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Lui & Lei

Vacanze estive (prima parte)


di divisanera
12.01.2015    |    5.392    |    0 9.5
"Un perizoma lasciato li, sopra il mobiletto, non riuscì a resistere e lo presi, iniziai ad annusarlo, a leccarlo, intanto mi ero tirato fuori il cazzo, ..."
Da sempre passavo le mie vacanze estive al paese di origine dei miei genitori, un paesino piccolo, tranquillo rispetto alla capitale, ma decisamente rilassante, oddio, non che fossi stressato per il lavoro o altro, avevo 18 anni e gli unici impegni erano quelli relativi alla scuola e a qualche attività extra, ma era sempre un piacere visitare quei posti così diversi e lontani dal caos cittadino.
Adoravo il pomeriggio prendere la bicicletta e andare a casa di mio cugino, piú grande di me, sposato e con una figlia. Mi piaceva particolarmente passare il tempo in una stanza dove lui aveva raccolto tutta la sua collezione di vecchi dischi, indossavo le grandi cuffie e passavo le ore a mettere e togliere dischi da quella piastra, immerso in un'atmosfera lontana.
A casa c'era sempre la moglie di mio cugino che non avendo un lavoro, badava alla casa e alla bimba, mi piaceva tanto Anna... simpatica, intelligente e soprattutto bella! Una donna di 30 anni, mora, con i capelli lunghi alle spalle, un seno esplosivo che tendeva sempre a mettere in mostra con dei reggiseni a balconcino coperti solo da una vestaglietta di cotone molto leggere. Non era altissima, ne sportiva, ma sapeva tenersi in forma, quel culetto sporgente e sodo doveva essere sempre tenuto in "allenamento".
E così passavo le mie vacanze estive, fra dischi e la vista di Anna, sempre in giro per casa...
Un pomeriggio mi confidò una cosa:
"Sai Fabri, stanotte ho fatto un sogno stranissimo... Ho sognato che io e te facevamo l'amore..." Rimasi impietrito... E poi continuò: "Ma la cosa più strana è che lo facevamo con violenza e mi piaceva moltissimo!" Non riuscivo a dirle nulla, rimanevo a guardarla, ormai leggevo solo le sue labbra, neanche la sentivo più... Quelle labbra carnose, umide, rosse... Nella mia testa cominciavano ad apparire le immagini più forti che avessi mai pensato. Riuscì solo a dire: "Certo che i sogni sono proprio strani, a volte si fanno delle cose che non faresti mai nella vita vera!" Lei mi guardò e mi fece un sorriso talmente malizioso che non riuscì a tratenere la mia erezione. Mi alzai di botto dicendole che dovevo scappare perchè mi ero dimenticato che dovevo passare a fare della spesa per mamma. Invece tornai a casa e dovetti masturbarmi pensando a lei, gli schizzi che ne seguirono furono tanti e copiosi.
Il giorno dopo, come al solito, tornai a casa di mio cugino e lei era li, bella come sempre, aveva i capelli raccolti e uno dei suoi vestitini che avrebbero fatto resuscitare un morto! Mi accolse come faceva al solito, sorridente e gentile. "Ciao Fabri, sempre in bici è? Qui te la godi, ma dimmi la verità, vieni sempre sempre per i dischi o vieni un pochino anche per me?" Sorrisi e risposi: "Beh, se non ci fossi tu sarebbe molto triste e vuoto." E dai ancora con quel sorrisino malizioso... Non potevo stare già eccitato, non avrei resistito a stare in quella casa in quello stato, allora mi venne un'idea.
"Scusami, posso andare un attimo in bagno?" "Ma certo, sai dov'è!" Replico lei.
Entrai in bagno, mi fermai davanti lo specchio, volevo masturbarmi immediatamente, ma vidi una cosa che mi fece uscire di testa... Un perizoma lasciato li, sopra il mobiletto, non riuscì a resistere e lo presi, iniziai ad annusarlo, a leccarlo, intanto mi ero tirato fuori il cazzo, con una mano mi segavo e con l'altra stringevo forte quel perizoma nero, me lo strofinavo in faccia, lo stavo letteralmente adorando!
Era la più bella sega che mi fossi mai fatto, almeno fino a che sentì un rumore alle mie spalle. Era lei che ferma sulla porta mi guardava! Che stupido, nella fretta di masturbarmi non avevo chiuso la porta a chiave e sicuramente lei mi aveva sentito ansimare e incuriosita era venuta a vedere, non sapevo neanche da quanto tempo fosse li, ero troppo preso e concentrato su quello che stavo facendo per accorgermene.
"Mi pare che ti stai divertendo con qualcosa di mio." Furono le sue prime parole appena mi accorsi di lei. "Scu...scusami, non so che cosa mi sia preso." Riusci a dire io. Solo che il mio corpo non rispondeva, ero ancora li, in una mano ancora il suo perizoma e nell'altra il mio cazzo, in una erezione cosi enorme e dura come non avevo avuto mai prima, il glande era completamente bagnato e la mia mano non si fermava, anche con lei davanti a me, continuavo a scappellarlo tenendolo saldamente come a dire... accomodati pure se ti piace.
Lei mi guardava, non capivo le sue intenzioni, sarebbe andata via chiudendo la porta? Sarebbe rimasta li a guardarmi? O magari meglio? La reazione non tardò ad arrivare, entrò e chiuse la porta, si avvicinò a me, sorrideva e allungò la mano verso di me.
"Ma lo sai che hai proprio in bel cazzo? Guarda com'è duro, sei proprio un maiale."
"S...si..." Sillabai... "E ti è venuto cosi duro per me? Per il mio perizoma?" E mentre lo diceva me lo teneva in mano, era lei adesso a segarmi, a tratti lentamente e a tratti stringendolo forte e scappellandolo con decisione. Si inginocchiò davanti a me. "Me lo fai assaggiare vero?" E senza aspettare una mia risposta, che del resto non poteva che essere affermativa, tirò fuori la lingua e iniziò a leccare la cappella, già piena di umori.
(fine prima parte)
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