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Gay & Bisex

Mio fratello Felipe 11


di Kainman
22.04.2020    |    8.551    |    2 8.5
"Fu il turno di Edgar su di me..."
Continua da Mio fratello Felipe 10

...Venimmo quasi contemporaneamente e in seguito mescolammo i nostri semi in un caldo bacio ricco, come sempre per testimoniare il nostro legame che sapevamo essere unico.
Dopo quella prima colazione scendemmo per la seconda in sala di albergo. Lì incontrammo i due ragazzi che ci salutareono con un gran sorriso di buongiorno. Dato i tavoli grandi ci sedemmo con loro a far colazione. Erano persone piacevoli davvero....

"Allora, dormito bene?" chiese Edgar azzannando un panino prosciutto e formaggio
"Bene bene, voi? Certo che per essere magro e definito mangi davvero un sacco" risposi osservando la montagna di cibo in fronte a lui
"Colpa di Oscar, di notte mi fa bruciare tutte le calorie. Ahia!" finì dopo uno schiaffo in testa del compagno, a cui seguirono le nostre risate
"Allora, cosa fate oggi?" chiese Oscar
"Visitiamo Salou. Sapete, Francisco è nato qui!
"Waaa davvero? E' un bellissimo posto" esclamò Edgar con la bocca piena. Devo dire che in quelle condizioni era davvero poco sensuale, ma davvero buffo.
Dopo aver terminato colazione ci accordammo per vederci quella sera, a girare nei locali del posto, di cui era davvero ricco da come avevamo visto la sera precedente, sapendo di sentirci ancora in serata.
Come da accordi ci preparammo e uscimmo, Felipe ed io, e iniziammo la nostra visita di Salou. Incredibile come a distanza di 13 anni mi ricordassi ancora di tante strade, dei parchi e delle belle spiagge più nascoste. Eravamo a metà della vacanza e quel giorno ci saremmo rilassati parecchio. Il pomeriggio lo passammo quasi interamente in spiaggia. La temperatura era davvero gradevole e non era molto affollata, come il primo giorno.
"Guarda pure chi vuoi se vedi passare dei tipi, non mi offendo" gli dissi
"Ma se sono tutti vecchi Fran. Sei già quasi meglio tu da guardare"
"Come quasi??" e iniziai a solleticarlo, provocandogli una bella erezione. Allora lo guardai e gli dissi "Andiamo a bagnarci?"
"Sì...meglio!" e cercando di nascondere un po' il gonfiore ci buttammo in acqua. Dopo qualche minuto di gioco lo abbracciai e baciai e lo sentii ancora duro "Non ti è ancora passata?? Ahah!" notai che era un po' intimidito, forse perché era successo in pubblico. Allora lo tranquillizzai dicendo "Vaaa tranquillo che nessuno si è accorto. A parte io. Fil...vuoi provare una cosa nuova?"
E così, fingendo di stare abbracciati, lo facemmo lì in acqua con altri bagnanti a una decina di metri da noi. Fu davvero bello, e ricco di adrenalina. Stavamo realmente facendo sesso in pubblico.
In realtà, devo ammetterlo, fin da quella notte in cui abbracciato a lui avevo programmato a mente il viaggio, avevo messo in programma tutto, dal dimostrarci come coppia ovunque al farlo in acqua, dal documento finto per fargli provare la discoteca alla spiaggia nudista del giorno dopo, dal divertimento nel parco all'incontro con almeno un ragazzo. L'incontro con i due ragazzi invece fu casuale, ma appena li vidi che ci stavano guardando, anzi ci stavano spogliando con gli occhi, avevo programmato anche quello che avremmo fatto.
Ma anche se avevo deciso tutto, per far star bene il mio Fil, anche io ne stavo approfittando a pieno. Farlo con accompagnamento delle onde del mare, abbastanza mosso quel giorno, fu un vero godimento.
A poca distanza da noi vidi un uomo, sui 50 o 60, fisico non troppo curato, che ci guardava da qualche tempo mentre giocavamo, ma ogni tanto distoglieva lo sguardo. In quel momento in acqua in prossimità non c'era nessuno a parte lui. Ad un certo punto gli sorrisi con Felipe dietro di me che mi abbracciava, e lui ricambiò il sorriso. "Abbiamo uno spettatore Fil" gli dissi, e lui di risposta gli sorrise e iniziò a baciarmi intensamente. Poi si assicurò che nessun altro stesse guardando o fosse abbastanza vicino da vederci e prendendomi per le spalle iniziò un movimento più deciso, che fino a quel momento era stato più lento.
