciava le spalle nude (faceva parte di una serie di vestitini e biancheria intima che lui stesso mi aveva fatto recapitare a casa quel giorno). Sotto avevo delle calze nere, un paio di tanga neri e un reggiseno molto piccolo sempre nero. Ero truccata leggermente, con un filo di mascara per farmi risaltare gli occhi e un leggero rossetto rosso chiaro. Inoltre mi ero messa una sottile collanina d’oro al collo ed un paio di orecchini a ciondolo. Lui rimase quasi a bocca aperta ne vedermi…..

"Mio dio Valeria, ma tu hai intenzione di farmi venire un infarto….. sei una bomba stasera…." Disse sinceramente compiaciuto, ma io rimasi molto fredda.

"Grazie. Mi avevi detto di farmi bella giusto?" dissi un po ironica e seccata.

"Già, mi fa piacere che inizi a seguire i miei ordini alla lettera…. bene. Molto bene, il nostro amico ne sarà felice…" Per un momento avevo sperato che mio zio avesse cambiato idea sulla serata, e che fosse tutto uno scherzo, ma la realtà ora mi ripiombava pesante e soffocante nell’immaginarmi quello che avrei dovuto fare quella sera con quei due porci. Quando partimmo rimanemmo per una decina di minuti senza parlare mentre l’auto percorreva le strade di Bologna verso la tangenziale. Dopodiché, mentre imboccavamo l’autostrada ruppe il silenzio:

"Bene mia cara, ora ti spiego alcune cose. Tua zia stasera è partita per Roma dove è andata a trovare dei parenti e si tratterrà li per alcuni giorni. Quindi stasera possiamo tranquillamente fermarci a dormire fuori e il signore da cui ci stiamo recando a Modena è felice di ospitarci entrambi." Ebbi un tonfo al cuore: pensavo che quella porcheria sarebbe durato solo un paio di ore, e che poi saremmo ritornati a casa….. caddi in uno sconforto ancora maggioree cercai velocemente una scusa….

"Ma… zio…, io…. domani ho lezione… non posso mancare…" Lui rise

"Ahahahah!! Scordati la lezione di domani, tanto in ogni caso non ci potresti andare…. credo che dopo questa avventura farai fatica sederti per qualche giorno…… ahahhahahah!!!" Cominciavo a sudare al pensiero….. e al fatto che avrei passato la notte in compagnia di due vecchi porci che avevano tutte le intenzioni di usare il mio corpo per le loro bieche perversioni…. Dopo mezzora di viaggio mio zio parcheggiò l’auto lungo un vialetto di fronte ad una villetta bassa circondata da un grande giardino. Mi disse di scendere e poi mi prese per mano dirigendomi verso l’ingresso dove suonammo alla porta. Dal citofono si senti la voce di un uomo:

"Chi è?"

"Sono Franco, sig.Piero, con mia….nipote…." Non rispose e sentii scattare l’apertura del cancello: la mia paura cresceva ed ormai era giunto il momento fatidico….. Entrammo dalla porta già socchiusa in un bel salone illuminato dove venne ad accoglierci il padrone di casa, l’uomo che avevamo incontrato al cinema. Appena lo vidi sentii quasi mancare: al buio della sala avevo capito che non era un bell’uomo, ma ora addirittura la sua vista mi faceva ribrezzo: era basso, grasso e con pochi capelli grigi sulla testa e una barba molto trascurata…. rosso nel viso rugoso e con una grossa bocca bavosa dalla quale risaltavano dei denti ingialliti dal fumo. Si avvicinò a me e mi squadrò dall’alto al basso sorridendo ma senza dirmi nulla. Poi si rivolse a mio zio:

"E’ fantastica sua nipote stasera, le faccio ancora i miei complimenti, veramente una ragazza eccitante….lo farebbe rizzare anche ai morti…. ehehehe"

"Si, staserà ha dato il meglio di se stessa." rispose allegramente. Ero interdetta: quell’uomo non mi aveva nemmeno salutata, semplicemente fissata e mi stava commentando come se io fossi solo un manichino.

"Io credo, sig. Franco che noi possiamo darci del Tu a questo punto…. vero?"

"Naturalmente, Piero!" E scoppiarono a ridere mentre io ancora imbambolata stavo in piedi di fianco a loro…… Infine l’uomo si rivolse a me:

"Tu invece Valeria mi chiamerai Sig. Piero hai capito bene?" Non sapevo che dire…..

"Si, d’accordo …..come vuole." Non vidi nemmeno partire lo schiaffo che immediatamente raggiunse il mio viso e per un attimo barcollai……

"Ahhhhhhhh!!!!!!!!!"

