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La palestra notturna


di tizietto90
07.08.2015    |    16.637    |    3 9.6
"“Che hai, perché non prendi i documenti invece di fissarmi?” Ma non finisco la frase che lo vedo sbottonarsi i jeans e tirarsi fuori il cazzo…e che cazzo..."
USATE SEMPRE IL PRESERVATIVO RAGAZZI, DIVERTIRSI OK...MA NON SI SCHERZA CON LA SALUTE!!

ore 20.30 squilla il telefono, è Marco che mi avvisa di essere sotto casa mia ad aspettarmi. Serata tra amici, pub, qualche birra e risate; nulla di particolare ma fa troppo caldo per muoversi in centro, meglio un posticino carino, tranquillo e al fresco. Passiamo a prendere altri due amici e via diretti al pub, il nostro solito pub, in effetti un po monotono, ma almeno abbiamo la certezza di quello che troviamo. Arrivati entriamo, ci sistemiamo e subito in fondo alla sala noto lui, Vittorio, il mio istruttore di palestra. Non ci posso credere, lui è li davanti a me e il mio sguardo è talmente fisso su di lui che dopo qualche secondo lui se ne rende conto e con un gesto della mano, da lontano, mi saluta con un sorriso spettacolare. Io ricambio e spiego ai ragazzi del gruppo chi fosse tagliando corto per non incappare in qualche frase da cui è difficile poi districarsi.

La serata passa allegra e rapida tanto che arriva l’una senza nemmeno rendercene e ci ritroviamo tutti fuori dal locale quando lui si avvicina e con una pacca sulla spalla:”Ei ciao, come va? E’ un po che non ti vedo in palestra” (in effetti cercavo di evitare i suoi orari, e vi chiederete come mai dato che è un ragazzo sui 35 anni moro, fisico da urlo e due occhi blu che fanno impazzire). Dato che abitiamo vicino ammonta una scusa e si propone di riaccompagnarmi senza far fare strada in più a Marco; io sono senza parole ma accetto e nel giro di poco sono nella sua auto. “Credevo non avresti accettato” dice, “e perché mai scusa, ti conosco e abitiamo vicini non è così strano” gli rispondo. Noto però che non si dirige verso casa ma verso la palestra, allora gli chiedo il perché e mi dice che ha dimenticato dei documenti importanti di cui aveva bisogno l’indomani mattina. Così arrivati, scendiamo ed entriamo in palestra, scendiamo al piano di sotto nella sala pesi dove c’è la sua postazione.

Io sono davanti a lui e sento, prima di vederlo scendere, che la serratura d’ingresso scatta e la cosa non mi piace. Mentre scende “ho chiuso la porta non vorrei che qualcuno entrasse mentre siamo qui sotto, è tardi”, annuisco e mi faccio un giro per gli attrezzi ma vedo che lui non si appresta a cercare nulla, posa solo lo zaino e mi fissa. “Che hai, perché non prendi i documenti invece di fissarmi?” Ma non finisco la frase che lo vedo sbottonarsi i jeans e tirarsi fuori il cazzo…e che cazzo ragazzi! Era barzotto ma le dimensioni erano abbastanza evidenti, l’immaginazione non serviva. “Pensi che sia tutto muscoli e niente cervello? Vedo come mi guardi mentre ti alleni e il fatto che non vieni più quando ci sono io me l’ha confermato, ti piaccio”. Quasi ipnotizzato mi fiondo su di lui e inizio un pompino che ha tanta foga quanta inesperienza; in genere sono attivo ma con lui non resisto voglio assaggiarlo e assaggiarlo tutto. In poco tempo ci ritroviamo nudi sulla panca degli addominali davanti ai numero specchi che circondano la sala e la sua bocca esplora alla grande il buchetto; lo bagna, lo riscalda con le labbra e inizia una lenta penetrazione con le dita della mano mentre l’altra massaggia la mia schiena provocandomi dei brividi. “Basta ti prego, o schizzo senza nemmeno toccarmi” gli dico; e allora lo vedo allontanarsi e ci rimango un po male…ma lo vedo presto tornare con due cose in mano: preservativi e gel lubrificante. “No dai, veramente non l’ho mai preso mi fai male ce l’hai troppo grosso”, ma sembra non ascoltarmi mentre riprende a leccarmi il buco del culo mentre apre il gel.

Si cosparge un dito e inizia a penetrarmi stendendo il suo addome sulla mia schiene e sussurrandomi all’orecchio “tranquillo, lo sento che sei vergine, non ti farò male, voglio solo farti godere veramente” e affonda il primo dito dentro di me. Continua baciandomi il collo e mordendo le orecchie, senza rendermene conto entra il secondo dito e la mia schiena si inarca ancora di più. Sono pronto, lo guardo negli occhi e “scopami, non ce la faccio più, ti voglio, devi essere solo mio”. Ovviamente non se lo fa ripetere ma non voglio quella posizione, voglio guardarlo in faccia mentre mi scopa, così mi sistemo sulla panca. Questa cosa deve farlo eccitare parecchio perché vedo il suo cazzo muoversi verso l’alto da solo e si avvicina a me. Indossa il preservativo, punta la sua cappella al mio buchetto e con una grazia di cui non credevo fosse capace, inizia a penetrarmi. Il dolore è lancinante ma poco dopo inizia a muoversi e i miei muscoli si rilassano accogliendolo a pieno, quindi inizia a cavalcarmi alla grande e ad un tratto mi guarda e mi dice “mi piaci anche tu, e ti voglio anche io solo per me” e mi bacia. Un bacio profondo, sentito, appassionato come pochi sanno dare; continua a scoparmi anche alla pecora appoggiandomi alla pressa per le gambe e poco dopo sento il suo cazzo gonfiarsi e immagino la sua esplosione dentro di me. Lo sento rallentare ma non vuole smettere infatti si abbassa su di me e mentre continua qualche lento movimento, afferra il mio cazzo e inizia a masturbarmi ad una velocità incredibile; “Si, fammi godere ancora, sono solo tuo, sempre tuo” pochi minuti e il mio pene esplonde in un orgasmo incredibile, i muscoli addominali si contraggo e il suo cazzo esce dal mio posteriore. Gli schizzi cadono a terra e ci appoggiamo anche a noi esausti.

Il tempo di ripulire e torniamo in auto, arrivati sotto casa si ferma mi guarda e mi dice “Io veramente voglio che tu sia solo mio, ma non solo a letto, mi piaci da parecchio e vorrei conoscerti di più”, io incredulo riesco solo a baciarlo come lui ha fatto con me, poi gli prendo il telefono dal cruscotto della macchina, gli salvo il mio numero e baciandolo ancora “Buona notte, a presto!”
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