L'uomo spalancò gli occhi e si allargò in un sorriso più malizioso. L'acqua era abbastanza alta e ovviamente non si poteva vedere niente, ma vidi chiaramente che abbassò le mani in acqua e muoveva il braccio.
Dato che nessun altro entrò in acqua vicino, Felipe continuò con il suo movimento accelerato fino a finire dentro di me, e lì rimase fino a quando, stretto a me, mentre mi segava lubrificato dall'acqua, non venni anche io.
L'uomo non mollò un attimo di guardarci e, probabilmente, di segarsi. Nel frattempo si era anche avvicinato di qualche metro, ma non troppo, per vedere meglio.
Non ero mai venuto in acqua e fu davvero diverso, la sensazione fu molto forte e mi sentii perdere le forze.
Eravamo ancora abbracciati qualche minuto dopo di questo senza fare niente, quando quell'uomo si avvicina ancora di qualche metro, in modo da essere a portata di voce, e con accento probabilmente tedesco disse "Thank you so much, it was so amazing my sons"
Aspettò che si allontanò poi Felipe iniziò a ridere così gli chiesi "Perché ridi? Che ha detto??"
Avevo, e ho, sempre avuto seri problemi con le lingue, al contrario di lui che mi rispose "Ha ringraziato e ha detto che è stato fantastico, chiamandoci -Figli miei- Mi ha fatto ridere perché quello assomiglia un po' a papà per l'età e l'aspetto, e ci ha chiamati figli"
"Adesso vuoi fare anche papà??" gli dissi
"Ma no cretino! Che schifo! ahahah! dico solo che era curioso quel nomignolo"
Sospirai "Meno male, mi è preso male. Anche perché papà da come ce l'ha da molle penso sia più munito di me, ci rimarrei male"
"Se dici così mi viene da pensare che ci fai tu pensieri su di lui"
"No grazie. Solo giovani guardo, e lui...proprio no. Però devo dire che... mi ha eccitato il fatto di dare spettacolo e che gli sia piaciuto, anche se era vecchio per noi. E a te?"
"Non lo volevo dire ma ero davvero eccitato. Se è solo guardare non mi dispiaceva anche se non mi attraeva affatto"
"Magari ai due ragazzi piacerebbe vederci. O magari non solo vederci. Ci hai pensato?"
"Sì ci ho pensato, però mi spaventa un po' perché non so cosa vorrei, se solo toccare o fare altro"
"Tranquillo, se vorranno si farà solo quello che sua maestà vuole! Affare fatto allora, se vogliono" dissi sigillando l'accordo con un bacio
Quando tornammo in albergo scrissi in segreto un messaggio a Oscar e chiesi di vederci, così mi dissero di raggiungerli al piano di sotto dove alloggiavano. Chiesi come stavano e iniziai a chiedere dei programmi per la sera.
"Potremmo girare un po' per i locali, ci sono parecchi qua intorno. E poi potremmo finire di nuovo sulla spiaggia a smaltire, o..." disse Oscar
"... o finire in albergo?" terminai la frase con un occhiolino
"Beh, a noi piace giocare in modo aperto, si era forse capito quando a Oscar è venuto duro in spiaggia. Pero abbiamo capito che a voi non sta bene quindi nessun problema ci divertiamo senza sesso!" rispose Edgar
"Lasciatemi dire... Allora Felipe e io non abbiamo mai avuto esperienze aperte e questo, più a lui che a me, spaventa un po'. Pero lo vedo davvero curioso e gli piacerebbe, e voi due lasciatemi dire che siete due gran pezzi di ragazzi. A me piacerebbe ma vorrei che fosse il più naturale possibile, senza imposizioni e dipendentemente da quello che vorrebbe fare lui. Sareste in grado di farlo?"
"Certo che si ragazzo! Faremo tutto quello che vorrete voi. CI piacete molto, fisicamente si capisce, ma anche come persone siete fantastici"
"Allora facciamo questo: lui sa che io sono andato a fare altro, non deve sapere che ci siamo parlati. Gli scriverete per stasera e lasciamo tutto come se fosse al caso, ok? Ah, lui non può bere molto per un problema di salute, volevo lo sapeste"
"Oscar è astemio, e io non bevo molto quindi nessun problema, siete geniali!"
