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Lui & Lei

Che avevo in mente?!


di 38_Luca_83
19.12.2021    |    3.564    |    0 8.5
"Scocciata entri svogliatamente in un bagno lasciando la porta aperta, la rosa rotea, il naso inspira..."
Sono stufo di stare a casa, questa sera voglio il proibito, il vietato, il clandestino.

Poco distante da dove abito c'è un locale.
Oddio! locale, qualcuno lo definisce bettola, qualcun altro chic.
La regola non scritta e' che a volte e il "locale" viene frequentato da persone di un certo tipo. Da quei vampiri, di giorno rispettosi di notte perversi. Troie, maiali, ninfomani, gay, lesbiche.
Il proibito mi pervade.

Mi siedo al tavolino di questo locale clandestino.
Le luci sono cosi soffuse che a mala pena vedo il menu, cosa lo guardo a fare, tanto prenderò il solito Americano.
La musica jazz di sottofondo è un tutt'uno con il vociare indistinto di altri presenti, coppie, amici, amiche.
Il cameriere si materializza davanti al tavolino vuoto di fronte a me.
"Desidera?"
Ordino.
"Molto bene"
"Grazie"
Se ne va.

Il tavolino di fronte a me ora non è più libero. Ci siete voi. Ci sei tu.
Abito in seta nera. Lucida, scintillante. Capelli raccolti, imprigionati da un fermaglio di rosa rossa.
Labbra nere.
Resto a fissarvi e ve ne accorgete perché lui mi scambia un occhiataccia!
Torno all'Americano.

Passa un venditore di rose, tutti lo rimbalzano, io però lo fermo e ne compro una.
Il venditore fa per darmela ma io lo interrompo e segretamente indico voi.
Il venditore si avvicina a voi che gentilmente declinate ma lui insite, vi pronuncia parole inaudibili, vi lascia la rosa e poi..
Se ne va.

Ora siete in due a lanciarmi più di un occhiataccia! Vi alzate e abbastanza rapidamente uscite da quel covo di clandestini.
Che vergogna, voglio andarmene via anch'io. Che avevo in mente!?

Torni solo tu, ti siedi al tavolo, rosa in mano e mi squadri. Il tuo sguardo inferocito mi comunica che la mia stramaledetta rosa potrei mettermela...si è capito.
Poi ti alzi e vai verso la toilette.
Ci penso un po', voglio scusarmi, mi alzo e mi dirigo nella tua direzione. Passo accanto al bagno delle madame e con la coda dell'occhio ti vedo contro il muro, il tuo naso immerso nella rosa che rotea delicatamente tra i tuoi seni.
Mi fermo, non so che fare; continuo verso il bagno degli uomini? Torno a sedere? Entro?

E invece sto li, in un limbo, come uno stoccafisso.

Scocciata entri svogliatamente in un bagno lasciando la porta aperta, la rosa rotea, il naso inspira.
Mi faccio forza e coraggio. Entro.
Ho paura che tu bruscamente mi scacci che chiuda la porta del bagno, invece no. Tremante e titubante entro anch'io e tu, chiudi la porta.

Il cuore batte, lo sento in gola. La sotto qualcosa sta trullando.
Con la rosa mi schiaffeggi, il tuo sguardo è sempre inferocito, la mia bravata deve averti causato parecchie noie future che domani torneranno a galla. Domani.
La rosa si muove sinuosa sulla mia guancia, scende sul collo segue la strada tracciata dai bottoni della mia camicia, scorre lungo il mio petto ed arriva allo sterno.
Il bagno ora si impregna del tuo profumo delicato, la cosa mi eccita, delicatamente ti sfioro con un dito l'avambraccio e risalgo sul gomito. La tua pelle delicata, morbida.
La rosa continua il suo tragitto verso sud. E' arrivata alla cintura.

La prendo, e' giunto il mio turno.
Ti imito, parto dalla faccia e ti accarezzo; i suoi petali ti sfiorano delicatamente le labbra, tu chiudi gli occhi ed appoggi le tue mani sul mio petto.
Faccio girare la rosa sul tuo collo e poi scendo sul tuo seno cosi morbido, così rotondo.
I suoi petali scorrono in mezzo alle tue morbide tette che scompaiono nel vestito.

Mi sbottoni la camicia e le tue mani fredde sfiorano i miei capezzoli. Che brivido, che sensazione.
Lascio perdere la rosa e con le mie mani accarezzo i tuoi seni. Li stringo un poco ed un impercettibile gemito esce dalla tua bocca.
Le tue mani scendono all'interno della camicia, infili le tue dita tra i pantaloni fino a sfiorarmi il pube. Il mio pene si sta ingrossando e scaldando sempre più.

Decido che è tempo di andare oltre, ti abbraccio facendo scivolare le mie mani dietro la tua schiena fin sopra il tuo sedere.
Mi avvicino alla tua bocca e ti bacio, le nostre lingue si incontrano, si contorcono sento i tuoi gemiti, i tuoi fianchi si stringono ai miei e la mia eccitazione si fa prepotentemente sentire.
Sollevo il tuo vestito ed arrivo a cingere con forza il tuo sedere, grosso, morbido, tanto.
Cerco le tue mutande ma con sorpresa noto che non ci sono!

Mi stacco dalla tua bocca e sollevo il vestito fin sopra i tuoi fianchi. Una vagina compare all'orizzonte.
E' libera! E' vogliosa e lo sento.

Mi inginocchio, tu allarghi un po' le gambe e mi cingi la testa come se fosse una sfera.
Ti bacio la pancia, l'ombelico, il pube. Con la punta della lingua disegno piccoli geroglifici di piacere sul tuo pube, scendo verso le tue cosce e le bagno leggermente con la mia saliva.
Infilo le mani nel tuo vestito e dal basso afferro le tue giganti tette.
Che poppe!

Passo da una coscia all'altra e poi arrivo a lui, il clitoride, prima lo lecco appena, poi lo stuzzico e poi lo succhio infine lo mangio!
Mi stringi le mani sulla testa e gemi a bassa voce. Il tuo sapore un po' basico mi entra in bocca mentre bacio le tue labbra cercando di inumidirle sempre più.
I tuoi gemiti più forti, le tue unghie sulla mia testa, le mie mani sui seni con le mie dita che giocano con i tuoi capezzoli.

Infilo sempre di più la lingua all'interno della vagina: dentro fuori, su e giù, e giro giro come una trottola e tu gemi ed io di nuovo; dentro fuori, su giù, giro giro. E ancora.
La tua respirazione aumenta, le tue unghie mi bucano la testa, i tuoi gemiti sempre più forti.
Ancora una volta. Ancora su e giù, ancora la trottola, gemito-trottola-su-giù-unghie-capezzoli-lingua-clitoride-basico-saliva-figa...

VIENI!

Mi vieni in faccia come uno tsunami, come una cascata. Ti rilassi e liberi la mia testa.
Sono cosi gonfio, duro. Mi alzo e ti cingo, ora sarà il mio turno, non vedo l'ora!

Il tuo sguardo torna inferocito, togli bruscamente le mie mani dai tuoi seni e mi allontani.
"Mi hai causato abbastanza problemi stasera, non trovi?"

Come un soldato giri i tacchi verso l'uscita e te ne vai mentre ti riassetti il vestito.

La rosa a terra, la camicia mezza sbottonata, il membro pronto ad esplodere.
Ora il cesso puzza pure di piscio altro che il tuo profumo.

Torno al mio Americano.
Che avevo in mente?!
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