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Gay & Bisex

Maledette Partitelle (Cap 2)


di LuigiGb
01.03.2023    |    12.186    |    11 9.5
""Nel bagno mi avevi detto che non dovevo essere veloce!" Mi sussurrò arrapato Luca..."
Ero appena tornato a casa dopo esser stato a cena fuori, sentii arrivare un messaggio sul cellulare.
Era Luca, qualche ora prima gli avevo fatto un pompino nel bagno del ristorante.
"Ciao, Dormi?"
"Ciao Luca no dimmi?"Risposi.
"Ho voglia di scoparti subito, ti va di incontrarci?" Scrisse Luca
"Certo! Dove ci vediamo?" Risposi al messaggio, ero eccitato ancora da quello che avevamo fatto al ristorante quindi accettai senza pensarci troppo.
"A casa mia!" Scrisse Luca.
"Ok, dimmi dove abiti" risposi.
Mi diete le indicazioni per raggiungerlo, io corsi a darmi una rinfrescata e saltai in macchina diretto a casa sua.
Oramai erano le 3 ma ero talmente eccitato che non sentivo la stanchezza, come mi aveva detto il cancello di casa era aperto e lui mi stava aspettando sull'uscio della porta.
Non feci in tempo a mettere un piede in casa che lui mi saltò addosso, cominciò a baciarmi, mordicchiarmi il collo, mi ritrovai addosso alla poltrona.
Mi girò, afferrò i miei pantaloni e con un colpo deciso li calò fino a metà coscia, fece la stessa cosa con le mutande.
"I preliminari li abbiamo fatti al ristorante" disse sottovoce al mio orecchio.
"Aspetta fammi..." Non feci in tempo a finire la frase, gli volevo chiedere giusto il tempo di liberarmi del giacchetto e tutto il resto, ma lui mi prese le mani, portandole sulle mie natiche, io mi appoggiai con la pancia sullo schienale della poltrona mettendomi a 90.
"Ora tienilo aperto" disse Luca con tono eccitato.
Sentii il classico suono di una boccetta che veniva aperta, qualche istante dopo la sua cappella cominciò a premere sul mio buchetto.
Luca si stava lentamente facendo strada nel mio retto, io continuavo a tenere le chiappe divaricate favorendo la penetrazione, non sentii il minimo dolore, i primi mugolii di piacere uscirono dalla mia bocca.
Luca ormai mi aveva penetrato completamente, aggiustò la sua posizione afferrandomi saldamente e cominciò a scoparmi il culo, il suo movimento lento mi faceva salire ancora di più la mia voglia, ogni tanto si prendeva una pausa e puoi riprendeva quel movimento lentissimo.
Provai io a muovermi ma lui mi spinse contro la poltrona bloccandomi.
"Scopami più forte!" Esclamai.
"Nel bagno mi avevi detto che non dovevo essere veloce!" Mi sussurrò arrapato Luca.
"Lascia stare quello che ho detto, fammi quello che vuoi" Dissi.
Lui riprese di nuovo a scoparmi con quel ritmo lento, io con una mano lasciai la mia chiappa e afferrai Luca cercando di tirarlo a me per accelerare il movimento, ma non c'era verso di cambiare passo.
"Allora posso fare quello che voglio?" Chiese Luca.
"Si! Fammi tutto quello che desideri." Risposi.
Luca mi fece rimettere entrambe le mani sulle mie chiappe, mi afferrò con entrambe le mani  per dietro al collo e cominciò ad aumentare il ritmo.
I miei versi di goduria si sentivano sempre più forti, lo incitavo a scoparmi, lui mi scopava con  forti affondi, così forti che la poltrona si spostava e le mie chiappe andavano a fuoco.
"Ti piace troia?" Disse Luca.
"Si cazzo!" Risposi a denti serrati.
"Sul tavolo forza!" Ordinò Luca.
Approfittai per togliermi tutti i miei indumenti e mi diressi sul tavolo.
Mi fece sdraiare a pancia in su con le gambe appoggiate sulle sue spalle, riprese a scoparmi il culo con un ritmo abbastanza sostenuto.
Non lo so se a causa del pompino di prima o dell'alcol o di entrambi, per mia fortuna continuava a scoparmi senza sosta, una delle scopate più lunghe che avevo fatto fino a quel momento.
Ci gettammo sulla poltrona, io montai sopra di lui a smorza candela, ora ero io a dare il ritmo, lui sosteneva il mio culo con le mani, vedevo sul suo volto un'espressione di goduria mentre mi divertivo con il suo arnese.
"Te lo spacco sto buco da troia" disse in affanno e mi gettò sul divano accanto.
Io mi posizionai a 90 con il culo in alto, lui mi afferrò per le spalle e riprese a scoparmi il culo.
"Senti come si allargato !" Disse grintoso.
Effettivamente sentivo la mia fighetta dilatatissima.
"Con un culo così ti poi far scopare da tutta la squadra!" Disse con un tono sarcastico.
Un urlo di liberazione uscì dalla sua bocca e pienò il mio retto di sperma.





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