Così ci congedammo e quando tornai in camera con i volantini del posto dalla reception Felipe mi disse tutto eccitato che Oscar gli aveva scritto per quella sera per andare a ballare.
Dopo qualche ora ci trovammo alla reception. "Cavolo come siete in tiro, siete davvero..." iniziò Felipe ma che si fermò per vergogna
"Gran gnocchi (detto in italiano) come si dice in Italia" dissi ridendo. Guardarono con viso interrogativo e così spiegai quell'espressione.
Erano vestiti uguali, camicia bianca un po' sbottonata, pantaloni corti jeans scuri che delineavano ogni loro forma. Si potevano intuire i delineamenti ancora più di quando erano in boxer in spiaggia.
Poi il fatto che fossero vestiti uguali dava quel tocco di classe e di sensualità non indifferente.
Ci avviammo a piedi per il centro della movida, dove si vedeva da distante molta gente. Avevo paura che a quella stagione ci fosse meno anche lì invece non fu così.
Entrammo in diversi locali, tutti a entrata gratuita. In alcuni si entrava liberamente, altri chiesero il documento. Raccomandai Felipe di porgerlo con tranquillità, come se già fosse abituato a farlo. E così fece, senza nessun dubbio su di lui.
La cosa ridicola è che invece in un locale un buttafuori si fermò a guardarmi bene, convinto che non fossi davvero maggiorenne. Quando fummo dentro Felipe, che si era trattenuto, scoppiò a ridere senza potersi fermare "Non lo potevo credere, a te hanno fatto storie e a me no".
Davanti a quelle cose, con sguardo interrogativo dei due ragazzi, decidemmo di dire loro la verità, solo sull'età, e rimasero senza parole nel saperlo. Non ci avrebbero assolutamente dato quella differenza di età e soprattutto non credevano che fossi più vecchio di loro.
Dopo quella spiegazione ci divertimmo ancora di più, perché ci sentivamo più liberi e sinceri, un po' come era successo con Christian e Luca.
Mi scatenai in pista come ero solito fare in Italia, e ballammo tutti insieme. Ballammo in modo più sensuale Felipe e io, e loro due, finché Edgar iniziò ad avvicinarsi più a lui, scambiandoci di coppie in pista. Con un sorriso solo dissi a Felipe "Tutto ok" che si lasciò andare e s divertì di più, ballando anche a contatto fisico di Edgar, cosa che faceva anche Oscar con me.
Dopo qualche ora e qualche drink senza esagerare, uscimmo da un locale e Edgar, dopo avermi fatto l'occhiolino disse "Che dite, volete ancora andare per locali, andare di nuovo in spiaggia o preferite se torniamo in albergo così ci conosciamo meglio da tranquilli?" e poi si avvicinò all'orecchio di Felipe, che stava tenendo abbracciato con un braccio sul fianco, e sussurrò "Io se devo dirti la verità preferirei l'ultima opzione. Cosa ne pensi?"
"Io sono stanco di stare in giro, torniamo in albergo?" rispose Felipe
"Allora deciso, andiamo!" finì Oscar.
Ci andava circa 20 minuti a tornare all'albergo, essendo distanti. Ad un certo punto Edgar disse "Ma quindi davvero tu hai solo 15 anni? Non mi sembra possibile"
"In realtà ne ha ancora 14...li fa dopodomani" risposi io
"E tu 21, questo è impossibile davvero" ribadì Oscar
"Questa è bella! Fil dammi la tua carta d'identità, guardate!" dissi senza pensare e porgendo loro i nostri documenti italiani
"E' vero, ne deve fare 15! Non ci credo" disse Oscar. E vidi Edgar fare una faccia strana, per poi dire "Ma come è possibile che avete lo stesso cognome e abitate insieme? Non siete sposati se ha 15 anni, e poi in Italia vi potete sposare?"
"Cazzo!" esclamò Felipe. E io non dissi nulla.
"Noi...siamo fratelli" rispose lui, anche se ormai era ovvio.
