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Gay & Bisex

La prima volta


di Lo_Scrittore
18.02.2024    |    15.258    |    17 9.8
"Non ti preoccupare che stasera mi prenderò cura io di te- disse mentre spingeva a fondo le sue dita..."
In questo racconto narrerò la storia di un mio lettore. Mi ha chiesto di scriverci un racconto, ma di rimanere anonimo. I fatti sono realmente accaduti, ma ovviamente al fine di rendere il racconto più eccitante alcune cose sono state riadattate.

Mi chiamo Luca ed ho 26 anni e fin da quando avevo 18 anni ho sempre fantasticato e desiderato di avere un’esperienza omosessuale. Mi ha sempre stuzzicato l’idea di voler provare a tenere in mano un cazzo, di succhiarlo, sentirlo duro nella mia bocca. Mi piaceva guardare film porno ed immedesimarmi nel ruolo delle attrici, immaginare d’essere io a prenderei quei bei cazzi, di essere usato e scopato per bene. Ma erano solo fantasie, infatti non avevo mai provato a relazionarmi con un uomo oppure a parlarne con qualcuno. Le donne mi piacevano, infatti più volte ero stato fidanzato, ma dentro me c’era sempre quel lato nascosto, quel desiderio di voler realizzare il mio sogno, sogno che l’estate scorsa è diventato realtà.
A luglio del 2023 io ed i miei due amici, Bruno e Matteo, decidemmo di fittare una casa a Sorrento per trascorrere un mesetto di relax dopo un anno stressante passato a studiare per superare degli esami di psicologia. Bruno e Matteo erano miei cari amici fin dalle elementari, quindi miei coetanei, e andavamo davvero molto d’accordo. Infatti, non era la prima vacanza che organizzavamo. A noi 3 si aggiunse Giovanni, cugino di Matteo. Il ragazzo aveva 23 anni e da poco aveva perso il lavoro, quindi aveva chiesto a Matteo di unirsi a noi per svagare un po’ la mente. Cosa c’era di male? L’importante era divertirsi.
Il giorno della partenza Bruno passò a prendere tutti per raggiungere la casa che avevamo fittato. In quell’occasione ebbi anche modo di conoscere per la prima volta Giovanni. Era un ragazzo muscoloso, infatti faceva palestra da diversi anni, alto 180 cm, castano con gli occhi marroni. Fin da subito mi fece una buona impressione, infatti era molto simpatico e chiacchierone. Durante il viaggio parlammo di sport, di cibo e tante altre cose che contribuirono a creare una bella intesa. Il viaggio durò circa 3 ore (arrivammo verso le 10), ma passò velocemente.
La casa non era grandissima: c’era una cucina, un bagno, un piccolo salotto e 2 camere da letto con 2 lettini.
Bruno chiese di poter dormire con Matteo ed ovviamente nessuno obiettò. Per quanto non conoscessi Giovanni, mi era sembrato fin da subito un bravo ragazzo e quindi accettai di buon grado.
Una volta posata la roba negli armadi Giovanni mi chiese se potesse cambiarsi in camera per indossare il costume dal momento che in bagno c’era Matteo. Non vidi nulla di male in tale domanda, anzi, apprezzai l’educazione ed il preoccuparsi che il gesto potesse darmi fastidio.
Mentre si spogliava lo fissavo un po’ imbarazzato. Si tolse la maglietta mettendo in mostra l’addome ben scolpito per indossare una canottiera attillata. Ma ciò che mi fece restare a bocca aperta fu quando si tolse gli slip per indossare il costume: aveva un cazzo davvero grosso in mezzo alle gambe. Restai quasi imbambolato a fissarlo, come fossi in trance. A rinsanire fu la voce di Bruno che dall’altra stanza ci chiamò per sapere se fossimo pronti per andare al mare.
Il mare distava 10 min a piedi dalla nostra casa e per tutto il tragitto restai in silenzio pensando e ripensando a quel pisello. Quella visione aveva riacceso le mie fantasie, mi sarebbe piaciuto davvero tanto toccarlo.
Senza rendermene conto stavo persino andando a finire sotto un’auto talmente ero assorto nei miei pensieri. Mi giustificai con i miei amici dicendo che ero solamente stanco per il viaggio e che un bel bagno mi avrebbe risvegliato.
La spiaggia era davvero molto bella e l’acqua era limpida. Ci togliemmo le magliette e dopo aver posato la roba sotto l’ombrellone subito andammo a tuffarci.
Decidemmo di mangiare qualcosa lì e di goderci il pomeriggio in totale relax. Inutile dire che passai il pomeriggio a guardare Giovanni, o meglio a fissare il suo pacco, cercando in qualche modo di non destar sospetti.
Verso le 18:00 lasciammo la spiaggia per tornare a casa, volevamo fare una doccia per poi uscire a cena fuori. C’erano tante belle turiste straniere e Bruno e Matteo volevano far conquiste.
Arrivati in camera Giovanni ricevette una telefonata e nel mentre parlava al telefono iniziò a spogliarsi come se io non ci fossi. Ammirai ancora una volta quel magnifico cazzo, anche se per pochi istanti dal momento che subito mise un asciugamano ai fianchi e si diresse in doccia. Restai sul letto a fantasticare un po’ in attesa che si liberasse il bagno per fare la doccia.
