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Gay & Bisex

Le cosce dell’idraulico


di birbantotto
17.02.2020    |    30.770    |    13 8.9
"Antonio era ancora vestito, si spogliò in un attimo dando le spalle a Fabio per fargli vedere che bel culetto che aveva ed ebbe la soddisfazione che cercava..."
Un lavandino guasto in una città dove non conosceva nessuno è stata l’occasione del miglior sesso della sua vita.
Un amico gli aveva dato il numero di un idraulico bravo e onesto.
Antonio appena lo vide, quando gli aprì la porta ebbe un sussulto. Un uomo mulatto massiccio, sulla cinquantina, con delle cosce da paura, insomma il suo tipo. Antonio fece finta di nulla. Fabio l’idraulico dovette accucciarsi sotto il lavabo e poi anche in doccia e nelle manovre si scoprì la pancia e parte delle natiche e Antonio aveva la saliva azzerata dalla voglia; fu gentile e serio simulando la sua natura, ma fece in modo di prendere l’appuntamento per un mattino in cui sua moglie sarebbe stata fuori città. Appena solo poi non resistette, aprì il suo sito porno preferito cercando un maschio simile e ficcandosi un cetriolo in culo sborrò abbondantemente.
La mattina dell’appuntamento Antonio si preparò con cura per essere pronto casomai fosse successo qualcosa. Pensò anche a cosa avrebbe potuto fare senza esporsi troppo e aveva sensazioni contrastanti. Decise di mettersi un pantalone aderente sperando che all’idraulico piacesse il culo maschile, ed una maglietta stretta.
Più per eccitarsi da solo che per la speranza di essere visto, mise un perizoma maschile che valorizzava le sue natiche a cui dedicava tanto tempo in palestra e che erano sempre oggetto di sculacciate dai suoi vari occasionali inculatori.
Fabio arrivò puntuale vestito di jeans e maglietta bianca e lavorò alacremente intorno al lavandino. Antonio non sapeva come fare per attaccare discorso in modo da far capire la sua disponibilità e si limitava a guardare le cosce robuste dell’idraulico ed il pacco stretto nei jeans. Lo aiutava passando gli utensili e guardando cosa stesse facendo. Poi per caso mentre era accucciato accanto a lui Fabio spostandosi lo fece cadere. Involontariamente Antonio si riparò allungando le mani e si tenne sui pettorali dell’uomo diventando rosso, cosa che l’idraulico notò. Il padrone di casa si sentì morire e uscì dalla stanza ma dopo poco Fabio lo chiamò e passò dal lei al tu.
“Vieni ad aiutarmi per favore”
Fabio era impegnato a stringere il sifone e stava sdraiato come prima ma Antonio notò che aveva un bozzo notevole nei jeans.
“Tieni qui mentre stringo” disse l’idraulico con una espressione diversa dal solito.
Antonio faceva finta di nulla ma lo sguardo era sempre indirizzato tra le cosce ed il pacco. Ovviamente Fabio se ne accorse e sorridendo gli disse
“abbiamo finito, che dici di offrirmi un caffe?”
Antonio era imbarazzo ma sorrise anche lui e accettò sperando che succedesse qualcosa ma non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi.
Andò in cucina e mentre era di spalle senti entrare Fabio. Si volto e vide che si era seduto comodo al tavolo ma con le gambe verso di lui. Antonio non sapeva cosa fare poi decise di adottare la tecnica della svampita. Si girò e fece finta di inciampare nel tappetino cadendo con la faccia sulle gambe del maschio che voleva tanto spogliare.
Fabio lo accarezzo sulla testa lo prese per i capelli e guardandolo in faccia mentre si toccava il cazzo da sopra i jeans gli disse “se ti va ti faccio assaggiare tutto”.
Antonio moriva di vergogna ma la voglia era esagerata e per risposta inizio a slacciare i pantaloni dell’uomo. Fabio aveva un bel cazzo scuro, largo e duro. Lo impugnò con forza e lo sbattè sulla faccia di Antonio.
Antonio lo lecco con grande avidità, e lo ingoiò fino alla base e iniziò un lavoro di bocca fantastico. Fabio non resse e gli sborrò violentemente in gola. Antonio rimase di stucco e penso che non avrebbe potuto sentire quel bel bastone nel suo culo accogliente, invece il cazzò restò duro “continua dai che voglio farti il culo”.
Antonio era ancora vestito, si spogliò in un attimo dando le spalle a Fabio per fargli vedere che bel culetto che aveva ed ebbe la soddisfazione che cercava “gran culo, sembri femmina” ma le buone maniere non erano il suo forte: gli strappò il perizoma e gli mollò due sonori sculaccioni sulle natiche che lo fecero vibrare di voglia. Lo girò e lo baciò in bocca con la lingua. Era calda dura ed Antonio piaceva tanto baciare un uomo sulla bocca e ancor più sentire la sua barba. Lo baciò sul petto, lo strinse, lo toccò sulle natiche, insomma si godette ogni angolo del corpo di quel maschio fantastico. Si sentiva una preda che si era concessa ad un grande predatore e voleva essere dominato.
