8 anni fa
Si, ma anche matematica, filosofica, giuridica, letteraria, mainstream ecc. ecc. Non ci batte nessuno.Quotato da viscopoentrambi,wow. Di narrativa erotica?Quotato da alicerobertohot,bah, noi siamo gli scrittori più bravi in Italia (anzi in Europa; in America ci fregano uno-due autori) eppure scriviamo su A69.
Scherzi a parte, finalmente un po' di movida su questa sezione del Forum.
Ci striamo ridicendo qui un sacco di cose già affrontate in tanti altri 3D (differenza fra erotico e pornografico, per esempio, ce n'è uno apposito, ma two is meglio ke one).
Sul quesito di fondo che ci anima: I Racconti di A69 sono una bella esperienza dove c'è di tutto. La loro forza sta lì: ci sono, credeteci, bravi scrittori camuffati e merde letterarie che invece non si nascondono per niente: se andate al 3D "Presentazione Racconti" vi risparmiate la fatica di cercare a casaccio, e chi pensa che sia tutto da buttare cambia idea.
Questa di A69 è una bella formula, perché lascia libertà, garantisce l'apporto di tutti (pur dentro qualche logica regola) e lascia la proprietà del racconto all'autore (compresa la possibilità di essere copiati, come è accaduto a noi: racconto rubato senza nemmeno citazione... Pazienza...). Noi diciamo che in questo la Redazione l'ha azzeccata
9 mesi fa
Mi sono trovato in revisione alcuni racconti perché poco spinti.
Ho dovuto aggiungere volgarità, altrimenti ritenuti poco attraenti.
La volgarità è un po' come l'omino del bar, che le rompe tutte lui, non si sa cosa🤣🤣🤣
Ho dovuto aggiungere volgarità, altrimenti ritenuti poco attraenti.
La volgarità è un po' come l'omino del bar, che le rompe tutte lui, non si sa cosa🤣🤣🤣
9 mesi fa
Nei racconti che ho scritto, in ogni racconto ho voluto mettere la giusta dose di linguaggio spinto, ma non è la parte predominante, amo che chi legge i miei racconti possa immedesimarmi, anzi. Ne approfitto per dare una lettura ai due racconti pubblicati recentemente. Lolita
7 mesi fa
In un letto durante la battaglia dei corpi parole forti possono accompagnare lo scontro...ma io non amo ne cerco parole volgari...ma alcune Lei me l'hanno chiesto espressamente...per eccitarsi. Nei racconti invece raramente aiutano a dare forza e senso!
7 mesi fa
La parola grave, intesa come pesante e quindi priva di leggerezza, deve avere un suo contesto. In un racconto ambientato in un contesto equivoco, sordido, losco, vissuto da personaggi di pari livello è poco probabile un dialogo forbito o culturalmente elevato. Quindi la parolaccia ci sta anzi, è giusto compendio all'ambientazione. Esistono anche piacevoli contrasti: chi ha letto il "Divin Marchese" sa che proprio dalle bocche più nobili ed auliche si genera un linguaggio da bettola, pieno di volgarità intesa come grettezza. A mio modesto parere credo che l'unico parametro per giudicare il linguaggio espresso in un racconto sia la sua funzionalità ai fini del gradimento. Qui su annunci69 ho letto racconti ineccepibili nella forma e garbati nelle descrizioni ma terribili dal punto di vista evocativo: mosci, falsamente perbenisti, esercizi di uno stile inesistente. Ne sto leggendo altri, più sgangherati e claudicanti che invece suscitano curiosità ed eccitazione. Personalmente trovo molto più volgare certa pigrizia intellettuale o la mancanza di curiosità nel contestualizzare i racconti che un linguaggio: colorito, fuori luogo e sproporzionato.
7 mesi fa
Concordo in tutto o quasi:Quotato da asmodeus69,La parola grave, intesa come pesante e quindi priva di leggerezza, deve avere un suo contesto. In un racconto ambientato in un contesto equivoco, sordido, losco, vissuto da personaggi di pari livello è poco probabile un dialogo forbito o culturalment [...]
"'unico parametro per giudicare il linguaggio espresso in un racconto sia la sua funzionalità ai fini del gradimento".
Chi narra in libertà - vera libertà - a mio parere baderà poco al gradimento, anche perché avrà in ogni caso - salvo non scriva veramente da totale troglodita, ovviamente - una sua pur piccola platea di seguaci.
Ma siccome è la dose a fare il veleno, una certa minima attenzione a detto gradimento non può che giovare: al lettore medio ma anche a gratificare un poco l'autore.
4 mesi fa
Un dialogo volgare può essere fine a se stesso se espresso nella maniera giusta, per non rensere il racconto solo un insulso dizionario di volgarità, ma arricchire l'esperienza di esso con la volgarità del momento.
Esempio negativo:
- Afferrai lei per il culo aprendolo e mostrando la sua figa iniziai a sfondarla
"Così ti piace puttana!"
Esempio positivo:
- La presi per i fianchi allargando leggermente, sapevo che le eccitava sentirsi sottomessa, prima di penetrarla le sussurrai all'orecchio
"Così ti piace puttana!"
È la stessa cosa ma c'è una differenza immane
Esempio negativo:
- Afferrai lei per il culo aprendolo e mostrando la sua figa iniziai a sfondarla
"Così ti piace puttana!"
Esempio positivo:
- La presi per i fianchi allargando leggermente, sapevo che le eccitava sentirsi sottomessa, prima di penetrarla le sussurrai all'orecchio
"Così ti piace puttana!"
È la stessa cosa ma c'è una differenza immane
4 mesi fa
credo che il contesto definisca la volgarità. mi spiego: cena elegante upper class e ti soffi il naso rumorosamente. volgare.
birre seduto sugli scogli a chiacchierare con amici d'infanzia alle tre di notte e soffi il naso rumorosamente... chissenefrega.
per me diventa volgare quando -per esempio- dico "troia" in modo gratuito,
parola che non aggiunge nulla al momento.
ma quando dico "troia" in un contesto che palesa l'intesa tra gli amanti, il desiderio di lei di sentirselo dire, beh, non è volgare.
è qui l'abisso tra porno e eros.
il gesto ginnico di organi che sfregano contro il godimento da intesa di cervelli.
il porno è pigro, è svogliato: due parti anatomiche che si solleticano.
l'eros è faticoso, impegnativo: è entrare in contatto mentale col partner prima, durante e dopo lo sfregamento anatomico, sempre che ci sia.
birre seduto sugli scogli a chiacchierare con amici d'infanzia alle tre di notte e soffi il naso rumorosamente... chissenefrega.
per me diventa volgare quando -per esempio- dico "troia" in modo gratuito,
parola che non aggiunge nulla al momento.
ma quando dico "troia" in un contesto che palesa l'intesa tra gli amanti, il desiderio di lei di sentirselo dire, beh, non è volgare.
è qui l'abisso tra porno e eros.
il gesto ginnico di organi che sfregano contro il godimento da intesa di cervelli.
il porno è pigro, è svogliato: due parti anatomiche che si solleticano.
l'eros è faticoso, impegnativo: è entrare in contatto mentale col partner prima, durante e dopo lo sfregamento anatomico, sempre che ci sia.
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