"Ma come fratelli? Ma quindi non state insieme ci avete ingannato? Ma vi ho visto baciarvi! Facevate finta?" chiese Edgar in sequenza
"No no, nessun inganno Edgar. Noi...stiamo davvero insieme. Ma siamo fratelli. E fidanzati. Però non lo diciamo in giro, e qui volevamo solo fare la parte della coppia, per questo che non ve l'abbiamo detto, scusate!" dissi scusandomi con la testa bassa.
"Ma ovvio che non ce l'abbiate detto, ma è bellissimo! Ecco perché vi somigliate pure un po'! Noi avevamo scommesso che foste parenti ma pensavamo cugini"
"E non vi da fastidio?" chiese Felipe imbarazzato
"Schifo?? Ma è eccitante da diventar matti!" dissero quasi in coro
"Calmo Edgar! Ti esce da sopra così! ahahah!" esclamai notando l'erezione evidente che aveva, quando dopo quel segreto svelato diedi un bacio appassionato a Felipe
"Dovete scusarlo" disse Oscar "E' sempre stato attratto dai rapporti di famiglia, e anche da suo fratello che ringraziando vive a Londra"
"Sì beh lui mi piace fisicamente ma non ci avrei mai fatto nulla davvero, però voi...oh siete anche così teneri"
"Dai andiamo su, venite da noi?" chiese Oscar, e così li seguimmo.
"Raccontateci di voi, se potete" ci chiese Edgar una volta nella loro stanza.
Così facemmo, e raccontai, senza troppi dettagli, la nostra storia, le nostre esperienze.
"Ma quindi, non avete mai fatto altro con altri ragazzi, ho capito bene? Neanche un bacio, una toccata?" chiese Oscar
"No, nulla. La cosa più intima è stata quando ti ha toccato il durello con la pancia ahahah" risposi, strizzando l'occhio ai ragazzi
"Beh, se vuoi puoi di nuovo toccarlo, anche non con la pancia"
Felipe mi guardò, gli sorrisi e annuii, così lui si alzò e si avvicinò a Oscar, toccandolo da fuori dei pantaloni. Lui se li sbottonò semplicemente e Felipe mise la mano dentro, prima sui boxer e poi proprio dentro poi disse ridendo "Beh così è diverso che con la gamba"
"Se vuoi puoi provare lo stesso anche tu" mi disse Edgar. E così feci, uguale a mio fratello.
Con la mano ancora nel suo pacco Felipe disse "Posso...baciarlo?". Ma non lo chiese a Oscar, stava chiedendo il permesso a me, e forse anche a Edgar
"Sentiti libero di fare ciò che vuoi Felipe, se anche Francisco è d'accordo. Voi ci piacete molto ma potrebbe anche finire solo qui, non c'è problema"
Questo deve aver fatto scoccare la scintilla in Felipe, perché un secondo dopo aveva la lingua in bocca a Oscar. "E noi?" chiesi a Edgar, che rise e fece lo stesso con me. Edgar iniziò a sfilarmi la maglietta e ad accarezzarmi il petto con una mano mentre con l'altra mi sbottonava i pantaloni e poco dopo mi massaggiava l'asta.
Oscar, forse per maggior rispetto del più timoroso Felipe lo toccava solo da dentro i pantaloni, ma lui disse "Non farti problemi, mi piace" e si tolse tutto. In un attimo, dopo il suo gesto di assenso, fummo tutti nudi sul letto, ognuno con il rispettivo nuovo partner. Edgar era davvero sensuale, ma più brusco, e aveva una verga simile alla mia, ma più fine. Oscar invece, più dolce ma più restío alle iniziative, aveva in mezzo alle gambe un arnese che superava il mio per dimensioni, sia in lunghezza che in spessore.
I loro fisici erano entrambi tonici, Oscar aveva qualche pelo in più dal petto all'inguine, come me, mentre Edgar era completamente glabro.
"Ehi, che dite, cambio?" disse Edgar. Annuimmo, così che Oscar venne su di me e prese a limonarmi, ed il compagno si spostò su mio fratello.
In quel momento capii che erano entrambi caldi uguale, ma si trattenevano su Felipe. Edgar infatti divenne più docile e lento, mentre Oscar iniziò a limonarmi violentemente.
In quel momento pensai che stessero seguendo un copione premeditato, perché Oscar guardò l'altro che annuì e poi disse "Ora i fratellini si rilassano e coccolano tra loro, pensiamo noi al resto"
Detto questo io mi avvicinai a Felipe, iniziai a baciarlo, con forza e passione al tempo stesso, mentre i due ragazzi scendevano, in sincrono, verso il basso baciando ogni singola parte dei nostri corpi.