"Questo è il primo di una lunga serie troietta, finchè non imparerai a capire velocemente le cose. " Ero stata colpita da una manata terribile e senza il minimo preavviso, cercavo di trattenere le lacrime ed ora, più che mai, mi sentivo indifesa in quella terribile situazione. Ma capii la strana perversione dell’uomo e cercai di riparare…

"Mi…. scusi…. volevo dire… Si..sig. Piero……"

"bene cagnetta, vedo che hai capito. Adesso togliti il soprabito" Senza alcuna protesta, era assolutamente inutile, mi sfilai l’impermeabile e rimasi con il completino rosa davanti al vecchio che continuava a fissarmi. I suoi occhi scorrevano sul mio corpo pieni di lussuria ed eccitazione mentre si avvicinava bramoso a me. Alzò le mani e mi prese la testa avvicinando il suo viso al mio e subito dopo si accostò alla mia bocca infilandoci tutta la lingua. Cercai di ritrarmi istintivamente ma non c’era verso: le sue braccia forti mi tenevano la testa e non c’era modo di sottrarmi. Sentivo il gusto acre e disgustoso della sua lingua che mi rovistava ogni angolo della bocca…. quasi ebbi un conato di vomito ed iniziai a sudare freddo. Si staccò dopo poco per fortuna, ma sapevo che sarebbe stato sempre peggio con l’andare della serata.

"Sei deliziosa cara, la tua bocca è dolce e profumata…. ed io la voglio tutta come ogni altro cm del tuo corpicino….vedrai che ci divertiremo.!"

"Ora vai in cucina a prepararci da bere, noi ti aspetteremo sul divano.." Mi presentai a loro qualche minuto dopo con in mano un vassoio con dei bicchieri e una bottiglia di whiscky che avevo trovato in cucina e vidi che stavano comodamente seduti su divano a quardare un film porno.

"Brava cagna, ora servici da bere e poi spogliati…." Disse il sig. Piero Versai da bere, ormai rassegnata ad ubbidire a quei due porci, e posi loro i bicchieri.

"Valeria, spogliati ora, da brava, e rimani con l’intimo. Fallo pure lentamente hehehehe…" Iniziai allora a togliermi lentamente il top rosa che indossavo con movimenti lenti come mi era stato ordinato, lo feci scorrere sopra le testa e lo posai a terra. Mi trovavo ora con il reggiseno di raso bianco che risaltava da solo sulla parte superiore del mio corpo e vidi che la scena eccitava entrambi. Poi continuai con la gonna, aprendo la zip laterale e sfilandola lentamente verso il basso ed infine lasciandola cadere a terra. Si stavano massaggiando il pene mentre mi guardavano ed io, mio malgrado, sentivo dei brividi che mi percorrevano il corpo come se un’aria gelida mi avesse investita all’improvviso. Sentivo i capezzoli che si irrigidivano ed il mio piccolo pene che voleva drizzarsi: non lo volevo ammetterlo ma mi stavo eccitando anchio.

"Mmmmm… che bella fichetta tua nipote…." Disse il sig. Monti a mio zio

"Ora vieni quei e siediti in mezzo a noi cara, che guardiamo un bel filmino…" MI fecero spazio tra loro ed io ormai rassegnata mi avvicinai e mi sedetti in mezzo. Sentivo i loro corpi caldi ed eccitati dalla mia presenza ed ero convinta che ora mi sarebbero saltati addosso…. ma mi sbagliavo.

"Ora masturbati Valeria" Disse tranquillo il sig. Piero. Io rimasi sorpresa da quella richiesta e lo guardai perplessa. Capii che anche mio zio non si aspettava quell’ordine e guardò con sguardo interrogativo il Sig. Piero che nel frattempo si era leggermente girato per guardarmi meglio.

"Non preoccuparti Franco, voglio che la puttanella si masturbi ed eiaculi perché cali la sua eccitazione. Stasera non deve essere lei a godere ma solamente noi." Ancora non capivo bene dove volesse arrivare, ma evidentemente il suo scopo era quello di rendermi la serata molto difficile, non consentendomi di mantenere la mia eccitazione e quindi costringendomi a soffrire di più per quello che mi avrebbero fatto. Anche lo zio capi questo e sorrise

"Sei un grande Piero, mi sa tanto che mia nipote non se la passerà bene questa sera…"

"Forza sbrigati puttana. Hai due minuti per farti venire. E fallo dentro agli slip, non voglio nemmeno vederlo il tuo cazzetto indurito." Rassegnata, misi una mano dentro al piccolo slip e iniziai a muovere il pene su e giù. Riuscii a farlo indurire ripensando alla situazione in cui mi trovavo, che al di là di tutto mi eccitava. Intanto mio zio cercava di aiutarmi carezzandomi la pancia e il seno e finalmente, dopo meno di un minuto, sentii un fremito su tutto il corpo e lo sperma uscire copioso dal mio pene.

"Mmmmm brava la nostra puttanella, vedo con piacere che non ci hai messo molto…." Disse Piero mentre mi carezzava i capelli. Poi si avvicinò al mio viso e mi schiaffò la lingua in bocca baciandomi con violenza e riempiendomi con la sua bavosa saliva il palato. Intanto mio zio, dopo avermi pulito con un fazzolettino la mano e il pene dal mio sperma, prese in mano il telecomando e abbassò il volume del film. Piero si staccò dalla mia bocca e mi intimò di alzarmi e di rimanere immobile davanti al divano. Il resto Immaginatelo voi.................................Sissy.
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