I primi 3 giorni furono alquanto identici: mare, pallavolo in spiaggia, relax, uscite in pizzeria o pub di sera. Una cosa che destò la mia perplessità era il fatto che Giovanni tendesse a spogliarsi sempre in camera, anche se il bagno fosse libero; sembrava quasi che lo facesse di proposito per farsi vedere l’uccello. Infatti il quarto giorno il comportamento di Giovanni divenne più evidente. Quella mattina tutti e 4 fittammo il pedalò per allontanarci un po’ dalla costa e fare qualche tuffo. In quell’occasione Giovanni più volte con la scusa di giocare con me e di risalire sul pedalò cercò di farmi il solletico o di darmi delle spinte. Comportamenti innocenti, ma quando strusciò il suo cazzo sul mio culo durante la risalita sul pedalò capii bene che non fosse solo un modo di giocare. Non feci e non dissi nulla dato che fu una cosa isolata e nessuno l’aveva notato; ad un certo punto pensai addirittura di essermi immaginato il tutto, ma quella sera tutto mi sarebbe stato più chiaro.
Una volta tornati a riva mangiammo in spiaggia e trascorremmo il resto del pomeriggio lì, fino a quando un violento acquazzone ci costrinse a tornare a casa.
Piovve per tutto il pomeriggio e quindi decidemmo di non uscire quella sera, ma di ordinare delle pizze e vedere un film tutti insieme. La serata fu alquanto tranquilla e verso le due decidemmo di andare a letto.
Una volta in camera mi stesi sul letto a guardare tiktok in attesa mi venisse sonno, ma senza rendermene conto Giovanni si avvicinò al mio letto in mutande fermandosi in piedi a pochi centimetri dal mio volto.
- Pensi che non me ne sia accorto che da quando siamo arrivati mi fissi l’uccello? - disse sorridendo
Il suo modo di fare mi lasciò perplesso, non sapevo cosa rispondere e nemmeno cosa fare, non mi sarei mai aspettato ciò.
Mi tolse il telefonino di mano con molta calma per appoggiarlo sul comodino. Mise una mano dietro la mia testa e dopo aver appoggiato una gamba sul letto spinse la mia testa verso il suo cazzo. Lo sentii già bello duro.
Con l’altra mano spostò lo slip facendo uscire il suo bel cazzo fuori e spinse nuovamente la mia testa verso esso. Fece una leggera pressione col cazzo sulle mie labbra, giusto quel poco per farmi capire che dovessi aprire la bocca.
- Su, da bravo, succhiamelo bene così ci divertiamo un po’ - disse a bassa voce.
Ero letteralmente in trance, senza rendermene conto gli stavo succhiando l’uccello. Le mie fantasie si stavano realizzando.
Era davvero grande, mi riempiva tutta la bocca ed era duro come la roccia.
Con la mano assecondò i miei movimenti per qualche minuto, poi mi disse di continuare io:
- Prendilo in mano e succhiamelo per bene – mi disse con voce più decisa.
Senza dire nulla feci come mi disse, lo afferrai in mano ed iniziai a fare su e giù con la mano e la bocca.
Dopo qualche minuto ci presi gusto e dopo l’iniziale imbarazzo iniziai con l’altra mano a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni.
Ad un certo punto tolse il cazzo dalla mia bocca, fece scivolare gli slip sul pavimento e mi disse di spigliarmi e girarmi a pancia in giù:
- Adesso ci divertiamo per bene vedrai - affermò mentre si mire a rovinare nella borsa del mare per trovare la crema abbronzante.
Feci come mi aveva detto e restai a pancia sotto in attesa.
Mise un po’ di crema sulle sue dita e lentamente le infilò nel mio culo. Fece un po’ male, ma non dissi nulla, lo lasciai fare.
- Vedo sei stretto, immaginavo non l’avessi mai fatto. Non ti preoccupare che stasera mi prenderò cura io di te- disse mentre spingeva a fondo le sue dita.
Dopo qualche minuto sputò sul mio culo e dopo essere venuto sopra di me appoggiò il cazzo iniziando a spingere. Sentii piano piano la pressione aumentare ed entrare quella grossa mazza lentamente dentro me. Nonostante spingesse piano sentii male, era grosso, ma mordendo il cuscino cercai di non lamentami e non farmi sentire dagli altri ragazzi nella stanza accanto. Sentivo quel grosso cazzo riempirmi, sembrava avessi un pezzo di marmo in culo, mi sentivo riempito. Dopo l’iniziale dolore iniziai a provare piacere, mi piaceva sentire Giovanni toglier quasi del tutto il cazzo dal mio culo per poi rispingerlo dentro me. Inizialmente spinse piano, poi sempre più forte. Mi scopò il culo per almeno una mezzora, poi ad un tratto sentii il suo cazzo irrigidirsi ed iniziare a pulsare. Nel mentre sborrava lo tolse dal culo schizzandomi sulle natiche e sulla schiena.
L’estate scorsa dopo anni di fantasie finalmente persi la verginità. Avevo desiderato per anni un cazzo e finalmente i miei sogni si erano avverati.

Spero che questo racconto vi sia piaciuto. Mi auguro di aver soddisfatto le vostre aspettative. Vi ringrazio per il tempo che dedicate alla lettura dei miei racconti.
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