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Gay & Bisex

IL PRIMO LUNEDI’ DI OTTOBRE - Parte 2 (Finale)


di Membro VIP di Annunci69.it PerCamionista
18.01.2018    |    9.505    |    9 9.5
"Mi riempi’ faccia e petto, era tantissimo e mentre godeva imprecava e mi insultava io preso dall’eccitazione iniziai a segarmi e raggiunsi l’orgasmo..."
“che cazzo ti guardi? Perché invece di stare li impalato non me lo vieni a sgrullare con la bocca? O certi servizi li fai solo agli stranieri?”
Rimango di stucco e penso “cazzo e come mi ha sgamato?” Ma non me lo faccio ripetere due volte e, con passo veloce, lo raggiungo e senza esitare, glielo prendo in bocca ripulendogli le ultime gocce di piscio rimaste sulla cappella.
“Allora sei proprio ingordo, vediamo come lo succhi, che se ne vale la pena, ti faccio salire in cabina e ti tratto come meriti”.
Inizio a spompinarlo prima sulla punta, entrando solo la cappella e alternando belle leccate, poi gradualmente per sentirlo tutto fino in gola, non aveva un uccello enorme in lunghezza è vero, ma era davvero grosso ed in più aveva due palle enormi.
“Ma tu spompini per diletto o ‘pi travagghiu’, scusa, o per lavoro? Un lavoro del genere manco a pagamento me l’hanno fatto, credimi”
Si era fregato da solo, con quella frase in dialetto, avevo capito che eravamo corregionali e decisi di rispondergli a tono “mi piaci a minchia e chistu è nenti”.
Sembrò meravigliato “ah pure tu siciliano, allora visto che ti piace la minchia e che prometti di poter fare di meglio, sali su va’ che stasera sei fortunato, dopo lo straniero, ti scopa pure il paesano”
Mi apre lo sportello del lato passeggero e mi fa “prego, prima gli ospiti “ e mentre ero all’altezza del secondo gradino, mi piazza una sculacciata nel gluteo destro che a momenti mi fa entrare direttamente in cabina ed esclama “bravo bravo il siciliano, viene nelle aree di sosta a soddisfare camionisti, sai che fai, togliti le scarpe e lasciale lì davanti, poi spogliati e metti i vestiti sul sedile di qua”
Eseguo l’ordine che mi aveva dato e nel frattempo lui sale, chiude per bene tutte le tendine, accende una piccola luce in maniera che io potessi muovermi tranquillamente e dice solo “ora sono cazzi tuoi, scendi solo dopo aver fatto ciò che ti dico e avermi fatto sborrare”.
Non sapevo se essere impaurito o contento, ma a sentire quelle parole, l’eccitazione aumentó e la curiosità pure, lo guardai togliersi la maglia e, fu impossibile non notare il suo petto pelosissimo, un misto di peli bianchi e neri, una pancia lieve ma soda, due braccia possenti e, due mani grosse, carnose e da Maschio che, mi fecero pensare a belle cose...
“Ora siediti qui nel mezzo e divertiamoci”, feci ciò che voleva e lui con i piedi salì sul lettino, mi ritrovai praticamente con il suo Cazzo davanti agli occhi “ora Suca Porco”.
Cominciai a pompargli il cazzo con gusto e tanto piacere, ero pure in una posizione comodissima e lui poteva gestire la situazione a suo piacimento, si teneva con le due mani aggrappato a qualcosa sopra e mi stava scopando la bocca a suo piacimento, ogni tanto mi metteva una mano dietro la nuca e mi teneva stretto a se tanto da soffocarmi, mi mancava l’area per quanto era grosso e sentivo ogni volta le lacrime agli occhi. Continuò così per un bel po’, ad un certo punto fece uscire il suo cazzo dalla mia bocca, mi guardò negli occhi e mettendomi un piede in faccia esclamó “Stupiscimi”. Iniziai ad odorarglielo, aveva un buon odore, non puzzava, ma si sentiva che era un odore forte, cominciai anche a muovere la lingua, prima nella pianta e poi tra le dita, partendo dall’alluce gli spompinavo le dita uno ad uno e poi me le prendevo in bocca tutte assieme cercando di farmi entrare più piede possibile. Ero in estasi e mentre lo guardavo gli carezzavo l’altro piede finché non fece a cambio. Stavo godendo mentalmente come un maiale e lui gemeva e mi incitava a continuare. Forse stanco della posizione o voglioso di sentire ancora il suo cazzo nella mia bocca scese, con un solo piede per terra.
“Ora torna a sucare, ma inginocchiati li sopra così inizio a prepararti il buco del culo, ci metto un po’ di vaselina almeno non ti farò troppo male, anche se, da quel che sento, il mio collega ti ha aperto abbastanza “ io feci come voleva e lui mi preparò bene bene finché non mi fece mettere a pecora e indossato il preservativo pian piano cominciò a scoparmi. Avevo la faccia quasi schiacciata al retro della cabina e lui alternava colpi forti e decisi a colpi lenti e delicati schiaffeggiandomi il culo di tanto in tanto con decisione. Io ero in un altro mondo, stavo godendo di brutto, non potevo immaginare serata migliore e in dialetto lo spronavo a continuare, a rompermi il culo, più glielo dicevo e più lui ci dava dentro, lo sentivo insultarmi e soprattutto lo sentivo godere. Ero in quella posizione da almeno un quarto d’ora, mi sentivo il buco del culo infuocato e le natiche rosse, “ora girati che ti meriti un regalo”
Usci’ il cazzo dal mio culo, buttò il profilattico a terra, mi sistemò in posizione supina dicendomi di rimanere sollevato sui gomiti, risalì con entrambi i piedi sul lettino e diede un paio di colpi con la mano alla sua minchia e inizió a sborrarmi addosso una quantità enorme di sperma, noncurante di dove finisse.
Mi riempi’ faccia e petto, era tantissimo e mentre godeva imprecava e mi insultava io preso dall’eccitazione iniziai a segarmi e raggiunsi l’orgasmo. Eravamo sfiniti, davvero.
Una volta ricomposti gli offrii una sigaretta, ne accesi una anche per me e mi disse che mi aveva notato passare mentre si preparava la cena e che non vedendomi tornare alla macchina, aveva capito che avevo fatto colpo sul suo collega.
Avevamo finito di fumare, dopo esserci detti di che zone della Sicilia eravamo ed aver parlato di lui e della moglie che non lo faceva scopare da più di un mese, guardai l’orologio e vidi che s’era fatto tardi e che dovevo andare.
“Paisanu, questo è il mio numero (e mi diede un numero di cellulare scritto su un pezzo di carta) dal lunedi al venerdi sera chiama quando vuoi che se ti va, mi fai compagnia mentre guido o sono in sosta e, se sono in zona mi raggiungi, sei stato davvero Super, meriti davvero “.
Anche stavolta come quasi due ore prima, mi accertai che fosse tutto libero, lo ringraziai e scesi dal Tir, andai in macchina, misi in moto e partii.
L’ho rivisto altre 4-5 volte ed è stato sempre bellissimo, poi gli hanno cambiato zona e purtroppo non posso più soddisfarlo, ma ogni tanto lo sento, gli faccio compagnia nei suoi viaggi solitari e ci raccontiamo un po’ di noi con piacere.
Quel primo lunedi di Ottobre, credetemi, non lo dimenticherò MAI.
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