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"La forchetta rimase sospesa a mezz'aria, un'arma inutile di fronte all'intensità dello sguardo che si scambiavano. Le sue dita, esperte, tracciavano un percorso infuocato lungo la coscia, sotto la delicata trama della calza. Un gemito soffocato le sfuggì dalle labbra. Lei sorrise, un sorriso che prometteva tempeste. La conversazione, prima fluida, si era trasformata in un gioco di sguardi e di tocchi. Le sue mani, audaci, si insinuavano sotto il tavolo, esplorando centimetro per centimetro la morbida resistenza delle sue cosce. Un brivido la percorse, un'ondata di piacere che la travolse. E in quel momento, mentre il mondo esterno sembrava svanire, capirono che la cena era solo un pretesto, un palcoscenico per mettere in scena il loro desiderio più profondo."
Personale.
Personale.