La coppia bdsm: lei dominatrice (finale)

…..mi trovo quindi semi-sdraiata sul divanetto con le gambe appoggiate al pavimento ma ancora divaricate e sto godendo massaggiandomi i capezzoli con l’abbondante sborra del marito che, dopo la seconda venuta, è in bagno. La Mistress è seduta su una poltrona, si è gustata la scena e si sta fumando una sigaretta.
“Schiava, alzati, vai a prendere il plug, quello più grosso, e vieni vicino a me”.
“Certamente mia Strafiga Superiore” dico io.
Sono piuttosto provata, cammino e sculetto a fatica e le piaghe sui talloni fanno sempre più male. Vado e torno vicino alla Mistress porgendole il plug.
“Vieni, girati, appoggiati al tavolo, non dire una parola!” disse lei.
Con un movimento deciso mi inserisce il plug che verso la fine è piuttosto largo e quindi fa un po’ fatica ad arrivare al punto nel quale viene inghiottito dal buchetto ma alla fine entra tutto. Mi ha fatto un po’ male e per fortuna che ero già bella allargata e lubrificata!
“Ora datti da fare: sistema la stanza. Non voglio vedere nessuna carta, fazzoletto, condom e scarti vari. Poi vai al lavandino e pulisci i bicchieri. Mi raccomando, non farmi incazzare! Voglio che continui a sculettare per noi!”.
Il problema adesso per me è riuscire a camminare bene sui tacchi nonostante le piaghe che si sono ormai formate sopra ai talloni. Devo riuscirci altrimenti andrei incontro a punizioni severe.
Approfitto allora di essere seduta per rimettermi il perizoma per spostare leggermente la posizione dei laccetti dei sandali tacco 12. Sembra funzionare.
Con il plug piuttosto grosso nel culo, inizio a girare per il box a sistemare il disordine che avevamo creato e poi diligentemente lavo i bicchieri. Devo dire che la situazione mi dava piacere e mi intrigava e il plug mi dava una sensazione di “pienezza” nel culo molto piacevole.
“Mia Strafiga Superiore, come mi aveva ordinato, ho sistemato il box ed ho lavato i bicchieri. Sono ai suoi ordini” dico diligentemente io.
La Mistress si era gustata la scena insieme al marito, aveva fumato un’altra sigaretta ed aveva anche slinguato con lui per un po’. Sembravano entrambi soddisfatti e rilassati. Credo che sia ormai sera ma la sessione per me non era però finita.
La Mistress prende l’iniziativa: “Vieni vicino a noi e sdraiati.”
“Xxxx vai a prendere le candele ed accendile!”
“Bene, ora fai colare lentamente la cera sui capezzoli della schiava.”
I miei capezzoli, dopo mollette, strizzate, palpate erano un po’ dolenti e ultrasensibili e la cera bollente, ad ogni goccia, mi provoca un dolore intenso ma veloce e lascia spazio al piacere (che non faccio vedere, però!).
“Ora è giunto il momento in cui anche la schiava può venire. Xxxx togli la gabbietta ed inizia a farle un segone!” la Mistress incalza.
Mentre il marito inizia a segarmi (da notare che ho ancora il plug nel culo) la Mistress avvicina la sua fighetta al mio viso e mi ordina di leccarla.
La sua fighetta odora molto di donna: la situazione è paradisiaca: sdraiata con un bel plug nel culo, un uomo che mi sega e la figa di donna da leccare!
Purtroppo non dura molto: sto per venire, il marito se ne accorge e chiede alla Mistress se poteva continuare.
“Certo che no! Non può venire subito la cagna!”.
“Smetti immediatamente. E tu schiava, alzati e vai prendere il cazzone di gomma nero sul tavolo”.
“Si mia Strafiga Superiore” dico subito ma stavo per esplodere!
“Bene, ora vai sul divanetto, rivolgiti a noi a gambe aperte, togliti il plug e voglio che ti masturbi mentre ti infili il cazzone nel culo”.
“Certo mia Strafiga Superiore.”
Il plug esce a fatica. Mi lubrifico ancora il culetto ed anche il cazzone. Mi infilo il cazzone con delicatezza, anche se ormai entra piuttosto facilmente, ed inizio a penetrarmi con lentezza. Allo stesso tempo cerco di tornare duro masturbandomi.
Di regola, non mi viene duro mentre lo prendo nel culo ed anche questa volta non succede.
“Che cazzo di impotente sei, cagna!” la Mistress dice un po’ stizzita!
“Mi scusi mia Strafiga Superiore ma quando godo di culo il mio uccello non risponde.”
“Ok, togliti pure il cazzone dal culo. Voglio vederti duro e vederti sborrare dentro al bicchiere e poi vederti bere la tua sborra.”
E’ sempre particolare ed un po’ perverso masturbarsi davanti a qualcuno ed in questo caso avevo davanti una bellissima figa ed un uomo cazzuto che mi avevano usata per qualche ora: la situazione mi eccita, mi viene duro, mi masturbo inizialmente con lentezza poi più velocemente. Mi stuzzico il glande. Mi applico anche del lubrificante: insisto sul glande che strizzo e scivola per il lubrificante dalla mia mano. Gioco cosi per qualche minuto.
“Bene, brava troietta! Ora voglio che tu venga. La prossima volta lo vorrò anche provare in figa.”
Detto, fatto.
“Mia Strafiga Superiore, sto venendo!”
“Bene, hai il permesso. Prendi bene il bicchiere!”, la Mistress sembra godersi la scena.
Spruzzo tre/quattro volte nel bicchiere.
Mi accascio sul divanetto, esausta di piacere fisico e mentale ed anche di dolori e bruciori (in qualche ora ho preso frustate, falli, strap-on, pinzette, un bel cazzone).
“Schiava, ci hai fatto divertire. Brava. Da brava, bevi la tua sborra.”
Bevo tutto d’un fiato e dico: “grazie, mia Strafiga Superiore, ho passato un fantastico pomeriggio”.
La sessione è finita qui.
Scendo dai tacchi, mi tolgo il cappuccio fetish. Mi sorridono:
“se vuoi, vai pure a farti una doccia e a darti una sistemata alle ferite delle frustate. Vengo io a metterti una crema riparatrice. Mi raccomando non farti sgamare dalla tua compagna perché vogliamo rivederti”.