Ogni bacio, ogni succhiotto al corpo, ci dava godimento, e Felipe mi disse "Grazie amore mio".
Scesero infine ai nostri rispettivi piselli e iniziarono un pompino alla stessa velocità, un po' dolcemente un po' pompando con energia.
Mentre uno avvicinava i nostri piselli l'altro li prese in bocca insieme, sfregandoli tra loro e dandoci il massimo del godimento.
Dopo un po' tornarono a baciarci e ci invertimmo di sopra - sotto e scambiando nuovamente di partner. Lo stesso facemmo con loro. Io mi soffermai molto sui capezzoli di Edgar perché erano carnosi come quelli di Felipe, come piacevano a me. E anche a lui piaceva, perché lo sentii godere.
Mi spinsi verso il basso, pensando che era il primo pisello che prendevo in bocca oltre a quello di Felipe. E lui credo che pensasse lo stesso perché mi guardò sorridendo, dicendo "tre, due, uno" e iniziammo le nostre rispettive pompe, allo stesso modo di loro prima.
Continuammo con questi giochi e scambi per un po', finché chiesi a Felipe "Vuoi fare di più o fermarti qui?"
"Vorrei fare tutto, se vuoi. Tutto con tutti" mi rispose
E così prendemmo dei condom e iniziammo.
Prima provammo io su Edgar e Felipe su Oscar e fin lì fu facile. Poi dopo qualche minuto ci invertimmo, entrando Felipe Edgar, ed io in Oscar.
Questa volta faticai un po', probabilmente lui era più attivo e comunque era abituato a uno spessore minore del mio. Andavamo piano, senza correre e senza venire, ci fermammo prima.
Fu il turno di Edgar su di me. Lo accettai abbastanza facilmente, anche se era di lunghezza maggiore non era così spesso, e riuscii.
Guardai in direzione di Felipe, con Omar su di lui che stuzzicava il buchetto lubrificandolo, e dissi all'attivo "Vacci piano con lui, hai un mostro tra le gambe"
"Tu pensa per te, dopo toccherà a te!" mi disse sorridendo, Felipe, mentre Oscar gentilmente stava iniziando a entrare. In quel momento eravamo vicini, ci baciammo e tenevamo per mano mentre i nostri amici stavano dentro di noi, ma sempre con fare gentile.
Poi arrivò il cambio turno, ed il mostro venne su di me "Pronto amico?" mi chiese sussurrando ad un orecchio il mio attivo.
"Vai! Ma fai piano, io sono abituato a lui!" e strinsi di denti per la tensione. Ma da una parte Felipe, dall'altra Oscar, iniziarono ad accarezzarmi e baciarmi, rilassandomi molto.
E mentre lo faceva, con molta calma, si insinuò dentro di me.
Sentii parecchio dolore subito, come non avevo mai provato con Paquito, ma dopo i primi colpi mi tranquillizzai e tutto andò bene, godetti anche io.
Neppure loro vennero mentre lo facevano, ma ci fermammo tutti un attimo, togliemmo tutti i condom e ci mettemmo in un 69 in serie, a quattro, dove ognuno lo succhiava a il proprio non-partner.
Anche qui ci fermammo tutti prima di venire. I due ragazzi si stesero sul letto, ci invitarono sopra di loro e mentre con due mani stringevano insieme Paquito e Pacón, con le altre si segavano loro.
Loro si misero accavallati poco prima che venissi, io fui il primo. Venni copiosamente su entrambi i loro petti e pance, ma loro continuarono a segare insieme quello di Felipe, sporco della mia crema per un minuto, in cui io continuai a godere a spasmi.
Nel mentre venne per primo Edgar e anche loro continuarono finché lo fece Oscar. Per ultimo, pochi secondi dopo, toccò a Felipe che andò a schizzare una quantità enorme di seme su tutti e due con un urlo di piacere.
Ci accasciammo insieme sui due ragazzi, baciandoci tutti e quattro insieme, mischiando con il movimento tutti i nostri semi sui petti.
Rimanemmo in posizione per molto tempo.
Ci risvegliammo al mattino ancora sporchi di seme, tutti abbracciati come ci eravamo addormentati tutti insieme per sfinimento dopo il piacere.
Continua con il finale...
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