Stealthing: quando il preservativo sparisce

Nel gennaio scorso, primo caso in letteratura giuridica, un uomo è stato condannato per aver ingannato la partner circa l’uso del preservativo. I protagonisti della vicenda giudiziaria, un lui e una lei di circa quaranta anni, si incontrano grazie a un’app e finiscono a fare sesso acconsentendo entrambi all’uso delle protezioni. Lui, che in un primo momento si era mostrato assolutamente disponibile, decide unilateralmente di rimuovere il preservativo nel bel mezzo del rapporto sessuale. Quando lei se ne accorge è troppo tardi: il rapporto è stato consumato per larga parte scoperto. La donna, assolutamente contrariata dal gesto dell'amante, denuncia l’accaduto alla Corte di Giustizia di Losanna che condanna l’uomo per il reato di stealthing, ovvero la rimozione del preservativo durante l’atto sessuale senza il consenso esplicito del partner.

Con l’emanazione di una sentenza esemplare che riscrive la storia del Diritto, la legge sottolinea  l’obbligo giuridico al sesso protetto. Pretendere l’uso del preservativo è un diritto, rispettare la scelta del partner un dovere, e rimuovere le protezioni senza l’esplicito consenso dell’altro è un reato penale equiparabile allo stupro. La severa condanna prevista per il reato di stealthing sottolinea la portata di un fenomeno piuttosto in voga che, oltre a ribadire lo scarso livello medio di educazione sessuale, mette in evidenza l’atavico problema del consenso nella dinamica relazionale tra i sessi. Su Reddit, il popolare forum statunitense immune a qualsiasi tentativo di censura, spopolano i therad sul tema e gli utenti si scambiano consigli su come fingere di avere indossato il preservativo, e raggirare il partner per riuscire a fare sesso non protetto. A prescindere dalle questioni di concetto che ci porterebbero a disquisire del perchè alcune persone siano tanto incoscienti da sottovalutare sistematicamente l’importanza delle protezioni, viene da chiedersi con quale diritto certi uomini si prendano la libertà di imporre la propria scelta agli altri.

Secondo l’analisi di Alexsandra Brodsky, dottore in legge della Columbia University, le vittime dello stealthing sono più numerose di quanto crediamo. Si tratta principalmente di donne ma è un comportamento frequente anche tra gli omosessuali, specialmente a scapito della comunità Trans. Nel pampleth pubblicato sul Columbia Journal of Gender & Law, l’avvocatessa racconta, attraverso stralci di interviste e deposizioni legali, le storie di chi avrebbe voluto fare sesso sicuro ma ha avuto la sfortuna di incontrare un partner irresponsabile e egoista. L'intuizione per la ricerca nasce nel 2013 tra i banchi della facoltà di legge, quando alcune amiche raccontano ad Alexsandra di avere avuto amanti che si levavano il preservativo di nascosto. Alexsandra capisce subito che è un problema abbastanza comune, di cui però le donne non amano parlare.

Paura e vergogna sono i sentimenti dominanti tra le vittime di stealthing. Al pari di chi ha subito una violenza sessuale, chi è stato costretto a un rapporto non protetto vive tra il terrore di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili, e l'angoscia del giudizio sociale. Crolla drasticamente la fiducia nel prossimo e resta una sorta di cicatrice dell'anima che impedisce di vivere serenamente qualsiasi altra relazione sessuale. Per questo, anche se non possiamo pretendere di fermare il fenomeno - perchè per questo servirebbe un'autentica rivoluzione culturale - dobbiamo quantomeno denunciare. Questi atteggiamenti ostili e prevaricatori non devono restare impuniti; occorre trovare il coraggio di confrontarsi sul tema perchè nessuno debba più sentirsi costretto a concedersi indiscriminatamente ai capricci dell'altro. La prepotenza non è sexy. 

Stealthing: parliamone. Vi è mai capitato?