Fu accontentato. Fu sbattuto sul tavolino e senti la barba del suo maschio del momento grattargli le cosce e la lingua infilarsi nel suo buco. Lo stava scopando con la lingua .. e anche con un dito.. con due.. con tre.. cazzo lo stava allargando in un attimo facendogli perdere la testa.
Fabio intanto gli stringeva forte le palle, era quasi un dolore ma si sentiva in balia di un vero uomo ed era eccitatissimo.
L’idraulico gli stava mangiano il buco del culo, lo leccava a fondo, lo succhiava e lo penetrava con le dita. Gli teneva le cosce aperte e se Antonio non teneva alto il culo lo sculacciava forte “Stai ferma che ti preparo bene, alza questo culo” e sciacc una manata forte sulle chiappe. Antonio era capra sbattuto sul tavolo da dieci minuti e si spostò ma Fabio non gradì. sciacc una due tre manate dritte sull’ano.. Antonio rimase a bocca aperta dal piacere incredibile che gli arrivò fin sulla testa “ancora, dai ancora” sciacc ancora sculacciate secche sul buco.. Antonio era in estasi ed il suo amico continuò a leccare a fondo l’ano tenendolo per i coglioni.
Con le mani ad aprire più che poteva le chiappe, sempre più passivo disse “Ancora uno sculaccione, dai, sul buco, dai” mentre dalla bocca colava saliva di goduria. Fabio si alzò, levò la cintura senza che Antonio lo vedesse “Senti se così ti piace” sciacc .. una cinghiata sulle chiappe, sciacc un’altra sulle chiappe “aaaaaaa” urlava ma senza spostarsi Antonio, si voltò solo a vedere la faccia trasfigurata del suo brutale partner, sciacc.. una cinghiata sul buco ed Antonio perse ogni forza, era pronto alla monta .. voleva quel palo di carne nel culo, avrebbe pagato anche 500 euro in quel momento.
Un attimo dopo era ancora senza fiato quando Fabio lo sbattè a terra sotto le sue gambe “Ora leccami tutto puttana”. Antonio non se lo fece ripetere e leccò con grande piacere cosce palle culo e finalmente si ingoiò nuovamente la cappellona.
Fabio mugolava e Antonio era in estasi. Andava su e giù per quel bel cazzo e lo lucidava con la sua saliva, lo infilava fino in fondo quasi a soffocarsi poi lo guardava, lo leccava lo stringeva. Dieci minuti di bocca di pura lussuria. La scopata della sua vita! L’idraulico lo sollevò di peso e lo mise di nuovo capra sul tavolo.. ora erano entrambi pronti alla monta ... Gli sputò nel culo e riprese ad allargarlo con grande capacità, poi puntò il glande e con calma ma senza esitazioni lo infilò.
“OOooooooo, siiii, dai, porco, montami, infilami, sii, sei bravissimo”
Fabio non se lo fece ripetere e lo introdusse tutto schiaffeggiandolo sul culo. Antonio si voltò e vide nuovamente la faccia goduriosa del suo inculatore mentre affondava i colpi. Era fortissimo lo sbatteva continuamente sul tavolo mentre il rumore delle carni era la dimostrazione che la monta stava procedendo alla grande. Antonio non resisteva e mugulava di continuo Fabio lo levava e lo reintroduceva con forza e per agevolare la manovra con una mano teneva la testa del sottomesso in alto tirandogli i capelli. . “Che puttanona che sei. Senti come è duro” Le sculacciate erano continue poi fece un’altra cosa che lo fece impazzire: iniziò a strizzare violentemente i capezzoli. Antonio urlò fortissimo e più urlava più Fabio rideva e lo sbatteva.. “No fermo mi sente tutto il palazzo aaaaaaaaaaaa” “Se non aspettavi altro. Sei una vera zoccola che finge di essere un uomo”
Come raramente gli era accaduto la cappella che lo sfondava colpiva perfettamente dove era massimo il piacere e Antonio venne senza toccarsi sborrando per terra mentre il maschio continuava la monta.
Poi rallentò, lo baciò di nuovo in bocca con dolcezza “Vuoi farmi venire di bocca?” Fabio lo fece sedere e si accovacciò tra le sue gambe. Il cazzo fu oggetto di ogni leccata bacio e strizzata possibile finché il nettare non usci fuori per la seconda volta con un grido liberatorio.
Stettero fermi a lungo. Erano entrambi stanchi. La partita di sesso tra loro era stata appagante ognuno nel ruolo preferito. Antonio però sapeva che difficilmente avrebbe avuto il piacere di godere ancora di quel corpo e lo baciò e leccò di nuovo e si fece una sega mentre aveva la faccia tra le sue cosce.





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