L'arte della fellatio

Come già detto in altri racconti mia moglie è una grande amante dell'arte della fellatio o come dice lei "Amò avere l'uccello tra le labbra".
Ha sempre fatto dei pompini fantastici, ma ad un certo punto la sua dote e migliorata incredibilmente. Accorgendomi della differenza spesso le facevo una battuta dicendole "Amore ma ti sei allenata in giro? Sei andata a ripetizioni!?!" e lei mi rispondeva dandomi dello sciocco e facendomi godere ancora di più.

Qualche tempo dopo una sera iniziò a dirmi:
"Amore ti piacciono i mie pompini vero? Beh ti devo confessare una cosa hai ragione sono andata a ripetizione"
Io rimasi li per li sorpreso, contento di avere ragione ma anche eccitato per quello che mi avrebbe potuto raccontare.
E lei continua:
" Ti ricordi quando sei dovuto stare un mese fuori casa per lavoro? "
" Certo che mi ricordo "
" Bhe in quel periodo mi sentivo un po' sola e mi mancava il tuo uccello. Un giorno mi sono trovata a passare dal verduraio, si i due fratelli che hanno il negozio vicino a casa nostra"
Stava parlando di Luca e Amedeo due fratelli molto simpatici di origine siciliana che gestivano un negozio di frutta e verdura vicino a casa nostra.
" Una mattina era già passata l'ora di chiusura del negozio ed ero in ritardo con la spesa. Trovo la porta semi aperta con il cartello chiuso, ma sapendo che si fermavano spesso nel retrobottega entro ugualmente per farmi servire.
Mi dirigo verso il retro del negozio e trovo Luca e Amedeo con i loro uccelli di fuori mentre una cliente abituale che conoscevo di vista se ne stava prendendo amorevolmente cura."
"A quel punto Luca vedendomi mi dice: Ho signora carissima si vuole unire a noi?!"
"Io rimasi come ipnotizzata da quei due cazzi uno così diverso dall'altro. Uno bello lungo e snello sarà stato più di venti centimetri e l'altro invece decisamente più corto ma di un diametro interessante con una cappella che sembrava dire sono morbida gustosa assaggiami."
" Non so cosa mi prese ma mi inginocchia insieme all'altra signora e iniziai a succhiare prima una cappella poi l'altra a turno con l'altra signora, ma era già un po' di tempo che i due si stavano divertendo e vennero quasi subito nelle nostre bocche sporcandomi anche la maglietta che indossavo sai quella rossa con la scollatura che ti piace tanto!."
A quel punto Amedeo mi disse "Mi spiace signora che sia arrivata tardi, ma se domani ritorna ci dedichiamo solo a lei"
" Sconvolta ancora per quello che avevo fatto mi ricomposi velocemente e tornai a casa"
Allora le chiesi "Ma ci sei tornata il giorno dopo?"
Lei candidamente mi rispose:
"Certo ci sono tornata tutti i giorni di quel mese che sei stato via e ogni tanto ci passo ancora. E mi hanno insegnato un sacco di cose!"
Hai capito la troia!?! E continua il suo racconto.
" Il giorno dopo mi presento al negozio e in due ragazzi mi chiudono la porta dietro dicendomi
"Ora ci dedichiamo soltanto a lei."

Mi mettono in ginocchio e tirano fuori i loro negli arnesi già pronti e duri da leccare e succhiare, ma Luca subito mi dice
"Signora mia lei ha una gran bella bocca, ma per fare un pompino da manuale deve essere ancora più come dire... TROIA!! Se vuole io e mio fratello le facciamo un po' di ripetizioni!"
"Io mi sentivo indispettita di questa affermazione credevo che i mie pompini fossero perfetti e allora più per orgoglio annuii mentre leccavo la grossa cappella di Amedeo. Allora Luca mi tirò su la gonna e iniziò a leccarmi la passera! Più me la leccava e più ingoiavo il grosso cazzo di Amedeo.
Non so neanche io come facevo ad allargare la bocca così e ad infilarmelo tutto in gola muovendo contemporaneamente la lingua per massaggiare il grosso tubo che stavo succhiando.
Fu allora che Amedeo mi disse:

" Brava signora e così che deve fare ma deve ancora imparare! Allora si sostituì a Luca e iniziò a infilarmi la sua grossa cappella nella mia figa bagnandola ancora di più! Mi sentivo una vera TROIA con la T maiuscola. Luca si presenta con il suo bell'uccello davanti alla mia bocca, ma non me lo da subito e dice :

"E no signora mia le cose vanno fatte per bene deve desiderarlo il mio cazzo deve accarezzarmi le palle leccare per bene la mia cappella e nel contempo infilarla in bocca e muoversi avanti e indietro con la testa e nel contempo con la mano fare un accenno di sega accarezzando le palle senza tirare troppo perché se no non è un piacere! Ecco si alleni sì brava così! Intanto mio fratello le allarga per bene quella bella figa morbida e saporita che si ritrova. A proposito scommetto che se la fa depilare dalla Francesca del centro estetico si vede che è una lavoro ben fatto."

A quelle parole annuii inghiottendo ancora di più quel lungo cazzo duro e pensai guarda sti due come conoscono bene le passere delle loro clienti. La cosa mi fece eccitare ancora di più facendomi aumentare la velocità del pompino fini a quando non lo sentii gonfiare e pulsare nella mia bocca. La prima sborrata mi fini direttamente in gola da quanto era piantato nella mia bocca poi cercai di sfilarmelo un po' per passare la lingua sulla cappella mentre stava venendo e assaporare tutto quel caldo nettare, ma senza perderne una goccia come mi stava dicendo Luca. Nel frattempo presa dalla voglia di ciucciare non mi accorsi quasi che Amedeo mi aveva allagato la figa. Allora mi infilai due dita nella passera per estrarre più sperma possibile di Amedeo per assaggiarlo " come mi sentivo TROIA".
Luca mi disse :
" Brava signora ancora qualche lezione e sarà una grande bocchinara!"
"Andai da loro tutti i giorni per allenarmi" " Ho fatto bene amore mio!?!"