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Gay & Bisex

L'apprendista idraulico 1


di gaioegaia
20.10.2019    |    17.344    |    10 9.2
"Entrato nel panico, chiamo immediatamente l’idraulico di fiducia il quale mi risponde che mi avrebbe mandato un giovane operaio molto bravo..."
Era luglio e io, come ogni anno, passavo le vacanze nella mia villa nella campagna pugliese. Il caldo era opprimente e io trovavo refrigerio con frequenti docce ma, inaspettatamente, l’impianto idrico incominciò a fare le bizze lasciandomi senz’acqua. Entrato nel panico, chiamo immediatamente l’idraulico di fiducia il quale mi risponde che mi avrebbe mandato un giovane operaio molto bravo. Erano passate due ore e stavo perdendo ogni speranza quando sento un clacson provenire dal cancello. Finalmente l’operaio. Vado ad aprire e mi si para davanti un ragazzo di colore, magrolino, 1,80 di altezza, capelli folti, ricci e neri. Indossa una canotta bianca che fa risaltare ancora di più la sua pelle liscia e scura, un paio di bermuda jeans attillati e scarpe di gomma. Lo sto guardando estasiato mentre sono in piena azione le mie ghiandole salivari quando lui si presenta. “E’ il sig. xxxxxxxx? Sono l’operaio per riparare l’impianto idrico”. “Entra pure – dico io – vuoi qualcosa da bere? Con questo caldo è bello rinfrescarsi con qualcosa di fresco”. Ci sediamo e beviamo un bel bicchiere di thè freddo. Mi racconta di chiamarsi Samir, figlio di marocchini trasferitisi dalla Puglia in Lombardia per lavoro. Lui, cresciuto in Italia, si è appena diplomato e in agosto raggiungerà i suoi, nonostante l’attuale lavoro come operaio. Alla mia domanda del perché voglia andar via mi risponde che qui la gente è troppo bigotta. Dicendolo mi guarda intensamente negli occhi e gioca con tre anelli che porta alla mano destra.
Terminata la chiacchierata, andiamo nel bagno dove il ragazzo scopre subito il guasto e mi chiede una scala per poter effettuare la riparazione. Avevo una scala con pochi gradini e lui mi chiede se potessi reggergliela cosa che accetto di buon grado.
Era sulla scala e lo smontaggio era oltremodo difficoltoso, cosa che con il caldo della stanza lo portava a sudare copiosamente, tanto da chiedermi se potesse togliersi la canotta oramai completamente bagnata. Naturalmente io dico di si. Mi trovo così davanti un corpo statuario con pettorali perfettamente scolpiti che il sudore fà risaltare nella loro mascolinità. E sotto, un bel pacco che risalta sotto i bermuda attillati. Per la scomoda posizione, Samir tende ad inarcarsi e, così facendo, sfrega il suo cazzo contro la sbarra superiore della scala e pian piano aumenta sempre più le sue dimensioni, mentre il suo ombelico è a pochi millimetri dalla mia bocca. Ora il suo cazzo è ben visibile, ricurvo su un lato a mò di banana. Sto avendo una vera e propria scarica di adrenalina ma cerco di trattenermi nel leccare quel ben di dio.
Samir mi dice di aver quasi terminato il suo lavoro e, per rimettere a posto il tutto, sale sull’ultimo gradino facendo sì che il suo cazzo mi sfiori la bocca. A questo punto, perdo qualsiasi freno inibitorio e la premo sul suo bastone ormai in erezione. Samir si blocca in quella posizione e abbassa su di me i suoi occhi scuri in uno sguardo d’intesa, ed una sua mano mi prende la nuca premendola ancora di più sul suo cazzo.
Ho voglia di quel cazzo, annusarne quell’odore muschiato, lambirne la pelle setosa, saggiarne la sua divina rigidità.
Abbasso i suoi bermuda e inizio a massaggiare quell’oggetto del mio desiderio da sopra i suoi boxer, prima i suoi testicoli poi, lentamente, l’asta e infine il glande, ben visibile anche al di sotto del tessuto. Samir, con gli occhi socchiusi, mi lascia fare assaporando le mie dolci carezze.
Lo faccio scendere dalla scala e gli tolgo i bermuda. Ora Samir è in piedi, appoggiato al muro e io gli sono inginocchiato davanti, pronto a scoprire e gustarmi lo stupendo e succoso cioccolatino. Abbasso i suoi boxer e immediatamente balza verso la mia faccia un cazzo lungo almeno 20 cm, completamente scappellato, uno scroto pendente in cui sono evidenti due testicoli gonfi di sborra. Come un automa inizio a masturbarlo lentamente, su e giù, facendo scomparire e ricomparire il glande, ora con la lingua lecco lo scroto e prendo in bocca, uno alla volta, i suoi testicoli. Poi con la lingua mi dedico all’asta leccandone ogni centimetro fino ad arrivare al frenulo che solletico delicatamente. Imbocco il glande e scendo giù sul cazzo e lo succhio come un ghiacciolo. “Mmmmmmmm, ancoraaaa, ahhh siiii - Samir mugola eccitato”, io intanto, con l’altra mano, mi sono sfilato pantaloncini e slip e mi sto masturbando furiosamente. Ora la mia bocca sta spompinando senza sosta il cazzo di Samir, aiutato dalle sue mani che mi tengono la nuca e mi danno il ritmo. Sento il sapore del liquido prespermatico e accellero il ritmo tenendo alla base il cazzo, su e giù, su e giù, lo sento tendersi allo spasimo, “Ahhhhhhh, sborroooo” tre schizzi violenti mi colpiscono il palato e poi ancora un fiume di sborra calda che ingoio avidamente mentre anche io, con due ultime menate, vengo copiosamente sul pavimento.

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