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Lui & Lei

Vacanze estive (seconda parte)


di divisanera
12.01.2015    |    5.615    |    1 9.0
"" Detto questo si lo sfilò dalle caviglie e me lo strofinò in faccia..."
"Mmhh... Ma che sapore ottimo... Sei buono lo sai?"
Spalancò la bocca e lo prese tutto, iniziò a farmi un bocchino favoloso, uno di quelli che ti ricordi anche a distanza di anni. Arrivava in fondo, cosa che mi piaceva moltissimo, riusciva a prendere i miei 20 centimetri con disinvoltura. Quando arrivava con le labbra alla base, tirava fuori la lingua da sotto e mi solleticava i testicoli, era un vero piacere vederla col mio cazzo in bocca, era caldissima e sapeva molto bene come dare piacere con quella lingua così vellutata.
"Ti prego Anna... continua, non ti fermare..." Ma lei si fermò, si tirò su. "E no, con te me la voglio godere oggi, non voglio farti spruzzare subito." Detto questo tirò un po' su il vestitino girandosi leggermente e mostrandomi quel culo che avevo solo immaginato fino ad allora, indossava un perizoma, il filo dietro era completamente immerso fra le sue chiappe. "Dai sfilamelo." Mi disse, piegandosi leggermente offrendomi così una vista paradisiaca. Afferrai i suoi fianchi e lo feci scivolare giù. Superato l'unico piccolo ostacolo delle sue chiappe sporgenti, mi inginocchiai arrivando a stare ad un centimetro dal suo culo e dalla sua figa. Era bagnatissima, potevo vedere che colava, leggermente aperta. Istintivamente affondai la faccia fra quelle chiappe, tirando fuori la lingua e leccandola con una foga tremenda.
Lei però si tirò avanti lanciando un grido. "No porco! Fermo! Prima fammi vedere come lecchi il perizoma che mi hai sfilato... Fammi vedere quanto ti piace." Detto questo si lo sfilò dalle caviglie e me lo strofinò in faccia. "Tira fuori la lingua, leccalo, mangialo." Non riuscivo a non obbedire. Leccavo quel perizoma intriso degli umori della sua fica con passione, neanche fosse stato l'ultimo pasto di un condannato a morte. Lei era davanti a me, aveva puntato un piede sopra il lavandino e mentre mi guardava aveva iniziato a sditalinarsi, e uno, due, tre dita, si allargava la figa e le sue uniche parole erano: "Ti piace la mia figa, porco? La vuoi la mia figa?" Mollò la presa dal perizoma e mi prese la testa spingendosela fa le cosce.
Vibrava come avesse degli spasmi, la mia lingua andava frenetica, succhiavo tutto, era completamente fradicia. Ad un tratto scaricò su di me un cascata. "Oddiooooo, siiiii!" Dio quanto era buono quel succo. In quell'istante capì che era venuta ma che sicuramente non era ancora soddisfatta e allora mi alzai di scatto, la guardai, e la girai.
La afferrai forte per i capelli e la misi a pecorina sul lavandino, con la testa verso lo specchio, mi abbassai su di lei e la penetrai di colpo. "Ti piace il cazzo? Sei una troia! Paolo non ti soddisfa? E allora prenditi il mio!" Iniziai a montarla forte, sbattevo le mie palle su di lei ad ogni affondo, presi anche a schiaffeggiare quelle chiappe rotonde e sode, mentre con l'altra mano le tiravo i capelli e le intimavo di guardarsi allo specchio. "Guardati troia, guarda allo specchio come godi col mio cazzo piantato in figa!" Lei si guardava, tirava fuori la lingua, aveva la bocca spalancata, stava godendo e la cosa mi infoiava ancora di più. "Mettimelo in culo porco! Inculami! Inculami!" Mi afferrai il cazzo, lo tirai fuori da quella figa ormai completamente aperta e lo puntai sul suo sfintere, e come feci con la figa, le assestai un colpo deciso. "Siiiii!" Riuscì a dire e poi continuò: "Scopami il culo, scopalo!" Il cazzo entrava come un coltello caldo nel burro, non sentivo nessuna resistenza, eppure sapevo di incularla, vedevo le sue chiappe che ondeggiavano ad ogni spinta.
"Dai porco, vieni, sborrami in culo maiale, riempilo!" Urlai di piacere: "Eccolaaaaa troiaaaa, ti riempioooo!" E a quelle parole, con un'ultima spinta, le scaricai in culo cinque fiotti di sborra.
Rimasi col cazzo dentro, tenendola sempre per i capelli, obbligandola quasi a guardarmi soddisfatto mentre avevo ancora il cazzo dentro il suo culo. Dopo qualche secondo mi tolsi, lei si girò di scatto e mi spinse lontano. "Dai sdraiati per terra." La guardai, non potevo non assecondarla. Mi sdraiai e lei si mise sopra di me, in piedi, con le gambe divaricate, si abbassò lentamente, accovacciandosi all'altezza del cazzo e scaricò dal culo tutta la sborra che aveva dentro, ricoprendolo completamente. Poi si rialzò e mi guardò. "Ora dobbiamo pulire questo bel cazzo." Si abbassò e prese a leccarmi il cazzo, succhiando tutto e leccando tutta la sborra che le era colata dal culo. "Mamma mia quant'è buona... La vuoi sentire?" Si tirò su e mi baciò facendo i colare un po' della mia sborra in bocca. "Senti com'è buona Fabri? È proprio buona."
Rimanemmo un po' sdraiati, abbracciati. "Sai che il mio sogno era proprio così?" E mi sorrise. Da quella volta abbiamo passato altri pomeriggi insieme, sempre molto intensi e carichi di eccitazione. Sicuramente un ottimo modo di passare le vacanze estive.
Fine
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